a cura di Toni Santogrossi


1963. Si procede all’ampliamento della strada che da Tussio va alla Fontanella, ovvero Sette Fonti.
Durante i lavori di scavo emerge un leone in pietra di dimensioni superiori al naturale, è sfregiato sul muso. Immediatamente si mobilitano le autorità ed in particolare la Soprintendenza alle Belle Arti. Se ne intuiscono subito l’importanza ed il valore storico-archeologico: gli studi successivi lo dateranno intorno al I secolo dopo Cristo.

È emerso un leone, l’elemento caratterizzante dello stemma del Paese, nel posto dove la tradizione orale colloca la tomba di Ponzio Pilato.

Recitano i giornali di allora:

A pochi metri da Tussio, quasi nascosto da un grosso blocco calcareo, sullo sfondo di un mandorlo ancora vivo e dei campi verdi di grano, il leone giace accosciato, in posizione di guardia e di difesa. […] l’enorme bestia infatti non è un fossile; è una scultura in pietra, lunga un metro e mezzo e forse più, pesante una decina di quintali. […] il muso del leone è rotto per tre quarti, ma il colore della pietra, uguale al resto, non fa pensare a rovine recenti: si salva soltanto un occhio, obliquo, appena accennato. Intorno gli raggia una criniera enorme, curata nei minimi riccioli, che poi si adagiano sul collo e si dividono lungo la groppa. Il corpo, possente e violento, presenta le tracce di uno sforzo muscolare appena accennato, sapientemente, nella modellatura delle ossa. Le zampe sono monche dei piedi. Ma la ruspa ha deposto accanto alla bestia un piede un po’ informe, forse rovinato da tempo, intorno al quale si vede nitida la curva della coda. E altri pezzi ancora: gli spigoli di un frontone, scanalati e, nell’incavo di uno di essi, un’ala troncata, simile a quelle dell’aquila romana.

Foto inviate da Paolo De Meis

Questo leone oggi si trova nel Museo Nazionale all’interno del Castello Cinquecentesco di L’Aquila.

1973. I Tussiani trovano un nuovo leone, nello stesso luogo dov’era venuto alla luce quello precedente nel 1963, sepolto nella loro campagna ricca di reperti archeologici. La scultura che misura un metro e mezzo, raffigura un maestoso leone chiaramente maschio il che si nota, senza malizia, semplicemente dalla criniera.

Questo leone oggi si trova a Tussio, nel cortile della canonica, a fianco della chiesa parrocchiale.

Gli esperti dicono che i leoni erano probabilmente a guardia di un monumento sepolcrale.




Per maggiori informazioni sulle vicende del ritrovamento dei due leoni vi invitiamo a consultare la pagina “ I giorni del Leone