In tutti i tempi a Tussio si sono avuti: medici, notari, avvocati, scienziati, e anche un clero numerosissimo ed altre personalità le quali hanno ricoperto ambitissime cariche in vari ordini e città, ed uomini spiccatamente politici.


Frontespizio libro di Gaetano Cicerone

Nel 1190 S. Tussio i di cui resti mortali si conservano ad Aquila nella Chiesa di S. Marco, e del quale si è precedentemente parlato.

Nel 1215 don Alfonso Petrucci costruì il castello e le due fontane in Tussio.

Nel 1500 il sacerdote Flaviano o Flavio Fabiano fu Dott. e  professore di filosofia nella R. Università di Padova.

Padre Girolamo da Tussio, sec. XV, ordine dei Minori, illustre per lettere e per santità, già compagno del Beato Bernardino da Fossa. Il Padre Domenico da S. Eusanio racconta, nel suo I volume “Aquila Santa” p.124 che, la Beata Cristina Lugoli pregando fervorosamente il Signore Le suggerisse il nome di un nuovo confessore, allorché il primo Le morì, questi disse di rivolgersi dal nostro illustre concittadino, presso il convento di S. Giuliano in Aquila.

Nel 1582 Nicola Buccii colonnello dell’Esercito di Aragona.

Anselmo Santarelli stimato chirurgo nel secolo XVI.

Nel 1602 Eugenio De Rubeis Segretario del Segretario dello Stato di Napoli.

Nel 1605 nacque Giuseppe De Santis (14 luglio), da Marcantonio e da Rosalia di Massimo. Giovane impetuoso, dopo avere frequentato gli studi sotto i PP. Gesuiti in Roma, divenne sacerdote, trasformandosi in un uomo esemplare per bontà e scienza. Godè in Roma della fiducia del Cardinale Giambattista Panfili. Il Pontefice Innocenzo X gli offrì benefici e onorificenze; tutto egli ricusò, perfino un vescovato. Diceva al Papa: ” Padre Santo, non voglio, ne desidero altro che la Sua Santa Benedizione “. Quando nel ritirarsi dalla udienza si accorse che il Cardinale Camillo, nipote del Papa, gli aveva dato un fazzoletto con alcune medaglie d’oro, tornò indietro subito e le restituì dicendo che non voleva tentazioni. Morì in fama di Santo a 46 anni in Farnese, dove si conservano i resti mortali presso il Convento delle Clarisse dove era confessore.

Nel 1640 don Giuseppe Cassioni, diede lezione di teologia, poi si fece monaco e coprì la carica provinciale del suo ordine.

Padre Giovanni da Tussio più volte guardiano, dotto e zelante, predicatore ricercato; morto a Manoppello l’8 giugno 1655.

Nel 1730 Sacerdote Filippo Leonardis diresse in Tussio una scuola di scienze frequentata anche da molti studenti dell’Aquila.

Nel 1755 Sacerdote Sante Santarelli insegnava scienze in una scuola a Tussio, ne uscirono molti uomini illustri.

1760 al 22 aprile moriva in Sulmona a 72 anni il Padre Pietro da Tussio (Angelantonio Santogrossi) Cappuccino. Fu superiore del Convento Sulmonese e buon predicatore.

Visse in quell’epoca Domenico Antonio Santarelli di Tussio, uomo stimato per bontà e intelligenza. Di lui rimangono, manoscritte, notizie storiche su le ” origini del Paese di Tussio “, raccolta di tradizioni locali preziosa.

1800 Francesco Saverio De Matteis fu consigliere di Salomone nell’assedio del castello dell’Aquila.

1805 Sacerdote Francesco Leonardis aprì una scuola  di scienze alla quale convenivano studenti dell’Aquila ed anche da paesi molto lontani; di ciò venne informato il Vescovo dell’Aquila Mons. Gualtieri il quale si recò apposta a Tussio in visita straordinaria per udirne le lezioni.

Nel 1821 Epoca della costituzione napoletana, il popolo di Tussio aprì una loggia della Carboneria sotto il titolo  “Peltuino Vendicato”. Gran Maestro fu Giovanni Antonio De Rubeis .

Nel 1825 nasce (26 gennaio) Padre Filippo da Tussio (Ludovico De Rubeis), vestì l’abito religioso in Sulmona il 26 settembre 1843, predicatore, profondo teologo, filosofo e scienziato, fu insigne lettore di filosofia nel suo ordine ed esaminatore del  Clero nell’Archidiocesi di Aquila. Ministro Provinciale nell’Abruzzo nel marzo del 1875, riconfermato il 4 giugno 1879. Pubblicò il panegirico recitato in Aquila nel primo giorno del triduo per il solenne centenario di S. Bonaventura, celebrato nel tempio di S. Bernardino in Aquila; le memorie storiche intorno al Volto Santo di Manoppello; “I Frati Cappuccini della Provincia Monastica degli Abruzzi” ed altri opuscoli d’indole storica. Il giorno 24 aprile 1879 acquistò il diruto convento di Santa Chiara in Aquila e ne fece eseguire la restaurazione. Morì nel 1896.

Nel 1890 moriva Luigi De Rubeis notaro apprezzato e appassionato ricercatore di memorie patrie.

Dal 1827-1905 visse il Notaro Giuseppe Santarelli stimato professionista, il cui padre Domenico Antonio, uomo di ampia fiducia per il suo senno e la sua intelligenza, è l’estensore del manoscritto delle note storiche su Tussio.

Dal 1845-1905 visse l’Avvocato Stefano De Rubeis molto apprezzato nel foro Aquilano.
Ricordiamo poi il Dottor Paolino Cicerone, vissuto nel sec. XIX, che ha lasciato profondo ricordo di medico coscienzioso e di uomo benefico.

Di questo secolo è il Padre Policarpo da Tussio (Giuseppe De Rubeis) Cappuccino, predicatore apprezzatissimo e noto in tutto l’Abruzzo e molto considerato nel suo ordine in cui occupò diverse onorifiche cariche. Morì in Tussio nel 1904.

Padre Luigi da Tussio cappuccino (Francesco De Rubeis) predicatore, lettore in filosofia e teologia nell’ordine. Provinciale e Guardiano e assi stimato dal Clero e dal popolo. Morì il 3 settembre 1923.

Padre Giuseppe da Tussio cappuccino, vivente, (Eliseo De Rubeis) nacque nel 1871. Nel 1906 fu eletto per la prima volta Provinciale e successivamente rieletto per altre tre volte. Tre volte Definitore e Guardiano nel 1919. Fu insegnante in Avezzano di latino e italiano. In Aquila insegnò e insegna tuttora Teologia e materie affini da oltre 40 anni. Si è distinto per prudenza di governo e assiduità nell’insegnamento. Ricercato maestro spirituale; stimato e apprezzato nel campo religioso e in quello civile. Ha predicato varie volte. Nel 1904 pubblicò il Panegirico sull’Assunzione di Maria Vergine, opera piena di profonda dottrina proveniente dalle pure fonti dei SS. Padri Dottori della Chiesa.
….È morto a….il…….

De Rubeis Gaetano (vivente) dopo conseguita la brillante laurea in giurisprudenza, presso la R. Università di Roma, si diede alla carriera della Magistratura. Durante la guerra, col grado di Capitano, fu giudice acuto e severo in vari Tribunali Militari. Ora, ancor, giovane, lo troviamo Consigliere di Corte d’Appello di Milano, dopo la promozione per merito distinto, dove gode ottima stima di Magistrato integro. “
È morto a…..il……

Gaetano Cicerone, l’autore del libro che ci ha dato le informazioni più complete sul Paese, nasce a Tussio il 14 giugno del 1869 da Paolino Cicerone e Concetta De Paolis. Già sergente presso il 14° regg. Fanteria di Ancona, nel 1890 si conceda col brevetto di maestro d’armi. Nel 1894 si trasferisce a Roma dove si impiega fino al 1914 presso la società Tranvie-Omnibus. Dal 1914 al 1918 fa l’organizzatore di cooperative di consumo dividendosi fra Roma e Foligno. Quindi fino al 1928 si dedica all’amministrazione agricola dei marchesi Imperato, famiglia della sua seconda moglie, nelle campagne di Pescara e Città Sant’Angelo. Valente maestro di scherma è premiato con medaglia d’oro dall’allora Capo di stato Maggiore. Nel 1939, il commendatore regala alla sua prediletta terra l’Asilo infantile di Tussio.

(informazioni più dettagliate in: Paolo Apostoliti — Gaetano Cicerone (studio critico) — Roma, ist. Grafico Moderno, 1940 — XVIII)

Asilo Infantile

Padre Vincenzo (De Rossi Beniamino) nato a Tussio nel 1880, entrato nell’Ordine dei Padri Domenicani con il nome di Padre Vincenzo De Rossi si è distinto per le sue qualità morali e spirituali.
E’ stato per molti anni Parroco di una delle Chiese storiche di Roma: La Basilica Cardinalizia di S.Maria Sopra Minerva, attigua al Pantheon.
Tale Chiesa fa parte dell’importante complesso monastico dei padri Domenicani, ove nel 500 aveva sede il Tribunale dell’Inquisizione Romana.
La Sala ove si svolgevano questi processi, ora è Sede della Biblioteca del Senato.
Famosa è la condanna di Galileo Galilei avvenuta in questa sala nel 1633.
Successivamente Padre Vincenzo, autore di molte pubblicazioni in campo teologico, è stato Padre Penitenziere presso la Basilica di S.Maria Maggiore.
Ha molto amato il suo Paese ove vi si recava ogni anno e ove ha beneficiato molti compaesani.
E’ deceduto a Tussio nel 1956 e quì riposa.

Suor Alma Pia De Rossi ( De Rossi Anna Maria), nata a Tussio nel 1888, sorella di Padre Vincenzo De Rossi.
E’ entrata nell’Ordine delle Suore adoratrici del Preziosissimo Sangue di Gesù con il nome di Suor Alma Pia de Rossi, ha ricoperto le più prestigiose cariche dell’Ordine.
E’ stata per 15 anni Madre Superiore Generale dell’Ordine nei difficili anni della seconda guerra mondiale.
La sua opera ha dato un notevole impulso all’espandersi dell’Ordine con l’apertura di numerose case sia in Europa che in America.
Grazie al suo carisma il numero delle vocazioni è di molto cresciuto; solo nel piccolo paese di Tussio 5 giovani ragazze hanno abbracciato la vita religiosa entrando nel sul Ordine.
Ha fondato alla fine della guerra, grazie alle generose offerte ricevute la nuova Casa Generalizia a Roma in Via Pannonia, ora Via Beata Maria De Mattias, in onore della Fondatrice dell’Ordine del Preziosissimo Sangue di Gesù.
E’ morta a Roma nel 1970.


Tullio De Rubeis è nato a Tussio  il 17 aprile del 1908, si laureò in Economia e Commercio discutendo una tesi sulla coltivazione dello zafferano coinvolgendo tutta la popolazione di Tussio; durante il fascismo fu segretario di sezione e successivamente Gerarca del partito. È stato Economo dell’amministrazione dell’ospedale psichiatrico di Collemaggio ed annessa azienda agricola. Dopo la guerra si iscrisse nella Democrazia Cristiana  e divenne uno dei personaggi di spicco dello stesso partito rivestendo per due volte la carica di Sindaco dell’Aquila dopo esserlo stato anche a Prata d’Ansidonia in una amministrazione unitaria. Morì d’infarto nell’agosto del 1988.

Suor Evelina Ciccarelli è nata a Tussio il 5 febbraio del 1915. Nel 1931 ha preso i voti a “Casa Madre” dell’Aquila. Da giovanissima e durante la sua vita ha esercitato la funzione di infermiera, prima volontaria nella Croce Rossa, poi nelle case di cura. È vissuta nel convento delle “ Suore Zelatrici del Sacro Cuore”. Ha ricoperto le cariche di Superiora Generale dell’orfanotrofio nella Casa Immacolata Concezione a San Gregorio, e di Madre Generale e Superiora alla clinica di San Giuseppe in L’Aquila. Ha ristrutturato “ Casa Madre”; ha contribuito alla costruzione dell’Istituto di Santa Caterina in via Sallustio – L’Aquila- dove ha vissuto fino al 22 gennaio 2009, giorno in cui si è spenta.

Padre Achille Ciccarelli nasce a Tussio il 7 aprile 1918, muore all’Aquila il 14 marzo 1972. Frate Minore e parroco di San Sisto vive presso il convento di San Giuliano in L’Aquila. (biografia da completare: padre Achille oltre ad essere stato un frate apertissimo ai giovani, alle loro aspirazioni ed ai loro gusti – quando è morto al funerale c’erano tremila persone –, pare sia stato inventore di tante strumentazioni elettroniche i cui brevetti appartengono al convento di San Giuliano).

Padre Serafino Colangeli nasce a Tussio il 16 dicembre 1923. A 12 anni, nel 1935, Bernardino o Benino come veniva chiamato: questo era il nome di battesimo, inizia la sua formazione seminaristica nel Collegio Serafico dei PP. Cappuccini di Sulmona, quindi all’Aquila, Vasto e Penne. Dopo aver conseguito la maturità classica presso il liceo-ginnasio “ D. Cotugno” dell’Aquila, frequenta l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il 21 febbraio 1949 celebra la sua prima messa. La sua vocazione francescana di mettersi “al servizio dei poveri” lo fa rinunciare alla carica di direttore dei giovani del liceo e di insegnante. Per dare risposte concrete alle varie situazioni di bisogno fonda la “Piccola Opera Caritas” , POC, sia a Giulianova (11 nov. 1962 dedicata a Antonietta Gilardi, sorella in Dio, con la quale ha condiviso tutte le attività per 40 anni ) sia nell’aquilano nel 1967 ( a Tussio, a Pettino, a Paganica) e apre numerose Case Famiglia a Chieti, Pescara, Crecchio; Vittorito. Nel 1983 in un reparto della POC viene inaugurato il “Centro Culturale di San Francesco” punto di riferimento per quanti sono impegnati nella ricerca e nell’approfondimento della storia delle religioni e della storia dell’arte; delle discipline umanistiche; di giurisprudenza. Negli anni ’90 viene nominato Superiore del Convento dei frati Cappuccini Minori della Madonna dello Splendore di Giulianova. Lì realizza la biblioteca dedicata a padre Donatelli esperto di abruzzesistica,donatore di 5000 preziosi volumi, e il museo polivalente: Museo d’arte dello Splendore. Il 3 giugno 1993 Padre Serafino viene colpito da una grave forma di meningite: rimane totalmente sordo. Malgrado la grave menomazione Padre Serafino da Tussio riprende le sue molteplici attività e alla domanda: “Cosa sarà dei nostri figli quando non ci saremo più?” trova la soluzione nell’ambito delle istituzioni regionali e costituisce una “Residenza Sanitaria Assistenziale” – R.S.A., e, avvia la costruzione del “Villaggio Residenziale” in grado di ospitare oltre 100 giovani bisognosi di assistenza e riabilitazione.
Padre Serafino si è spento a Giulianova il 23 maggio 2009.

Franco Conti, compaesano “acquisito”, possiamo annoverarlo fra le persone illustri di Tussio, infatti ha scelto di vivere con noi, insieme alla moglie, la maestra Maria, da più di vent’anni. Nato a Firenze il 10 luglio 1927, insegnante elementare, ha la vocazione per la poesia e la musica. Nel 1958 è a Sanremo come coautore di “Nozze d’oro”. Ininterrottamente pubblica a proprie spese libri di versi, di racconti, di favole per bambini. È il promotore del premio di letteratura “La madia d’oro” (L’Aquila) che porterà avanti per 16 edizioni e attualmente del premio di poesia, narrativa e grafica “Peltuinum” giunto alla VI edizione (la premiazione avviene nel mese di agosto nella ex chiesa di Castel Camponeschi). Franco Conti si è spento l’8 agosto 2012.

Giovanni Leonardis 
è nato a Tussio l’8 febbraio del 1928, ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Roma. Ha prestato servizio nell’ospedale dell’Aquila quale Anestesista e vi ha organizzato il reparto di Rianimazione, di qualità eccellente a livello internazionale. Ha organizzato e ha partecipato a numerosissimi congressi in ogni parte del mondo. E’ stato docente universitario presso la seconda Università di Roma, primario del reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale romano Sant’Eugenio e, successivamente, direttore e coordinatore della scuola di specializzazione. È stato presidente della sezione aquilana del Rotary Club promuovendo iniziative di notevole spessore culturale e sociale.
Giovanni Leonardis si è spento all’Aquila il 28 agosto 2010.

Vanda Santogrossi, nata il 21 febbraio 1928, dapprima insegnante nelle scuole elementari d’Abruzzo, con spirito filantropico-educativo, ora si dedica alla poesia con passione artistico-sperimentativa a L’Aquila, ottenendo notevoli apprezzamenti. Le sue opere sono presenti in molteplici raccolte in  lingua ed in vernacolo. Membro dell’associazione “Settembrata abruzzese” e della via Crucis itinerante in dialetto abruzzese, è appassionata ed interessata alla rivalutazione del mondo contadino, tanto che si cimenta nella descrizione degli attrezzi antichi obsoleti in versi scritti in vernacolo, nonché dei proverbi abruzzesi. Ha ricevuto tanti primi e secondi premi in concorsi di poesia: i suoi libri ” I colori del tempo” e “Sinfonia dell’Anima” ottennero, rispettivamente, il primo premio di Città di Cisterna nel 2000 ed il premio di Altopascio nel 2002.

Leonardo Giordani nato il 27 maggio 1977, ciclista, Campione del Mondo dilettanti (under 23) nel 1999 a Verona, professionista dal 2000; ha corso per la Fassa Bortolo, Colpak – Astro, De Nardi , Universal Caffè, Naturino – Sapore di mare, Aurum Hotels, Ceramica Flaminia, Farnese Vini – Neri Sottoli .

Tusa Santo (abbreviazione del cognome Santogrossi) nata a Pittsburgh – U.S.A.- nel 1923, da genitori emigrati da Tussio, il padre era Carlo Santogrossi, fu un famoso soprano negli anni ’50 sui due lati dell’Atlantico. Durante la sua carriera ha viaggiato molto, ha ricoperto i maggiori ruoli in opere liriche, cantando sempre in lingua originale, ne conosce ben sei, per avere “maggior feeling” con il compositore. Il nome Tusa significa “ragazzina” secondo quanto le raccontava il padre, ma abbiamo dubbi sulle origini tussiane della parola. Nonostante gli ottanta anni compiuti canta ancora in chiesa musiche sacre. Ha avuto come mentore il basso Ezio Pinza, come compagno di studi il famoso violinista Lorin Maazel, e come maestri Fulbright, Arturo Merlini e Victor De Sabata. Ha lavorato per trent’ anni nel nostro Paese, principalmente al Teatro alla Scala di Milano. I critici descrivevano la sua voce ” calda, ricca, di straordinaria estensione dai toni bassi a quelli più alti.

don Fabio Leonardis nasce a Popoli il 22 febbraio 1950, muore a Terni il 23 agosto 2008. Fabio riposa nella nuda terra del cimitero di Tussio.
Fabio Leonardis, rimasto orfano di padre da piccolissimo, trascorre l’infanzia a Tussio. Adolescente raggiunge le sorelle a Milano dove, da anticonformista fino al midollo, conduce la vita turbolenta legata ai tempi-anni ’70- ed alla condizione sociale. Svolge attività di spettacolo, milita in Lotta Continua e nel 1974 torna a vivere a Tussio e fonda a L’Aquila un centro culturale polivalente.
Nel 1978 una conversione spettacolare durante la cerimonia di inizio pontificato di Giovanni Paolo II lo porta, nel 1988, all’ordinazione sacerdotale.
E’ vice parroco a Narni e, successivamente, parroco a Papigno (TR) e direttore dell’Ufficio Liturgico. Ritorna in Abruzzo per qualche anno a servire la parrocchia di Raiano, quindi, viene richiamato nella diocesi di Terni da monsignor Gualdrini che gli affida la direzione dell’ufficio per i beni culturali.
Don Fabio Leonardis, come direttore dell’ufficio per i beni culturali della Diocesi di Terni e come segretario regionale della consulta per la cultura, è fra i più attivi protagonisti della vita culturale della città: sacerdote, artista, mecenate, talent scout, organizzatore di mostre, festival, convegni e di rassegne cinematografiche è artefice, con il vescovo Paglia, di una nuova stagione culturale che ha reso Terni capitale italiana dell’arte sacra contemporanea.