Archivio notizie – 2019

18 dicembre 2019

Come sempre “infotussio” porge gli auguri di Buone Feste a tutti i visitatori del sito.

E lo fa con una immagine significativa per la comunità.

Oltre al presepe tradizionale e a quello costruito ed offerto da Pino Barbato riproducente una parte del paese Tussio (vedi Archivio notizie del 2017), quest’anno, l’altare della Congrega, è stato abbellito da un presepe originale, costruito ed esposto durante i giorni del “mercatino”, dalle persone che si sono occupate dell’allestimento del borgo.

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9 dicembre 2019

da Angelo Colangeli

Nei mercatini di Natale a Tussio ho cercato e trovato “Il Borgo”

Prima di qualsiasi altra considerazione devo dire che il livello di tutto l’evento è stato veramente alto, al pari di manifestazioni ben più blasonate.

Il paese era curatissimo con angoli e locali autentici ricchi di addobbi, prodotti artigianali e artistici che ne mettevano in risalto le caratteristiche. Sicuramente suggestivi i numerosi archi distribuiti nei vari rioni, che presentavano un bel contrasto cromatico tra luce e penombra prima e luce e buio dopo, con l’approssimarsi della sera. L’organizzazione, nonostante l’eccezionale presenza di pubblico quasi da esodo biblico, ha dimostrato efficienza nello gestire il tutto. Immagino che l’evento sia stato il culmine di mesi di preparazione, impegno e lavoro, ancor più degno di nota se pensiamo che la base è volontaria e coinvolge quasi esclusivamente i membri della comunità.
Quindi bravi tutti e tutte, in primo luogo l’associazione “Il Borgo di Tussio” promotrice e curatrice dell’evento.

Ho cercato il borgo perché mi sono recato a Tussio domenica primo dicembre con l’intento di guardare il tutto da visitatore, da turista della domenica in cerca di luoghi ed emozioni e di autenticità, soprattutto con l’occhio rivolto a coglierne i tratti di comunità. Giungendo presto, appena pranzo, ho percorso in lungo e largo il paese ancora con un afflusso di pubblico moderato. Mi sono confuso tra i visitatori e ho seguito con curiosità il loro fotografare meravigliati ora questo, ora quel particolare, lo scorcio di archi, angoli e cortili di abitazioni, come ancora ex cantine o stalle con le classiche volte a botte e i pavimenti polverosi in pietra. Sono riuscito nell’intento di essere un turista della domenica per una mezz’ora o poco più. Non potevo infatti proseguire oltre fingendo che le porte di alcune abitazioni, cortili e cortiletti , archi o archetti fossero per me solo angoli caratteristici e suggestivi al pari di qualsiasi paesino sparso per l’Italia.

Davanti ad una abitazione un flash mi ha riportato alla mente una scena vista centinaia di volte, ossia l’uscita di chi ci viveva con addosso l’abito “quello buono” dei giorni di festa, comprato a San Demetrio o a Del Vecchio a L’Aquila. Si passava una mano sul capo prima di sistemarsi il cappello e controllava che le scarpe fossero lucide dopo aver spillato il vino in cantina per il pranzo della domenica. A quel punto si poteva presentare “alla Piazza della Chiesa” per la messa o sotto gli “arboretti” per quattro chiacchiere con gli amici.

Le donne invece uscivano quasi sempre con passo lesto, dopo aver preparato le pietanze principali e aver fatto il sugo il cui profumo si spandeva nel vicolo. Mettevano un velo delicato sul capo… chè in chiesa non si va a capo scoperto. Le mani stringevano di solito una piccola borsetta o un semplice borsellino con un fazzoletto e una coroncina per le preghiere. Ma le donne amavano passare di solito dalle amiche o confidenti per salire insieme in chiesa. Anche per avere un parere sulla gonna o camicetta appena acquistata o sul paio di scarpe all’ultima moda comprate dallo “scarparo di Casentino”, che arrivava in piazza col suo camion una vota al mese… “che dic’ vann’ bon pure pe’ la cresima de ru compar la settimana che ve’? Poi incontrandoti di dicevano, facendo un’espressione severa: ma non ce vi’ alla messa? J’amm ch’è tard!

No! Non riuscivo a essere turista nel mio Borgo di Tussio.

Come fai quando vedi con piacere che i paesani si abbracciano nel rivedersi, si scambiano notizie come per riassumere le tante primavere trascorse dall’ultimo incontro? Si scambiano ricordi, battute e amare considerazioni? “M’ par che ti si fatt’ vecch’” “Frechete come te si ‘ngrassate’.

Per non parlare degli album di ricordi sfogliati con la mente.

Come fai ad essere turista in una comunità che è anche tua? Come fai ad esserlo soprattutto quando rivedi compagni di giochi che non vedi anche da vent’anni, e ti ci scambi sorrisi e battute come se li avessi lasciati la sera prima? Quindi l’ho cercato il borgo e l’ho trovato, l’ho cercata la comunità e l’ho ritrovata!

“Oh! S’ho revist Angiolett co’ ju figl’, eppur iss’ se sta a fa’ vecchio. Scine comba’ ma è remast sempr nu’ fregnone!”

2 dicembre 2019

E’ andata.
E’ andata molto meglio di quanto si potesse immaginare.

L’immensa affluenza, grazie anche al tempo favorevole, l’apprezzamento di tutto ciò che il paese ha offerto: allestimento degli arredi, percorso, offerta dei mercatini e le attività culturali ripagano il grande lavoro e lo sforzo organizzativo che le persone dell’associazione “Il borgo di Tussio” hanno fatto.
Complimenti!
Il successo sia da sprone per l’organizzazione delle prossime edizioni.

25 novembre 2019

Natale nel Borgo di Tussio
7a edizione
30 novembre e 1 dicembre 2019

Per il 7° anno consecutivo Natale nel Borgo di Tussio animerà le vie del paesino che domina l’altopiano di Navelli, situato a 30 km a est dell’Aquila.
Cantine, stalle e pagliai si trasformeranno nelle botteghe di oltre 40 artigiani e produttori del territorio in un’atmosfera fiabesca tra luci, musica e decori naturali.   L’associazione Il Borgo di Tussio, organizzatrice dell’evento, promuove la cultura, la riscoperta delle tradizioni locali ed i valori etici attraverso un ricco programma.
Alla 7a edizione del concorso per le scuole “Natale a Tussio” partecipano 25 classi del territorio aquilano con oltre 400 studenti. L’obiettivo è quello di stimolare il confronto e la collaborazione per realizzare opere corali, concorrenti nelle due sezioni Decoro del Borgo e Racconta il Natale, e che saranno esposte nelle vie del paese durante l’evento.
Sarà possibile ammirare i presepi di Angelo Sericola, Lamberto Di Nardo e Luisa Salutari, le opere di Angelo Dalto e le fotografie di Franca Ranalli.
Ogni giornata si concluderà con un momento culturale: il reading La Magia del Natale sabato 30 e il concerto della Corale Gran Sasso con l’anteprima del volume “Cose de Paese” della poetessa tussiana Vanda Santogrossi Casilio domenica 1.
Grandi e piccini potranno godere degli spettacoli di Rogo Teatro e della Compagnia del Rospo Rosso e giocare con i folletti del Bosco del Fauno.
Presso la Piazza della Chiesa sarà allestita l’area ristoro con posti al coperto, street food e vin brulé. 

Programma 
Sabato 30 novembre
Ore 11:00 Apertura del Mercatino
Dalle ore 15:00 musica itinerante dell’Associazione Culturale Zampogne d’Abruzzo, intrattenimento a cura di Il Bosco del Fauno e Rogo Teatro
ore 18:30 La Magia del Natale, voce recitante Rosanna Narducci e chitarra Davide Granato

Domenica 1 dicembre
ore 11:00 Apertura del Mercatino e arrivo delle Ruote d’Epoca Aquilane 
Dalle ore 15:00 musica itinerante della Crazy Dixie Band, intrattenimento a cura di Il Bosco del Fauno e Compagnia del Rospo Rosso
Ore 18:00 proclamazione vincitori del concorso per le scuole “Natale a Tussio”
Ore 19:00 concerto della Corale Gran Sasso, direttore M° Carlo Mantini
Anteprima del volume “Cose de Paese” di Vanda Santogrossi Casilio

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22 novembre 2019

Visita Pastorale

Il Cardinale Giuseppe Petrocchi, Vescovo della Diocesi dell’Aquila, accompagnato dall’unico diacono che, attualmente, frequenta la scuola sacerdotale della città, ci ha fatto visita.

E’ stato piacevole e disponibile al dialogo.

Ha chiesto tante “piccole” informazioni su Tussio e ci ha invitato a tenere acceso il “lume” per la sopravvivenza del paese.

Lui è sicuro che, prima o poi, questi piccoli centri di montagna torneranno ad essere pieni di vita perchè offrono molto più di quanto possano offrire le grandi città.

La partecipazione della popolazione è stata “ridotta” ma accogliente come sempre.

14 novembre 2019

Importante:

venerdì 22 novembre alle ore 15,00

Tussio riceverà la visita Pastorale del Vescovo dell’Aquila, cardinale Giuseppe Petrocchi.

L’Eminenza celebrerà la Santa Messa e poi si intratterrà con la popolazione per ascoltare le esigenze dei parrocchiani.

A nome del Parroco don Alessandro si invita tutta la popolazione a partecipare attivamente.

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18 ottobre 2019

Ancora una volta, il 15 ottobre, la delegazione del Rotary Club Algerino, gemellato con il Rotary club di L’Aquila, ha fatto visita alla nostra Congrega.
La comitiva, accompagnata dalla dott.ssa Rossella Iannarelli, è stata ricevuta dal sindaco del Comune ing. Paolo Eusani, dall’assessore Luigi Carosi e dal Consiglio Pastorale della Parrocchia di Tussio nella persona di Domenico Cicerone.

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14 ottobre 2019

Prendendo lo spunto dai festeggiamenti delle centenarie, Cornelia Eusani di Prata, dedica al nostro paese questa simpatica filastrocca che volentieri, con il suo consenso, mettiamo a disposizione della comunità:

Se longevo e felice vuoi campare,
nella Repubblica di Tussio devi andare.
Lì dove l’aria pulita e sfrizzicarella ,
ti dona un’auge ancora più bella.
Viva Tussio e i tussiani,
è qui che si vive certamente più sani.
Infatti si arriva a cento anni e più,
poiché è un paesello pieno di virtù …

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9 ottobre 2019

A Tussio ancora una centenaria

100 anni per Velina

            Velina (Eva) Evangelista oggi, 9 ottobre, compie 100 anni.

            Nata nel 1919: “ricorda tante cose, troppe” dice lei.

            Come tutte le altre ultracentenarie che abbiamo festeggiato, ha una mente “limpida”, per il vecchio e per il nuovo.

            A Velina, 100 anni, non si danno proprio: è normalmente attiva.

            Da quando, dopo il terremoto, è tornata nel proprio paese non ha mai visto, se non per una visita di cortesia, il suo medico curante.

            Tussiana, sposata con Mario, tussiano anche lui, ha avuto due figli. Ha dovuto subire dolori straordinari, ma oggi è accudita dal figlio Vincenzo e dalla sua famiglia.

            La “gente” di Tussio, in suo onore, ha piantato un albero con una targa e augura a Velina ancora lunga vita così com’è oggi anzi, se è possibile, anche meglio.

            Ancora una volta la “buona e lunga vita” continua a baciare il nostro paese: Tussio.

Velina (Eva) Evangelista

In un pomeriggio pieno di sole, caldo, con aria limpida, nella cornice dello splendido panorama che si gode da “sotto” il campanile si è festeggiata Velina (Eva Evangelista) che, ieri, ha compiuto 100 anni.
            Con una cerimonia sobria e sentita, il parroco, don Alessandro, ha benedetto l’albero donato dai tussiani in suo onore. Così pure il sindaco di Prata d’Ansidonia, ing. Paolo Eusani, ha ricordato la centenaria con una targa offerta dal Comune.          

E’ seguito un fornito e dolce rinfresco

L’Albero dedicato
Gruppo che ha festeggiato Velina

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9 settembre 2019

Da Toni Santogrossi

            A don Alessandro, Preposto della Parrocchia San Martino di Tussio
            Ai nominati per il Comitato Feste Santa Anatolia e Madonna SS. Addolorata per il 2020.

           Ho avuto occasione di parlare dell’importanza che avevano le “Feste” quando ero ragazzo e del compito “sacro” che avevano i Procuratori delle Feste.

            Conscio dei miei attuali limiti dovuti all’età (quest’altr’anno avrò messo piede, se Dio vuole, a 67 anni), alla stanchezza psico-fisica che ho “accusato” in questi ultimi anni per aver dedicato tutte le mie forze a realizzare “cose” per il paese, non posso fare altro che declinare la carica gentilmente offertami dall’uscente comitato feste.

            Sempre disponibile ad aiutare chi si occuperà dei festeggiamenti ma senza avere l’onere (oggi troppo pesante) della responsabilità, colgo l’occasione per augurare buon lavoro e ottime Feste.

      Toni Santogrossi

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8 settembre 2019

Come da tradizione, al termine della celebrazione in onore della Madonna di Loreto, tenutasi sul piazzale davanti la chiesetta è stata data la lettura dei nomi dei nuovi procuratori delle feste:

Comitato feste Santa Anatolia e SS. Maria Addolorata 2020

Laura Bellucci
Luigi Carosi
Ines Cavalli
Fabrizio Ciccarelli
Gianluca De Benedictis
Mauro De Rubeis
Liliana Di Livio
Toni Santogrossi

Auguriamo al Comitato un “in bocca al lupo” per il prossimo anno.

Nel pomeriggio si è svolta l’estrazione della lotteria di cui riportiamo i numeri vincenti:

1° premioTV Led 55 pollici 4kn. 1400
2° premioTablet 10 pollicin. 0218
3° premioBuono Amazon 100€n. 0711
4° premio4 ingressi Il Regno dei Mazzamurellin. 0722
5° premiocena per due presso “Lo Scrigno di Porpora”n. 0746
6° premioBuono benzina 50€n. 0095
7° premioCassa 6 bottiglie di birra artigianale “Anbra”n. 0079

Per il ritiro dei premi consultare le note riportate nel biglietto.

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Ecco alcune immagini dei partecipanti alla Messa che si è svolta sul piazzale della Madonna di Loreto (la chiesa è ancora inagibile in seguito ai danni subiti dal terremoto del 2009).

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9 settembre 2019

da Vanda Santogrossi, dedicate all’amato marito Ennio

DISTACCO

Difficile m’è stato
questo passo
ed il distacco è stato
sì doloroso
che ancor mi lascia
ad or senza respiro.
La tua persona accanto
era sollievo
la tua flebile voce
viva compagna
la tua parola
sostegno in ogni istante.
Ogni cruccio da tempo
ormai scomparso
donava ai nostri cuori
un unisono conforto
e l’amor che intorno si sentiva
ci univa ancor di più
per non segnar l’anello
che da tempo già ci univa.
Or triste
è la mia vita senza te
che m’hai lasciato
quando insieme si pensava
ad esser forti
per realizzar nei cuori
ciò che già dentro ancora si sognava.

SECONDO ANNIVERSARIO

Il tempo scorre sul quadrante
e le lancette segnano arrivi
e partenze non desiderate.
Triste è il momento in cui
giunge l’ultima partenza
quando i due cuori odono
il battito dell’altro
in un unisono pacifico
e nella speranza
che esso duri ancora …
a lungo.
Mi è rimasta
questa sensazione amore mio,
e respiro il tuo essermi accanto
nelle lunghe giornate
quando il cielo buio
avvolge i miei pensieri.
Mi manchi tanto, Ennio !!!

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22 agosto 2019

25 agosto 2019: Torneo Nazionale degli Arcieri storici Medievali

a Tussio.

Da non perdere …

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22 agosto 2019

da Angelo Colangeli

Il deserto e l’amore



Corrono veloci i sentieri della vita
sotto i tuoi passi leggeri di ragazzo
le tue pupille cercano l’orizzonte
oltre i confini dei sogni innocenti
spazi liberi dagli orpelli di noi adulti
il dolce pomeriggio di piena estate
avvolge di caldi colori il tuo mondo
poi…
una sagoma scura
un rumore sordo
un ultimo bagliore di luce
rubato al crudele destino
ed è il deserto…
qualcuno custodirà i momenti della tua vita
mosaici colorati di sorrisi e baci
ampolle di lacrime che ti hanno fatto crescere
qualcuno chiuderà gli occhi
per vedere ancora e ancora il tuo sguardo
si stringerà mille volte il petto
per sentire ancora e ancora il tuo cuore
poi sempre deserto…
nel deserto arido che brucia i passi
l’animo sconsolato di chi ti ama
sarà costretto alla lotta tra bene e male
dovrà resistere a miraggi e incubi
fino a trovare l’invincibile forza
che si trova nel profondo dell’anima
quando l’avrà trovata
capirà che gli oggetti del mondo
come la nostra esistenza biologica
hanno una fine… muoiono
l’amore invece è fatto di spirito
di vibrazioni di vento
è l’essenza dell’anima
per questo l’amore non muore mai
come scrisse Sant’Agostino

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21 agosto 2019

Anche quest’anno, il 20 agosto, Tussio ha accolto la fiaccola del Perdono che, partita da Sulmona arriverà a L’Aquila il 23, percorrendo il tragitto che, nel 1294, fece Pietro da Morrone incoronato, poi, Papa con il nome di Celestino V.

Arrivo della Fiaccola (portata da sempre dal nostro paesano Gianni Giorgi e da tutta la famiglia Iacobucci-Giordani) e accoglienza.

Rapprensentanza istituzionale del Comune di Prata D’Ansidonia con il sindaco Paolo Eusani e il vice sindaco Luigi Carosi; per il comune di L’Aquila il consigliere Roberto Junior Silveri e i relativi gonfaloni. Qundi Federico con lo stemma di Tussio.

Il massimo esperto di Pietro da Morrone (Celestino v), Floro Panti, nella Congrega gremita di gente con la Fiaccola del Perdono posta ai piedi dell’altare.

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6 agosto 2019

Le feste di Santa Anatolia e della Madonna SS. Addolorata si svolgeranno il 17 e il 18 agosto.

Con il programma delle “feste” pubblichiamo tutte le iniziative dell’ Agosto Tussiano intenso di attività culturali e ricreative.

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23 luglio 2019

Due appuntamenti musicali ci attendono nei prossimi giorni.


            “Officina musicale” diretta dal M° Orazio Tuccella offre al nostro territorio due serate degne di attenzione.
            Sponsorizzate dalla Fondazione Carispaq ai fini di uno sviluppo culturale del territorio, il 6 e l’8 agosto assisteremo a due spettacoli che si annunciano interessanti e, per noi tussiani, emotivamente coinvolgenti.

            Il 6 agosto, alle ore 19,00, all’Ansidonia (Peltuinum) il gruppo musicale Meticcio Europeo e l’attore recitante Claudio Botosso darà vita a uno Zibaldone musicale e letterario il cui titolo, “La pagina e le note”: uno spettacolo improntato da musica e recitazione di brani letterari.

            L’8 agosto a Tussio, sempre alle ore 19,00, sotto “l’ombra del Campanile”, il duo Mauro Liberatore Antoine Mucciante eseguirà “la canzone italiana d’autore”.
La serata è dedicata da tutti i promotori e i musicisti ai nostri compaesani: don Fabio Leonardis e Giancarlo Pallotta, grandi amici degli organizzatori.

            Siamo sicuri che Tussio, come sempre, “farà la sua Parte”.

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24 giugno 2019

Ieri era Corpus Domini.
Anche quest’anno, le donne di buona volontà, hanno preparato tre altarini per accogliere ed onorare la Sacra Ostia portata in processione.
C’era tanta gente e il percorso del corteo è stato breve: si è svolto nel circuito che parte dalla Chiesa, svolta in Piazza Cicerone, costeggia il Campanile e torma in Piazza.

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17 giugno 2019

Tutto si è svolto nel migliore dei modi.
Gli “amici” delle opere di Misericordia di Poggibonsi (SI), ieri, sono venuti in visita al nostro paese dopo 10 anni dal terremoto del 2009.
Il consiglio Pastorale, con la popolazione, ha organizzato una sentita e intensa accoglienza: non si dimentica il bene ricevuto.
La folta delegazione toscana è stata accolta e scortata dai motociclisti Giovanni e Leopoldo De Santis lungo la stada d’ingresso al paese “adornato” da scritte e bandiere dal nostro Angelo Giordani. Quindi, visita al paese, Santa Messa e pranzo al Circolo Ricreativo organizzato e cucinato dai soci dello stesso.
Omaggio di un cesto con prodotti locali e qualche documentazione del borgo.
Tutti del Consiglio Pastorale si sono impegnati ad organizzare questo evento, che potrebbe anche ripetersi per il futuro, ma il massimo dello sforzo è stato fatto da Mimino (Domenico) Cicerone con tutta la famiglia: Ida, Claudia e Giulia.

14 giugno 2019

In occasione della visita che Tussio riceverà domenica 16 giugno da “amici” di Poggibonsi, Angelo Giordani esprime, a nome di tutti, la gratitudine per il concreto aiuto che hanno offerto nel dopo terremoto del 2009.

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27 maggio 2019

Risultati elezione Europee 2019

Elezioni Europee26 maggio2019 
    
 TussioPrata D’AnsidoniaTotale
Aventi diritto   
Votanti52148200
Schede bianche=22
Schede nulle=11
    
Lega – Salvini133245
Casapound===
Movimento 5 stelle42933
Partito pirata=11
Animalista1=1
Partito comunista=11
Fratelli d’Italia – Meloni31215
Popolari per L’Italia===
FN – Forza Nuova===
Il popolo della famiglia===
La Sinistra2=2
Forza Italia31215
Europa verde145
+ Europa=11
PD – Partito Democratico255378
    

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17 maggio 2019

Oggi sulle nostre strade passa il Giro d’Italia.

La tappa parte da Vasto e arriva a L’Aquila attraversando l’Abruzzo interno sulla SS.17.

La lunga e famosa arteria che parte da Antrodoco per arrivare a oltre Campobasso, e resa famosa anche da una canzone di Francesco Guccini, lambisce Tussio il cui bivio è a soli 2 chilometri dal paese.


Come sempre, il nostro Angelo Giordani “affila” le bandiere per accogliere il Giro d’Italia con gli onori e il calore che il nostro popolo, grazie a lui, esprime e dimostra alla carovana in movimento.

Non poteva essere diversamente.
Angelo ci ha abituati bene e non delude mai.
La scenografia che al bivio di Tussio e di San Pio ha riservato al giro è da fare invidia alle migliori che si vedono durante la corsa ciclistica.
Non possiamo fare altro che ringraziare e congratularci con Angelo Giordani che ci trasmette e trascina con tutto il suo entusiasmo.
Appuntamento alla prossima manifestazione.

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13 maggio 2019

Su foto popolari abbiamo inserito foto molto belle.

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23 Aprile 2019

Ieri, giorno del lunedì dell’Angelo o, per dirla in forma popolare di Pasquetta, dedicato, di solito, alla gita in campagna, parcheggiate all’aia di Tussio c’erano 32 macchine.
Cosa facevano?
Qualche anno fa, forse quattro, una guida di Maiellando, società che si occupa del turismo naturalistico, è venuta a conoscenza di Tussio, di Bominaco e del tragitto, adatto a tutti, che si può percorrere. Così, ha iniziato ad organizzare questa passeggiata: sosta auto a Tussio, percorso fino a Bominaco, visita al castello e alle chiese.
Al ritorno i partecipanti alla passeggiata si fermano a pranzo e … vorrebbero mangiare o ristorasi a Tussio. Dove?
Oltre a Maiellando vengono a passeggiare sul nostro territorio altre due organizzazioni … sarebbe un’altra opportunità da cogliere al volo.

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19 aprile 2019

Anche quest’anno le donne capaci e di buona volontà hanno approntato il Santo Sepolcro alla Congrega di Tussio.

Lineare, ordinato, sempre con i vasi colmi di filamenti “sbiaditi” di piantine di grano fatte crescere al buio.

Sull’altare i simboli del pane e del vino e 12 ceri rappresentati i 12 apostoli.

Il “Cristo morto” risalente al 1907, illuminato a giorno.

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15 aprile 2019

Così, tanto per dire!

Questa piccolissima storia, per dire racconto, risale a 15, forse, 20 anni fa, non di più. A quando Tussio contava solo qualche abitante in più, che comunque, rispetto ad oggi, in percentuale, era tanto di più.

“La chiave alla porta” si lasciava normalmente non perchè ci si fidasse più di oggi, da questo punto di vista non è cambiato nulla, è che girava più gente.

La signora in questione aveva un appuntamento, forse solo di piacere e di convivialità con l’amica ma doveva andare alla bottega allora, la chiave alla porta, come sempre, invitava chiunque ad entrare e, spesso, anche senza bussare e in bella vista ha lasciato questo foglietto:

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15 aprile 2019

Il 14 aprile il quotidiano Il Centro ha pubblicato questa notizia che riguarda anche noi tussiani:

Un gemellaggio
tra Rotary aquilano
e quello algerino

L’AQUILA a seguito del protocollo di gemellaggio tra il Rotary Club L’Aquila e il Rotary Club Alger La Baie, una delegazione del Club algerino è ospite nella nostra città. Della delegazione del paese africano fa parte il Governatore del Distretto Rotary 9010 (Algeria-Marocco-Mauritania-Tunisia) Miloud Belabed che ha incontrato il Governatore del Distretto 2090 Gabrio Filonzi. In occasione del decennale dal sisma è stata fatta una visita a Fossa alla Chiesa di San Clemente con la piazzetta antistante restaurate anche con il concorso del Rotary di Algeri….

La dott.ssa Rossella Iannarelli ci fornisce ulteriori informazioni:
11-14 Aprile 2019, a seguito del Protocollo di Gemellaggio tra il Rotary Club L’Aquila e il Rotary Club
Alger La Baie firmato a L’Aquila il 9.04.2005, visita di una delegazione del Club algerino su iniziativa del Presidente del C.I.P. (Comitato Inter Paese) Maghreb-Italia.
Nella mattinata del 12 Aprile, accompagnata dal Presidente del Rotary Club L’Aquila Dr.ssa Rossella Iannarelli e da alcuni membri del Club, la Delegazione Algerina, con il Governatore del Distretto Rotary 9010 (Algeria-Marocco-Mauritania-Tunisia) Miloud Belabed, il Presidente del Rotary Club Alger La Baie Lamine Ouahmed e il Presidente del C.I.P. Maghreb-Italia Conte Franco Santellocco Gargano, dopo la visita alla Chiesa di S. Clemente con la piazzetta antistante restaurate con il concorso del Rotary di Algeri, ha fatto visita al sito archeologico di Peltuinum e alla Congrega di  S. Giuseppe e della SS. Vergine Addolorata di Tussio, ammirando nel cortile della canonica il leone collocato (si diceva a Tussio) sulla tomba di Ponzio Pilato.           
L’escursione nel territorio di Prata d’Ansidonia si è conclusa con un gustosissimo e molto apprezzato pranzo presso il ristorante “il Borgo dei Fumari”.

La visita della delegazione ha riguardato anche Bominaco e le sue famosissime chiese, Peltuinum, per noi l’Ansidonia, e la Congrega di Tussio.
La guida turistica, Loredana Eusanio, compaesana di Prata, ha illustrato, in fluente francese, la bellezza del nostro paese con intrattenimento all’interno della Congrega e al leone in pietra posto lì a fianco.

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2 aprile 2019

Dai certificati di nascita registrati al comune di Prata D’Ansidonia abbiamo stilato una lista di tutti i paesani che, nel 2019, “avranno” compiuto, o stanno per compiere,
80 anni. 

I nati di Tussio nel 1939 e registrati al nostro comune sono 16.
Qualcuno non c’è più e di qualcun altro non abbiamo saputo notizie.
In questo elenco abbiamo riportato i viventi certi e di cui possiamo avere notizia.

Se manca qualcuno segnalatelo. 

Ad essi porgiamo auguri di lunga e sana vita.

Famiglia/casamfetà nel 2019anno di nascita
     
Velina Evangelista11001919
Nicolina Ciccarelli1991920
Teresa Carosi1961923
Pasquale Pietrangeli1 961923
Elia Leonardis 1961925
Gioconda Gesualdi1941925
Giovanni Ciccarelli1931926
Paolo Grilli1 931926
Velia Moscardelli1931926
Lucietta Leonardis1921927
Giovannina Leonardis 1911928
Vanda Santogrossi 1911928
Lida Moscardelli1901929
Antonio Ciccarelli1 901929
Angelina Evangelista 1891930
Iole Leonardis 1871932
Benedetto De Rubeis1 871932
Maria Pia Paolini 1871932
Maria Giamberardino 1861933
Alfonsina Rapaccini 1851934
Tonia Giordani1851934
Ezio De Meis1 851934
Anita Gesualdi 1851934
Antonio De Meis1 851934
Avinia De Santis 1851934
Carosi Adalgisa 1841935
De Santis Guerino1 841935
De Matteis Matteo1 841935
Rossi Maria 1841935
De Meis Giovanni1 831936
De Rubeis Pietro1 831936
De Santis Giovanni1831936
Giamberardino Alfiero Raniero1 831936
Giordani Carlo1 831936
Leonardis Francesco1 831936
Padovano Mirella1831936
Ranalli Ennio Domenico1821937
Leonardis Figliale Pietro1821937
De Meis Antonio Tullio1821937
Ciccarelli Maria Giusep. 1821937
Cantera Assunta 1821937
Carosi Serafino Giuseppe1 811938
De Rubeis Domenico 1 811938
De Rubeis Francesco 1 811938
De Santis Teresa Maria 1811938
Giordani Angelo 1811938
Moscardelli Adina 1811938
Pietrangeli Armando1 811938
Rossi Anna Anatolia 1811938
Giorgi Maria Antonia 1801939
Santogrossi Maria Virginia1801939
De Santis Vera Cesira1801939
De Santis Pasquale Giovanni1 801939
Santarelli Giuseppe Franco1801939
De Rubeis Francesco 1 801939
Colangeli Elio1801939
De Meis Filippo1801939
     

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19 marzo 2019

dal “nostro” Angelo Giordani, oggi, ricorrenza di San Giuseppe,
riceviamo e pubblichiamo

clicca sulla foto per ingrandirla

26 febbraio 2019

San Giuseppe: patrono di Tussio

Domenica 24 marzo si terrà la festa in onore di S. Giuseppe. 

La Santa Messa sarà celebrata alle ore 12 con successiva processione 
per le vie del paese.

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11 febbraio 2019

Risultati elezioni Regionali 10 febbraio 2019

TussioPrata D’AnsidoniaTotale%
Aventi diritto
Votanti41
Schede bianche
Schede nulle
Lista Marcozzi32427
Movimento 5 stelle (preferenze)
Lista Marsilio116879
Preferenze:
Fratelli D’Italia
Lega
Forza Italia
UDC
Azione Politica

4
7



19
21
13
2
11

23
28
13
2
11
Lista Fajani000
+
Lista Legnini2799126
Preferenze:
Avanti Abruzzo
Abruzzo in Comune
Legnini
x Europa
Abruzzo Insieme
Più Abruzzo
Progressisti Legnini
PD
                       1
11
7
0
2
1
1
3

2
34
30
3

3
4
13

3
45
36
3
2
4
5
16

Questa è la situazione alle ultime elezioni Regionale.

Crediamo che, oltre a un concreto risparmio economico, per motivi di segretezza del voto, sia opportuno istituire un solo seggio al Comune di Prata.

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24 gennaio 2019

Su espresso desiderio di alcune “ragazze” di Tussio, pubblichiamo questa foto scattata al “pizzo” di piazza nell’anno 2002, esattamente il 22 agosto.

da sinistra, in piedi: Ersilia, Maria, Vera, Lina e Silvana
da sinistra, sedute: Gina, Maria, Adina e Anna.

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21 gennaio 2019

da Toni Santogrossi

Tratto da: www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2019/01/12/i-paesani-indolenti-fanno-morire-i-piccoli-borghi/4892022/


               Pubblico questo articolo che condivido in pieno avendo vissuto sulla mia pelle l’esperienza di dedicarmi totalmente a voler fare qualcosa per “salvare” e “rivitalizzare” Tussio. Al contrario ho ricevuto “insinuazioni”, “ostacoli” e “maldicenze” da  persone che affermano di essere “amanti del bene del paese” e che avrebbero dovuto riconoscenza e gratitudine per ciò che si fa per mantenere  vivo e vivibile il borgo. Non parliamo poi dell’ignavia, anzi, degli ignavi (i peggiori degli uomini: Dante li ha collocati nell’ultimo girone dell’inferno) che, oltre a non fare nulla per la comunità, sono sempre i primi a demolire quello che fanno, o vorrebbero fare gli altri.

                Alcune frasi dell’articolo “I PAESANI INDOLENTI FANNO MORIRE I PICCOLI BORGHI” a firma di Franco Arminio:
                Bisogna arieggiare i paesi portando persone da fuori. I paesi non si fanno cambiare, non credono al bene, sono troppo abituati alla sconfitta, non credono ad altro. Ho detto più volte che nei paesi I SOGGETTI ATTIVI SONO GLI SCORAGGIATORI MILITANTI. HANNO UN’INSOLENZA CHE NON SI Dà TREGUA. NON TI PUOI ILLUDERE DI ESSERE RISPARMIATO. PIU’ FAI QUALCOSA PER IL PAESE E PIU’ DIVENTI UN PROBLEMA. SEI UNA PERSONA SOSPETTA.
                Il paese resiste quando vuoi salvarlo. Gli piace stare con la trave sulla pancia. Ma la mia idea è che non bisogna arrendersi, anzi la mia idea è che bisogna tornare e ingaggiare una battaglia con gli scoraggiatori. Per prima cosa quando qualcuno parla male di un tuo amico tu devi andare via, non devi dare nessuno spazio alla maldicenza. Bisogna isolare i maldicenti, fargli sentire che sono squallidi, che non meritano nessun ascolto.
                E bisogna assolutamente provare a fare ogni giorno qualche esercizio di ammirazione, indicare all’attenzione degli altri che nel paese sta facendo qualcosa di buono. Non è possibile che non ci sia nessuno che meriti una lode. In fondo basta uno, basta che ci sia ancora un generoso in giro e loro non hanno vinto. Una persona di valore è la prova che il valore è ancora possibile, che i miserabili non hanno cancellato il piacere di fare cose belle.


L’articolo continua offrendo … soluzioni

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11 gennaio 2019

In senso figurato (ma è sostanzialmente vero), queste sono le persone che, questa notte, hanno dormito a Tussio: 77 anime.

Il commento fatto negli anni scorsi è sempre più, desolatamente, vero.

Famiglia/casamfTussianiImm.
Giovanni De Santis112
Chetti – ex casa Carmine224
Domenico11
Vincenzo Tursini
Don Alessandro -prete
Vincenzo De Rubeis11
Luigi Carosi123
Luigi Leonardis11
Franca Ranalli11
Leonello11
Gioconda
Alfonsina112
Carlo123
Giovanni Ciccarelli
Cinzia
Lida11
Nicolina235
Silvio123
Velia Moscarelli11
Elio112
Iso
Toni11
Tonino Santarelli
Peppino Santarelli11
Liliana44
Tonia11
Chiarina112
Gildo112
Macedoni – map224
Imer – casa Gaetano235
Giovanni Rossi112
Peppino336
Sandro213
Ezio112
Pippo213
Maurizio134
Velina11
Graziano123
Giuseppe Lazzerini
Bruno De Rubeis22
Famiglie: [32]
Totale popolazione: [77]34436116
%44568020

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7 gennaio 2019

da Paolo De Meis riceviamo e pubblichiamo:

Caro info@tussio, volevo comunicarti che in data 13-12-2018 è stato attivato il diploma dei castelli italiani indetto dall’associazione radioamatori italiani, con l’intento di far conoscere i Castelli costruiti nel territorio italiano e valorizzarne il patrimonio storico ed architettonico.
La Sezione A.R.i. Di Mondovì organizza il Diploma Dei castelli Italiani, il diploma viene rilasciato ad ogni radioamatore di tutto il mondo dopo aver collegato la stazione attivatore.
Il castello di Tussio con referenza Aq068 è stato attivato con il nominativo IK6BFH, sia in fonia che in cw. Le stazioni partecipanti De Meis Paolino  IK6BFH, Stefano Mancini IK6PRN telegrafista e IK2SGL Ferrato Daniel.
 Il Primo collegamento effettuato è stato realizzato con la Thailandia in cw alfabeto morse, hanno partecipato Polonia, Germania, Austria, Danimarca, Svizzera, Spagna, Portogallo ed altre nazioni nonché tutta l’Italia dal nord al sud.
Speriamo di aver fatto conoscere il nostro bel paesello un po’ in tutta Europa.
Saluti a tutti i lettori del sito.

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5 gennaio 2019

il nostro “amico” Camillo Berardi, musicista,

fa sinceri auguri di Buon Anno e, con l’occasione, ci segnala
il  video “DANZA DEI PINI TORTI” con musica sua (di Camillo Berardi), per la pubblicazione sul “Piccolo Giornale
di Borgo”.

Questi alberi dalla spettacolare configurazione “curva” sono presenti anche
nel “Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

https://www.youtube.com/watch?v=JyocD_Ic51s

Archivio notizie – 2018

ARCHIVIO NOTIZIE – 2018

foto di Franca Ranalli spostata in questo capitolo il 18 dicembre 2019
Tussio. Foto di Luca e Andrea Giordani

Tussio: via Lauretana

Foto di Sergio Colangeli del 3 dicembre 2017
(spostata in questo archivio il 3 febbraio 2018)

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21 dicembre 2018

Per facilitare la lettura a tutti, pubblichiamo, per ora sul giornale poi sull’apposito paragrafo, gli interventi delle relatrice e relatori fatti il primo dicembre scorso, alla Congrega, alla presentazione del libro “Raccontami Tussio”, condotta egregiamente da Sergio Colangeli. Manca la relazione di Rosanna Fain Binda che arriverà a giorni.

Dopo l’intervento del Sindaco di Prata, ing Paolo Eusani, hanno preso la parola: Luisa Salutari, Giulio Santogrossi, Ida Petracca, Rosanna Fain Binda in Mastrangelo e poi Angelo Colangeli.

Riportiamo i testi delle relazioni

Luisa Salutari

Un invito, per sua definizione e nella generica accezione del termine, si riveste di una connotazione piacevole e, a volte, può assumere anche un ruolo lusinghiero. 
Nei mesi scorsi siamo stati invitati da Toni ad improvvisarci scrittori con racconti che avessero Tussio come filo conduttore. Ciò credo sia stato un tantino destabilizzante nel senso che, in un primo momento, ognuno si sarà chiesto: cosa scrivo? Di che cosa potrei parlare senza annoiare? A chi può interessare una mia esperienza vissuta qui, proprio nel nostro borgo? 
Con tante altre ipotetiche domande sospese e non esplicitate, ci sono stati i primi “coraggiosi” che si sono prontamente attivati inviando a Toni i propri elaborati. 
Naturalmente i racconti pervenuti sono stati pubblicati sul sito in ordine di arrivo e, di conseguenza, è stata rispettata la stessa scansione temporale nella realizzazione del volume, oggi qui a disposizione di tutti coloro che avranno il piacere di acquistarlo e di leggerlo. 
È pur vero che il nostro amico Toni ha dovuto, in alcuni casi, sollecitare e tallonare qualche ritardatario (me compresa) ma, per fortuna, la sua costanza e caparbietà hanno fatto sì che si sia finalmente arrivati alla sospirata ma soddisfacente conclusione. 
Vorrei sottolineare che, mettersi in gioco con un proprio scritto, non è sempre un approccio scontato poiché sussiste il timore di esporsi con tutto ciò che tale eventualità comporta. 
L’impegno di ciascuno, tuttavia, è stato ripagato dalla consapevolezza che un intimo ricordo connesso ad un’esperienza soggettiva, si possa estendere e trasformarsi in memoria collettiva. 
Molti racconti, infatti, esulano dalla sfera personale o, al massimo familiare, e diventano emozioni plurali che coinvolgono la collettività nella sua interezza. 
Si può notare come ognuno abbia offerto il proprio contributo in maniera originale dando prova di grande capacità evocativa con il proprio vissuto grazie al quale si potranno condividere esperienze, sensazioni e sentimenti dopo aver assaporato il piaceredi  leggere i contenuti di questo prezioso volumetto.
Mi sembra importante evidenziare come i numerosi riferimenti a momenti di convivialità, condivisione e reciproco aiuto tipici di una comunità collocata in un passato prossimo, acquistino una doppia valenza sia per chi potrà riassaporare le situazioni citate ed esaltate nei racconti, in quanto vissute in prima persona, ma sia per le nuove generazioni che potranno attingere ad un documento che permetterà loro di conoscere quel mondo scomparso attraverso i racconti dei protagonisti.
Per non anticipare il piacere della lettura, cito soltanto alcuni degli argomenti trattati come, ad esempio, l’allegria della vendemmia nel racconto di Angelo o della trebbiatura gioiosa in quello di Patrizia.
Si potrà sorridere di una scuola descritta da Sandro, ormai davvero lontana nel tempo, o ci si potrà commuovere leggendo la lettera di Margherita riflettendo sull’emigrazione, sempre di drammatica attualità. 
Ersilia ci proietta con nostalgia in un’infanzia felice vissuta nell’ Asilo come luogo incantato e che, purtroppo,oggi ci induce ad operare un impietoso confronto con l’attuale situazione di una struttura che versa nell’incuria e nell’abbandono, dopo aver subito l’oltraggio a tutti noto. 
Si spazia, quindi, dai molteplici ricordi di vita contadina, con i ritmi connessi al naturale avvicendarsi delle stagioni e ai loro momenti salienti, fino ai ricordi più remoti della poetessa Wanda Santogrossi del periodo drammatico della guerra: la ragazza di allora conserva la memoria di un episodio sull’uso dell’arguzia che permise ad un compaesano di sfuggire al nemico durante un rastrellamento. 
Concludo con il piccolo Claudio, di soli 9 anni, che esprime la sua incontenibile gioia per aver raggiunto la sommità della “Crocetta” che domina Tussio. 
 È un’immagine di spensieratezza e libertà di godere di piccole ma significative esperienze che, fortunatamente, è ancora possibile vivere in un luogo come Tussio.

Giulio Santogrossi

Buonasera e benvenuti nel borgo di Tussio. 
L’avventura del “nostro” libello è iniziata a maggio quando zio Toni mi ha subito reso partecipe dell’ambizioso progetto. Un lavoro che ha avuto come referente zio Toni ma che – fortunatamente – ha coinvolto l’intera comunità tussiana. 
Sin dal principio mostrai un certo entusiasmo per l’idea e cercai di carpire l’intenzione sottesa al progetto stesso. 
Non ero infatti nella posizione di poter raccontare aneddoti del paese, neppure di descrivere personaggi – data la mia “giovane età”, ahimè i migliori se ne erano già andati!- né tanto meno spiegare la scoperta di questo piccolo borgo medievale dato che io ho sempre vissuto qui.
Venne, quindi, in mio soccorso la fantasia.
In un inaspettato giorno piovoso di inizio giugno, affacciato alla finestra che da casa mia guarda il campanile, ebbi finalmente l’idea giusta in grado di unire sì l’elemento fantastico ma soprattutto il simbolo del nostro paesino, il leone.
Ma perché proprio il leone?
Perché si trattava di rispiegare la scoperta della statua, legarci parte della storia e denunciare una circostanza venutasi a creare da un paio di anni a questa parte che non fa bene né a Tussio, né al leone, né a noi… fare riflettere sull’incuria di ciò che da sempre ci appartiene e che “vigila” su di noi.
Ma come farlo?
Scegliendo la figura retorica della personificazione e quindi attribuendo un pensiero umano a qualcosa che non lo è. Tutti hanno ammirato il nostro simbolo in questi 40 anni, tutti lo hanno almeno una volta fotografato, ma mai nessuno ha indossato i panni del leone. 
Se potesse parlare cosa penserebbe il leone delle persone del ventunesimo secolo, di dove si trova, del giorno in cui è stato ritrovato? E cosa direbbe del suo passato?
Ho immaginato quindi di essere io il leone e ho provato a descrivere quali sensazioni si potessero provare dopo essere stato quasi 2000 anni sottoterra! 
Dalle prime paure, alla gioia di rivedere la luce e le persone, ma anche l’abbandono delle stesse dopo essere stato oggetto di curiosità ed orgoglio per anni. E proprio qui ho voluto enfatizzare lo stato di trascuratezza in cui versava il nostro simbolo, chiuso tra alte piante che gli impedivano la vista delle sue amate genti.
Utilizzo il termine Versava – e non versa- perché grazie a questo evento Natale nel borgo di Tussio, il nostro vicesindaco Luigi Carosi ha sposato questa causa e si è attivato per fare la doverosa pulizia e restituire a cittadini e turisti l’elemento caratterizzante del Borgo.
Per concludere, ad oggi posso dire che in parte sono soddisfatto dell’effetto sortito dalla mia novella e quello che mi auguro ardentemente è che nel prossimo futuro, il nostro guardiano possa finalmente avere il posto d’onore che merita. 

Ida Petracca

Scegliere tra i ricordi non è semplice, ma sul senso di libertà nei miei soggiorni in paese non ho mai avuto dubbi. Il mio racconto, infatti, s’intitola “Libertà” ed è ambientato nel 1956, quando sul nostro territorio si è abbattuta una portentosa nevicata, che ha bloccato per giorni tutte le attività e le comunicazioni.
Per me, bambina, girare liberamente per le strade di Tussio era sempre piacevole, così come il saltare chiunque incontrassi e rispondere all’immancabile domanda: “a chi scj figli’?” Certamente non avevo la consapevolezza che, nel dare la mia risposta, facevo scattare il “controllo sociale”da parte di tutti. In caso di una mia azione non consona, infatti, arrivava la sgridata da chiunque fosse presente. Oggi sarebbe impensabile!!!
Da adolescente, poi, il “controllo sociale” mi infastidiva alquanto, ma il senso di libertà rimaneva.
In agosto ho rivisto lo stesso sguardo vittorioso in mia nipote Silvia, una sera in cui mia figlia mi ha telefonato per avvertirmi che la bambina, di quattro anni, stava venendo da sola a casa mia.
Sono uscita subito fuori per andarle incontro, ma ella era già arrivata, stava parlando con altri bambini, e gongolando mi ha detto:”Nonna sono venuta con lo zainetto, vedi? Dentro c’è il pigiama e dormo da te.”
Si sentiva grande.

Rosanna Fain Binda Mastrangelo

Buon pomeriggio, innanzi tutto ringrazio Toni per avermi onorato a dire due parole su questo libro che raccoglie un pezzo di storia di Tussio. 
            Quando conobbi Carlo nel 1970, cominciai per la prima volta a sentire parlare dell’Abruzzo. Carlo me ne parlava spesso con entusiasmo per cui ero impaziente di conoscere questo paese.  In particolare mi diceva “voglio farti vedere le mie montagne”. È così che nel mese di Agosto del 1971 mi portò finalmente qui. La prima impressione fu ottima anche perché qui lo vedevo felice. Sembrava e sembra ancora oggi di vivere in un paese medievale, magico, dove il tempo si è fermato a tanti anni fa. Certo lui non sapeva che per me le montagne sono altra cosa: infatti, sono nata al centro delle Dolomiti, in Valle Zoldana circondata da picchi che superano i 3000 metri. 
            Nel corso degli anni ho apprezzato sempre più la bellezza dei luoghi e le persone che ho avuto modo di conoscere. Le immagini immagazzinate nella mia mente e le esperienze di vita vissuta qui con la mia famiglia e i tanti ricordi riferiti alle nostre figlie che crescevano come i nostri alberi e ora ai nipoti che scorrazzano nel giardino mi fanno sentire anch’io tussiana (credo di meritare dopo cinquanta anni la cittadinanza). 
            Ho conosciuto tante persone che ricordo con piacere – Vincenzo Cicerone (che ci ha lasciato troppo presto) per le sue qualità umane e culturali – Giovanni Rossi dal tratto signorile e sempre disponibile – Clorinda per la sua gentilezza; la sera quando andavo a prendere il latte nella stalla mi raccontava che d’inverno quell’ambiente era per loro punto di ritrovo dove si chiacchierava, si lavorava a maglia e ci si riscaldava – Gino Santogrossi con il quale eravamo legati da sincera amicizia. Altra persona che mi ha fatto conoscere la schiettezza e la semplicità ricca di valori tipica abruzzese è la ormai quasi centenaria Sig.ra Evelina, che ancora oggi è lieta di offrirci i “complimenti”, le ferratelle, che prepara insieme alla sua amica Lida. 
            I racconti raccolti in questo libro ci forniscono uno spaccato di vita di altri tempi. In tutti traspare un grande amore per questa terra. 
            Mi sono piaciuti tutti i racconti; in essi sono evidenziati i veri valori della vita e lo stupore che ci colpisce nell’osservare un cielo stellato, lo sbocciare di un fiore o la vista che si ha dalle panchine della piazza e il silenzio che ormai avvolge tutto il paese (una volta si udiva in autunno il ticchettio dei torchi per la spremitura dell’uva come ci ricorda Angelo Colangeli) e il vociare dei suoi abitanti intenti a svestire i bulbi dello zafferano come ci racconta Renata Carosi. Dal racconto di Ersilia Cialfi sembra di sentire il profumo che pervadeva le case di Tussio per l’uva e le trecce di granoturco appese ai bastoni sul soffitto, le noci e le mandorle messe a seccare, il profumo inconfondibile e ormai raro delle mele-cotogne e delle sorbe. In un altro racconto divertente c’è l’episodio della donna che per risparmiare portò al forno un enorme filare da cuocere. Avvertita da Miuccio che, una volta cotta, la pagnotta non sarebbe passata dalla bocchetta, la donna insistette e, infatti, a cottura avvenuta, il pane bruciò con la rimanenza della brace. Morale “chi troppo vuole nulla stringe”. 
            Purtroppo il tempo limitato non ci permette di fare riferimento ai singoli racconti ma uno in particolare mi ha colpito; le riflessioni del leone di Tussio immaginate da Giulio che testimoniano la storia antica di questo borgo. Molto bella è anche la descrizione della scuola di Sandro, che ci fa riflettere quale differenza c’è con quello che succede oggi in certe classi dove l’insegnante viene ridicolizzata e si ripetono vergognosi episodi di bullismo. Interessante la descrizione dei preparativi del matrimonio che ci fa Pierluigi Giorgi. 
            Il quadro che si ricava dalla lettura di questo libro è di una società di gente semplice e buona, dai valori civili e umani incrollabili che nel tempo ha conservato tali valori, insegnati dai genitori e dai nonni, rimasti inalterati come il rispetto verso il prossimo, tipico dei “nobili di Tussio” come ricorda Toni. Certo queste stradine hanno visto anche episodi sgradevoli durante la guerra come ci racconta Vanda Santogrossi nel racconto “L’arco della Biscotta”. 
            Invito tutti ad acquistare questo testo e a regalarlo ad amici e parenti. La lettura è gradevole, varia e appagante e d’insegnamento per i giovani. Dobbiamo ringraziare il nostro Toni che con caparbietà ha voluto raggiungere il suo obiettivo, quello di far conoscere il nostro borgo mediante il sito di Tussio continuamente aggiornato e ora con la pubblicazione di questo libro. Grazie Toni e grazie a tutti coloro che con dedizione e disinteresse hanno voluto continuare questa iniziativa natalizia del “Natale nel Borgo” che ci aiuta a conoscerci meglio e a farci sentire più uniti. 
            Mi piacerebbe concludere con una poesia scritta da un ragazzo dolcissimo ma sfortunato, Antonio Avitabile, al quale la vita ha dato troppo poco. Poiché è scritta in dialetto, credo sia opportuno che la legga un Tussiano, meglio un Aquilano doc. Grazie a tutti.
            (nota: la poesia, pubblicata nel libro, è stata letta dal moderatore, Sergio Colangeli).

Angelo Colangeli

Accetto volentieri l’invito a fornire un mio contributo. Ci troviamo in un luogo identitario, siamo proprio a Tussio. 
            Le relatrici e i relatori che mi hanno preceduto, hanno espresso bene i sentimenti dell’opera.        Da parte mia farò alcune brevi riflessioni. 
            Direi che questo è uno di quei casi in cui il gesto è  più importante del risultato, infatti si dice che l’Italia, tra i paesi sviluppati, è quello in cui si legge di meno ma, nello stesso tempo, vi si producono molti libri. Raccontami Tussio invece direi che è un libro ma, allo stesso tempo, non è un libro. Nel senso che non è una operazione editoriale, non c’è un editore che deve pensare ad un pubblico da convincere, a diritti da coprire. Raccontami Tussio è una testimonianza; è il gesto di testimoniare che ne esprime appieno il valore. 
            In questo presente nelle comunità si avverte un vuoto. Fino a qualche decennio fa, anche se ci si trasferiva a qualche centinaio di chilometri di distanza, la festa principale era quella del Borgo, le ferie si passavano sempre al borgo, così come le vacanze scolastiche, si cucinavano le ricette del borgo e così via. Di conseguenza si tramandavano ancora oralmente, di generazione in generazione, usi, costumi, tradizioni e storie di personaggi.
            Oggi non è più così!
            Proprio per queste ragioni, non esiste modo migliore di testimoniare la vita comunitaria se non attraverso la scrittura. Pensiamo soprattutto alle nuove generazioni che, con l’uso della rete e dei social, ricevono e visualizzano quantità infinite di immagini e video. Sono quasi sempre effimere e labili, lasciando flebili tracce per poi passare nel dimenticatoio. Non è così con la testimonianza scritta, che permette di riflettere e metabolizzare i contenuti.  
            Io formulo l’augurio che questo sia un primo passo, capace di stimolare altri alla testimonianza. Dirò di più: porterei queste pubblicazioni nelle scuole elementari e medie, al fine di educare le nuove generazioni alla testimonianza e al suo valore. Pensate sempre ai nostri ragazzi, grazie al web magari conoscono benissimo un negozio o un monumento in una strada di New York , ma per assurdo non sanno cosa c’è dietro l’angolo o nelle vie del proprio paese.
            Concludo comunicandovi che proprio oggi, nel Teatro Marrucino di Chieti, si festeggia il primo anno dall’uscita del libro “Raccontami L’Abruzzo”, a cui Toni si è ispirato nel proporci Raccontami Tussio.
            Come sapete, prima della pubblicazione cartacea, i racconti sono stati pubblicati sul sito di Tussio. Così sono venuti a conoscenza di Rita La Rovere che ha curato Raccontami L’Abruzzo. 
Quindi colgo l’occasione per darvi la notizia che nella prossima edizione di Raccontami l’Abruzzo, sarà presente anche Tussio con un racconto (n.d.r. Il racconto è proprio di Angelo: La vendemmia di tutti i Santi).

Se Toni Santogrossi avesse espresso qualche considerazione avrebbe detto, in quella occasione e in quel frangente, questo:

Non posso dire altro, o di più, di quanto scritto nell’introduzione del libro.
            L’iniziativa di raccogliere le vostre testimonianze mi è venuta leggendo il libro: “raccontami L’ABRUZZO” a cura di Rita La Rovere.
            Non ho fatto altro che avere l’idea, proporla, raccogliere le vostre testimonianze e curarne la pubblicazione (mi avete fatto tribolare, spero che il risultato vi sia almeno piaciuto).
            Come prevedevo, è venuto fuori un lavoro molto interessante. Forse utile e prezioso.
            Le esposizioni presentate, spontanee e genuine, le tante teste e le visioni diverse hanno offerto uno spaccato vario, poliedrico, sempre interessante.
I racconti sono tutti “belli”.
            La varietà dei temi trattati, delle situazioni raccontate, dei personaggi descritti o nominati, ne fanno, comunque, un’opera di memoria.
            Le narrazioni sono arrivate da tutti. Tante sono arrivate da chi ha a cuore il paese e che, a volte, non lo dichiara o non lo dimostra apertamente. Anche questo è un “valore” esistente che ho scoperto solo ora. Con questo libro, forse, è venuta fuori una parte dell’auspicata anima del paese.
            A cosa serve raccontare? Serve per mantenere la memoria.
            Dall’autrice più “antica” Vanda, all’autore più giovane, Claudio Fioravanti, ci sono circa ottanta anni di differenza. 
            I racconti abbracciano così circa un secolo di vita, anzi di storia tussiana. Pensate che, nei racconti, oltre ai 41 autori, sono state nominate (qualcuna ripetuta) 262 persone di tutte le epoche e di tutte le condizioni sociali.
            Le realtà narrate sono simili e riferibili a tutti i paesi dell’entroterra italiano, non solo abruzzese. E’ la bravura dello scrittore o del poeta che rende “universale” un gesto, un particolare, un sapore carpito anche in un paesino come il nostro. Tanto è vero che un racconto stampato sul nostro libro, sarà pubblicato nella seconda edizione di “Raccontami L’Abruzzo” che Rita La Rovere sta preparando. Ed è il racconto di Angelo Colangeli: “La vendemmia di tutti i Santi”, accorciato nella formula di 2500 battute, così come La Rovere vuole. 
            Questa è la riprova che i vostri scritti, agli occhi di chi non ci conosce, possono assumere valore di “universalità”.
            Io ci ho messo del mio, il merito e la riuscita del volume sono vostri. E di tutti voi.
            Dopo aver pubblicato i racconti sul sito di Tussio, non era più mia intenzione di farne un libro.
            In occasione del rinnovato impegno dei giovani tussiani a organizzare ancora il “Natale nel Borgo”, non pubblicarlo, mi sembrava perdere davvero un’occasione.        Pensando a un beneficio collettivo che ne sarebbe derivato, con faccia tosta, ho chiesto ai rappresentati del Consiglio Pastorale di fare da editore, nella speranza che, pagate le spese di stampa, si procuri qualche utile per la Chiesa, quindi per la comunità. Ho chiesto e ottenuto un contributo allo sponsor, il birrificio Anbra, che, con comprensione e lungimiranza, ci ha dato una bella mano.
            E poi mi ha spronato l’entusiasmo che l’iniziativa ha suscitato presso le persone che, poi, hanno scritto e sono diventate gli autori libro. Potrei citare uno per uno cosa mi hanno detto e l’impegno che ci hanno messo. Uno per tutti, ancora bambino, affascinato dall’alone, quasi fiabesco, che si è creato intorno ai primi racconti, ha voluto scrivere anch’egli la propria avventura e narrarla a tutti: Claudio Fioravanti, figlio di Fabio e Roberta Bellucci.
            Il risultato è sotto i nostri occhi. 
            Ora, immaginate di rivedere questo libro fra vent’anni, lo troverete intatto: il libro non invecchia e non scade. E’ sempre a portata di mano ed è il compagno che sicuramente non ci tradisce: c’è sempre.
            Dovete fare un regalo? Un regalo per ogni occasione? E in ogni tempo? Quest’anno, quest’altr’anno, fra due anni ?.. il libro è il regalo più bello da fare e il regalo più bello da ricevere. Se poi consideriamo che costa meno di una scatola di cioccolatini ….
            Questo libro è per tutti: per chi conosce la nostra realtà ma anche per chi non la conosce, per il valore di universalità di cui abbiamo accennato.
Vi chiedo ancora uno sforzo: facciamo in modo di non rimpiangere di non averne abbastanza. Facciamocene una scorta. Facciamo bene a noi e facciamo bene alla nostra comunità.

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18 dicembre 2018

Antonio (Tonino) Di Blasio, che ringrazioamo di cuore, ci invia notizie su Sante Di Blasio caduto nella prima guerra mondiale e qualche sfizioso racconto paesano.

Sono Di Blasio Antonio, figlio di Antonio Valentino. 
Innanzi tutto invio saluti per un buon anno 2019. Saluti a tutti i paesani e collaboratori del giornaletto (n.d.r. :Tonino, diciamo Giornale se non altro per la quantità di informazioni che produce).
Con la presente mi faccio vivo per dirti alcune cosette che sicuramente ti piaceranno.
Ho letto il giornaletto di Tussio con data 29/10/2018 e dite che non siete riusciti a trovare  notizie su Sante Di Blasio.
Bene, il Sig. Sante Di Blasio è mio nonno morto in guerra nella guerra mondiale 1915/1918. E’ il padre di Antonio Valentino, mio padre e marito di mia nonna De Rubeis Elisabetta. E’ nativo di San Valentino Citeriore ma non so di più.

Con l’occasione ricordo che mio padre, Sabatino De Rubeis (padre del Sig. Gaetano e Gildo) e Giuseppe Leonardis  avevano in affitto terreni del Sig. De Rubeis Antonio (Don Antonio) e spesso facevano lavori vari a questi.
Il mese di settembre davano la “risposta” al Don con il grano appena trebbiato.
Spesso i tre facevano vari lavori al Don come tagliare le piante, segare la legna, spaccare la legna, accatastare la stessa. D’inverno i tre salivano sui tetti di casa di Don e toglievano la neve da sui  tetti della casa. Poi facevano anche altri lavori. Lavoravano molto e durante la giornata bevevano il vino e quando finiva il fiasco di vino tutti e tre cantavano delle strofette a Don Antonio. Ero piccolino e una di queste la ricordo ancora, faceva così:

Se Don Antonio non ci vuol pagare, diventerem padron delle contrade.
Don Antò scendi giù vien con noi a fare i conti anche tu,
se tu scendi ci diamo la mano ma il fiasco in mano tu devi portar.
Se Don Antonio non ci vuol pagare, diventerem padron delle contrade.
Don Antò scendi giù vien con noi a fare i conti anche tu , se tu scendi
ci diamo la mano la busta in mano tu devi portar.


Cantata è molto bella. 
Ricordo anche un sonetto che cantava Leonino (padre di Giulietta) il giorno di carnevale. Ero piccolo ma ricordo ancora:

La mia nonnina bella
narrava una storiella
che adesso vi dirò.
Statemi a sentir,
che vi potrà istruir
e anche divertir.
    Il buon Dio che avea creato
gli uccelletti, il mare, il prato,
piantò l’albero del pomo   (pose l’albero del pomo)
poi disse: “ora fò l’uomo!”
A un gran tino s’appressò
e a che fare l’uomo incominciò.
   Prese la lingua  d’un pappagallo
con  l’alterigia d’un grosso gallo,
prese al leone la prepotenza
ed al somaro tutta la scienza,
prese le corna d’un grosso bue
e poi gli mise per mira le sue,  (e di palle all’uomo gliene mise due)
ci buttò dentro denso veleno    (ci mise pure senza volerlo)
e pose il becco d’un grosso merlo; (il becco e le piume di un grosso merlo)
la voce e i modi li prese all’orco
e le altre cose le prese al porco.
   Mesta, mesta; gira, gira,
finché l’uomo fuori uscì.
   Disse Adamo: “E’ una cuccagna!
Ma però senza compagna,
io mi annoio mortalmente …”
E il buon Dio immantinente
al mastello si accostò
e a far la donna incominciò.
   Una civetta gettò nel tino
e di una volpe il cervello fino,
chiese la lingua d’un gran serpente
quindi di un’oca pigliò la mente;
la vanità la prese al pavone,
mise di cipria uno scatolone.
chiese le lacrime ai coccodrilli,
vi gettò dentro parecchi grilli;
vi buttò un pezzo di ceralacca,
vi mise infine un pezzo di vacca.
   Mesta, mesta; gira, gira,
per tre notti e per tre dì:
mesta, mesta; gira , gira,
e la donna  fuori uscì.
   Con il frutto proibito
si levaron l’appetito.
“Perché”, Dio disse inquieto,
“trasgrediste il mio divieto?”
Presso il tino ritornò,
e a punirli si apprestò.
   Vi buttò dentro venti scorpioni e
e della tigre mise gli unghioni,
prese la bava di un cane arrabbiato,
denti di jena, pepe pestato,
fiele e veleno, sette purganti,
vipere, rospi, insetti scoccianti;
quaranta chili di dinamite
dieci cartucce di balestite,                
la barba e i baffi di dieci briganti,
vi mise infine i gas asfissianti.
   Mesta ,mesta; gira, gira,
per tre notti e tre dì;
mesta, mesta; gira, gira,
e la suocera sortì,
e la suocera sortì ….
meno quelle che son qui!


Saluti a Domenico Cicerone – Grazie
Buone Feste a tutti
Di Blasio Antonio

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8 dicembre 2018

L’Associazione Il Borgo di Tussio ringrazia tutti coloro i quali hanno collaborato per la riuscita della VI edizone di Natale nel Borgo di Tussio.

Estratti i biglietti vincenti della lotteria di beneficenza

1 premio – televisore LG 49 pollici n. 0432
2 premio – Sony PlayStation 4 n. 0991
3 premio – cesto natalizio n. 0249
4 premio – 4 ingressi Il Regno dei Mazzamurelli n.0637
5 premio – cena per due presso Borgo dei Fumari n. 0614
6 premio – buono Amazon 50€ n. 1061

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4 dicembre 2018

Nel capitolo “CURIOSITA'” andate nel paragrafo “Filastrocche e poesie” e troverete altre 2 poesie di Vanda Santogrossi.

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24 novembre 2018

Gentilissimi “lettori” e vistatori del sito,

il libro “Raccontami Tussio” è stampato ed è, da subito, disponibile.

Inoltre sarà disponibile anche dalla mattinata del 1 dicembre.

Chi vuole averlo prima della presentazione, mi contatti pure.

20 novembre 2018

Carissimi “scritttori”, carissimi visitatori del sito.
  
Il desiderio di fare un libro con i racconti che avete scritto si sta avverando. 

Con la collaborazione del Consiglio Pastorale della Parrocchia di Tussio ed il contributo di uno sponsor, il libro si stampa e verrà presentato il 1 dicembre 2018 alle ore 18,00 (puntuali, perchè all’ora stabilta si inizia) alla Congraga, in Piazza della Chiesa.

Ora ancora voi dovete essere i protagonisti, innanzitutto con la vostra presenza alla serata di presentazione. Poi, con il contributo economico. Il libro dobbiamo “comprarcelo”. 
Dobbiamo coprire i costi di stampa e creare un certo utile che sarà ridistribuito alla popolazione con qualche opera che deciderà il Consiglio Pastorale.

Ma non basta. Dobbiamo farci promotori presso amici e parenti ed invogliare tutti a procurarsi questa preziosa testimonianza. A regalarla nelle più disparate occasioni: Natale, Pasqua, compleanno e qualsiasi altra ricorrenza o, semplicemente, come pensiero in occasione di un invito.

Le copie stampate sono appena 300.

Conservare nella propria biblioteca “Raccontami Tussio”, farne omaggio alle persone care, sarà un gesto apprezzato e valorizzato nel tempo.

L’invito, quindi, è di farne una scorta.

Abbiamo pensato di chiedere un contributo davvero basso … meno di una scatola di cioccolatini.

Il libro è il regalo più bello da fare
Il regalo più gradito da ricevere

20 novembre 2018

Natale nel Borgo di Tussio

6a edizione

1 e 2 dicembre 2018

Nuova energia anima questa edizione curata dall’Associazione Il Borgo di Tussio. Incastonato sull’Altopiano di Navelli a 30 km ad est dell’Aquila, Tussio ospita nelle antiche cantine un mercatino con artigiani e produttori del territorio, in una magica atmosfera di luce e musica. Inoltre ci si potrà ristorare con posti a sedere al coperto, street food e vin brulé. Animazione per i più piccini che potranno consegnare le loro letterine a Babbo Natale.

Programma 

Sabato 1

ore 12:00 Apertura 
ore 18:30 Presentazione del libro “Raccontami Tussio”
ore 19:00 concerto dell’Associazione Culturale Zampogne d’Abruzzo 
ore 21:00 Sosta Vietata live

Domenica 2 

ore 11:00 apertura e arrivo delle Ruote d’Epoca Aquilane 
ore 18:00 premiazione del concorso per le scuole “Natale a Tussio”
ore 19:00 concerto dell’ARTeM Gospel Choir

12 novembre 2018

Arriva. 

Anche quest’anno, con uno staff organizzativo nuovo, si farà il “Natale nel borgo di Tussio”

Il programma è nel manifesto.

I giorni sono l’1 e il 2 dicembre.

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29 ottobre 2018


Ricordo dei caduti tussiani

Lapide collocata sulla facciata della chiesa principale, dedicata ai caduti Tussiani delle due guerre.


“AI GLORIOSI CADUTI DELLE DUE GUERRE”

( prima guerra mondiale; per L’Italia 1915/18)
Cap. magg:        De Rubeis Antonio
“                             Portante Giovanni          
Caporale             Portante Giuseppe
Soldato                 Carosi Giuseppe
“                             Carosi Vincenzo
“                             De Berardinis Giacinto
“                             De Rubeis Vincenzo
“                             De Santis Gianpasquale
“                             Di Blasio Sante
“                             Evangelista Alfredo
“                             Evangelista Domenico
“                             Leonardis Alfonso
MORTI PRIMA GUERRA MONDIALE  12 TUSSIANI


(seconda guerra mondiale; per l’Italia 1940/45)
Cap. Magg:         Ciccarelli Vittorio
Soldato                 Rosa Serafino
“                             De Santis Francesco       
“                             Santarelli Paolo
“                             Ranalli Olivio
“                             Mancinelli Antonio
“                             Santogrossi Raffaele
MORTI SECONDA GUERRA MONDIALE  7  TUSSIANI

TOTALE MORTI DELLE DUE GUERRE MONDIALI: 19 TUSSIANI

4 novembre 1918 

4 novembre 2018

Dal 1919 il 4 novembre si ricorda e si commemora la vittoria italiana nella prima guerra mondiale.

Il prezzo in vite umane che l’Italia pagò fu altissimo. 

Ogni paese, ogni borgo, grande o piccolo che fosse, ha versato il tributo di sangue per fare una Italia Unita Libera e Sovrana.

Tussio, alla Grande Guerra ( per L’Italia 1915-18, per l’Europa 1914-18)  ha immolato 12 giovani i cui nomi sono impressi sulla lapide apposta sulla facciata della Chiesa. 
Altri 7 li ha immolati nella seconda guerra mondiale.

Attraverso il sito: www.cadutigrandeguerra.it, siamo riusciti ad avere informazioni su quasi tutti i nostri compaesani morti. 

Non siamo riusciti a trovare notizie di Sante Di Blasio …. (11 marzo 2019 invece: siamo riusciti a trovarlo … le indicazioni del nipote Antonio sono state preziose) …. e di Leonardis Alfonso;  probabilmente sono stati registrati con qualche errore sul nome.

… 11 marzo 2019: di Leonardis Alfonso abbiamo trovato il certificato di morte in cui si dice che il 24enne è morto a Tussio l’11 dicembre del 1918 ( a guerra finita). 
Per essere incluso fra i Caduti di Guerra, dobbiamo supporre che era stato riportato a casa e che è morto in seguito alle ferite di guerra, o comunque, a causa della guerra.
De Berardinis Giacinto, invece, è registrato nella”scheda del caduto” come De Bernardinis.

Ci sembra doveroso, in questo centenario, ricordare questi giovani e dare informazioni ai parenti od agli eredi sulla loro sorte. 

Per una completezza di informazioni preferiamo riportare le schede trovate così come sono, senza cancellare le caselle rimaste vuote perché non c’era nulla da scrivere.

1SCHEDA DEL CADUTONominativo (e paternità): DE RUBEIS ANTONIO DI FRANCESCOAlbo d’Oro: Abruzzo e Molise – (Vol II) (1)Province: AQ – CB – CH – TEPagina: 208Sub in Pagina: 9Comune nascita: Prata D’ansidoniaComune nascita Attuale: Prata d’AnsidoniaData nascita: 23 Luglio 1891Grado: Caporal MaggioreReparto: 170 Reggimento FanteriaDistretto: Distretto Militare Di AquilaMorto o Disperso: mortoData Morte: 22 Gennaio 1917Luogo Morte: Ospedaletto Da Campo N. 86Causa Morte: Ferite Riportate in CombattimentoDecorazioni: Sepoltura: Note:  
2Nominativo (e paternità):PORTANTE GIOVANNI DI NAZZARENOAlbo d’Oro:Abruzzo e Molise – (Vol II) (1)Province:AQ – CB – CH – TEPagina:586Sub in Pagina:19Comune nascita:Prata D’ansidoniaComune nascita Attuale:Prata d’AnsidoniaData nascita:25 Gennaio 1892Grado:Caporal MaggioreReparto:142 Reggimento FanteriaDistretto:Distretto Militare Di AquilaMorto o Disperso:dispersoData Morte:2 Novembre 1915Luogo Morte:Bosco CappuccioCausa Morte:CombattimentoDecorazioni:Sepoltura:Note: 
3SCHEDA DEL CADUTONominativo (e paternità): PORTANTE GIUSEPPE DI NAZZARENOAlbo d’Oro: Abruzzo e Molise – (Vol II) (1)Province: AQ – CB – CH – TEPagina: 586Sub in Pagina: 21Comune nascita: Prata D’ansidoniaComune nascita Attuale: Prata d’AnsidoniaData nascita: 25 Luglio 1895Grado: SoldatoReparto: 138 Reggimento FanteriaDistretto: Distretto Militare Di AquilaMorto o Disperso: mortoData Morte: 9 Luglio 1916Luogo Morte: Monte ZebioCausa Morte: Ferite Riportate in CombattimentoDecorazioni: Sepoltura: Note:   
4SCHEDA DEL CADUTONominativo (e paternità): CAROSI GIUSEPPE DI PANCRAZIOAlbo d’Oro: Abruzzo e Molise – (Vol II) (1)Province: AQ – CB – CH – TEPagina: 81Sub in Pagina: 6Comune nascita: Prata D’ansidoniaComune nascita Attuale: Prata d’AnsidoniaData nascita: 2 Luglio 1898Grado: SoldatoReparto: 69 Reggimento FanteriaDistretto: Distretto Militare Di AquilaMorto o Disperso: mortoData Morte: 6 Novembre 1917Luogo Morte: PrigioniaCausa Morte: MalattiaDecorazioni: Sepoltura: Note:    
5SCHEDA DEL CADUTONominativo (e paternità): CAROSI VINCENZO DI FRANCESCOAlbo d’Oro: Abruzzo e Molise – (Vol II) (1)Province: AQ – CB – CH – TEPagina: 81Sub in Pagina: 11Comune nascita: Prata D’ansidoniaComune nascita Attuale: Prata d’AnsidoniaData nascita: 20 Febbraio 1895Grado: SoldatoReparto: 147 Reggimento FanteriaDistretto: Distretto Militare Di AquilaMorto o Disperso: mortoData Morte: 4 Novembre 1915Luogo Morte: Bosco LanciaCausa Morte: Ferite Riportate in CombattimentoDecorazioni: Sepoltura: Note:    
6Nominativo (e paternità):DE BERNARDINIS GIACINTO DI CARMINEAlbo d’Oro:Abruzzo e Molise – (Vol II) (1)Province:AQ – CB – CH – TEPagina:181Sub in Pagina:21Comune nascita:Prata D’ansidoniaComune nascita Attuale:Prata d’AnsidoniaData nascita:7 Aprile 1898Grado:SoldatoReparto:2 Reggimento AlpiniDistretto:Distretto Militare Di AquilaMorto o Disperso:mortoData Morte:18 Ottobre 1918Luogo Morte:Beauvais (Francia)Causa Morte:MalattiaDecorazioni: Sepoltura: Note:   
7SCHEDA DEL CADUTONominativo (e paternità): DE RUBEIS VINCENZO DI FEDELEAlbo d’Oro: Abruzzo e Molise – (Vol II) (1)Province: AQ – CB – CH – TEPagina: 208Sub in Pagina: 16Comune nascita: Prata D’ansidoniaComune nascita Attuale: Prata d’AnsidoniaData nascita: 24 Marzo 1884Grado: SoldatoReparto: 13 Reggimento FanteriaDistretto: Distretto Militare Di AquilaMorto o Disperso: mortoData Morte: 18 Ottobre 1918Luogo Morte: AquilaCausa Morte: MalattiaDecorazioni: Sepoltura: Note:    
8SCHEDA DEL CADUTONominativo (e paternità): DE SANTIS GIAMPASQUALE DI ZACCARIAAlbo d’Oro: Abruzzo e Molise – (Vol II) (1)Province: AQ – CB – CH – TEPagina: 210Sub in Pagina: 17Comune nascita: Prata D’ansidoniaComune nascita Attuale: Prata d’AnsidoniaData nascita: 7 Giugno 1895Grado: SoldatoReparto: Esercito AmericanoDistretto: Distretto Militare Di AquilaMorto o Disperso: mortoData Morte: 16 Ottobre 1918Luogo Morte: FranciaCausa Morte: Ferite Riportate in CombattimentoDecorazioni: Sepoltura: Note:               
9Di Blasio Sante: non siamo riusciti a trovare la scheda.
invece: siamo riusciti a trovarlo … (11 marzo 2019) le indicazioni del nipote Antonio sono state preziose.SCHEDA DEL CADUTO   Nominativo (e paternità):DE BLASIO SANTE DI VALENTINOAlbo d’Oro:Abruzzo e Molise – (Vol II) (1)Province:AQ – CB – CH – TEPagina:181Sub in Pagina:30Comune nascita:San Valentino In Abruzzo CiterioreComune nascita Attuale:San Valentino in Abruzzo CiterioreData nascita:24 Maggio 1882Grado:SoldatoReparto:122 Reggimento FanteriaDistretto:Distretto Militare Di ChietiMorto o Disperso:mortoData Morte:09-lug-17Luogo Morte:VeronaCausa Morte:MalattiaDecorazioni: Sepoltura:  
  
10SCHEDA DEL CADUTONominativo (e paternità): EVANGELISTA ALFREDO DI PIETRANGELOAlbo d’Oro: Abruzzo e Molise – (Vol II) (1)Province: AQ – CB – CH – TEPagina: 328Sub in Pagina: 6Comune nascita: Prata D’ansidoniaComune nascita Attuale: Prata d’AnsidoniaData nascita: 8 Ottobre 1890Grado: SoldatoReparto: 135 Reggimento FanteriaDistretto: Distretto Militare Di AquilaMorto o Disperso: mortoData Morte: 29 Giugno 1918Luogo Morte: MontelloCausa Morte: Ferite Riportate in CombattimentoDecorazioni: Sepoltura: Note:    
11SCHEDA DEL CADUTONominativo (e paternità): EVANGELISTA DOMENICO DI PIETRANGELOAlbo d’Oro: Abruzzo e Molise – (Vol II) (1)Province: AQ – CB – CH – TEPagina: 328Sub in Pagina: 13Comune nascita: Prata D’ansidoniaComune nascita Attuale: Prata d’AnsidoniaData nascita: 17 Settembre 1893Grado: SoldatoReparto: 6 Reggimento FanteriaDistretto: Distretto Militare Di AquilaMorto o Disperso: dispersoData Morte: 8 Luglio 1915Luogo Morte: Giosc (Libia)Causa Morte: CombattimentoDecorazioni: Sepoltura: Note:             
12Leonardis Alfonso: non siamo riusciti a trovare la scheda. …. 
… 11 marzo 2019: di Leonardis Alfonso abbiamo trovato il certificato di morte in cui si dice che il 24enne è morto a Tussio l’11 dicembre del 1918 ( a guerra finita). 
Per essere incluso fra i Caduti di Guerra, dobbiamo supporre che era stato riportato a casa e che è morto in seguito alle ferite di guerra, o comunque, a causa della guerra.
 

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6 novembre 2018

ieri è arrivato un altro racconto, promesso da tempo.

Così siamo arrivati a 47 storie.

9 ottobre 2018

Da Toni Santogrossi

Considero chiusa la raccolta degli elaborati per 

Raccontami Tussio

i racconti sono 46 di cui 6 scritti da autori che ne hanno presentati due.

Il lavoro, che ha entusiasmato soprattutto coloro che ne sono stati protagonisti, è sul sito a disposizione di tutti.

Spero di utilizzarlo per farne un libro che dura “per sempre”.

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23 agosto 2018

Da Toni Santogrossi

Raccontami Tussio

Allora … con soddisfazione di tutti coloro che hanno collaborato ed altri lettori e consultatori del sito, possiamo dire di aver chiuso la raccolta dei racconti.

Con gli elaborati che sono in fase di rifinitura, i racconti sono 46 di cui 6 scritti da autori che ne hanno presentati due.

Il lavoro è notevole e, secondo me, avrà, per i bambini che cresceranno, una valenza storico-culturale importante.

Chiunque volesse esprimere un “pensiero”, un commento o altro … ben venga.

20 agosto 2018

ad oggi sono arrivati 39 (+5) racconti.

Siamo agli sgoccioli. Ancora un paio di lavori sono stati spediti ma vanno, dagli autori, ricorretti.

Forza a chi ha intenzione di far parte di queste “voci”. Datemi un segnale.

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8 agosto 2018

Ecco il programma delle feste di Santa Anatolia e della Madonna SS. Addolorata

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27 luglio 2018

Da Toni Santogrossi

CARISSIMI TUTTI,

come sapete, ad oggi, sono arrivati 34 (+3) racconti.
Più volte ho parlato di una scadenza per l’invio e la data che indico: 
20 agosto 2018
è quella definitiva:
semplicemente perchè temo che, col tempo, si perda la spontaneità e l’effetto dell’inedito.

Poi un “BUON CONSIGLIO”:
provate a NON sfogliare i racconti dal cellulare, si perde tutta la bellezza e la complessità dello scritto e, forse, non si rileggono sul computer per approfondirli.

“Raccontami Tussio” si può leggere nell’apposito paragrafo nel capitolo “Curiosità” 

         Carissimi compaesani e collaboratori tutti, 
siamo arrivati a un buon punto. Sono arrivate 29 testimonianze che “Raccontano Tussio”. Un risultato assolutamente insperato per alcuni. Io, che ho preso questa iniziativa, sono contento, però … nella mia fantasia avevo altri numeri.         
         Come è mia abitudine prima faccio le cose e poi ne parlo. Insomma, non mi piacciono gli annunci e i proclami che, spesso, nella realtà restano tali.
         In questo caso posso parlare perché, questa volta, la riuscita del progetto, non dipendeva solo da me ma anche da voi.
         Come ho scritto, io non mi sono inventato nulla. Ho preso ad esempio il libro “Raccontami l’Abruzzo” curato da Rita La Rovere, e ho lanciato l’idea di farlo anche per Tussio.
         Nella mia immaginazione c’era la raccolta di 45/50 racconti e farne un libro. Un libro da vendere soprattutto a voi che lo avreste scritto (“non solo l’ho scritto ma me lo devo pure comprare”) e a tutti paesani, ai turisti, agli avventori e gli amatori del paese. Avrei voluto ridistribuire il ricavato al paese attraverso la Chiesa di Tussio.
         … 29 elaborati sono pochi per fare una pubblicazione decorosa. 
         Allora li pubblicherò sul sito di Tussio, www.tussio.it nella sezione “Curiosità” nel paragrafo “Raccontami Tussio”. 
         Il lavoro su un sito è un lavoro “aperto”. Ovvero a esso possiamo aggiungere altri lavori che dovessero arrivare. E poi …. 
         Ho chiesto agli autori, con l’invio del racconto, anche la possibilità dell’utilizzo di esso. 
         Ogni consultatore del sito potrà accedervi, leggere e scaricare i lavori pubblicati su di esso.
         Per questo e per rispetto di tutti i collaboratori, diffido chiunque – a parte l’autore dell’elaborato che, del proprio, può fare quello che vuole -, a farne un uso diverso da quello sopra indicato, senza una mia esplicita e chiara autorizzazione.
         Spero arrivino ancora tanti racconti.

12 luglio 2018

evviva … sono arrivati i primi 25 elaborati

la raccolta continua …. scrivete e mandate testi. Prendiamoci ancora tempo.

::::::::::::::::::::::::::::::

Carissimi compaesani,
come avete potuto veder sul “piccolo giornale di Borgo” del sito di Tussio, sono arrivati 15 (oggi siamo a 24) lavori.
Vi assicuro che, quello che avevo in mente, se riusciremo a farlo, sarà veramente interessante. 
Si sta creando una testimonianza su Tussio varia e variegata che va dal racconto, al ricordo, alle emozioni, alla fantasia.

Cosa vogliamo fare?

Se vogliamo continuare ed approdare a qualcosa di importante, che duri nel tempo, occorre che le persone di “buona volontà” dedichino un po’ di tempo e scrivano il racconto.

Chiunque può farlo. Sto trovando un po’ di ritrosia perché c’è il timore di non saper scrivere, di non saperlo fare.
Non è così: qui non ci sono scrittori. Qui si portano testimonianze. 
Non preoccupatevi della forma e degli errori, ho un’amica volontaria che ci correggerà i testi.

Per non rimanere in sospeso e per capire dove possiamo arrivare vi invito a contattarmi per mail, per telefono o di persona, e dirmi se c’è l’intenzione di scrivere il proprio contributo. Ci metteremo d’accordo su tempi e modi. 
Così avremo un quadro più chiaro.

Aspetto vostre notizie e vi invito ad ESSERCI. 

Io ho mandato poche mail. 
Invito tutti ad estendere il messaggio ai propri conoscenti in modo da: informare tutti del lavoro in corso ed avere il loro contributo.

::::::::::::::::::::::::::::

Per avere una visione chiara, segnalatemi se avete intenzione di scrivire il vostro elaborato su Tussio. ci metteremo d’accordo su tempi e modo.

I lavori, corredati di nome e cognome e anno di nascita e, volendo, una piccola biografia, vanno inviati RIGOROSAMENTE in WORD.

4 maggio 2018

Carissimi compaesani ed estimatori di Tussio

in allegato c’è una mia proposta.

Sono sicuro che riusciremo a portarla a termine e che, infine, ne saremo soddisfatti.

Nessuno si senta obbligato. Questo lavoro sarà una ulteriore testimonianza da lasciare a chi verrà dopo di noi.
Ognuno sceglierà di contribuire, o meno, e di raccontare il nostro “piccolo mondo” con i propri occhi.

Importante: diamoci un tempo di scadenza e fissiamo per il 10 giugno 2018 il termine entro il quale devono pervenire gli elaborati.

Inviateli a me:  toni.santogrossi@libero.it 

***

Leggendo il libro: “raccontami L’ABRUZZO” a cura di Rita La Rovere, edizioni Tabula Fati del 2017, senza molta fantasia ma con spirito pratico e di “servizio”, ho pensato che un lavoro simile, se non uguale, si può fare anche sul nostro paese: Tussio.
Sarebbe un lavoro utile e prezioso. 
I brevi racconti che, in qualche modo, siano  attinenti al paese, e/o  alle zone limitrofe, saranno scritti da chiunque: i tussiani e non tussiani. 
Per paese intendo riferirsi non solo al territorio e ai prodotti, ma soprattutto alle persone, alla loro cultura, al loro insegnamento, ai ricordi ma, anche, allo sviluppo di progetti o di sogni del futuro.
Sono sicuro che la spontaneità degli “scrittori” (usato al maschile ma si intendono, ovviamente, entrambi i generi, anzi, a ben vedere, scrivono molto più le donne degli uomini ), le tante teste e visioni diverse, offrirà un panorama vario, poliedrico e forse … inaspettato. 
Vedremo il paese da mille angolature con mille occhi e cervelli diversi.
Consiglio la massima spontaneità nello scegliere e nello scrivere l’argomento. 
Solo così riusciremo a tirare fuori “l’anima del paese” da questo lavoro.
La struttura è semplice. Basta darsi delle regole. 
Innanzitutto più persone raccontano, meglio è. 
Tutti possono farlo. Nessuno si preoccupi della capacità (chè ce l’hanno tutti) o della forma: questa sarà rivista e concordata.
Il testo deve essere massimo di 38/40 righe su foglio word normale con carattere Times news Roman corpo 12, a circa 100 battute per riga, spazi bianchi inclusi;
più 2 o 3  righe di autobiografia (io direi di mettere sempre l’anno di nascita);
più il titolo del racconto. 
Purché siano poche, nel contesto del lavoro, qualcuno può anche esprimersi in poesia.
Se arriveranno tanti “contributi”, per ora, non so cosa succederà. 
Una pubblicazione è probabile. Non so su quale mezzo: internet o cartaceo. Diciamo, però, che con l’invio del racconto mi autorizzate anche a utilizzarlo in questo modo.
Organizzerò, per ora, gli scritti in ordine di arrivo.
Importante: diamoci un tempo di scadenza e fissiamo per il 10 giugno 2018 il termine entro il quale devono pervenire gli elaborati. 
Il tutto va inviato a: toni.santogrossi@libero.it

esempio di un racconto riportato su “raccontami l’Abruzzo”

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8 settembre 2018

Come da tradizione, al termine della celebrazione in onore della Madonna di Loreto, tenutasi sul piazzale davanti la chiesetta è stata data la lettura dei nomi dei nuovi procuratori delle feste:

Comitato feste Santa Anatolia e SS. Maria Addolorata 2019 

Marco De Rubeis
Andrea Giorgi 
Andrea Giordani
Doriana Legge
Giulia Cicerone
Maria Gabriella Carosi
Franca Ranalli
Felicita De Meis

Auguriamo al Comitato un “in bocca al lupo” per il prossimo anno.

Un pensiero e le foto da Angelo Giordani

Come ogni anno, alla Festa della Madonna di Loreto, ci siamo riuniti in tanti per ascoltare la Santa Messa celebrata dal nostro parroco, Don Alessandro, nel piazzale antistante la chiesa, inagibile dal terremoto del 2009. La devozione, che pian pianino stiamo riscoprendo un po’ tutti, è intensa e palpabile.

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26 giugno 2018

Evviva, il nostro writer, come lo descrive Il Centro, Angelo Giordani, in occasione della nomina del Vescovo Petrocchi a Cardinale, ha conquistato le “prime” pagine dei giornali.

21 maggio 2018

da Angelo Giordani

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4 giugno 2018

da Toni Santogrossi

Un altro segno di un destino, ormai , segnato

Per la prima volta da quando sono nato, 64 anni fa, a Tussio non si sono “fatti” gli altarini per la processione del Corpus Domini. Nè si sono raccolti e sparsi, i petali di fiori che ornano e onorano il Sacratissimo quando passa per le vie del paese. 
E infatti, l’Ostia benedetta, rinchiusa nell’ostensorio ha fatto solo un piccolo giro intorno alla piazza della chiesa. Non ha avuto neanche la protezione del caratteristico “baldacchino”.
Anche questo è il segno di una “morte annunciata” del paese.
Noi non siamo capaci di far vivere il borgo. 
Spero arrivi qualcuno che, senza chiedere nulla a nessuno, ci metta mano e lo salvi, per noi, da una fine ormai certa.

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4 giugno 2018

ancora 5 generazioni a “confronto”

Ada Colangeli (classe 1923), moglie di Lenino Pietrangeli con: Giulia (figlia), Mimma (nipote), Carla (pronipote) e Nicole (trisnipote)

foto 29 aprile 2018

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4 giugno 2018

da Vanda Santogrossi, dedicata all’amica del cuore: Adina Leonardis

PER TE ADA

Rivedo ancora mia cara
quel nostro giocare
quel nostro parlare
bisbiglio all’orecchio
e il nostro gioire
nei giorni d’infanzia
e di crescita insieme
nel nostro paese
degli anni trenta.
Oh! Dolci speranze passate
e vissute!
Quante illusioni di scuola
e di vita!
E fummo più grandi
in vie separate
e l’amore più forte
di nostra amicizia
per nulla è svanito
e ci ha ritrovate.
Ricordo “Bufera”
l’amor di tua vita
nomignolo dato
al tuo fidanzato
Corrado chiamato
che felice hai sposato
e gioia t’ha dato
e dei figli speciali
con amabili nuore
e nipoti da amare.
Or raggiunto hai il tuo bene
e a noi ci hai lasciato
a pensare a quel tempo
che a tutti hai donato.

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4 maggio 2018

dal nostro “amico” ed estimatore, il maestro Camillo Berardi, riceviamo e, volentieri, pubblichiamo il suo ultimo lavoro.

Il componimento “Mattinata” con versi di Gabriele D’Annunzio, musica di Camillo Berardi, foto e filmato di Luciano Dionisi lo troviamo su youtube cliccando: 
https://www.youtube.com/watch?v=9dLoMSBEVOM

Il grande poeta abruzzese, con la sua vita avventurosa e priva di inibizioni, ha avuto anche momenti di profonda ricchezza interiore e lo dimostra patentemente in questa lirica dolce e delicata.

MATTINATA

Versi di Gabriele D’Annunzio

Musica di Camillo Berardi

Spandono le campane

a la prim’alba l’Ave.

Spandono questa mane

un suon grave e soave

le campane lontane.

Nivea come neve

la nebbia copre il mare.

Fluttua lieve lieve:

è rosea, scompare.

Bocca d’oro la beve.

E neve e rose ed oro

il mattin fresco mesce.

Un alto inno sonoro

fanno, come il dì cresce,

onde e campane in coro.

Salve, Janua coeli!

Co ‘l dì la nostra Bella

fuor de’ sogni e de’ veli

balza. Ave maris stella!

Salve, Regina coeli!

xxx manca la foto di una cartolina

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27 aprile 2018

Questa foto inviata da Maria Gabriella (Lella) Carosi, purtroppo a bassa risoluzione, ci indica, nel bene e nel male, il cambiamento del paese e del territorio.
Se vogliamo divertirci a notare … qualcosa:
l’Asilo, per essere adeguato alle esigenze della Piccola Opera Caritas, era in fase di modifiche. Nella parte sinistra, si è costruito sulla terrazza e si sono create stanze per dormire.
Sotto il campanile c’era il campo di bocce.
Dietro “le finestre” Gloria Cicerone aveva costruito due capannoni.
Filiberto stava costruendo casa.
Davanti la scuola, c’erano i pioppi della “signorina” e il panorama era libero da pini, abeti e cipressi.
Gli orti, alla fonte, erano coltivati.
e poi … se volete scriveteci ….

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24 aprile 2018

Domenica 22 aprile a l’Aquila e a Tussio si è ricordata la scomparsa, avvenuta 30 anni fa, di don Tullio De Rubeis, illustre paesano.

Per l’occasione si è svolto il “memorial” con la deposizione di una corona di fiori alla tomba, situata nella cappella di famiglia, nel cimitero di Tussio.
Erano presenti il dott. Gianpaolo, figlio di don Tullio, con la moglie e i familiari; il sindaco del comune di Prata D’Ansidonia, e cittadini.
E’ seguita una manifestazione di auto d’epoca, quindi, il pranzo ristoratore.

Della manifestazione se ne è occupata ampiamente Laqtv, stazione televisiva dell’Aquila e il quotidiano Il Centro, il cui articolo, oggi pubblicato, riportiamo integralmente:

Auto d’epoca nel borgo di Tussio 
Memorial de Rubeis, un successo 
Cinquanta equipaggi alla gara di regolarità vinta da Angelone


Anche quest’anno l’associazione Ruote d’epoca aquilane ha organizzato il “Memorial Tullio de Rubeis” in ricordo del 30° anno dalla scomparsa. La manifestazione, patrocinata dal Comune dell’Aquila e dall’Aci, è stata organizzata per visitare Tussio, frazione di Prata d’Ansidonia, che ha dato i natali al compianto sindaco dell’Aquila. Il presidente dell’associazione Ruote d’epoca aquilane, Gildo De Rubeis, con il direttivo, ha curato l’evento che, anche grazie al rilievo dato alle precedenti edizioni dalla stampa, ha visto l’adesione di circa 50 equipaggi. 
Per l’occasione, nella chiesa di San Giuseppe artigiano (L’Aquila), l’arcivescovo emerito Giuseppe Molinari ha celebrato la messa in memoria di de Rubeis. 
L’associazione Ruote d’epoca aquilane, in questo splendido scenario, ha organizzato una prova di abilità sia per tutti gli appassionati provenienti da varie regioni che per i soci nelle splendide vie del paese, in modo che tutti potessero apprezzare le bellezze degli scorci antichi del borgo. 
Gildo De Rubeis, ha voluto ringraziare il presidente del circolo culturale di Tussio, il sindaco di Prata d’Ansidonia e il presidente onorario delle Ruote d’epoca aquilane Gian Paolo de Rubeis, figlio di Tullio de Rubeis.
 Alla fine della prova la classifica generale della gara di regolarità è risultata la seguente: 1° classificato, su Fiat 1500 Vignale, Pierluigi Angelone; 2° classificato Lorenzo Bacchetta su Ferrari; 3° Silvestro D’Antonio su Triumph; 4° Gianfiore Serone su A112 Abarth; 5° Lamberto Di Nardo su Fiat 1100 E.

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31 marzo 2018

Pasqua, 1 aprile2018 : il suggestivo sepolcro allestito dalle “donne e uomini” di buona volontà alla Congrega di Tussio. 

sepolcro alla Congrega

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24 marzo 2018

il 21 marzo Maria Camilla, figlia di Gessica e di Pino Barbato,presso la Sapienza di Roma, dove aveva già preso la triennale in sociologia, si è laureata in “Comunicazione digitale e giornalismo”.
Il titolo del lavoro è nella sezione “notizie belle”. 

Nella Tesi si usa ringraziare le persone alle quali si è più affezionati ….
I ringraziamenti, Maria Camilla li fa anche: “agli amici tussiani che mi hanno fatto passare i momenti più belli della mia vita”, e noi vogliamo estendere a tutti i paesani questo pensiero, importante e significativo. 
Maria Camilla, i tussiani ti esprimono le congratulazioni e ti augurano un futuro lavorativo appagante e pieno di soddisfazioni.

Ringraziamenti

Alla mia famiglia, che mi ha sostenuto in questo percorso.

Alla mia Cuo, che è la mia persona. 

A Valentina, molto lontana ma incredibilmente vicina.

Alla mai Defy, compagna di avventura che dopo 10 anni mi è più vicina che mai.

A Barbara, che è stata la prima persona incontrata in questo percorso.

Ai compagni di D&D, che mi hanno fatto scoprire mondi nuovi.

Agli Ei-Tim!, che senza di loro oggi non sarei qua.

Ai miei amici tussiani che mi hanno fatto passare i momenti più belli della mia vita.

A tutte le altre persone che non ho nominato ma che comunque hanno un posto nel mio cuore.

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8 marzo 2018

da Angelo Giordani

TUSSIO APRE LE FESTE NEL CIRCONDARIO CON IL PATRONO SAN GIUSEPPE E LA TRADIZIONALE DONAZIONE DEI PANI BENEDETTI

Già da giorni i nostri bravi procuratori Luigi e Mimino hanno annunciato sul sito tussiano, curato dal bravissimo Direttore Toni, la festa del nostro Patrono San Giuseppe domenica 18 marzo e io con entusiasmo rilancio l’annuncio di ben tornati al nostro paesello da dovunque abbiamo “svernato” per rivederci e riabbracciarci tutti.

La nostra festa in tanti ce la invidiano e non solo nel circondario! Perché siamo tra i primi festaioli nell’aquilano ed anche per questo i nostri antenati ne erano fieri e noi con orgoglio vogliamo mantenere questa secolare tradizione.
Tornate tutti!!!

Il programma è il seguente:
dalle ore 9,30 una bella tavolata in piazza con le squisitezze delle nostre lady che ognuno di noi porterà con sé. Prima del sontuoso rinfresco dedicato a tutti i* PAPA’ nel loro giorno* il Parroco Don Alessandro benedirà le saporite pagnottelle che poi, con l’allegra banda in giro per il borgo, i procuratori consegneranno ad ogni casa.
Alle ore 12 la Santa Messa con Padre Carmine dei frati di Santa Chiara della nostra città che con voce tonante nella sua omelia rinvigorisce i cuori di tutti.
Dopo la Messa tutti in processione con il Santo per le strade del borgo, tutti uniti con canti religiosi e dall’alto del maestoso campanile i giovani saliti fin lassù a scampanellare a mano e di continuo per portare pace e allegria a tutta la piana di Navelli e oltre, fino al ritorno in piazza della processione.

Sarà come detto una bella festa!

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6 marzo 2018

Elezioni politiche del 4 Marzo 2018

i dati sono stati presi dal sito del Ministero degli interni


Elezioni politiche 4 marzo 2018
Senato
Tussio%Pratatotale
elettori363
votanti61205266
schede bianche=2 2
schede nulle11 2
votivoti
Partito Democratico (Pd)274269
Lorenzin – Civica Popolare 336
Bonino – + Europa 156
Cialente1=1
Italia Insieme per l’Europa===
Totale coalizione – Cialente325385
.
Lega – Salvini 42428
Forza Italia92534
Fratelli d’Italia – Meloni4913
Guido Iapadre – Noi con L’Italia 314
Totale coalizione – Quagliarello176582
.
Movimento 5 stelle76269
Totale coalizione -Papola76370
.
Potere al Popolo=1313
.
Liberi e Uguali (LeU) 347
.
Casapuond Italia=33
.
Forza Nuova 1=1
.
Partito Comunista=11
Elezioni politiche 4 marzo 2018
Camera
Tussio%Pratatotale
elettori372
votanti62275
Schede bianche=3 3
Schede nulle11 2
votivoti
Partito Democratico (Pd)294372
Lorenzin – Civica Popolare 213
Bonino – + Europa 178
Venditti1=
Totale coalizione – Panei335386
.
Lega – Salvini 52833
Forza Italia62228
Fratelli d’Italia – Meloni4610
Noi con L’Italia=44
Totale coalizione – Martino156277
.
Movimento 5 stelle77178
Fedele1=1
Totale coalizione – Fedele87179
.
Liberi e Uguali (LeU) 336
.
Potere al Popolo=1515
.
Forza Nuova =11
.
Casapound=55
.
Partito Comunista=11

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2 febbraio 2018

In occasione del compleanno del “nostro” Angelo Giordani, al quale anche noi facciamo i più cari auguri, il quotidiano Il Centro oggi pubblica un articolo che, volentieri, riportiamo anche sul nostro giornale:

Giordani, un 80enne sui pedali

L’ex ciclista dilettante e le sue scritte sull’asfalto in attesa del Giro
il personaggio

Capita di incontrarlo spesso sulle strade della Piana di Navelli mentre, in divisa da atleta, esce di buon mattino per la solita sgambata sulla bici da corsa. Da Tussio, suo paese natale, a Castelnuovo di San Pio delle Camere per acquistare una copia del Centro e correre, poi, a condensare i principali avvenimenti nelle memorabili scritte realizzate sull’asfalto. Imprese sportive e altri lieti eventi, dalle nascite ai matrimoni di quella minuscola frazione di Prata d’Ansidonia. Angelo Giordani, a 80 anni suonati, ex ciclista dilettante, ha ancora l’entusiasmo di un ragazzino. Emigrato in Venezuela in gioventù e poi tornato in Italia (si divide tra Roma e Tussio), è stato lui a mettere sulla bici i figli Leonardo, ex campione del mondo Under 23, e Lucilla, già campionessa italiana e atleta azzurra. Angelo già sta preparando la calce per la tappa di Campo Imperatore del Giro d’Italia (domenica 13 maggio), per la quale coinvolgerà anche la moglie Renata, l’altra figlia Maria Elvira, i nipoti e gli amici per allestire una coreografia davvero speciale al passaggio dei ciclisti.

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23 gennaio 2018

Torna l’appuntamento del carnevale tussiano:

Sabato 3 febbraio 2018 si terrà per le vie del paese la tradizionale 
RUZZ'(E)CA!  

Partenza alle 14 dal “pizzo di piazza”. 
La gara è aperta a tutti! 
Si prega di comunicare la partecipazione per organizzare 
al meglio la gara.

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9 gennaio 2018

Vanda Santogrossi ci invia ancora due poesie dedicate al caro marito Ennio Casilio:

ENNIO

Freddo è il mio fianco
senza il tuo calore
solo nel cuore
c’è un fuoco che mi brucia
pel desiderio di vederti accanto.
Ma tu ci sei
lo sento
io lo vivo
e ti vedo ancor nei luoghi
ch’eran d’abitudine per te.
Sei vivo 
nel mio cuore che ti pensa.

ERI QUEL GIOVANE …

Giovane aitante alto e snello
t’aggiravi per una delle città più belle
e tanti ti guardavan con invidia
per la tua postura in verità.
Il tuo sorriso simpatico e sornione
ti rendeva gentile incantatore
e la parola semplicemente semplice
capire ti faceva dal tuo interlocutore.
Eri l’amico sincero e prediletto 
di chi nel cuore già ti aveva letto
e non lasciavi mai senza conforto
chi ti chiedeva favori in quantità.
Eri la guida di giovani e attempati
eri l’esempio per chi studiar doveva
eri quell’uomo che aiutar tutti poteva
perchè il suo cuore grande sì lo era.
Eri il “Signore” del luogo di lavoro
e chi lo ha pensato e pur vissuto
s’è presentato a te e a noi quel giorno
accompagnandoti al sentier del “non ritorno”.

Archivio notizie – 2017


Foto di Nicola De Camillis Baiocchi- 2015- (cliccare sulla foto per ingrandire)

foto sostituita il 5 dicembre 2017

Foto di Toni Santogrossi – 19 gennaio 2017

sostituita il 12 maggio 2017


Foto di Toni Santogrossi – 8 maggio 2015 – (cliccare sulla foto per ingrandire)

sostituita il 20 gennaio 2017

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30 dicembre 2017

info@tussio augura, a tutti i paesani e ai visitori del sito, un “buon” 2018.

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28 dicembre 2017

Prima neve a Tussio


foto inviata da Luigino Carosi

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11 dicembre 2017

Ieri, il compaesano Pino Barbato, è venuto da Roma per donare alla comunità tussiana il presepe da lui realizzato.
La rappresentazione, posta alla Congrega, è veramente suggestiva e ammirevole.
La Natività è ambientata a Tussio.
Gli effetti di luce che illuminano la scena vanno dalla notte all’alba, dal giorno al tramonto.

Il nostro campanile, attaccato alle mura della sagrestia, con l’orologio funzionante, domina la scena sulla destra di chi guarda.
Poi c’è la fontana con lo stemma di Tussio.
Quindi, sopra la “grotta” dove nasce il Bambino, c’è la casa con la balconata e gli affreschi ottocenteschi di Angelina Evangelista.

Grazie Pino a nome e per conto di tutti.

presepe di Pino Barbato
… di notte

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29 novembre 2017

Inizia la festa …. ecco il programma

Natale nel Borgo di Tussio

Il 2e il 3 dicembre torna “Natale nel Borgo di Tussio” e per l’occasione l’Associazione Tradizione e Cultura chiede la cortese collaborazione di quanti vogliano mettere a disposizione forza lavoro e locali per ospitare artisti e artigiani.

Per info contattare: Daniela 3334171098, Fabiana 3280590959, Marco 3494948234.

Un saluto a tutti!

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29 novembre 2017

In gennaio 2018 inizia anche a Tussio con la raccolta differenziata.
Bisogna andare in Comune a ritirare i mastelli e il vademecum illustrativo.
Ecco i giorni e gli orari di apertura degli uffici.

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8 settembre 2017

Oggi, al termine della celebrazione in onore della Madonna di Loreto tenutasi sul piazzale antistante la chiesetta fuori del paese; con gran stupore dei presenti è stata data la lettura dei nomi dei nuovi procuratori delle feste; una tradizione che negli ultimi anni si era persa ma che è stata piacevolmente ripristinata:

Comitato feste Santa Anatolia e SS. Maria Addolorata 2018
– Antonella Codeferi
– Alessandra De Meis
– Luana De Rubeis
– Chiara Lazzerini
– Giulio Santogrossi

Auguriamo al Comitato un “in bocca al lupo” per il prossimo anno.

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4 settembre 2017

La famiglia di Vanda Santogrossi, gli amici e gli studenti che negli anni ’60 e ’70 hanno frequentato la Biblioteca Provinciale Tommasi dell’Aquila, info@tussio.it, ricordano Ennio Casilio con un piccolo cenno di biografia:

E’ venuto a mancare all’affetto dei suoi cari Ennio Casilio. Era amato e stimato da tutti per la sua bontà e per la sua simpatia che ispirava nel relazionarsi con il prossimo. Funzionario della Biblioteca Provinciale di L’Aquila, dai suoi colleghi era chiamato “il galantuomo, il signore della biblioteca”, per i suoi modi gentili con cui si rapportava con gli studenti degli 1960/1970 che frequentavano la Biblioteca e da lui seguiti negli studi consigliando libri e testi per la preparazione di ricerche e per le tesi di laurea. Ora quei ragazzi sessantenni e più, certamente, lo ricorderanno con affetto e nostalgia.
Nel corso della vita è stato anche Presidente della sezione ex combattenti della I^ Guerra Mondiale di Castelnuovo di San Pio delle Camere e membro dell’Associazione Storia Patria.
Cavaliere della Repubblica, fu poi insignito anche dell’Onorificienza di Ufficiale. Persona a modo se n’è andato con la sua innata riservatezza nelle prime ore del primo di settembre.

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22 agosto 2017

Ieri, puntuale alle ore 18,00, è arrivata, ancora una volta, a Tussio, la fiaccola del Perdono e della Pace nel nome di Celestino V (San Pietro da Morrone). Manifestazione organizzata dal Movimento Celestiniano dell’Aquila. Partita da Sulmona per arrivare ad accendere il tripode della Paca a L’Aquila il giorno 23 agosto, dando il via alla 723° Perdonanza Celestiniana. 

Floro Panti, il massimo esperto delle “cose” celestiniane e, presidente del Centro Internazionale Studi Celestiniani, all’interno della nostra Congrega,ci ha informato sulla finalità della marcia e delle iniziative collaterali che il Movimento Celestiniano ha messo in funzione.

Dice Panti: “Quest’anno inoltre, il Fuoco del Morrone in Festival torna a far rivivere l’Antico Cammino del Perdono “Sui Passi di Celestino”, un’esperienza di cammino a piedi aperta a tutti, durante la quale poter scoprire passo dopo passo i luoghi più belli e nascosti dell’Abruzzo interno nonché fare esperienza di amicizia con i pellegrini in viaggio lungo analoghi percorsi di fede e spiritualità, come il Cammino di Francesco.

In questa edizione del Fuoco del Morrone saranno tutte donne le tedofore che porteranno la fiaccola lungo il cammino, in continuità con il tema “la Donna nella storia” che caratterizza questa edizione della Perdonanza”. 

Il nostro compaesano, anima, organizzatore insieme a tutta la famiflia (moglie, figlie e generi), Pierino Giorgi, ha ricordato come lui fosse,e, sempre,si sente tussiano.
Ci ha, inoltre, annunciato un progetto, in corso d’opera, per rivitalizzare Tussio. Scaramanticamente non ci ha detto di cosa si trattasse “finchè – ha detto – non c’è certezza che vada in porto”. Speriamo bene.

Ecco la fiaccola della Pace con i tedofori.
Questi signori, di corsa,portano il fuoco da Sulmona a L’Aquila.
Pensate che su 10 tedofori 5 sono tussiani o legati a Tussio.
da sinistra, in piedi ricosciamo Claudia Giorgi (figlia di Pierino) fra il marito e Marco Iacobucci, poi il veterano Gianni Giorgi e Marzio Iacobucci, papà di Marco e marito di Lucilla Giordani.

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21 agosto 2017

LOTTERIA DI BENEFICIENZA 2017 

A conclusione delle Feste di Santa Anatolia e SS. Maria Addolorata è stata effettuata l’estrazione della lotteria. Riportiamo di seguito i biglietti vincenti:

1° Premio: Apple IPhone 7 32 GB – biglietto numero 0534

2° Premio: Lavatrice Beko – biglietto numero 0806

3° Premio: Fotocamera digitale Canon Ixus – biglietto numero 0914

4° Premio: BraccialeDonna Brossway Romeo & Giuliet – biglietto numero 1133

5° Premio: Buono benzina da 50 € – biglietto numero 1461

Per ritirare i premi ci sarà tempo fino al 19 ottobre 2017
seguendo le modalità riportate sul biglietto.

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17 agosto 2017

Il “compaesano” Pino Barbato, non poteva lasciare trascorre l’estate senza lasciare qualche sua opera al paese.

Quest’anno, ha resturato (sverniciato e riverniciato) il portoncino della Congrega. Unica chiesa agibile presso la quale si celebrano le funzioni religiose.
Ripetiamo ciò che abbiamo scritto lo scorso anno … ,” è l’esempio di persona che si mette, autonomamente, a disposizione della comunità in “silenzio” ma con molta efficacia. Senza che nessuno gli chieda nulla.”
Infotussio, esprime, come sempre, a Pino (Giuseppe) Barbato gratitudine e riconoscimento per i lavori fatti.

Pino Barbato al lavoro
Porta Congrega restaurata

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17 agosto 2017

Riportiamo di seguito il programma delle Feste in onore di Sant’Anatolia e della SS. Madonna Addolorata previste per il 19 e 20 agosto:

19 agosto:
Ore 8 Apertura festa con giro del paese con il “Complesso Bandistico Città di Archi”
Ore 12 Santa Messa in onore della “Madonna Addolorata” e processione per le vie del paese.
Ore 16 “Pomeriggio di Illusioni” – spettacolo per bambini e adulti
Ore 19 Inizio serata in compagnia di “Ci manna…RINO”

20 agosto:
Ore 8 Apertura festa con giro del paese con il “Complesso Bandistico Città di Archi”
Ore 12 Santa Messa in onore di “Sant’Anatolia” e processione per le vie del paese.
Ore 16 Intrattenimento con giochi per bambini e adulti – “Gonfabili”
Ore 21 Inizio serata in compagnia dei “THE WHEELIES”
Ore 23 Estrazione lotteria.

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7 agosto 2017

Su iniziativa di alcune compaesane, Tonia Ranalli in testa, nella serata del 12 agosto p.v., assisteremo, in piazza, ad un concerto di una cover band più apprezzate.

Lo spettacolo è stato offerto dagli sponsor trovati dalle organizzatrici. Nessun contributo economico è stato chiesto ai tussiani.
Ad essi si chiede una colorosa partecipazione.

L’Evento “Serata a tutta birra e non solo …” è un’occasione per ravvivare questo antico paese che, per una serata, sarà allietato dalla musica di “Zio Rufus and the Funky Gallo Band”.
“Zio Rufus and the Funky Gallo Band” nasce nel 2008 dal desiderio di Stefano (voce) di creare una tribute band di Zucchero.
Nonostante i pochi anni di attività, gli Zio Rufus, compaiono tra le cover band riconosciute dal Fan club di Zucchero.

Durante la festa potrete gustare la porchetta dei “Fratelli Rovo” accompagnata da fiumi di birra artigianale “Anbra”.

Tussio, antico borgo frazione del comune di Prata D’Ansidonia, sorge nel cuore della piana di Navelli  in provincia dell’Aquila.
Per raggiungerlo percorrere la Statale 17 e, da qualsiasi direzione si arriva, uscire al bivio di San Pio delle Camere.

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1 agosto 2017

Il 5 agosto 2017 alle ore 17.00 verrà celebrata la messa in onore della Madonna della Neve nello spazio antistante la chiesa omonima ai piedi del paese.
Si invita la popolazione a partecipare.

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1 agosto 2017

Cari Tussiani stiamo tornando con i volontari di Nuova Acropoli e la gara di orientamento!
Appuntamento il 1 agosto alle 21:30 in piazza.
Chi vuole potrà anche iscriversi e partecipare.

Inoltre il 2 alle 18 alla fiera dell’Ansidonia ci saranno clown, burattini e tanto altro,
per la gioia dei più piccoli.

Vi aspettiamo numerosi.

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29 luglio 2017

Leggete cosa e chi sta ospitando Tussio in questi giorni:

Nella splendida cornice del borgo di Tussio (AQ), con il patrocinio del comune di Prata d’Ansidonia, dal 26 al 30 luglio si stanno svolgendo  il secondo incontro internazionale di FlorCert e gli esami di certificazione europea per il Floral designer, nel progetto Erasmus +K 2.

Florcert  è il risultato di un lungo progetto sostenuto e riconosciuto, negli anni, dalla Comunità Europea (progetto Leonardo) e si occupa della formazione professionale del floral designer.  

Il partenariato coinvolge diverse nazioni europee, Svezia, capofila del progetto, Finlandia, Croazia, Slovenia, Slovacchia e Italia.

A Tussio è stato ratificato  l’ingresso di tre nuovi partners italiani: l’Associazione Tradizione Cultura di Tussio di Prata d’Ansidonia (AQ), Verdant International  Floral School di Concordia Sagittaria (VE) e Associazione fioristi Puglia e Basilicata (BA).

Gli istituti di istruzione e formazione professionale possono, nell’ambito di Erasmus +, collaborare  al miglioramento delle metodologie di istruzione e di formazione professionale in tutta Europa nell’arte floreale.  

In questi giorni il board di FlorCert  ha  lavorato alla stesura dei  diversi capitoli del libro di testo che gli allievi dovranno conoscere per poter affrontare l’esame di certificazione europea. La  prima certificata abruzzese,dal 2010, è  proprio di Tussio ed è la floral designer Daniela De  Rubeis.

FlorCert ringrazia l’amministrazione Comunale e la cittadinanza tutta per la calorosa e accogliente ospitalità ricevuta in questi giorni di intenso lavoro.

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19 luglio 2017

il 21, 22 e 23 luglio si svolgerà a Peltuinum (all’Ansidonia) un festival teatrale risultante dal progetto di training innovativo per dare spazio alla creatività di giovani attori.
E’ stato fatto anche l’anno scorso e vale, veramente, la pena di viverlo.

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14 luglio 2017

Ieri è apparsa, sul giornale onlina News-Town, una notizia importante che riguarda il nostro compaesano Fabrizio Ciccarelli.

Fabrizio è stato candidato, per la lista “Il Passo Possibile” in appoggio al candidato del centro-sinistra, Americo Di Benedetto, alle scorse elezioni amministrative per il Comune dell’Aquila, che si sono svolte, in ultima fase il 25 giugno.

Ha vinto il candidato del centro-destra, Pierluigi Biondi e, Fabrizio, pur avendo preso tantissime preferenze, non è rientrato al Consiglio Comunale.
(Con una punta di orgoglio paesano, possiamo dire che, Tussio, lo zampino ce lo ha messo comunque: Paolo Romano, candidato anche lui nella lista di Fabrizio, eletto consigliere, è il figlio di Sabatino e Lina Carosi, figlia di Giovanna e Angelo).

Riportiamo l’intervista che Fabrizio Ciccarelli ha concesso a News-Town con l’ufficilità dell’incarico di coordinatore del movimento Il Passo Possibile.

Auguri di un buon e proficuo lavoro da info@tussio.it

da News-Town del 13 luglio 2017

‘Il Passo Possibile’ si struttura. Ciccarelli: “A settembre, via alle iscrizioni”


di  Nello Avellani

“E’ stata una bellissima esperienza, ci ha riempito d’orgoglio: 3 mila e 300 voti non sono pochi per un movimento nato nell’arco di 15-20 giorni. Si tratta di una responsabilità enorme: raggiungere un risultato del genere, chiedere il voto ed ottenerlo non è una cosa di tutti i giorni per chi, come me, non ha mai fatto politica attiva”.
Di voti, Fabrizio Ciccarelli ne ha ottenuti quasi 300, l’11 giugno: è il primo dei non eletti della lista ‘Il Passo Possibile’, assemblata, pezzo a pezzo, da Americo Di Benedetto e che ha ottenuto l’8.7%, attestandosi come terza forza della città, dietro al Partito Democratico e a poche centinaia di voti da Forza Italia.
In questi mesi, Ciccarelli ha vissuto gomito a gomito con Di Benedetto: “Lo seguo dal 20 febbraio, in effetti: dunque, ho potuto vivere le varie fasi della campagna elettorale, dalle primarie passando per il primo turno e fino al ballottaggio; dal mio punto di vista, si è perso l’11 giugno: per motivi che non sono legati soltanto alla figura di Americo, le liste – e parlo di tutte le liste della coalizione – non hanno dato il contributo che potevano e, così, non si è raggiunto il 50% + 1 dei voti. Tra il primo e turno e il ballottaggio, ho visto un disgregamento delle componenti che avevano appoggiato Di Benedetto nella prima fase della campagna elettorale: alle varie riunioni, alle conferenze stampa, ai tanti comizi, oltre al Passo Possibile e a qualche elemento del Partito Democratico non s’è visto nessuno. Le altre liste si sono liquefatte. Per capirci: anche al comizio di chiusura, ad Arischia, c’erano una decina di candidati con la nostra lista, c’erano Stefania Pezzopane e Massimo Cialente e altri due o tre candidati del Pd. Lì, ho capito che in molti ritenevano di aver già vinto le elezioni”.
Mancata convinzione dunque, “e un poco di stanchezza”, aggiunge Ciccarelli: “non avendo vinto al primo turno, non c’è stata più la forza di reagire e ci siamo chiusi un poco in noi stessi. Al contrario, Pierluigi Biondi ha avuto una forza diversa per stare tra le persone e coinvolgere il suo elettorato convincendolo a recarsi alle urne il 25 giugno”.
Ciccarelli non crede a chi, in questi giorni, ha ipotizzato si sia materializzato il tentativo, sfuggito di mano evidentemente, di tarpare le ali a Di Benedetto, per evitare una vittoria troppo schiacciante che l’avrebbe reso ingombrante, in seno al centrosinistra: “Riuscire a fare un calcolo del genere sarebbe stato davvero troppo complicato, dal mio punto di vista; probabilmente, ci sarà stato qualcuno che ha pensato fosse meglio Di Benedetto vincesse col 50.1% piuttosto che col 60%: ma ritengo, sinceramente, che i motivi della sconfitta stiano altrove”. Tra le cause, il travaso di voti dal centrosinistra al centrodestra, tra il primo turno e il ballottaggio, che molti analisti hanno attribuito alla decisione di candidare personalità politiche che, in passato, avevano militato altrove; a dire che gli elettori, avendo votato il centrosinistra l’11 giugno per il traino di alcuni candidati, due settimane dopo sarebbero ‘tornate a casa’: “è un’altra componente, non determinante tuttavia”, riconosce Ciccarelli; “d’altra parte, l’elettorato del Passo Possibile non è soltanto di centrosinistra; anzi: nel mio caso, per esempio, chi mi ha dato consenso non viene assolutamente da una matrice di sinistra. Un movimento civico, come il nostro, i voti deve prenderli da persone come noi, che non hanno un’opinione definita ma valutano le persone e la loro storia”.
Così, è maturato il risultato del movimento che, come detto, si è attestato come terza forza della città. E che si è già strutturato: “abbiamo una segreteria politica composta da 8 persone – e tra loro, i consiglieri eletti Elia Serpetti e Paolo Romano – affiancati da 4 professionisti che rappresentano una sorta di struttura tecnica, occupandosi dei rapporti con la stampa, della parte contabile amministrativa e così via; a me, è stato chiesto di svolgere il ruolo di coordinatore. Ci rivolgiamo alla città con un’apertura completa e, dunque, da settembre procederemo alle iscrizioni, non ai tesseramenti. Se avessimo vinto, sarebbe stato più semplice: in questa fase, invece, dobbiamo far capire ai cittadini che ci siamo, anche più di prima, e che il loro contributo è necessario”. In questo senso, “il nostro movimento intende raccogliere – tramite assemblee cittadine – le proposte che stanno più a cuore ai cittadini, elaborando le richieste e dando mandato ai nostri consiglieri di rapportarsi con gli altri 9 esponenti di minoranza per poter produrre, così, proposte che abbiano già una concretezza numerica. Riteniamo che sia questo il modo per offrire un nostro contributo alla città”.
Stando all’opposizione; a domanda sulla possibile convergenza in maggioranza dei consiglieri del Passo Possibile, entrambi candidati, nel 2012, col centrodestra, Ciccarelli risponde che “al momento, l’ipotesi è da escludersi: non abbiamo alcuna preclusione nei confronti di chi ha vinto la tornata elettorale; se ci saranno delle proposte condivise, se verremo coinvolti nelle scelte, non risponderemo certo di ‘no’: ci interessa il bene della città, e i problemi che viviamo quotidianamente non sono né di destra né di sinistra. In questa fase, non ha senso dire sempre ‘no'”.
Il coordinatore del Passo Possibile non si è sottratto neanche ad un commento su quanto sta accadendo in queste ore, a seguito della riunione di coalizione che, ieri sera, è finita tra urla e veti incrociati: “La linea con Americo è comune”, precisa Ciccarelli; “ci riconosciamo nelle sue posizioni, il Passo Possibile – nel bene e nel male – è una sua creatura, stiamo lì perché crediamo in lui, nella sua passione politica e nei suoi valori. Ieri, è stata semplicemente rivendicata una posizione: troppo spesso, purtroppo, i movimenti cittadini vengono poco considerati. Abbiamo fatto presente che, se dovessimo seguire un principio numerico, dopo il Pd ci staremmo noi; abbiamo ribadito, però, che in un’ottica di solidarismo, se dovesse essere necessario fare un passo indietro lo faremmo volentieri, cedendo anche ciò che dovrebbe esserci riconosciuto. Per noi, conta tenere unita la coalizione, nonostante le difficoltà che ci sono”.
Ciccarelli chiarisce che è stato ‘Il Passo Possibile’ – con altre componenti della coalizione – a proporre Di Benedetto come coordinatore: “senza un minimo di sistema verticistico – spiega – credo che la tenuta della coalizione non avrebbe vita lunga”; in questo senso, “è davvero difficile mantenere la coesione, ancor più difficile in virtù del fatto che, passata la pausa estiva, ci ritroveremo in campagna elettorale. A sinistra, c’è la volontà di costruire un partito forte, d’area. Dunque, non possiamo dire che si andrà sempre uniti, sarebbe una vera ipocrisia: alle politiche, nell’ambito della coalizione ci saranno tanti pezzi che andranno per conto loro. Ciò non pregiudica, però – secondo noi, almeno – il metodo da adottare per produrre un’opposizione costruttiva e per dare risposte il più possibile unitarie, su alcuni temi”.
Stando alle politiche, Ciccarelli non nasconde che “si sta parlando, e se ne è parlato anche in seno al nostro movimento” di una possibile candidatura di Americo Di Benedetto alle Camera dei Deputati: “ciò che sarà, però, non è prevedibile al momento; in 10 giorni, le cose possono cambiare in modo talmente rapido che non possiamo certo stare qui a pensare alle politiche. Adesso, ci dobbiamo tuffare nella città, dobbiamo comprendere le esigenze reali dei cittadini e far arrivare le loro richieste dentro il Consiglio comunale, con l’aiuto della coalizione di centrosinistra e cercando, nell’unità di governo, una convergenza. Penso che Biondi abbia la voglia di essere il sindaco di tutti – me lo auguro, almeno – non soltanto della sua parte politica; per essere un grande sindaco, occorre ascoltare tutti. Altrimenti, si è un sindaco zoppo”.

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12 luglio 2017

Anche quest’anno, grazie al comitato dello scorso anno, il 19 e 20 agosto, si svolgeranno le feste religiose in onore di Santa Anatolia e della SS. Madonna Addolorata.

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12 giugno 2017

Elezioni comunali 11 giugno 2017: comune di Prata D’Ansidonia

 Votanti a Tussio 64 persone1 bianca1 nulla  

lista
candidatiVoti a TussioVoti a Pratatotali
Lista n° 1
Insieme per il territorio
PAOLO EUSANI61180241
 Carosi Luigi39  
 Figurelli Antonio  5  
 Aloisio Antonello  1  
 Faraglia Valeria  3  
 Galano Luca  1  
 Fasciani Fabrizio   
 Fonti Fabiana   
Lista n°2 Primavera di PrataDANIELA LATTANZI   1  45
 Iapadre Marilisa  1  
 Feride Ibra   
     
     
Lista n° 3 La nuova realtàANGELO STORNELLI     9
Lista n° 4 Uniti con voiPIGNATELLI M.     0

Nuovo consiglio elettorale:


PAOLO EUSANI sindaco


Carosi Luigi
Figurelli Antonio
Aloisio Antonello
Faraglia Valeria
Galano Luca
Fasciani Fabrizio
Fonti Fabiana
 
DANIELA LATTANZI
Iapadre Marilisa
Ibra Feride

Ai componenti del nuovo consiglio comunale, infoTussio, augura IL BUON LAVORO

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23 maggio 2017

da Pasqualino Giorgi

il 4 giugno 2017 la Acli di L’Aquila organizzano, presso il nostro Circolo Ricreativo,
la V edizione della festa annuale di tutti i circoli associati.
Sul manifesto c’è il programma della giornata.

il convegno è aperto a tutti. La popolazione è invitata a partecipare.

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23 maggio 2017

Il nostro amico Camillo Berardi, ingegnere e compositore di musiche di tante canzoni popolari, ci invia un nuovo componimento che si può ascoltare cliccando il link allegato.

Per la pubblicazione  sul “Piccolo
Giornale di Borgo,” mando il
canto aquilano ‘Ss’occhi con versi di Bice
Solfaroli Camillocci e musica di Camillo Berardi.

In questa canzone, il sentimento per la persona amata s’identifica con le bellezze della natura, e gli occhi dell’innamorata vengono paragonati ai fiordalisi azzurri e ai riflessi turchini dei laghetti montani. 

Allego i
versi del componimento con la traduzione in lingua e una foto. Segnalo, poi, il
link per visualizzare il video con l’esecuzione corale del componimento https://www.youtube.com/watch?v=Jmf1NtGs6Rs.

‘SS’OCCHI
Versi di Bice Solfaroli Camillocci
Musica di Camillo Berardi

Rit.
Lustri so’  ‘ss’occhi
che porti ‘nfronte
laghitti spersi
tra quesse montagne.
Belli so’  ‘ss’occhi
i’ me cce ‘ncanto,
so’ fiordalisi
tra   ‘sse spighe bionde
che onde, uà!

1^ Strofa
Amore me’,
Guarda, lu sole recala,
‘nfoca lu celu
e  lla montagna rendora.
Po’ l’aria resbafa
tra fojie e fiori revà,
mentre la sera sta pronta
sôni e rumori a ‘nzerra’.

Rit.
Lustri so’  ‘ss’occhi
che porti ‘nfronte
……………………….
………………………..

2^ Strofa
Amore me’,
guarda, la luna renasce
e ppe’ le  cime
l’ombra se spanne e …  repasce.
‘na stella ‘ndorata
fa la cechetta cchiù là,
‘na nuvoletta ‘ngrifata
dondola, gira e po’ va …

Rit.
Lustri so’  ‘ss’occhi
che porti ‘nfronte
……………………….
………………………..

3^ Strofa
Amore me’
senti che pace, che incantu,
refiata l’erba
che remprofuma ecco ‘nturnu.
E piôe ‘na luce …
lo verde argentu ze fa;
rresce smorzatu  ‘nu cantu
tra fronna e fronne revà.

Finalino
Amore me’, no’ me lascia’,
‘nsieme co’ te vojio sogna’.

QUESTI TUOI OCCHI
(traduzione in lingua)
Versi di Bice Solfaroli Camillocci
Musica di Camillo Berardi

Rit.
Scintillanti  sono questi tuoi occhi
che hai nel volto
laghetti sperduti
tra queste montagne.
Belli sono questi tuoi occhi,
io mi ci incanto,
sono  fiordalisi
tra queste spighe bionde,
che onde, uà!

1^ Strofa
Amore mio’,
Guarda, il  sole tramonta,
infuoca il cielo
e indora la montagna.
Poi l’aria si diffonde
tra foglie e fiori riva,
mentre la sera è pronta
a  chiudere suoni e rumori..

Rit.
Scintillanti  sono questi tuoi occhi
che hai nel volto
……………………….
………………………..

2^ Strofa
Amore mio,,
guarda, la luna rinasce
e per le cime
l’ombra se spande e …  ripasce.
una stella dorata
fa l’occhiolino  più là,
una nuvoletta ingrifata 
dondola, gira e poi prosegue …

3^ Strofa
Amore mio,
senti che pace, che incanto,
respira l’erba
che profuma qui intorno.
E  piove una luce …
il verde diventa argentato;
riesce smorzato un canto
diffondendosi tra fronda e fronde.

Finalino
Amore mio, non lasciarmi,
insieme a te voglio sognare.

Rit.
Lustri so’  ‘ss’occhi
che porti ‘nfronte
……………………….
……………………….

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15 aprile 2017

suggestiva immagine durante la funzione del Sabato Santo

Anche quest’anno ammiriamo il sepolcro allestito dalle “donne e uomini” di buona volontà alla Congrega di Tussio per la Passione e la Pasqua del 2017

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7 aprile 2017

da Angelo Giordani

TUSSIO INVASA DALLA RIMPATRIATA DEI GIOVANI CAMPIONI AQUILANI A 30 ANNI DAL TITOLO TRICOLORE DEL RUGBY 1987

Tussio, 30.03.2017. Con grandi scritte sull’asfalto di benvenuto e tante bandiere mondiali sventolanti il nostro Tussio ha accolto con fierezza ieri, di fronte alla rinnovata e secolare fontana, i Campioni d’Italia di trent’anni fa. Di quella fantastica squadra faceva parte anche Piero Leonardis, nostro compaesano figlio del rinomato Professor Giovanni Leonardis e signora Elena.
Trent’anni dopo quel grande trionfo nella finale a Roma con il Petrarca-Padova allo Stadio dell’Acqua Acetosa, dove i nostri eroi mostrarono a tutti gli sportivi italiani i loro attributi di “forti e gentili”!
Quella grande corazzata aquilana si è voluta ritrovare dopo tanti anni con atleti, dirigenti, loro familiari ed autorità cittadine, ma all’appello purtroppo mancavano da anni due dei grandi protagonisti: Luigi Moroni ed il nostro amato Piero. E così, con un commosso tributo, sono venuti tutti a Tussio a rendere omaggio con fiori alla cappella di famiglia per circa un’ora e subito dopo al cimitero dell’Aquila per l’altro sfortunato atleta Luigi.
La “grande pattuglia” era capeggiata dai fratelli Dott. Alberto Leonardis (Presidente Giornale ”Il Centro”) e dalla Dott.ssa Francesca Leonardis.

Ricordiamo che al nostro grande ed accogliente Circolo Culturale a Tussio c’è una sala dedicata a Piero Leonardis, con il suo bel biliardo con cui si distraeva “ricaricando le batterie” dallo stress dello sport e dello studio

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10 marzo 2017

Questa mattina abbiamo trovato, sul magazine Polis, un articolo su Tussio fatto da Angelo Colangeli.
Aldilà della visibilità del paese, riteniamo importante l’esposizione delle cose da fare, da parte delle amministrazioni e dalle scelte politiche, per evitare l’ulteriore spopolamento dei borghi di montagna.

Cliccate sul link e leggerete l’articolo.

il diario di borgo del giovedi le 91 anime di tussio

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6 marzo 2017

Domenica 19 marzo si terrà la festa in onore di S. Giuseppe. 
Quest’anno si riesce a festeggiare il patrono di Tussio nel giorno a lui dedicato.
La Santa Messa sarà celebrata alle ore 12 con successiva processione 
per le vie del paese.

da Angelo Giordani

CON LA BENEDIZIONE DEL PANE LA FESTA DEL PATRONO SAN GIUSEPPE DELLA
PRIMAVERA E DEL PAPÀ TUSSIO APRE LE FESTA

Domenica 19 con il ritorno della primavera Tussio si accinge a festeggiare insieme il PATRONO San Giuseppe ed essendo la prima festa del circondario in tanti faranno ritorno da L’Aquila e Roma e altrove, anche per “campanilismo allegro” verso gli amici di altri paesi.
In questa occasione ormai secolare, si rinnova la benedizione alle ore 9 delle saporite pagnottelle di pane, con una sentita cerimonia in piazza del parroco Don Alessandro. A seguire anche un bel rinfresco con dolci del borgo che ognuno porterà con se per dar inizio anche alla festa dei PAPÀ, portatori del pane quotidiano in ogni casa.
Poi i procuratori faranno il giro del paese con la banda consegnando il pane benedetto alle nostre LADIES rimaste in casa a preparare prelibatezze per l’ottimo pranzo.
Alle ore 12 la solenne Santa Messa con l’immancabile Padre Carmine dei frati di Santa Chiara della nostra città, che ogni anno con l’appassionata omelia riconcilia tutti nel cuore.
Al termine tutti in processione con il Santo Patrono per le strade del borgo con canti religiosi. Dall’alto del maestoso campanile il vigoroso e continuo scampanellare dei giovani saliti fin lassù per far sentire a tutta la piana di Navelli e oltre la nostra gioiosa festa, senza spari e sprechi inutili!!!!

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6 febbraio 2017

Contributo di  Angelo Giordani

Alla soglia dei 100 anni – li avrebbe compiuti il 20 febbraio –  l’ottavo centenario di Tussio (vedi su “archivio notizie 2016”, 19 agosto 2016), si è spento Giovanni Carosi.
Si è addormentato mentre recitava il Rosario in diretta su Radio Maria, come ogni giorno, insieme alla moglie Maria.
Il 22 dicembre avevano festeggiato, con i figli e i nipoti, 71 anni di matrimonio. Fra i più duraturi in Italia.
Giovanni Carosi, soprannominato “ru scheletrë” per la sua magrezza quando era ragazzotto,  e anche “Giuannë ru scarparë”,  artista calzolaio, che per tutta la sua vita ha fatto camminare grandi e piccini e attivo fino a poche anni fa, avrebbe  raggiunto il grande traguardo dei 100 anni,  e sarebbe stato il “ 1° maschietto” dopo 7 donne centenarie, che noi ricordiamo, nel piccolo borgo.
A Tussio si stava già preparandola festa al Circolo Culturale Ricreativo.
 La sua dipartita ha sorpreso tutti perché l’anziano aspirante centenario godeva di discreta salute.
E invece, il 4 pomeriggio si è spento “felice” dopo pranzo.

Giovanni aveva sempre (tutto il giorno) la bottiglia di vino e la brocca d’acqua davanti. E il bicchiere, ovviamente.

Foto scattata il 6 giugno 2016

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23 gennaio 2017

Il nostro amico ing. Camillo Berardi, compositore di famose canzoni “aquilane”, ci ha inviato l’ultima composizione dedicata al suo paese di origine: Amatrice.
Come sempre ci sentiamo onorati e la pubblichiamo a beneficio di tutti.

UN CANTO DEDICATO AD”AMATRICE
PATRIA MIA DILETTA” SVENTRATA DAL SISMA, CITTA’ CHE FINO AL 1927
APPARTENEVA ALLA PROVINCIA DELL’AQUILA


Il sisma che il 24 agosto 2016 ha portato morte e distruzione in moltissimi borghi del Centro Italia, ha divorato anche la bella città di Amatrice, ricca di storia e di cultura, riducendola ad uno spettrale ammasso di macerie. 

Conosciuta in tutto il mondo per gli omonimi spaghetti, nel 2015 era entrata a far parte dei “Borghi più belli d’Italia”:  oggi il ridente borgo appenninico non esiste più. 

Il musicista Camillo Berardi e il poeta Monsignor Luigi Aquilini hanno dedicato  al paese scomparso il canto “Amatrice Patria mia Diletta”. Le note dolenti del componimento musicale accompagnano  le drammatiche  immagini della distruzione
contenute nel video accessibile con il link seguente: 

 https://www.youtube.com/watch?v=xQEoMWzFJhM

 

AMATRICE PATRIA MIA DILETTA

   (dilaniata dal sisma)

Versi di
Monsignor Luigi Aquilini

Musica di
Camillo Berardi

 

1^ STROFA

O Amatrice, patria mia diletta,                             

tu che grandeggi per le glorie avìte,                     

deh! Ora ascolta quel che il cuor mi
detta!             

Voi tutti amici miei udite udite!

Cara chiesetta amena della Croce!

Domini solitaria sull’altura

ove il pastor con l’eco della voce

invita il gregge suo alla pastura.

De la Matrice Tu sei la vedetta!

Dacci tu, sempre, segnali d’amore!

O Croce santa ovunque benedetta

a Te sia lode, gloria e tanto onore!

 

2^
STROFA

Non conoscesti Giotto, né il gran Santo,

ma i natali desti a un grande artista

che a la Matrice donò lustro e vanto

di Roma andando pure a la conquista!

Nicola Filotesio e poi Cappelli

esaltaron la terra amatriciana

affascinati dal pittor Crivelli

poi che lasciò la patria veneziana!

Un cappuccino vedesti poi santo:

fu dal sultan dei turchi al gancio appeso!

Lo liberò il Signor come d’incanto

Sì da tornare ad Amatrice illeso! 

 

3^
STROFA

La pastorella giù tra i boschi in fretta

Raduna il gregge incontro alla collina

ignara del mister che già l’aspetta; 

attratta dal fulgor la fronte china! 

Tra lo stupor dei dodici estasiati 

ascende Cristo al cielo, vera luce; 

qui sulla terra come figli amati 

per man sua Madre ancora ci conduce! 

Per voi difesi dalle antiche mura

ora propongo una meta ardita: 

“Amate il cielo azzurro e l’aria pura, 

cercate di salir tutta la vita!” 

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20 gennaio 2017

Franca Ranalli all’opera, seguita da Luigino e Tiziana.
(Foto di Alessandra Carosi)

La “Protezione Civile” della Repubblica di Tussio in azione!

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31 dicembre 2016

Anche quest’anno, grazziaddì, siamo qui “a fare” gli auguri di buon 2017.
Gli auguri sono per tutti.
Per tutti i paesani; per i non paesani che visitano il nostro “mondo”; per gli emigranti di prima, di seconda e di terza generazione che navigano nel sito, che è diventato, anche per loro, un punto di informazione e di contatto con il paese.
Gli auguri li vogliamo fare a quanti, che noi sappiamo, si collegano con più frequenza ad esso.
E li ricordiamo semplicemente con il loro nome: Dorando, Paolo, Pino, Domenico, Gianni, Peppino, Sergio, Luca, Carlo, Luciano, Angelo, Paoletta, Vincenzina, Carlo, Laura, Maria, Armando, Monia, Pasquale, Angelo, Peppone, Valérie, Paolo, Luigi, Tiziano, Pasquale, Roberto, Tiziana, Gabriella, Tonia, Pasquale, Franca, Roberto, Alessia, Gianluca, Stefano, Paolo, Nicola, Massimo, Serafino, Leonardo, Sergio, Maria Elvira, Giovanni, Luigi, François, Renzo, Stefano, Pietro, Maria Pia, Massimiliano …. forse non li citiamo tutti, ma li comprendiamo tutti nel fausto auspicio che desideriamo porre per il prossimo anno.

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10 giugno 2016

Abbiamo stilato una lista, a “memoria”, di tutti i paesani che, nel 2016, “avranno” compiuto, o stanno per compiere, 80 anni.
Se manca qualcuno segnalatelo.

Ad essi porgiamo auguri di lunga e sana vita.

Famiglia/casamfetà nel 2016anno di nascita
Leondina Ciccarelli11031913
Rosina de Rubeis11001916
Giovanni Carosi1991917
Velina Evangelista1971919
Nicolina Ciccarelli1961920
Giacomino Carosi1951921
Ada Colangeli1931923
Teresa Carosi1931923
Pasquale Pietrangeli1931923
Maria Zaino1921924
Iolanda Salvatore1921925
Elia Leonardis1911925
Gioconda Gesualdi1911925
Giovanni Ciccarelli1901926
Clorinda De Santis1901926
Paolo Grilli1901926
Velia Moscardelli1901926
Lucietta Leonardis1891927
Adina Leonardis1891927
Lucia Colangeli1891927
Giovanni Rossi1881928
Giovannina Leonardis1881928
Vanda Santogrossi1881928
Lida Moscardelli1871929
Linda Colangeli1871929
Antonio Ciccarelli1871929
Angelina Evangelista1861930
Bice Carosi1861930
Maria Rapini1851931
Iole Leonardis1841932
Benedetto De Rubeis1841932
Maria Pia Paolini1841932
Lina Carosi1831933
Maria Giamberardino1831933
Alfonsina Rapaccini11821934
Tonia Giordani1821934
Nazareno Portante1821934
Ezio De Meis1821934
Anita Gesualdi1821934
Antonio De Meis1821934
Avinia De Santis1821934
Carosi Adalgisa1811935
De Santis Guerino 1811935
Santarelli Mario1 811935
Rossi Maria1811935
De Meis Giovanni1801936
De Rubeis Pietro1801936
De Santis Domenico1801936
De Santis Giovanni1801936
Giamberardino Alfiero1801936
Giordani Carlo1801936
Padovano Mirella1801936

In grassetto sono indicate le persone che vivono a Tussio, tutto l’anno o in parte di esso:insomma tutte le persone che hanno la casa “aperta” o che non possono essere in paese per vari motivi.

La precedente tabella potete trovarla in: Archivio 2013

Archivio notizie – 2016

questa bella foto di Giovanna Ritrovato, scatta durante il “Natale nel borgo del 2014”, è stata sostituita dall’home page il 29 febbraio 2016

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foto sostituita il 10 agosto 2016

foto di Toni Santogrossi del 19 settembre 2015 ore 18,00


L’ombra che copre Tussio proviene dalla “Crocetta”

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foto sostituita il 2 settembre 2016

Foto di Luciano Giordani, 20 agosto 2015, in occasione della marcia ecologica fatta da Tussio alla
Madonna dei Cintorelli. Sopra al “Colle” è uscito un capriolo ed è inseguito dal cane, Trilli, di Massimo

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foto sostituita il 26 ottobre 2016

foto di Valérie Santarelli agosto 2016

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Non sappiamo come sia successo, purtroppo sono andate perdute parte delle notizie del 2006 e 2007, invitiamo tutta la popolazione a fornire eventuali notizie mancanti.

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5 dicembre 2016

ieri si è svolto il referendum sul quesito:

“Approvate voi il testo della legge costituzionale concernente ‘Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione’ approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”

Tussio
SINOBianche/nulle
4120
Prata
871141
Totale
1281341

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5 dicembre 2016

A conclusione della quarta edizione di Natale nel Borgo di Tussio è stata effettuata l’estrazione della lotteria. 
Riportiamo di seguito i biglietti vincenti:

1° premio: Cesto natalizio con gioiello – biglietto num. 0855

2° premio: Abbonamento 10 lampade solari – biglietto num. 1552

3° premio: Prosciutto – biglietto num. 1560

4° premio: Cesto di salumi – biglietto num. 1084

5° premio: Accappatoio – biglietto num. 1550

6° premio: Cassa di birra artigianale – biglietto num. 0070

7° premio: Piastra per capelli – biglietto num. 0453

8° premio: Pacco sorpresa – biglietto num. 0266

In caso di vincita contattare l’Associazione Tradizione e Cultura
entro il 14 dicembre 2016 ai seguenti recapiti:

Telefono: 3334171098 
Mail: tradizioneecultura@gmail.com
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/associazionetradizioneecultura

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23 novembre 2016

Questa mattina, nel paginone centrale del quotidiano Il Centro, c’è un articolo dedicato a spettacoli teatrali che si terranno a Pescara nei prossimi giorni, aventi per tema le “donne che si raccontano …” , con una bella fotografia della nostra Doriana Legge che sarà protagonista in una delle serate.

Doriana Legge

riportiamo l’articolo del giornale a firma di Rosa Anna Buonomo

MagFest, le donne
si raccontano

in scena a Pescara


Quanto la dimensione biografica è presente nei lavori artistici delle donne e quanto ne condiziona la carriera artistica? E’ “Biografie” il tema scelto per la quinta edizione del MagFest-Festival di donne nel teatro contemporaneo. La rassegna, organizzata dall’associazione di promozione sociale MagLab, presieduta da Annamaria Talone, torna in città, dopo l’edizione del 2012, con un ricco programma. Il sipario si alzerà venerdì 25 novembre, data in cui ricorre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e si concluderà il 5 dicembre. Spettacoli, concerti, incontri, mostre, presentazioni di libri si alterneranno in cinque luoghi: lo Spazio Matta, il Florian Metateatro, il Museo delle Genti d’Abruzzo, l’Universo Danza di via Raffaello e il Mystic Driver Art Lab di Francavilla al Mare. «Il MagFest non è solo festival teatrale, ma un contesto di incontri e confronti», racconta la direttrice, Annamaria Talone. «Anche durante il resto dell’anno, con la MagLab, promuoviamo laboratori formativi, conferenze e appuntamenti internazionali». Si parte il 25 e il 26 novembre al Florian Espace. Due serate, con inizio alle 21, in compagnia di “Città/Inferno”, musical “di dolori e abbandoni” liberamente ispirato a “Nella Città, l’inferno” di Pietro Castellani. Drammaturgia e regia di Elena Gigliotti (biglietti: 10 euro intero, 8 euro ridotto). Doppio appuntamento domenica, 27 novembre, allo Spazio Matta. Alle 18,30 andrà in scena “La semplicità ingannata” di e con Marta Cuscunà. Lo spettacolo racconta la storia delle monache del convento Santa Chiara di Udine che fecero della loro monacazione forzata «uno spazio di contestazione, di libertà di pensiero e di dissacrazione della cultura maschile» (biglietti: 10 euro intero, 8 euro ridotto). A seguire, l’incontro “Storie di resistenza femminile” con interventi di Rita Pellegrini del Centro Ativiolenza Ananke, Annamaria Talone, Gabriella Sacco e Marta Cuscunà.

Un doppio appuntamento è in cartellone anche il 1° dicembre.
Alle 18,30 è in programma lo spettacolo cinematografico e crossmediale “Cenere – Omaggio a Eleonora Duse”. La drammaturgia sonora del film sarà eseguita da Doriana Legge (biglietti: 10 euro, ridotto 8 euro).

Alle 21,30 il Bagno Borbonico ospiterà il concerto chitarra e voce di Erica Mou, vincitrice del Premio della critica Mia Martini al Festival di Sanremo 2012. Il concerto si inserisce all’interno della rassegna “Solo al Museo”, curata da Piero Delle Monache (biglietto: 12 euro, con un calice di vino. Prenotazione obbligatoria e possibilità di un biglietto unico di 16 euro comprendente lo spettacolo “Cenere” e il concerto di Erica Mou, con calice di vino). Il 2 dicembre alle 19,30, con replica alle 20,30, l’Universo Danza di via Raffaello ospiterà “Non piegarti mai al massimo fai un Gran Pliè”, parte del progetto Sedute intorno/ Teatro nei loghi di lavoro delle donne, in collaborazione con “Impresa in rosa che storia” del Cif Camera di commercio di Pescara. Il 3 dicembre si torna allo Spazio Matta, con la presentazione del libro “L’invenzione delle personagge”, dalle 18,30, e lo spettacolo “Emily, il giardino della mente”, dalle 21. E’ in programma ial 4 dicembre, dalle 17, allo Spazio Matta, lo spettacolo “Frammenti dello spettacolo Parole e Sassi”, con Mariangela Celi: la tragedia greca raccontata ai bambini. Seguirà l’incontro per insegnanti ed educatori “Pratiche teatrali e pedagogiche” con la regista Letizia Quintavalla. Alle 21 spazio, invece, allo spettacolo “Prisonwood – Incontrando Djuna Barnes”. Il MagFest ospiterà anche l’originale mostra di video-arte “La donna come corpo sociale”, a cura di Maria Letizia Paiato (al Mystic Driver Art Lab di Francavilla, dalle 18,30 alle 20,30, dal 28 novembre al 5 dicembre). ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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21 novembre 2016

A Tussio, da qualche giorno, è apparsa la prima gru che servirà per i lavori di ristruttrazione post sisma dell’aggregato di “da colle”.
Evviva. Sia di buon auspicio per tutti i cantieri che si dovranno aprire.

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11 novembre 2016

da Associazione Tradizione e Cultura

Carissimi amici

l’Associazione Tradizione e Cultura è lieta di invitarvi all’evento
Natale nel borgo di Tussio IV edizione.

Il 3 e 4 dicembre, per l’arrivo dell’Avvento, il borgo di Tussio si trasforma in un piccolo paese natalizio pieno di luci meravigliose, odori piacevoli e tradizioni uniche. Nelle bancarelle si trovano decori di ogni genere per gli addobbi delle vostre casee regali per i vostri cari. E per riscaldarsi … brindisi con vin brulè e prodotti tipici.
Grazie e … venite vi aspettiamo!

da Associazione Tradizione e Cultura

Il 03 e il 04 dicembre torna “Natale nel Borgo di Tussio” e per l’occasione
l’Associazione Tradizione e Cultura chiede la cortese collaborazione di
quanti vogliano mettere a disposizione forza lavoro e locali per ospitare
artisti e artigiani.

Per info contattare Marco 3494948234, Daniela 3334171098 e Fabiana
3280590959.

Un saluto a tutti!

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6 novembre 2016

Il tempo è bello. Caldo inusuale per la stagione, fuori ci sono quasi 17 gradi. Nessun impedimento atmosferico per uscire da casa. Non ci sono avvenimenti straodinari che attirino la gente altrove.
Oggi, a messa, c’erano 11 persone.
Come dice “quello”: Tussio, per capirlo, va vissuto tutto l’anno, tutti i 12 mesi, tutte le 52 settimane, tutti i 365 giorni.
Con ciò cosa si vuole dire? Nulla.
Solo che, gli attuali residenti compiono, tutto l’anno, uno sforzo non indifferente per tenerlo vivo.

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17 ottobre 2016

da Toni Santogrossi

E’ andato bene…..
il convegno che si  tenuto Sabato 15 ottobre, a Tussio,   nei locali del Circolo Culturale, sulla figura e l’opera poetica del maestro Franco Conti.
I numerosi presenti hanno seguito con attenzione e grande interesse i relatori cui va il plauso per la nitidezza ed incisività degli interventi.
Le voci recitanti e la musica del maestro Del Romano hanno completato la serata.

Da soli non si fa nulla.

Se non ci fosse stata la collaborazione di tante persone di buona volontà non si sarebbe potuto preparare così bene il convegno che è stato, forse,  l’ Ultimo impegno, che ho assunto come organizzatore per la collettività.

Mi permetto di ringraziare, a nome del paese di Tussio, elogiato e citato spessissimo: tutti i relatori, gli attori, i musicisti, Carmen e tutti gli altri parenti di Franco e di Maria, Gianfranco Giustizieri e Isabella Fayer, amica della famiglia Conti, che hanno voluto fortemente questo incontro.
Il Sindaco, Paolo Eusani che, con la sua costante disponibilità,  ha reso possibile il successo di questa manifestazione.

Anche a nome mio, ringrazio tutta la famiglia Cicerone, senza la quale, in questi anni, non avrei mai potuto organizzare nulla in pubblico: Domenico, Ida, Giulia e Claudia.
Luigino Carosi, Luca Giordani, Angelo Giordani che non ci ha fatto mancare la sua scritta di benvenuto. Sergio Colangeli. Lia Garofalo.
La direzione del Circolo culturale che ha ospitato il convegno. Tutte le signore e le famiglie che hanno offerto il sontuoso rinfresco finale e Tiziana Di Bartolomeo che ha cucinato i ceci allo zafferano.

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12 ottobre 2016

ecco il comunicato stampa che Claudia Cicerone ha preparato e inviato a tutte le testate locali:

Un ricordo per Franco Conti
Convegno a Tussio (Prata d’Ansidonia)

Si terrà sabato 15 ottobre alle ore 15,30 presso il Circolo Ricreativo Culturale di Tussio (Aq) il convegno “Franco Conti: ieri, oggi, domani”.

A quattro anni dalla scomparsa del poliedrico artista i suoi amici più stretti, compagni di tante avventure in campo letterario, musicale e nell’insegnamento, vogliono ricordare la sua persona e la sua opera. Racconteranno di lui Gianfranco Giustizieri, Dante Capaldi, Elio Peretti, Mario Narducci, Walter Capezzali, Liliana Biondi e Luisa Salutari.

Nato a Firenze nel 1927, Franco Conti presto si trasferì con la famiglia a L’Aquila, poi in Africa Orientale per tornare infine in Abruzzo e stabilirsi con la moglie Maria Bruno nel borgo di Tussio.

La sua vita è stata dedicata all’insegnamento come maestro elementare nelle scuole di Tione, Capistrello, Roio e Prata d’Ansidonia, ed ha sempre coltivato e trasmesso le sue grandi passioni: la poesia e la musica. Ha prodotto moltissimi versi e numerose sono le raccolte pubblicate, da Mea Progenies (1949) e Poesie della quotidianità (2012), pochi mesi prima di lasciarci, ma anche romanzi, saggi e favole per ragazzi.
Ha collaborato con numerose riviste e giornali e nel 1966 insieme a Mario Narducci, Giuseppe Porto, Elio Peretti e Vittorio Petrucci ha dato vita al periodico culturale “La Madia”, edito per cinque intensi anni, e al premio letterario “La Madia d’Oro”.
E’ stato anche l’ideatore del premio di poesia, narrativa e grafica “Peltuinum” nel Comune di Prata d’Ansidonia dove risiedeva, che ha portato avanti per sedici edizioni.

Alcuni dei suoi versi potranno essere ascoltati grazie alle voci di Tiziana Gioia e Franco Narducci.

Per l’occasione l’artista Lia Garofalo ha dedicato all’amico e collega Franco Conti una delle sue opere.

L’evento sarà concluso dalle note del M° Ettore Maria Del Romano.

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24 settembre 2016

Gli amici del maestro Franco Conti e della maestra Maria hanno preso l’iniziativa dell’organizzazione di un convegno dedicato al “poeta”.

Loro hanno voluto che si svolgesse a Tussio: il mio eremo, come lo chiamava il maestro Franco.

Il Comune, nella persona del sindaco e degli assessori, si è reso disponibile, e il
15 ottobre 2016, al circolo culturale ricreativo del nostro paese, si svolgerà questa importante manifestazione.

I relatori: dirigenti scolastici, poeti, studiosi, maestri e professori, attori, sono la parte più importante e qualificata della cultura aquilana.

E’ un appuntamento da non perdere.

Tutti sono invitati a partecipare.

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2 settembre 2016

da Angelo Colangeli

Caro infotussio la breve riflessione sulla memoria dei piccoli borghi che ho allegato  se si ritiene utile potete condividerla sul sito Tussio.it .
È anche consultabile come tutto il progetto sul blog diariodiborgo.wordpress.com e anche sulla pagina facebook www.facebook.com/diariodiborgo
un caro saluto

Riteniamo lo scritto, oltre che bello, coerente al sito di Tussio

Mettiamo in sicurezza la storia dei piccoli borghi. Rendiamo antisismica la loro memoria.

Nell’immediato di un evento calamitoso quale un terremoto, che devasta piccoli e piccolissimi borghi, si evoca spesso e a ragione la necessità di fare presto per ricostruire il più fedelmente possibile i luoghi, in modo da salvaguardarn e l’identità culturale, la memoria e la storia.

Chi è nato nei piccoli borghi, respirando già dal primo vagito l’atmosfera familiare, lontano dalle asettiche sale parto degli ospedali. Chi poi quei luoghi li ha vissuti, ci abita o pur emigrando non ha mai reciso quel cordone ombelicale virtuale, comprende benissimo e nel profondo il significato ed il valore di termini come “memoria”, “comunità”, “identità culturale dei luoghi”.
E’ un tutt’uno che è inciso indelebilmente nel suo animo, senza bisogno di dover ricorrere a qualsivoglia dizionario o trattato di antropologia, sociologia ecc..
Tanto è vero che i nostri avi, che di testi sull’argomento ne avevano letti ben pochi, ne erano fedeli custodi e testimoni al tempo stesso.

Riportando però questi concetti alla drammatica realtà di piccoli borghi pressoché totalmente distrutti, ci si rende conto di trovarsi, riguardo alla ricostruzione della memoria collettiva e dell’ identità culturale, davanti ad un puzzle a cui inesorabilmente mancheranno moltissime tessere.
Scatta allora in molti una frenetica corsa a recuperare quante più testimonianze possibili del passato, sperando di poter ricomporre quel quadro sconquassato dalla furia degli eventi.
In questi casi ci si accorge del valore delle fotografie chiuse in chissà quale cassetto o album magari ingiallito dal tempo, della simbologia rappresentata da oggetti fino a qualche mese prima guardati con noncuranza e ritenuti banali.
Il risultato a distanza di tempo purtroppo rischia di essere deludente, perché riflettendo tutti quei simboli si ha la sensazione di avere tra le mani le pagine strappate di un romanzo, dove i capitoli mancanti sono troppi ed è quindi difficile se non impossibile ricostruirne la trama.

A questo punto della riflessione si inserisce un concetto chiave nella dinamica della storia e della memoria dei piccoli luoghi. Ossia il valore della scrittura come testimonianza. Un concetto banale se vogliamo ma l’unico vero antitodo al pericolo di disperdere e perdere per sempre la storia, la memoria e l’identità di una comunità. Scrittura come testimonianza ancor più se intesa come il borgo e i borghigiani che si raccontano, sia direttamente che con l’intermediazione culturale di chi sappia, il più fedelmente possibile, riportarne la testimonianza, appunto.

Alla luce di quanto detto, per raggiungere lo scopo di mettere in sicurezza la storia dei borghi e renderne antisismica la memoria, si potrebbe fare, quindi, attività di sensibilizzazione verso gli abitanti stimolandoli a dare testimonianza scritta della vita del borgo.
Conseguentemente accompagnarli con azioni e mezzi adeguati nel percorso.
Nello specifico quindi, si può ipotizzare di giungere a scrivere dei diari aventi come protagonisti gli abitanti e le famigli e dei borghi stessi che, poi, come in un mosaico andrebbero a comporre il diario del borgo.
A questo punto la memoria, i segni identitari e la storia di quei luoghi marginali ma così densi di umanità saranno al sicuro e, cosa di vitale importanza, potranno costituire l’humus culturale su cui far crescere le nuove generazioni testimoni, a loro volta, di quei luoghi e dei nuovi tempi che verranno.

Tornando al valore fondante della scrittura come testimonianza della memoria, porto questa mia esperienza personale.
Nel 2010 mi recai con la famiglia a fare visita ad un cugino di mio padre settantottenne, che alla fine della piacevole giornata ci portò nel suo piccolo studio. Estrasse dalla libreria una cartella piena zeppa di fotografie e ce ne mostrò qualcuna. Vidi con piacere e stupore che si trattava di foto familiari alcune risalenti ai primissimi anni del novecento.
Il mio stupore si trasformò in forte emozione quando lui mi disse “ti nomino erede universale della memoria delle nostre famiglie, sono sicuro che le custodirai e le tramanderai”.
Questo mio parente mi fece giustamente notare che, non avendo famiglia, una volta venuto a mancare quelle foto per estranei non avrebbero avuto ne senso ne valore. Tornato a casa, guardando quelle foto tra le mie mani, dovetti concludere che anche per me, una parte di esse erano immagini fredde perché riguardavano miei avi dei quali conoscevo solamente i dati anagrafici. Nessuno mi aveva testimoniato la
loro esistenza, il loro ambiente, le loro esperienze nel lavoro e nella comunità.
Da queste fotografie, alcune con i segni del tempo, ho avuto lo stimolo a cercare testimonianze attraverso ra cconti di persone in vita, lettere, altre foto, scritti e cronache di giornali, gli archivi del comune e gli archivi parrocchiali per giungere al risultato di riuscire a restituire vita, voce, colore per quanto possibile a quei volti e famiglie immortalati nelle foto.
Ne è venuto fuori una sorta di diario, uno spaccato della vita nei borghi piccolissimi e marginali, sconosciuti ai più, seppur con i limiti oggettivi della testimonianza fatta a posteriori.
Storie di grande dignità, di senso del dovere e sacri ficio, nel segno della condivisione comunitaria e di una umiltà d’animo che ai giorni nostri fa arrossire e ci colpisce come un pugno allo stomaco.

Il senso più alto però che si possa dare alla cultura della testimonianza e salvaguardia della memoria dei p iccoli borghi, è la sensibilizzazione nei confronti degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, attraverso programmi e progetti che stimolino l’attitudine alla scrittura diaristica o comunque con scopo di testimonianza. Queste attività oggi sono favorite e rese accattivanti dagli strumenti multimediali ed informatici oggi a disposizione degli studenti.

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23 agosto 2016

Anche quest’anno, il “compaesano” Pino Barbato, ha occupato parte delle sue giornate di ferie trascorse a Tussio, per ripulire e rendere ancora leggibili le lapidi apposte dai nostri “vecchi” in onore di Emidio Grilli e Gaetano Cicerone.
Le motivazioni per le quali sono state poste le leggiamo sulle stesse lastre commemorative.
Entrambe sono collocate in Piazza Cicerone come la chiamiamo noi o, più precisamente, come indica la toponomastica del paese, in via Castello.
Pino, come ha ricordato ufficialmente in Chiesa, a nome del Comitato Pastorale, Mimino Cicerone domenica 22 agosto, è l’esempio di persona che si mette, autonomamente, a disposizione della comunità in “silenzio” ma con molta efficacia. Senza che nessuno gli chieda nulla.
Infotussio, come orami si chiama questo sito, è sicuro di interpretare i sentimenti di molti visitatori ed esprime a Pino (Giuseppe) Barbato gratitudine e riconoscimento per i lavori fatti.

Pino Barbato all’opera

carissimo Pino, quello che hai fatto per Tussio, già basta … per il futuro non devi sentirti “obbligato” ….. però, se proprio ti va!!
Qualche lavoretto lo troviamo sempre.
(Ci permettiamo, conoscendoti, di scherzare)

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22 agosto 2016

LOTTERIA DI BENEFICIENZA 2016 

A conclusione delle Feste di Santa Anatolia e SS. Maria Addolorata è stata effettuata l’estrazione della lotteria. Riportiamo di seguito i biglietti vincenti:

1° Premio: Apple IPhone 6s 16 GB – biglietto numero 2465

2° Premio: TV Led 42″ Full HD Smart Tv – biglietto numero 1531

3° Premio: Asus ZenPad Z380KL – biglietto numero 2464

4° Premio: Orologio da donna Just Cavalli Hook – biglietto numero 0616

5° Premio: Lampada RiLamp Moka-Lamp – biglietto numero 1537

6°Premio: Buono benzina da 50€ – biglietto numero 1066

7° Premio: Router Wi-Fi Air2bite – biglietto numero 1854

Per ritirare i premi ci sarà tempo fino al 20 ottobre 2016
seguendo le modalità riportate sul biglietto.

Complimenti e ringraziamenti, da parte nostra, ai ragazzi che, anche quest’anno, hanno organizzato splendidamente le ” feste di Santa Anatolia e della Madonna Addolarata”: Monia De Santis, Federico Di Giuseppe, Luca Giordani e Giulia De Rubeis coadiuvati da amici e appassionati.

Dall’anno scorso, i festeggiamenti, che sembravano destinati a morire, grazie all’iniziativa di questi giovani, hanno assunto una funzione ancora più grande e importante per il paese: servono a raccogliere fondi per il recupero e la riattivazione delle campane e dell’orologio posti sulla Torre campanaria.

Onorare i nostri Santi, festeggiare in loro onore e riavere il pieno uso di questi “beni” del Paese è un progetto lodevole che merita di essere sostenuto in maniera convinta ed efficace.

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19 agosto 2016

Potenza della stampa …

Il 12 agosto 2016 il quotidiano Il Centro pubblica una lettera del dott. Mauro Colella, di Rivisondoli, il quale fa notare che i paesi della montagna abruzzese sono davvero una “cosa santa” per allungare la vita dei loro abitanti: residenti o nativi e residenti altrove.
I geni che le popolazioni si portano dentro, oltre alla qualità della vita in senso lato, evidentemente, devono avere una particolare resistenza alle tempeste dell’esistenza.

la lettera al giornale così recita:

“A Rivisondoli si campa fino a cent’anni

Caro Direttore, leggendo sul suo quotidiano del del traguardo raggiunto a Tussio con i quattro centenari, le segnalo che anche da noi a Rivisondoli si è raggiunto un notevole traguardo. Sono medico condotto di Rivisondoli dal 1977 e in questi 34 anni ho avuto la fortuna di incontrare 18 centenari (di cui due ancora viventi). Pertanto ritengo opportuno affermare che se a Tussio si vive bene e a lungo anche noi a Rivisondoli non ci possiamo lamentare!“

Anche noi, a Tussio, oltre alle 4 centenarie ricordate in piazza:
Pietta Carosi,
Leondina Ciccarelli,
Serafina Leonardis,
Rosina De Rubeis,

ne ricordiamo altre 3:
Rosalba De Meis morta a Roma nel 2007 all’età di 103 anni e sei mesi,
Suor Clelia Ravasi/Colangeli morta, al conventodelle Suore Zelatrici del Sacro Cuore Ferrari dell’Aquila, nel 1993 all’età di circa 101 anni.
Suor Giuseppina De Meis morta,al convento di Acuto (FR), nel 2007, all’età di circa 104 anni.

Questi sono i centenari, anzi le centenarie, che, a braccio, ci sono venuti in mente.
Se ce ne sono altri, segnalateci; contribuirete ad allungare la lista e la vita dei tussiani.

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5 agosto 2016

Oggi, 5 agosto 2016 alle ore 16.30, verrà celebrata la messa in onore della Madonna della Neve nello spazio antistante la chiesa omonima ai piedi del paese.
Si invita la popolazione a partecipare.

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5 agosto 2016

Volentieri comunichiamo a tutti i nostri lettori il programma dell’evento che si terrà, nella piazza di Tussio, il 12 agosto 2016.

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3 agosto 2016

Ecco il programma delle Feste Patronali 2016 che, quest’anno, si terranno
il 20 e 21 agosto.

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1 agosto 2016

30 luglio 2016
In un bel pomeriggio tussiano, in piazza, sotto il campanile, alle sei del dopo pranzo, si sono festeggiati i 100 anni di Rosina (Coluccio) De Rubeis, nata il 30 luglio 1916 e i 103 di Leondina Ciccarelli, nata il 27 gennaio 1913.
Le due “giovanotte” non erano presenti, ma sono state rappresentate da parenti stretti: figli, nipoti, cognate.
La popolazione ha donato, a ognuna, un albero beneaugurante e una targa ricordo. È seguito un abbondante rinfresco fornito dalle donne e famiglie del paese.
Il quotidiano Il Centro ha dedicato un articolo alle centenarie e una “riflessione”, pubblicata in prima pagina regionale, sul fenomeno dei “compleanni record” che si festeggiano nel nostro paese.
Il sindaco, Paolo Eusani, nel suo saluto, ha attribuito il merito del nostro “vivere a lungo” all’invidiabile tessuto sociale della comunità: Tussio è un paese unito, socievole, solidale, pacifico, ospitale. Saranno questi gli ingredienti che fanno vivere a lungo.
Un fatto che meriterebbe di essere studiato più a fondo come ha auspicato anche Elio De Santis, figlio di Rosina.

per Rosina erano presenti, oltre al nostro assessore Luigi Carosi e al sindaco di Prata D’Ansidonia Paolo Eusani, Massimiliano e Elio De Santis, Maria Lucia e Rossella Murgo

per Leondina erano presenti, oltre a Luigi Carosi e al sindaco Paolo Eusani, Maria Rossi.

……….

nella rubrica

BUONGIORNO ABRUZZO di ENRICO NARDECCHIA

del 31 luglio 2016 del quotidiano Il Centro leggiamo:


Compra casa a Tussio e campi cent’anni

Quattro centenari nel paese delle cento anime (90 gli aventi diritto al voto nell’ultimo referendum, quello sulle trivelle, come annota Toni Santogrossi su www.tussio.it, nel “piccolo giornale di borgo” del paesino dell’Aquilano).
Tussio si starà spopolando, è vero, visto che il numero dei residenti galleggia, appunto, attorno alla quota dei 100. Eppure, proprio grazie ai compleanni record, la frazione di Prata d’Ansidonia può sperare in un domani meno nero. Chi vive qui, insomma, campa a lungo.
L’ultima in ordine di tempo a tagliare il traguardo è nonna Rosina de Rubeis, classe 1916.
Attorno a lei tutto il paese si è vestito a festa, con una cena in piazza e…un alberello piantato, a simboleggiare le radici che affondano nel passato, e in attesa di raccogliere i frutti nel futuro. E la media (4 su cento) dei nonnini da record potrebbe diventare un’attrattiva per la frazioncina che vuole invertire la discesa inesorabile dei numeri dell’Anagrafe. Ne è convinto il writer Angelo Giordani, che ha tappezzato il paese di scritte sull’asfalto coniando il singolare slogan: “Compra casa a Tussio e campi cent’anni”, un po’ come il refrain della famosa birra.
A Tussio, invece, hanno l’acqua delle Sette fonti.
Per dirla col Melibeo di Virgilio: “O vecchio fortunato, qui tra i fiumi noti e le fonti sacre prenderai la tua frescura ombrosa”.

e all’interno del giornale, sempre a firma di Enrico Nardecchia . …

È la quarta residente nella frazione di Prata a toccare i 100

Scritte sulle strade: «Comprate casa qui, vivrete a lungo»
Il paese dei centenari

Tussio in festa
per nonna Rosina

«Comprate casa a Tussio, vivrete a lungo». Nel paese dei centenari (e dei 100 abitanti), la festa per i 100 anni di nonna Rosina de Rubeis diventa l’occasione per una sorta di “marketing territoriale” per contrastare gli effetti dello spopolamento del territorio, sempre più evidenti nelle zone interne dell’Aquilano.
Lo slogan è dell’infaticabile writer Angelo Giordani, che alla quarta centenaria del paese (dopo Pietta, scomparsa a 108 anni; Leondina, che ne ha 103, e Serafina, scomparsa a 101 anni) ha dedicato una delle sue inconfondibili scritte bianche sulla via che porta al paese, il “Gazzettino stradale” che annuncia gli avvenimenti di Tussio.
L’intera frazione, ieri sera, si è vestita di nuovo a festa con una grande cena e un rinfresco in piazza per applaudire con gioia nonna Rosina e i suoi 100 anni.
Nata a Tussio il 30 luglio 1916, è la seconda di cinque figli, l’unica rimasta della sua famiglia d’origine. È vissuta sempre a Tussio con il figlio Elio, ragioniere al Comune dell’Aquila, la nuora Maria Lucia e il nipote Massimiliano.
Ha superato gli ostacoli del terremoto, che l’hanno costretta prima al trasferimento sulla costa adriatica e poi all’Aquila, in attesa di ristrutturare la casa in paese.
E anche per nonna Rosina, così come avvenuto per le altre centenarie del paese, la popolazione di Tussio pianterà un alberello con tanto di targa ricordo dello storico evento.

…….

Cogliamo l’occasione per non dimenticare, comunque, che alla base di queste iniziative ci sono le persone.
In molti si spendono per dare una mano, su tutti Luigi Carosi e Domenico Cicerone (Dorando).

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22 giugno 2016

Si rifà …..la fiera agli “Scindiregli”, alla Madonna dei Centurelli che noi, a Tussio, conosciamo bene.

Dagli organizzatori, Il Movimento Celestiniano e dall’Associazione Tradizione e Cultura, è stata riconcepita e chiamata:

Fiera del Perdono.

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28 maggio 2016

I TUSSIANI SI RITROVANO SOLENNEMENTE TUTTI PER FESTEGGIARE DOMENICA IL CORPUS DOMINI

Finalmente il bel sole e la vera primavera e Tussio gioisce perché domenica è la grande festa del Corpus Domini. Come da generazioni ormai ci si ritrova a festeggiarlo infiorando tutte le strade del borgo, preparando anche vari altarini come ci hanno insegnato i nostri nonni per la sosta di preghiera e benedizione del luogo durante la solenne processione.
Bentornati al paesello sempre accogliente per tutti e con tanto amore e devozione ascoltiamo dapprima alle ore 12 la Santa Messa celebrata da Don Alessandro e poi tutti in processione devotamente.

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13 maggio 2016

Onore e merito ad Angelo Giordani.

Con passione, impegno, dedizione e tanto lavoro, anche quest’anno, ha organizzato una eccellente e calorosa accoglienza al passaggio della tappa, al nostro bivio con la statale 17, dove transitava la corsa.
Ha partecipato un folto pubblico e la scolaresca delle scuole di San Pio che, ha fatto onore alla gioventù incitando con entusiasmo i ciclisti e tutta la carovana al seguito.

9 maggio 2016

da Angelo Giordani

FINALMENTE IL GIRO D’ITALIA TORNA NELL’AQUILANO IL 13 MAGGIO CON LA SETTIMA TAPPA SULMONA-FOLIGNO E AL BIVIO TUSSIO-SAN PIO NELLA GRANDE PARATA SHOW SI FERMERÀ IL GRANDE CAMPIONE VISCONTI A SALUTARE

Finalmente partito il 99esimo Giro d’Italia dall’Olanda e i fans del ciclismo e sportivi in genere sono in fermento in tutta Italia per accogliere al meglio il passaggio degli eroi del pedale nelle loro strade.

I fans di Tussio e San Pio dell’ex professionista Leonardo Giordani da giorni sono attivi nel preparare vari cartelli e una quarantina di bandiere di mezzo mondo riportate e donate dai nostri emigranti per esporle in queste grandi occasioni e far sì che il loro amato Tussio sia sempre all’avanguardia con parata show ricambiate sempre con applauso e complimenti di tutti!!!
Come al solito la SS 17 sarà imbiancata con varie scritte di saluto.

Alla grande e colorata parata si fermerà per salutare la famiglia Giordani e tutti i numerosi tifosi il campione della Moviestar Giovanni Visconti, quattro volte campione d’Italia ed ex capitano di Leonardo Giordani.

Ritrovo dunque alle ore 9 al Bivio di San Pio per allestire, come detto, il grande scenario show e attendere poi con calma, davanti al tavolo con bevande e prelibatezze che ognuno porterà con sé, dapprima il passaggio della carovana pubblicitaria e più tardi la maglia rosa con i campioni dei cinque continenti.

L’augurio che tutte le nostre strade siano affollate di sportivi emozionati e plaudenti e tante festose scolaresche sventolanti il vessillo tricolore.

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18 aprile 2016

Ecco il risultato del referendum sulle trivellazioni che si è svolto ieri, 17 aprile, il cui quesito recitava:“Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio?”

Nel comune di Prata D’Ansidonia risultavano 499 abitanti e 382 elettori

Due le sezioni elettorali: Prata D’Ansidonia e Tussio.

Affluenza alle urne: 30,1%.

Al quesito hanno rsposto: SI l’ 80,2 % dei votanti; NO il 19,8%.

2 schede sono risultate bianche e 2 nulle.

A Tussio su 90 aventi diritto hanno votato in 27.

Al quesito hanno risposto: SI 15 votanti; NO 10. 2 sono state le schede nulle.

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14 aprile 2016

Domenica 17 aprile 2016 l’associazione “Ruote d’epoca Aquilane” organizza l’11° Raduno della “Passeggiata di Primavera” con annesso “Gran Premio Tullio De Rubeis” che interesserà anche il nostro paese.

Riportiamo in breve il programma della giornata:

Ore 9:00 – Raduno alla Fontana Luminosa dell’Aquila
Ore 9:30 – Partenza dall’Aquila passando per San Gregorio, San Demetrio,
San Nicandro, Prata d’Ansidonia, arrivo nella piazza di Tussio
Ore 10:30 Ristoro presso l’Arco Cicerone e visita al Museo della Moto di
Leopoldo De Santis
Ore 11:30 Partenza per le prove di abilità
Ore 12:30 Partenza per l’Agriturismo Colle Rotondo
ore 15:30 Premiazioni e saluti.

da Angelo Giordani

GRANDE ATTESA A TUSSIO PER L’ARRIVO “RUOTE D’EPOCA AQUILANE” TROFEO TULLIO DE RUBEIS

Tussio, 15 aprile. Tussio di nuovo in festa domenica 17 con l’arrivo dell’11° raduno “Ruote D’Epoca Aquilane” Trofeo Tullio De Rubeis, in ricordo del grande personaggio politico ed indimenticabile Sindaco aquilano. “Saranno in tanti a partecipare a questo evento” ha dichiarato il Presidente nostro compaesano Gildo De Rubeis, “grazie al bel tempo primaverile”.
Il programma della “Passeggiata di Primavera” con auto D’Epoca è il seguente:
ore 9:30 partenza dalla Fontana Luminosa, Bazzano, San Demetrio Né Vestini,  Prata D’Ansidonia e arrivo alla piazza di Tussio, dove i nostri Eroi l’attende un gradito ristoro con prodotti locali delle ladies di Tussio.
Alle ore 11:30 prove di abilità cronometrate, al termine partenza per Navelli, Bussi.
L’entrata di Tussio, come per le grandi occasioni, sarà imbandierata con decine di bandiere di mezzo mondo, che a suo tempo hanno regalato i nostri emigranti appunto per queste occasioni. Come al solito sul Gazzettino stradale tussiano il caloroso benvenuto a tutti.
“Il tutto anche come allenamento” per i più impegnativi preparativi del prossimo Giro d’Italia che attraverserà il 13 maggio da Sulmona a Foligno la Piana di Navelli verso la nostra città L’Aquila.

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7 aprile 2016

Il 25 marzo dello scorso anno tutta la popolazione di Tussio ha festeggiato i 100 anni di Serafina Leonardis.

Per rivedere e rileggere la storia di questa “bella” donna basta andare nell’archivio notizie 2015.
Il 5 aprile si è spenta.

il quotidiano Il Centro le ha dedicato un articolo. Ci associamo anche noi e lo riportiamo integralmente.

Morta a 101 anni morta nonna Serafina
fu l’infermiera di Marconi

È morta serenamente, a 101 anni, Nunziata Serafina Leonardis in Chiodi. Ha mantenuto fino all’ultimo l’integrità mentale e si stava riprendendo dalla frattura del femore che aveva subito il mese scorso. Era ancora convinta che sarebbe riuscita a rientrare nella sua casa natale, a Tussio, lesionata dal terremoto di sette anni fa e ancora inagibile. La sua figura ha un valore storico che forse pochi conoscono. Si era diplomata, infatti, infermiera professionale, ed era stata per quasi due anni l’assistente personale di Guglielmo Marconi, vivendogli accanto prima sulla motonave “Elettra” e poi nella casa di via Condotti dove il senatore e grande scienziato morì nel luglio del 1937 a causa di una crisi cardiaca. Dopo aver cresciuto due figli era tornata al suo paese per sistemare la vecchia casa dei suoi, dove ha vissuto prima di trasferirsi alla residenza alberghiera Villa Duca degli Abruzzi all’Aquila che, proprio un anno fa, aveva organizzato per lei la festa dei cento anni. Nel piazzale della chiesa di Tussio, per l’occasione, fu eretto un cippo per ricordarla e piantato un albero accanto alla panchina dove spesso andava a sedersi, per rimirare il Gran Sasso e la sua Piana di Navelli. Era l’ultima nata di sei fratelli e fu aiutata dalla sorella maggiore, che si chiamava Carolina, a diplomarsi come infermiera professionale in un istituto di Roma. La sua morte, nonostante l’età avanzata, ha destato commozione a Tussio, dove questo pomeriggio alle 16 saranno celebrati i funerali. (g.g.)

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26 marzo 2016

da Angelo Colangeli

Auguro che queste festività trascorrano con serenità per tutta la comunità di tussiani. Sia a quelli che vivono ancora al borgho che a tutti i tussiani sparsi per il mondo. Buona Pasqua

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25 marzo 2016

Venerdì Santo

Ecco il sepolcro allestito dalle “donne e uomini” di buona volontà alla Congrega di Tussio per la Passione e la Pasqua del 2016

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24 marzo 2016

da Sergio Colangeli

“Come non pensare al nostro Tussio, leggendo questo passo del grande Cesare
Pavese tratto da La luna e i falò.”

29 marzo 2016

Valérie Santarelli

ha inviato queste considerazioni

 Ciao infotussio

mi piace tanto la frase che ha ricordato Sergio tratto dalla “luna e i falo’.”

In questo libro, Pavese aveva voluto riprendere il tema del « Nostoi », cioè il tema del ritorno a casa degli eroi greci dopo la fine della guerra di Troia … Pavese era un grande appassionato di mitologia classica …
Nel suo romanzo, quasi autobiografico, anche lui torna nel suo villaggio dopo aver emigrato.

Ho ripreso nella mia biblioteca il libro: i suoi paesaggi mi parlano perché sono paesaggi dell’anima con i suoi ricordi  tra passato e presente, con delle emozioni vissute nella realtà interiore.
Il ritmo è melodico. E per me, puo’ parlare a tutti.
Alla fine del libro, scrive « Cosi’ questo paese, ho creduto che fosse tutto il mondo … Adesso che il mondo l’ho visto, non so se da ragazzo mi sbagliavo … ».  Nella mia edizione – ci sono allegati alcuni poemi di Pavese – adotta il ritmo breve e la poesia è intesa come racconto, come nella pura tradizione lirica petrartesca e leopardiana.

Qualche volta metto dei segnalibro per ricordare i passaggi che mi toccano.
In un libro di Montale, ho segnato la pagina in cui viene scritto :
« Sentire
Un riaffluir di sogni,
Di voci ».
Per me, questo non è ermetico. Credo che ci sono dei momenti adatti per cogliere versi … forse dipende da quel che stiamo vivendo.

Col libro di Pavese, trovo che andrebbero bene questi versi di Franco Conti:
« Amo la terra sacra degli avi ch’essa prodiga a tutti se un cuore puro cerca solo la solarità dell’anima ».

Bellissimo.
Soprattutto perchè Franco Conti accenna a Tussio!

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16 marzo 2016

Sabato 19 marzo si terrà la festa in onore di S. Giuseppe.
Quest’anno si riesce a festeggiare il patrono di Tussio nel giorno a lui dedicato.

Come per lo scorso anno, gli organizzatori invitano tutti i compaesani ad assistere alla benedizione del pane che si terrà in piazza alle ore 9,30.
A seguire ci sarà un piccolo rinfresco prima di iniziare il giro per la
distibuzione delle pagnotte;
la Santa Messa sarà celebrata alle ore 12 con successiva processione
per le vie del paese.

Si invita la popolazione a partecipare numerosa.

da Angelo Giordani

TUSSIO APRE LE FESTE NEL CIRCONDARIO SABATO 19 CON IL PATRONO SAN GIUSEPPE E LA BENEDIZIONE E DISTRIBUZIONE DEL PANE

Tussio di Prata D’Ansidonia 15 marzo 2016. La primavera un po’ incerta è alle porte e Tussio la accoglie festeggiandola insieme al Patrono San Giuseppe sabato 19. In tanti si ritroveranno insieme ai residenti da Roma, L’Aquila e altrove dopo aver svernato lontano dall’amato borgo. Quel giorno è molto sentito da tutti, anche con un po’ di “campanilismo”, essendo la prima festa del circondario e sopratutto perchè si rinnova la secolare benedizione del pane.
Infatti alle ore 9 il Parroco Don Alessandro con una sentita cerimonia in piazza e con la folta presenza dei parrocchiani benedirà le saporite pagnottelle del Patrono San Giuseppe. A seguire i procuratori gireranno per il paese consegnando nelle case alle nostre “lady”impegnate nel preparare prelibatezze per arricchire l’ottimo pranzo per la festa del Patrono.
Alle ore 12 la solenne Santa Messa con l’immancabile Padre Carmine dei frati di Santa Chiara dell’Aquilache con la sua omelia appassionata affascina la popolazione. Al termine tutti in processione con il Santo Patrono per le strade del borgo con canti religiosi delle signore, ragazzi e tutti. E dall’alto del maestoso campanile lo scampanellare vigoroso e continuodei giovani saliti fin lassù per far sentire a tutta la Piana di Navelli e oltre la gioiosa festa tussiana… Visto che dal disastroso terremoto si è deciso di bandire per sempre i costosi e pericolosi spari e con i risparmi far sempre qualcosa di utile per la Chiesa e per il paese.
Benvenuti a Tussio e buona festa a tutti!

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8 febbraio 2016

da Dorando ( Domenico Cicerone)

In una splendida giornata di sole si è tenuta la classica del carnevale della “REPUBBLICA ” di Tussio.
La ruzzica ha avuto inizio dopo aver effettuato le formalità prima di dare il via alla competizione.
Una novità è stato “ru ruzzic'(o)” rinnovato, realizzato da Giampiero di San Pio delle Camere e donato ai tussiani, il precedente si era deformato per usura e non è stato utilizzato ma messo da parte per consevarlo visto che porta stampigliata la data di realizzazione “1993”.
Divisi in due squadre i partecipanti son partiti dal “pizzo di piazza” seguendo il percorso fino all’arrivo all’arrivo alla porta del “forno”, scortati dalle carrozzine di tre giovanissime(mi) partecipanti: Martina Giordani, Valerio Colangeli ed Agnese Chimenti e rispettive mamme che nonostante la “casciara” dei ruzzicanti  ci hanno accompagnato per tutto il percorso.
Il risultato della sfida è stato 8 a 6 (cantine conquistate) dalle due squadre.
Mignozzi, frappe, torte salate e fritti vari in abbondanza per tutti coloro che erano al seguito mentre il vino era solo per la squadra che si aggiudicava la “cantina”.
Alle ore 20,30 il doveroso ristoro con pasta alla norcina, salsicce e fritti vari.

15 gennaio 2016

Tussiani! Aprite le cantine!

Sabato 6 febbraio 2016 si terrà per le vie del paese la tradizionale
RUZZ'(E)CA! 

Partenza alle 14 dal “pizzo di piazza”. 
La gara è aperta a tutti!
Si prega di comunicare la partecipazione per organizzare 
al meglio la gara.

Vi invitiamo a cercare la spiegazione nella pagina dei giochi di una volta e a leggere la voce relativa di Wikipedia in cui viene menzionato anche il nostro paese.

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1 febbraio 2016

da Toni Santogrossi

e anche quest’anno ci siamo presi il tempo di fare queste cose: contare il numero di persone che hanno dormito a Tussio nella notte scorsa: ovvero gli abitanti reali in questo periodo.
Se abbiamo dimenticato qualcuno o qualcosa, segnalatecelo.

Le considerazioni, amare, fatte lo scorso anno sono ancora più desolanti.
Siamo scesi sotto i cento abitanti.
E saremmo ancora meno se non avessimo “bleffato” su almeno quattro residenti. Che però ci tengono a dire che, almeno idealmente, sono sempre con noi.

Che fare?

Proviamo a scambiarci qualche opinione.
Scriveteci indirizzando la mail a: info@tussio.it

qualunque opinione o commento è ben accetto.

Ieri, a messa, malgrado la splendida e calda giornata di sole, c’erano …. 12 persone.

Famiglia/casamfTussianiImm.
Giovanni De Santis112 
Cesira 11 
Chetti – ex casa Carmine22 4
Domenico1 1 
Vincenzo Tursini1 1 
Don Alessandro -prete1  1
Vincenzo De Rubeis112 
Luigi Carosi123 
Luigi Leonardis1 1 
Sergio: ex casa Carlo11 2
Franca Ranalli 11 
Ada112 
Gioconda 11 
Alfonsina112 
Carlo123 
Vittorio (Caporciano)1  1
Giovanni Ciccarelli112 
Clorinda De Santis    
Lida 11 
Nicolina235 
Linda 11 
Silvio123 
Velia Moscarelli 11 
Elio112 
Giovanni Carosi112 
Iso1  1
Toni1 1 
Tonino Santarelli112 
Peppino Santarelli1 1 
Rosalia 22 
Liliana112 
Tonia 11 
Chiarina112 
Gildo112 
Macedoni – map22 4
Imer – casa Gaetano23 5
Giovanni Rossi213 
Nazareno1 1 
Peppino437 
Sandro213 
Ezio112 
Pippo213 
Maurizio134 
Velina 11 
Graziano12 3
Giuseppe Lazzerini112 
     
Famiglie: [46]    
Totale popolazione: [97]46517621
%47537822

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11 gennaio 2016

il nostro “amico”, Camillo Berardi, non si dimentica di noi e ci invia le sue opere.
Noi siamo ben lieti di coinvolgere i visitatori del sito.

Questo canto delicato e malinconico, esprime il profondo senso di struggimento nostalgico di chi ha lasciato il luogo natio ed è immerso in un intricato intreccio di emozioni emotive e bisogni affettivi, insopprimibili e contrastati.   

La musica e le parole, in perfetta simbiosi, esprimono efficacemente il doloroso ritorno della memoria su luoghi, tempi e persone, il cui recupero è arduo e tormentato, spesso irrealizzabile.

Segnalo  il link per ascoltare il componimento https://www.youtube.com/watch?v=TGAyOdM0ghs

NUSTALGIJA LUNDANE

Versi di Lucio Cancellieri                 
Musica di Camillo Berardi


Che notte serene,                               
la luna è  ‘n’incande,                            
li stelle massere                       
che luce ce fa!   
Lu monne già dorme                          
e sogne a chist’ore,                            
me porte lu core              
ddo’ campe mammà.                                                                  

                       Rit.   Sone llà la piazzette                                                       
                                 lu mastre nghe la bande,                                              
                                 pi’  fistiggia’ lu sande                                                         
                                 li bbomme sta a spara’,                                                   
                                 ji’ m’arrubbeje l’amore         
                                 mezz’a li morre d’ore           
                                 e ancore me ne more…           
                                 l’amore me’ addo’ sta?           

Lu vicchie paese
addo’ so’ crisciute                               
ddu’ case e la chiese            
n’ariesce a scurda’.        
Su ‘n cime a lu monte          
è jurne de feste,                    
tatone s’arveste                     
se sta a mbrijaca’.     

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Archivio notizie – 2015

xxx manca foto

sostituita il 25 novembre 2015


Inaugurazione della Fonte, foto di Toni Santogrossi

sostituita il 10 agosto 2015

xxx manca foto
Primavera a Tussio, foto di Franca Ranalli (clicca per ingrandire la foto)

sostituita l’11 maggio 2015

L’arcobaleno, foto di Luigi Galieni

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22 dicembre 2015

Anche noi porgiamo gli auguri più grandi a Giovanni Carosi e Maria che oggi festeggiano
70 anni di matrimonio.

Giovanni Carosi e Maria Zaino il giorno del loro matrimonio, 22 dicembre 1945
Giovanni – classe 1917 – e Maria – classe 1924 – oggi

il quotidiano Il Centro scrive:

Anniversario a Tussio

Coppia festeggia i 70 anni di matrimonio Maria Zaino e Giovanni Carosi festeggiano, insieme ai nipoti e ai loro figli, il fatidico traguardo di 70 anni di matrimonio, le nozze di ferro. La coppia è residente a Tussio di Prata d’Ansidonia. Alla festa partecipano i figli Serafino e Lucia e i nipoti Giampaolo, Matteo, Maria Chiara e Alfredo. Giovanni ha fatto il calzolaio mentre Maria era a casa. Il segreto che ha permesso loro di raggiungere questo traguardo sta forse nel fatto di essere vissuti sempre in serenità e armonia anche nei momenti meno facili che in una vita tanto lunga si devono per forza incontrare.

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14 dicembre 2015

da Angelo Giordani

*Lo storico Giubileo*

Anche due tussiani all’apertura del *Giubileo a Piazza San Pietro* l’8 dicembre a rappresentare la* Repubblichetta*: Giovanni alla vigilanza e controllo (Protezione Civile) ed io a manifestare la mia gioia anche con i media.
Nelle 4 ore passate nella grande piazza il pensiero e la preghiera sono corsi spontaneamente a parenti ed amici.

Il cartello ha avuto un grande successo, con tante fotografie ed interviste, forse anche perchè era l’unico cartello in tutta la piazza!
Sono partito alle 6.30 per entrare a San Pietro ci hanno “passato al setaccio come si dice a Tusc”, ma è stata comunque una bella giornata. Come sempre avevo preparato l’asticella con il cartello, le due bandiere italiana e americana ed il vischio appesi, ma non mi hanno fatto entrare per il bastone. Ho dovuto smontare tutto e lasciare alla sede della polizia
l’asta e la bandiera americana.
Scherzando con un sorriso gli ho detto:”Forse con la bandiera nera dell’Isis mi facevate entrare!”.

In conclusione sono rimasto molto soddisfatto di essere stato presente in questa giornata storica e soprattutto di aver portato in alto l’Abruzzo aquilano.

Un caro saluto ed i migliori auguri di buone feste a tutti!

Il nostro Angelo circondato e festeggiato da frati di tutte le razze

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NATALE NEL BORGO DI TUSSIO

10 dicembre 2015

Da Mariagrazia Di Virgilio


Anche quest’anno le vie di Tussio si sono animate ed illuminate: numerose persone hanno visitato il Paese, scoprendo archi e cantine -piene di oggetti di altri tempi – e finestre e porte – delicatamente decorate.

Le renne- di legno ed arbusti- si sono “rincorse” per le vie acciottolate, creando un ‘atmosfera natalizia e un po’ da favola.
Tutti da ammirare sono stati i banchi degli oggetti di artigianato e dei tipici dolci natalizi.
Le famiglie hanno guardato i numerosi presepi fatti dagli alunni delle elementari o dagli adulti che dedicano a questa arte  tanto del loro tempo.
I giovani, invece, hanno apprezzato i punti di ristoro, graditi in una giornata limpida e soleggiata ma un po’ fredda.

Infine, la piacevole novità di questo anno: il concerto gospel del gruppo ARTeM Gospel Choir, direttore Ettore Maria del Romano, le cui voci hanno coinvolto i presenti in un percorso festoso e malinconico al medesimo tempo, così come fa la musica soul, musica dell’anima…

da Pina Onorati e famiglia Codeferi

Anche quest’anno rinnovo i complimenti a tutti quelli che si sono adoperati per far vivere momenti magici nel meraviglioso borgo di Tussio.

Spero che questi eventi diventino sempre più frequenti anche per altre occasioni in modo che il “nostro” (perché io lo considero tale) Tussio si ripopoli e torni a splendere.

I complimenti si estendono anche da parte di tutta la mia famiglia.

Con l’occasione auguro un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo a tutti!

08 dicembre 2015

Riportiamo il comunicato stampa inviato alle testate locali.

Invitiamo tutti i volenterosi ad offrirci le proprie opinioni sull’evento.

Natale nel Borgo di Tussio
Due giorni ricchi di pubblico

La terza edizione di “Natale nel Borgo” organizzata dall’associazione Tradizione e Cultura a Tussio, nel comune di Prata d’Ansidonia (AQ), il 5 e 6 dicembre ha contato, anche quest’anno, centinaia di presenze.

Tanto lo spazio dedicato all’arte tra mostre di presepi d’autore, quadri e sculture dei maestri aquilani, fotografie originali e, a conclusione della manifestazione, le bellissime armonie dell’ARTeM Gospel Choir. Il paese ha accolto tra strade e cantine anche tanti artigiani con i loro prodotti di ogni tipo, in sospeso tra passato e futuro…

L’edizione 2015 del concorso per le scuole “Il decoro del Borgo” è stata vinta dagli alunni della scuola media Dante Alighieri dell’Aquila con il loro video che ha messo a confronto generazioni diverse per ricercare il vero significato del Natale.

Daniela De Rubeis, presidente dell’associazione Tradizione e Cultura, felice per la buona riuscita dell’evento, ringrazia tutti coloro che hanno contribuito, in particolar modo la comunità di Tussio, ed il pubblico numeroso ed entusiasta”.

(Claudia Cicerone)

07 dicembre 2015

A conclusione della terza edizione di Natale nel Borgo di Tussio è stata effettuata l’estrazione della lotteria. Riportiamo di seguito i biglietti vincenti:

1° premio: Scultura “Guerriero di Capestrano” laminata in argento – biglietto num. 986

2° premio: Cesto natalizio – biglietto num. 1837

3° premio: Prosciutto – biglietto num. 591

4° premio: Cesto di formaggi – biglietto num. 520

5° premio: Abbonamento “Diamond” 4 pieghe per capelli con ristrutturante
– biglietto num. 424

6° premio: Tagliacapelli – biglietto num. 598

7° premio: Smerigliatrice – biglietto num. 578

8° premio: Piastra per capelli – biglietto num. 1380

9° premio: Pacco sorpresa – biglietto num. 834

In caso di vincita contattare l’Associazione Tradizione e Cultura
mail: tradizioneecultura@gmail.com
pagina Facebook:https://www.facebook.com/associazionetradizioneecultura
 telefono: Fabiana 3280590959 Daniela 3334171098 e Marco 3494948234


24 novembre 2015

NATALE NEL BORGO DI TUSSIO


Ancora: rivolgiamo, sempre alle persone di “buona volontà,”  l’invito ad inoltrare un sms e una mail a tutti gli amici e conoscenti che, ragionevolmente, possono visitare Tussio il 5 e 6 dicembre.

Il tempo equo di invio per avere il giusto ricordo del contenuto del messaggio, secondo noi, va dal 1 dicembre al 5/6 stesso.

Noi, per esempio, pensiamo di scrivere così:

Natale nel Borgo a Tussio
carissimo/a ti invito a visitare Tussio, mio paese, nei giorni 5 e 6 dicembre dalle 11 di mattino fino alle 19.
Si programmerà una passeggiata all’interno del borgo, vivacizzata da addobbi natalizi preparati da ragazzi delle scuole elementari.
Si terrà una prestigiosa mostra di presepi.
Una mostra d’arte.
Una esposizione di fotografia.
Il 6, alle ore 19,00: Concerto ARTeM Gospel Choir
Ci sarà l’immancabile mercatino di cose belle.
Sarà presente un itinerante Babbo Natale,  tanta animazione e gastronomia.
Per vedere tutto, ti invito a seguire il percorso predisposto dall’organizzazione.

Natale nel borgo:
è una ottima occasione per far conoscere e visitare il paese a persone che, in seguito, possono anche tornare.
Così si sviluppa “un concetto” di turismo e si valorizza il territorio.

E’comunque un piacere  delle persone  appassionate del paese  e di “buona volontà”, portare, in queste occasioni,  più gente possibile.

Gli scorsi anni abbiamo visto che, senza l’afflusso di tanta gente, il lavoro e la bellezza delle nostre strade sarebbe stato totalmente vanificato.

Invitiamo tutti coloro che “hanno” Facebook a far “galleggiare,”nelle prime posizioni, la locandina pubblicitaria dell’avvenimento, fino al  termine dell’evento,
https://www.facebook.com/associazionetradizioneecultura?fref=ts

Se lo facciamo tutti insieme daremo una notevole spinta alla comunicazione di massa.

importante:

Il 5 e 6 dicembre torna “Natale nel Borgo di Tussio” e per l’occasione
l’Associazione Tradizione e Cultura chiede la cortese collaborazione di
quanti vogliano mettere a disposizione forza lavoro e locali per ospitare
artisti e artigiani.
Per info contattare Marco 3494948234, Daniela 3334171098 e Fabiana
3280590959.
Un saluto a tutti!

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5 novembre 2015

da Doriana Legge

il 7 novembre si svolgerà, a Navelli, una manifestazione culturale oranizzata dalla Uao Edizioni (casa editrice fondata da Daiana e Doriana Legge e Gianfranco Giorgi) insieme al Comune di Navelli, l’Ostello sul tratturo,Fondazione Silvio Salvatore Sarra, Associazione Pro Loco di Navelli e Associazione Claudia Nova. 

RACCONTARE I LUOGHI

NAVELLI 7 NOVEMBRE 2015

Raccontare i luoghi tra abbandono e tradizioni vive.

►► Ore 15:00 – 
Visita guidata nel borgo di Navelli. 
➡ Ritrovo in Piazza San Pelino (Navelli)

Ci troveremo in piazza San Pelino e condotti da Francesca di Egidio dell’Associazione Claudia Nova conosceremo angoli e segreti di Navelli: vedremo forni secolari in pietra, orti-giardini, le antiche porte-botteghe con pianale dove l’artigiano mostrava la mercanzia, la chiesa cimitero del Suffragio coi 5 altari dove i ricchi seppellivano i loro morti, il portale in legno della Chiesa di San Sebastiano (capolavoro d’intaglio cinque/seicentesco). Ci soffermeremo a interrogare le pietre e ascoltare tramite “loro” la testimonianza di quanti hanno vissuto e lavorato in questi borghi lasciando il segno discreto del loro passaggio nella roccia. Incontreremo chi ancora lavora queste terre, ci faremo narrare com’è vivere qui seguendo ancora i ritmi naturali e ci faremo illustrare la lunga lavorazione dello zafferano.
Il senso dei luoghi diviene così sia il racconto delle pietre sia il racconto degli uomini. 

Per prenotazioni chiamare il numero 346-6732827


►► Ore 17:00 
Presentazione del libro “Dove tornano le nuvole bianche. Viaggio in bicicletta nell’Abruzzo abbandonato” di Ezio Colanzi, pubblicato dalla Uao Edizioni
➡ Ostello sul Tratturo

Accolti in uno scrigno di arte quattrocentesca quale il Convento di S. Antonio da Padova a Civitaretenga, (che ospita al suo interno l’Ostello Sul Tratturo) Ezio Colanzi con la Uao edizioni presenterà il suo libro “Dove tornano le nuvole bianche. Viaggio nell’Abruzzo abbandonato”. Insieme all’autore interverranno Rosa Rossi, Massimiliano d’Innocenzo e Doriana Legge. 
Nel 2014 l’autore ha affrontato un viaggio in bicicletta tra i paesi abbandonati dell’Abruzzo, un itinerario tutto montano dal Gran Sasso ai Monti della Laga, dal Parco Naturale Sirente Velino, fino alla Majella. Ezio Colanzi attraversa i luoghi dimenticati, racconta delle persone che li abitano e di quelli che periodicamente tornano a viverli. il diario di un viaggio insolito per settecento chilometri di sentieri e mulattiere attraverso l’Abruzzo abbandonato, un piccolo mondo di storie vive e incandescenti, dove emergono biografie impensate. Storie che risplendono – attraverso le parole – di un’umanità profonda e dimenticata.
Un evocativo booktrailer (https://youtu.be/ 0cnA56cqG64) ci introduce nel viaggio emozionante e intimo fatto di incontri inaspettati e sinceri come le montagne d’Abruzzo. La presenza di chi li attraversa e ne scrive è una collaborazione reale alla riscoperta. Custode di un’eredità da raccogliere, diffondere e di cui interpretare il profondo messaggio, l’autore è anche soggetto e materia di questo libro e impone un ribaltamento prospettico cui è impossibile sottrarsi.

►► Ore 18:00 
➡ Ostello sul Tratturo 
Dopo aver ascoltato il suggestivo racconto di Ezio Colanzi, incontreremo Gina Sarra. Definita da alcuni come la “Regina dello Zafferano”, più che uno donna è un vero portento della natura. Caparbia e coraggiosa ci narrerà la paziente attività che porta avanti da anni insieme alla cooperativa “Altopiano di Navelli” (che fu fondata da suo fratello Salvatore Silvio Sarra Fondazione Silvio Salvatore Sarra), per salvare la coltivazione dello zafferano e risollevare un’area fortemente segnata dalla crisi e dall’abbandono della popolazione. Da questa figura, ormai mitologica, saremo accompagnati nella scoperta delle diverse fasi di lavorazione dello zafferano.
https://www.youtube.com/ watch?v=Avi4sn2Ccz0 

►► Ore 19:00 
➡ Ostello sul tratturo
Degustazione di prodotti tipici 


Vi aspettiamo!

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5 novembre 2015

questa è l’ultima poesia che ci ha inviato Vanda Santogrossi. Scritta in italiano e dedicata a persone di Tussio che lei ha “vissuto” da bambina.

COME DIMENTICARE ?

Amo la mia gente e il mio paese antico
e rivedo zio Peppino
piangere in ginocchio l’adorata mamma.
Ricordo Nataluccio il “Cantatore”
ch’era la gioia di chi ascoltava
e il dolce suono di quel clarinetto
che zio Adolfino sapea con esso
far pura magia.
E poi il picchiettare del martello sulla suola
risuona ancor nell’orecchio di bambina
di quell’uomo detto ” lo scodato “
che carezzava scarpe tutto il giorno.
Rivedo il tirar di spago
dal buco della ” subbia ” di “saldaleone”
davanti quel banchetto
ornato di “chioette” lesina e dura pece
arnesi tutti per riparar rotture
nell’usurata tomaia di “vacchetta”.
Ed il rumor del fuoco di “fucina”
dove forgiava ” mastro Achille”
quei ferri rossi e roventi
tra l’incudine e il martello
bagnati dal sudor della sua fronte
e poi frizzar nell’acqua del secchione
per raffreddar la piegatura già eseguita.
E come dimenticare il ticchettio
di quelle bacchette che batter dovean
la ristretta lana
e far di essa di spuma un monte
e rifare nuovi materassi?
Oh ! Come mi giunge ancor soave
quel lento rumor di “mastro liscio”
quando di trucioli colmava il sottobanco!
Non meno gradito mi giunge ancor
lo sciacquio della fontana
ove – giovin fanciulle-
ci portavamo per ritrovarci
e di risate riempivamo l’aria
su quel muretto ch’esiste tuttor
e rinnovato insieme al “bocchettone”
accoglie quello “sbocciar di vita”
e a gocce riempire l’animo assetato.

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19 ottobre 2015

da Toni Santogrossi

Un altro mio sogno irrealizzato – e credo orami irrealizzabile – è “il ripristino delle strade interpoderali; di campagna”.
Ricordo quando i proprietari dei trattori, che già avevano in affitto parte delle terre di Tussio, cominciarono ad ararle.
Erano gli inizi degli anni ’90 e l’amministrazione, dopo un lungo periodo in cui era stato sindaco Vincenzo Cicerone, cominciò ad essere governata da Edoardo Iannessi. Fra gli eletti del nostro paese c’erano Gino Santogrossi ed Ezio De Meis. Uno degli impegni del compare Gino fu proprio quello di impedire l’aratura delle strada di campagna e ripristinare lo stato di “legalità”.
Malgrado la situazione, allora, fosse ancora recuperabile, non ci fu niente da fare. Il deterioramente peggiorò precipitosamente, impedendo, già all’epoca, l’accesso ai fondi da parte dei proprietari che usavano ancora il motocoltivatore.
Nel mese di agosto si è organizzata una scampagnata alla Madonna dei Cintorelli. Si è cercato di seguire il percorso che un tempo era utilizzato dai tussiani che andavano agli “Scindiregli” in occasione della festa dell’Ascensione. Non si è trovata una strada di campagna agibile.

La foto di Giulio Santogrossi ci mostra la, appena percebile, (ex) via della Valle.

(ex) via della Valle

12 ottobre 2015

da Angelo Giordani

Tussio con il club Giordani già in fermento per il prossimo giro d’Italia che attraverserà le nostre strade. 

Tussio, 8 ottobre 2015. Mancano ancora tanti mesi per la partenza del Giro d’Italia, ma la presentazione all’Expo di Milano nei giorni scorsi in diretta Rai ha portato entusiasmo ai fans del ciclismo abruzzese e aquilano con le tappe di Roccaraso il 12 maggio e soprattutto con la tappa di sabato 13 che da Sulmona arriverà a Foligno attraversando la piana dei Navelli dove, come al solito, al bivio di San Pio-Tussio si organizzerà una grande parata di bandiere con scritte sull’asfalto e tante sorprese che i fans dell’ex ciclista Leonardo Giordani organizzeranno per completare la grande festa ciclistica. 
..Come già fatto nelle precedenti edizioni del Giro d’Italia e Tirreno-Adriatico quando era presente il nostro campione, tanto che i suoi colleghi ciclisti si felicitarono con lui per la stupenda accoglienza riservata a tutta la carovana. Infatti anche lo staff della Gazzetta con a capo il romano Segni che precedevano con anticipo la carovana nell’ultima Tirreno-Adriatico si fermarono e fotografarono tutto, complimentandosi per il bello spettacolo e promettendo di ritornare al più presto nelle nostre strade.
L’augurio è che tutte le strade dell’aquilano siano quel giorno colme di gente in festa e soprattutto con tanti bambini a sventolare il tricolore.

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12 ottobre 2015

da Toni Santogrossi

Il nostro carissimo e affezionato “compaesano” , Pino Barbato, questa estate, ha restaurato,
per sua iniziativa l’edicola di San Giuseppe posta in via Salita della Chiesa, nel muro di
Gabriele (Mastrella) Ciccarelli.
Di mia iniziativa (spero che Pino non si dispiaccia) voglio condividere con i visitatori del sito la mail che ha inviato a me personalmente.
In silenzio, senza sbandierare ai quattro venti e senza vanto, Pino ha restituito al Paese, o
meglio alla comunità, un angolo che altrimenti sarebbe andato perduto.

” la prima foto risale al 1996, non ho fatto una foto prima dei lavori perché quel giorno pioveva e mi sono dovuto organizzare sotto un telo.
Comunque la situazione dell’edicola era molto peggiorata rispetto al 1996 e la scritta non era più visibile, tanto che ho dovuto chiedere a Silvio e a Giovanni conferma di quello che c’era scritto. Anche il quadro era in pessime condizioni: il vetro era completamente opacizzato da uno strato di calcare e la cornice era in pessime condizioni.
La seconda foto è il lavoro finito.

A nome della comunità: grazie Pino

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17 agosto 2015

22 e 23 agosto 2015

feste religiose di Santa Anatolia e della SS. Madonna Addolorata

programma

giovedì 20 agosto

ore 9,00: marcia ecologica “Sulle vie del tratturo”

ore 18,30: “happy hours”

ore 21,30: concerto itinerante della festa dei solchi organizzato dall’associazione
“le vie dello zafferano”

sabato 22 agosto

ore 8,00: sveglia con la banda di Montereale

ore 12,00: Santa Messa in onore della SS. Madonna Addolorata

ore 16,30: intrattenimento per bambini da 0 a 100 anni con “il circo di Pongo e Chiappetta”

ore 20,00: ………………………………..

ore 21,30: apertura della serata musicale con un ospite a sorpresa!!!!!!

ore 22,00: concerto della cantante Pati Palma and friends Juan Carlos, Alberto Zamora, Fabrizio de Melis.

domenica 23 agosto

ore 8,00: sveglia con la banda di “Città di Archi”

ore 12,00: Santa Messa in onore di Santa Anatolia

ore 16,30: giochi per grandi e bambini

ore 21,30: concerto del “Trio 99”

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10 agosto 2015

da Toni Santogrossi


Ho saputo che, in questi giorni, o notti, alla fonte appena inaugurata, e ancora incorniciata dalle bandiere esposte da Angelo e Luciano Giordani, è stata “asportata” una bandiera.

La bandiera rossa con falce e martello simbolo dell’ex Unione Sovietica e del movimento socialista di tutto il mondo.

Forse è stato uno scherzo. Bene. Lo scherzo è bello quando dura poco.  Chiedo all’autore di ricollocare, con una bella risata, la bandiera al suo posto e di restituirla, non ai proprietari, ma a tutto il popolo tussiano.

Forse è stato un nostalgico … e c’era bisogno di rubarla, la bandiera? La si poteva chiedere e comunque, sempre con una bella risata, chiedo di restituirla.

Ma, se scherzo non è stato, il gesto è stato un atto politico vero e proprio.
Un atto di vigliaccheria tipica fascista. Vigliaccheria che ha sempre contraddistinto i “personaggi” che si fanno forza solo quando sono in superiorità numerica e fisica o quando sono coperti dalle tenebre e dall’anonimato.

Le bandiere si conquistano non si rubano.

Riparate, per quello che si può, all’atto spregevole e balordo che avete commesso: di notte o quando non vi vede nessuno, riportate la bandiera. ” Buttatela” dov’era; ricollocatela. Fatela, però, riapparire.
In parte, solo in parte, potrete riparare al vile gesto.

Bene ha fatto Angelo ad apporre il cartello vicino l’ asta del vessillo oltraggiato.

10 agosto 2015

Il quotidiano IL CENTRO oggi pubblica:

Ristrutturata l’antica fontana
all’ingresso di Tussio

PRATA D’ANSIDONIA “Finalmente una entrata degna di Tussio” è la frase scritta sulla strada da un emozionato tussiano, Angelo Giordani, emozione condivisa dalle centinaia di persone presenti all’inaugurazione della secolare fontana costruita all’entrata della frazione di Tussio e da decenni abbandonata. Così, il sindaco di Prata d’Ansidonia Paolo Eusani e il vicesindaco Luigi Carosi, che si è dato tanto da fare, presentati dallo speaker Sergio Colangeli, hanno sollevato il lungo velo che copriva la fontana con tanto di luci per dargli un tocco di modernità, non dimenticando però le tradizioni con il simbolo di Tussio scolpito da Piero Angelone. Il progetto è stato realizzato dagli ingegneri Davide ed Emiliano Petracca e finanziato dalla Regione e dal Comune. Dopo aver scoperto la fontana il sindaco ha stappato lo spumante. Del paese sono originari l’ex tennista Nicola Pietrangeli e gli ex ciclisti Lucilla e Leonardo Giordani. Gli ultimi preparativi sono stati eseguiti con addobbi floreali circondati da una trentina di bandiere portate con orgoglio dagli emigranti. Non potevano mancare lunghi tavoli con prelibatezze preparate dai residenti per la bella festa.

10 agosto 2015

Da Angelo Colangeli

Veramente molto bello leggere ieri la notizia del lavoro di restauro fatto alla “Fonte”. Ciò che più mi ha colpito nel leggere il puntuale e dettagliato racconto di Toni, è  stato il constatare il coinvolgimento di molta parte della comunità. Non mi ha sorpreso, conoscendo molto bene la gente “Tussiana”, ma comunque è bello e di esempio, in una società che sembra sempre più aver smarrito proprio il valore dell’aggregazione. Quindi, quale migliore auspicio per il futuro, se non quello di un’opera simbolo del borgo di Tussio vissuta e partecipata, non vista quindi come un semplice lavoro pubblico, a cui molti con le proprie capacità e possibilità hanno contribuito. Dalla felice intuizione ed impegno dell’ing. Emiliano Petrarca fino ad arrivare a chi ha rifocillato le braccia operose. Si sa che questo è un altro segno distintivo della comunità, la condivisione del cibo, che ai tempi dei nostri padri e dei nostri nonni scandiva i momenti belli e importanti. Auguri ed un abbraccio a tutti i tussiani.

7 agosto 2015

Da Toni Santogrossi


Ieri, al nostro Paese, alla presenza del Sindaco di Prata ing. Paolo Eusani, dell’assessore di Tussio Luigi Carosi ed altre autorità locali, si è inaugurata la NUOVA FONTE.

Perché la nuova fonte?
Questa è la fontana che per anni ha dissetato gli abitanti del paese e, soprattutto, ha abbeverato gli animali del paese.
Essa ha subito nel corso dei secoli vari rifacimenti …. dice Gaetano Cicerone su libro “Tussio fra i 99 castelli … “:  … l’antica fontana, detta S. Giuseppe, costruita per la prima volta intorno al 1245 per opera di Alfonso Petrucci di Tussio … restaurata con l’aggiunta dell’abbeveratoio nel 1551, venne poi nel 1937 rimodernata e ampliata razionalmente per opera dello scrittore di queste pagine, con la sistemazione del piazzale adiacente al muro.
Per ulteriori informazioni rimandiamo al lavoro fatto e pubblicato su questo sito al capitolo “Il paese” al paragrafo fonte e fonte di San Giuseppe”.

Quindi Nuova Fonte perché rispetto a quella che ricordiamo è esteticamente cambiata pur conservando le precedenti caratteristiche: due cannelle che buttano acqua potabile della Gran Sasso Acqua. Una, posizionata in basso, butta acqua dall’antica conduttura,  proveniente, quindi, dalla nostra natura.
La struttura ha conservato l’abbeveratoio con i due fontanili di altezze diverse che servivano per abbeverare gli animali.
Inoltre i soliti volenterosi hanno riattivato la fontana a manovella installata dal commendatore Cicerone.


foto di Sergio Colangeli


Come è nato il progetto?
L’ing. Emiliano Petracca, giovane tussiano, ha trovato un “bando del piano sviluppo rurale 2007/2013”, denominato “sviluppo e rinnovamento dei villaggi” finanziato al 70% dall’Europa e dedicato proprio al recupero delle acque, fontane ecc dei piccoli borghi.
Si è attivato e ha pensato di sottoporre al Comune di Prata un suo progetto proprio per il recupero della fontana di Tussio. Il Comune ha accolto la proposta e il tecnico è riuscito a ottenere il finanziamento.
Hanno partecipato alla progettazione:
Ing. Emiliano Petracca, Ing. Davide Petracca, geom. Giovanni Mancinelli, ing. Alberto Lemme.
L’impresa che ha realizzato il lavoro è la Tol&Sa di Adriano Saccoccia di Pacentro.

Ma all’opera, oltre alla ditta appaltatrice, hanno collaborato attivamente gli abituali Dorando (Domenico Cicerone) e Luiggino (Luigi Carosi), che non solo hanno dato una mano alla realizzazione della fonte, ma hanno ristrutturato, ritrovato l’acqua e riattivato la fontanella a manovella posizionata dove una volta c’era la Fonte di San Giuseppe.

Hanno collaborato anche:
Piero Angelone, artista, che ha scolpito su pietra e donato il Leone, simbolo di Tussio.
Tino De Rubeis, che ha contribuito alla ristrutturazione del muro dell’asilo.
Gabriel Florea, operaio della ditta Tol&Sa che ha donato e installato una bella pila in pietra, usata, in precedenza per raccogliere olio.
Poi Rita De Rubeis che ha rifocillato i lavoratori in questo giorni afosi e Luciano Giordani tuttofare e sempre disponibile.
Vincenzo Rossi che ha contribuito a ritrovare e ispezionare la sorgente dell’acqua, sotto l’aia.
Tonino Di Lonardo di San Pio che ha risaldato con impegno e maestria la fontanella in ghisa a manovella.
Un plauso alle donne e a coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa inaugurazione.

foto di Luciano Siena

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3 agosto 2015

a Tussio giovedì 6 agosto alle ore 21,00 si inaugurerà la NUOVA FONTE.

Ammireremo i lavori di ristrutturazione.

Tutta la popolazione e gli affezionati al paese sono invitati a partecipare.

26 settembre 2015

In precedenza avevamo pubblicato un articolo del quotidiano Il Centro in cui si illustrava una iniziativa presa dal nostro compaesano Alberto Leonardis: una scuola formativa sulla cura del dolore.

il 23 settembre e oggi, 26 settembre, troviamo, sempre pubblicato da Il Centro, una intervista ad Alberto, e l’approfondimento sui corsi che inizieranno nel prossimo febbraio.

Dolore cronico, nasce in Abruzzo la rete nazionale

L’imprenditore aquilano Alberto Leonardis presenta venerdì a Roma la Scuola di alta formazione intitolata al padre, che da febbraio preparerà 200 medici con tecnologie innovative e telemedicina

ROMA. Letteralmente «welfare» significa benessere, una parola che assume un significato ben più profondo quando viene usata come punto di arrivo della cura contro il dolore, sia cronico che occasionale. Per questo Alberto Leonardis, l’imprenditore abruzzese che ha finanziato il progetto di una Scuola, prima in Italia, per l’alta formazione di medici e infermieri terapisti del dolore, ha scelto di usare questa parola, welfare appunto, per individuare la creazione di una rete nazionale di cura del dolore cronico che prevede l’attivazione di 115 centri in tutte le regioni d’Italia entro il 2016.
«È un progetto sociale che diventa impresa – spiega Leonardis – e che punta ad offrire uno sbocco professionale ai medici, circa duecento per lo più italiani e dell’Est Europa, che a febbraio frequenteranno per sei mesi a Sulmona (L’Aquila) la prima Masterclass Europea sul Governo Clinico della Terapia con Farmaci della Classe Oppioide e Cannabinoide». E come la scuola di alta formazione sulla terapia del dolore è stata intitolata a Giovanni Leonardis, padre di Alberto nonchè medico recentemente scomparso precursore nello studio e nell’uso di questi farmaci che permettono alle persone di affrontare dignitosamente il dolore causato da vari tipi di malattie, così anche la società che agirà operativamente nei vari centri italiani porta il suo nome, “Giovanni Leonardis Welfare”.
«L’idea è nata da semplici constatazioni di fatto – chiarisce l’imprenditore – visto che in Italia circa 13 milioni di persone soffrono di dolori di vario tipo, che non riguardano solo le malattie legate a tumori, e che le nuove frontiere della terapia del dolore possono contribuire ad ottenere una migliore qualità di vita. Visto che, nonostante il Parlamento abbia approvato all’unanimità una legge, la 38 del 2010, per garantire ad ogni cittadino le terapie necessarie, l’Italia è ancora molto indietro, ed esiste un reale deficit di risposta del sistema sanitario nazionale. Basti pensare alle liste di attesa in ogni regione legate alla richiesta di cura del dolore».
«L’impresa sociale che è nata da questo progetto – prosegue Leonardis – vuole offrire alla gente la possibilità di star meglio senza per questo creare nuovi locali, bensì andando ad occupare una stanza nelle cooperative sociali e nelle realtà della sanità privata convenzionata già esistenti sul territorio, dove si curerà il dolore attraverso un metodo all’avanguardia che godrà della garanzia di una struttura come la Fondazione Isal, l’Istituto di Scienze Algologiche di Rimini che da anni si occupa della ricerca scientifica e della formazione dei medici. In questo modo – conclude – gli operatori medici e infermieri che formerà la scuola di Sulmona potranno applicare le conoscenze acquisite che consistono anche in tecnologie innovative e nell’uso della telemedicina per la cura dei pazienti a distanza, cioè a domicilio». La Scuola abruzzese “Giovanni Leonardis” formerà medici, anche di base, sull’uso di farmaci che sono più efficaci e meno dannosi dei cosiddetti “Fans”, cioè i classici antinfiammatori, in cui uso prolungato produce danni a carico dell’apparato digerente e al fegato, oltre ad aumentare il rischio di insufficienza renale e di complicazioni cardiovascolari. Secondo quanto riferisce Leonardis «è stato dimostrato, invece, che l’uso di farmaci oppioidi, cannabinoidi e derivati ha enormi potenzialità nella cura efficace del dolore cronico, alleviando le sofferenze di un grandissimo numero di persone al di là dei pregiudizi sedimentati». L’iniziativa di Leonardis verrà presentata venerdì 25 settembre, alle ore 10, nella sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato, in piazza della Minerva 38 a Roma.

da Il centro 26 settembre 2015

Parte la Scuola europea di alta formazione sul dolore promossa dalla fondazione Isal

E da febbraio corsi per medici a Sulmona

SULMONA Partiranno a febbraio in città i primi corsi della Scuola europea di alta formazione sul dolore cronico, promossa dalla Fondazione Isal, Istituto di scienze algologiche di Rimini che da anni si occupa della ricerca scientifica e della formazione del personale sanitario. Circa 200 medici, per lo più italiani e dell’Est Europa, frequenteranno per sei mesi a Sulmona la prima Masterclass europea sul “governo clinico della terapia con oppioidi e cannabinoidi”. L’Italia è all’ultimo posto in Europa nel consumo pro capite di farmaci antidolorifici considerati adeguati (ovvero oppioidi, cannabinoidi e derivati), mentre è al primo nel consumo pro di farmaci fans (cioè antinfiammatori e analgesici classici). Mal di schiena, emicrania, artrosi, nevralgie, dolori alle articolazioni, sono alcuni degli esempi di malattie con dolore cronico che, se non diagnosticato in tempo e curato in modo adeguato, può cronicizzarsi e diventare esso stesso patologia. In Italia 13 milioni di persone ne soffrono, in maggioranza donne. Eppure, nonostante il Parlamento abbia approvato all’unanimità la legge 38 del 2010 per garantire ad ogni cittadino le terapie necessarie, l’Italia è ancora indietro. Da qui l’idea di aprire una scuola internazionale, intitolata a Giovanni Leonardis, medico recentemente scomparso che per primo si occupò dell’uso dei farmaci alternativi nelle terapie più debilitanti. Il tutto grazie all’impegno del figlio Alberto, imprenditore. «L’impresa sociale che è nata dal progetto» spiega Leonardis «vuole offrire alla gente la possibilità di star meglio senza per questo creare nuovi locali, bensì andando ad occupare una stanza nelle cooperative sociali e nelle realtà della sanità privata convenzionata già esistenti sul territorio, dove si curerà il dolore attraverso un metodo all’avanguardia che godrà della garanzia di una struttura come la Fondazione Isal». La Scuola abruzzese “Giovanni Leonardis”, è stata inaugurata all’Abbazia celestiniana lo scorso 30 maggio e ha già ricevuto numerose richieste di iscrizione. Formerà medici, anche di base, sull’uso di farmaci che sono più efficaci e meno dannosi dei classici antinfiammatori. «Troppo spesso si sottovaluta il dolore cronico» spiega il professor Gianvincenzo D’Andrea, vice presidente della Fondazione Isal «in Italia un cittadino su 4 ne soffre, ma continua ad affrontarlo con cure poco adeguate». «Con la scuola si potrà fare un enorme passo avanti verso gli standard europei e mondiali», chiosa D’Andrea, già primario del reparto di Rianimazione dell’Annunziata e motore del progetto. Anche la società che agirà nei centri italiani porta il nome di ‘Giovanni Leonardis Welfare’. Federica Pantano ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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2 agosto 2015

In occasione del 34° Campo Scuola “7 Giorni Giovani” tenuto dall’associazione Nuova Acropoli presso Sette Fonti, verranno organizzati nei giorni:

lunedì 3 agosto ore 21.30 gara in notturna di orienteering per le vie di Tussio.

La popolazione è invitata a partecipare.

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15 luglio 2015

Da Angelo Colangeli riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Auguri al nuovo poeta

Questa è una mia poesia che ha superato una selezione nazionale indetta dalla Casa Editrice “Aletti Editore” nel 2014, ed è stata appena inserita in una raccolta di poesie.
Il volume fa parte della collana “L’Indice delle esistenze – Vite in frammenti – Il volume appena pubblicato da Aletti Editore si intitola “L’Amore” ed è una raccolta di poesie aventi ad oggetto l’amore, di autori vari selezionati nel concorso del 2014, ed è in vendita sia nelle librerie che online.
A  breve l’uscita di una raccolta di 30 poesie solo mie, però con un altro editore.

FRUTTO MATURO

Si spegne la luce e i rumori tacciono,
gli occhi lasciano riposare i pensieri
che mi cadono dentro in cerca di calore,
è notte!
Il cuore si adagia sul prato dei sogni
dove tenero riposa il nostro amore,
le cicale fan la guardia insieme alla luna.
Tu come un delizioso frutto maturo
sei vitale alimento per la mia anima,
mi disseti le labbra arse da tanto deserto.
Nell’ombra dell’albero dei desideri,
il tuo sensuale e passionale respiro
scandisce il tempo del nostro amore.
Venti di passione attraversano la notte
scompigliando i tuoi lunghi capelli,
cadono così nell’oblio, come foglie morte, 
pene, fatiche e tristi pensieri…
è mattino!
Il battito delle ciglia accoglie la luce
schiudendo al giorno i nostri cuori.
Il mondo ricomincia così il pendolo
tra vita e amore, sogno e realtà!

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5 giugno 2015

da Angelo Giordani

I TUSSIANI SI RITROVANO SOLENNEMENTE TUTTI PER FESTEGGIARE IL CORPUS DOMINI

Finalmente il bel sole e l’estate vera è arrivata e Tussio la festeggia solennemente domenica in occasione del Corpus Domini infiorando tutte le stradine del nostro accogliente borgo per il passaggio della processione. Verranno preparati vari altarini come ci hanno insegnato i nostri nonni per la sosta di preghiera e benedizione del luogo durante la solenne processione.
In tanti ci ritroveremo domenica per la bella occasione, ma soprattutto per ricordare e mai dimenticare le cose belle che i nostri avi facevano con tanto amore e devozione.
Tutti a Tussio, dunque, domenica 7 giugno alle ore 12 con la Santa Messa celebrata da Don Alessandro e poi tutti devotamente in processione.

La cerimonia, come tutti gli anni, si è svolta secondo la tradizione.
Messa, processione, con il parroco celebrante, don Alessandro, recante l’ostensorio, ovvero il Corpo di Cristo, protetto dal baldacchino: il prezioso drappo sorretto da quattro aste.
La comunità ha infiorato le strade e allestito quattro deliziosi altarini, presso i quali la processione si è soffermata e il popolo ha recitato le preghiere commemorative di questo giorno importante per i credenti.


via Lauretana – via San Tussio


via San Tussio
La Faina

via Sotto i Fossi

le foto sono di Franca Ranalli

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25 giugno 2015

Valérie Santarelli, questa mattina, mi ha fatto partecipe di queste sue informazioni sui riti dedicati a
San Giovanni.
Il contributo è troppo importante per tenerlo solo per me.
Quindi lo condivido con il lettori del Piccolo Giornale di Borgo.

Ciao Toni,

Ho ritrovato su un libro di Gaetano Susi quello che scrivi sul sito.
Il mio libro è ambientato ad Introdacqua . 
Scrivo qualche pagina :
… ” tradizioni di veglie in attesa di assistere al “battesimo del sole” il 24 giugno, festa del solstizio, che rappresenta una tappa importante:  le sventure della vita.
“Lu San Giuanne”, normalmente, non è un parente perché deve poter curare gli interessi del comparello.
Oltre al comparatico ufficiale, che lega i compari o le comari di battesimo, di cresima ai loro figliocci e i compari di nozze agli sposi, c’era il comparatico tra amici, definito anche “parentela fittizia”: Spirituale relazione, che due persone contraevano in seguito a vari riti popolari il giorno di San Giovanni. È ritenuta indissolubile e sacra più di quella fisica e genetica.

Ad Introdacqua molto diffuso era il comparatico a “ditillo”, meno il comparatico a “passare”.
Il comparatico a “ditillo”, specie tra le ragazze, era contratto con un cerimoniale semplice. Due ragazze si prendevano per il mignolo della mano, in dialetto “ditillo”, e recitavano in coro una breve formula:

Chemmàra me’, chemmàre, facémmie a chemmàre, terémmie ‘nu capélle, San Giuvanne cumparélle! E se nu’ i’ revuastemme All’emperne je ne jemme. Cummara me, cummara, Facemmece a cummara: Se nu e reguastemme A lu ‘nfierre ce ne jemme: Sona, sona lu campanielle Ce ne jemme dritte a lu ‘nfierre.

Dopo aver recitato la formula si strappavano un capello e lo poggiavano l’una sul capo dell’altra diventando comari

Il comparatico a “passare” veniva contratto tra adulti e consisteva nel passarsi un bambino sull’altare recitando delle giaculatorie.

Auspici per gioco o per trarre degli auspici la sera della vigilia del 24 giugno si metteva l’albume dell’uovo in una bottiglia piena d’acqua, che veniva esposta poi durante la notte sul davanzale della finestra. Al mattino tutta la fantasia si sbizzarriva nell’interpretare la forma assunta dall’albume: un veliero (viaggio), una bara (morte), una coppia di sposi (matrimonio) …

Per prevenire le malattie cutanee si mangiava l’aglio fresco oppure lo si strofinava sulla pelle recitando un’orazione a San Giovanni.

All’alba del 24 giugno era consuetudine andare sulla Plaia , colle ad oriente di Introdacqua, per vedere sorgere il sole e raccogliere le bocce . Negli studi demonologici sembra che queste bocce, altrimenti chiamati crillarmi o pocce lattarie o mamme longobarde , siano da collegarsi alla fertilità e alla protezione contro il malocchio e gli spiriti malefici. Infatti si credeva avessero un potere protettivo, se raccolte la mattina del 24 giugno e infisse nei muri o collocate nelle fondamenta di una casa in costruzione. Si possono trovare ancora oggi su qualche facciata delle abitazioni della zona del Castello, dell’Ara (Via L. Susi) e di Via C. Battisti a Introdacqua nonché nella frazione Vallecorvo, territorio amministrativo di Sulmona.” ….

(dopo evoca e spiega le prime iconografie del santo a Sulmona nel 1076 !)

È vero che sono attaccata alla storia e alle tradizioni, forse perché, per me, sono generalmente momenti di gioia, ma anche di ascolto … di rispetto delle parole, di gesti ,  di serenità.
Non è nostalgia, ma sono momenti da condividere che ti fanno anche sentire vivo. …….

22 giugno 2015

Lo scorso anno ho avuto il consenso e il plauso per aver ricordato questa data e queste tradizioni che i giovani, che hanno meno di 35 anni, non conoscono.
Contemporaneamente “il ricordo dei fuochi di san Giovanni” ha suscitato suggestione e un tantino di nostalgia a tutti gli altri.

Ecco perchè ho pensato di riproporlo anche quest’anno.

Ricordo, a chi volesse farlo, di mettere il bianco dell’uovo in una bottiglia piena di acqua domani sera, il 23, lasciarla tutta la notte “alla serena” per trovare, se il miracolo avviene, una barchetta il 24 mattina.

23 giugno 2014

da Toni Santogrossi

Il fuoco di San Giovanni

Il 24 giugno si celebra la nascita di San Giovanni Battista.
A Tussio, come nei paesi vicini, la vigilia, ovvero la sera del 23, si accendevano piccoli fuochi sui quali, tutti, uomini, donne e bambini, saltavano.
Il rito dell’accensione dei fuochi ha diversi significati. Su internet si trovano varie versioni.

Ma … il salto?
Perché si saltava il fuoco? Mi hanno raccontato che tutti, uomini, donne, giovani e vecchi, saltavano. I più vecchi e le più vecchie che non potevano spiccare un salto passavano su di esso la gamba.
Quindi il rito, sicuramente propiziatorio, era sentito. Ma, nessuno ha saputo darmi un qualche significato specifico.
Solo una filastrocca che le donne  cantavano  mentre eseguivano il salto:

San Giuann’ San Giuann’
salvam’(e) le zamp’(e)
prima a ‘mmy
y ‘ppo’ a mamma.

San Giovanni San Giovanni
salvami le gambe
prima a me
e poi a mamma.

Sul sito lagosereno.org ho trovato una interpretazione in cui si dice:

 Legate alle feste e ai riti del fuoco vi sono alcune prove da superare. Le più comuni e tradizionali sono la pirobazia (camminare su di un letto di carboni ardenti oppure di sassi precedentemente surriscaldati) e il salto del falò.
Il salto delle fiamme, a coppie o da soli, è una prova di purificazione e coraggio che veniva superata tradizionalmente in tutte le campagne d’Italia la notte di S. Giovanni.
Ma perché dovremmo saltare le fiamme?, potremmo chiederci meravigliati alla maniera di Voltaire. Perché è tanta salute, risponderebbe un coro di voci, dal Friuli alla Sardegna, dalla  Scandinavia alla Grecia.
Le nostre nonne sapevano leggere i salti sopra le pire.

Nella categoria dei salti individuali, l’alpigiano ‘single’ (ricordiamo che questa nota è stata presa da un sito del nord Italia) saltava tra le fiamme del 24 giugno per guarire il mal di schiena, per migliorare la vista e per tonificare la sua virilità. E più alto era il salto, più sarebbero cresciuti la canapa e il lino.
La ragazza, invece, lo faceva tre volte, avanti e indietro, per trovare marito. Se già sposata, ma sterile, per avere bambini.

Il salto del falò in coppia, tenendosi per mano, tra innamorati, è più divertente. Ma bisogna conoscerne le regole, i significati, le conseguenze.
Così si tramanda:
1) chi dei due stacca prima, cioè più lontano dal tappeto di braci, porterà i pantaloni’ in casa.
2) Chi per primo toccherà terra dopo le fiamme, per primo lascerà il mondo.
3) Salto simultaneo, vita coniugale felice.
4) Salto lungo, lungo dolore.
5) Gonna incendiata ragazza castigata…
e via di questo passo a seconda delle tradizioni.

Ma, nella nostra tradizione si dice anche che: ti sei fatto  “San Giovanni”, ovvero sei diventato: compare.
Da un articolo sulla Nuova Sardegna apprendiamo:

“Il comparatico
La notte della vigilia, l’amicizia si suggellava divenendo compari di San Giovanni, e da quel momento ci si dava del “voi” per tutta la vita. Il rito si compiva recitando all’unisono auguri e auspici nel momento del salto del fuoco, ripetuto tre volte. A significare come, così come si supera l’ostacolo rappresentato dal fuoco, insieme si superano le difficoltà e le asperità della vita.”

Daiana Legge ha inviato queste foto “scattate” il 23 giugno 1987, in cui si vede il “fuoco di San Giovanni” acceso da Antonio Cicerone e Adolfino Santogrossi.
Perché questi due “vecchi” avrebbero acceso il fuoco?
Spettatori, anzi spettatrici, erano soprattutto le nipoti di Antonio, Daiana, Doriana e una loro cuginetta.
Nella foto si esprime il concetto di: “tramandare la tradizione”.
Per carità, ogni cosa, ogni bene materiale e immateriale, costruito e voluto dall’uomo, ha un ciclo di vita: nascita, crescita e morte.
Qualche volta, sono sicuro, siamo noi stessi ad accorciare questo ciclo di vita.

23 giugno 1987 piazzetta ssì Rasicce

La notte di San Giovanni c’era, anzi qualcuno lo fa ancora, la tradizione di mettere “la barchetta di San Giovanni”.
Si prende una bottiglia slargata nel fondo; la si riempie di acqua; in essa si versa il bianco dell’uovo (fresco e non passato in frigorifero); si pone la bottiglia fuori dalla finestra, o su un balcone, comunque alla “serena” e, la mattina del 24 giugno, e solo in quella notte, si verifica la magia o, per chi vuole crederci, il miracolo, della trasformazione del bianco d’uovo in una “barchetta”.
Io, da piccolo, trovai un veliero che durò diversi giorni.

La foto è stata scattata da Pasquale Legge

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8 giugno 2015

Ultiima poesia dii Vanda Santogrossi

E MO …! SE NE SO’ RREJITI!

Ji Alpini mo’ da L’Aquila se ne so’ rrejiti
ma quanna spiranza issi c’hannu lassatu!
Belle parole , eloggi , esembi de coraggiu e ‘ndenzioni
d’ajutacci angora c’hannu promissu
e se chiamati , de corza sarebberu vinuti
pe’  ‘sta città che atà rresorge e che j’orgojiu sè
ha timostratu ‘sti jorni ch’accoldu ha j’Alpini
e ttand’amici d’ogni ddove spennennose coj’animu
e ju core pe’ no’ fa mangà gnent’a gnisciunu
de cquiji che so’ vvinuti da londanu.
E l’organizzazziò tandu pricisa ha ‘gni ccosa fattu
da pijiasse j’onoru daji cunuscendi e daji “furastieri”.
So’ sstati tre jorni de festa e de rrecordi
ch’hannu ‘norgojitu tutti quandi
cquiji ch’hannu laoratu pe’ j’evendu
e pe’ ji tandi Alpini che ecco so’ vvinuti
pe’ lla folla che ‘ngiru semu tinutu
tra cquele bbangarelle culorate , pe’ lle roulotte
e pe’ ji camber che ‘ngiru ce so’ sstati.
E s’è ssaputu che tutti se so’ rrecriati
sott’a cquele bbandiere pe’ lle strai appiccate
che valore e gloria a ttutti c’hannu rrecordatu.
E po’ de curtura pure s’è pparlatu  , co’ congerti ,
discorzi , onoranz’e premiati.
E j’urdimu jornu co’ cquela sfilata che ddodeci ore
cquasci è ddurata da com’è sstat’attrezzata !
E cquanne metaje e cquanni cappeji
co’ ‘nu  ” ciuffittu rusciu” e penna a ll’aria
che co’ ttanda commozziò pe’ Via Corrado IV so’ passati !
E po’ cquijiu tricoloru lungu lungu srutulatu
e co’ metri 99 L’Aquila ha rrecordatu
‘nziem’a lle sagge parole deji Presidendi deji Alpini ,
co’ cquiji che pure da ll’Esteru so’ vvinuti
e co’ ju rincraziamendu a ttutti dejiu Sindacu
pe’ lla strai o ‘nnanz’ajiu televisoru c’hannu ‘nchioatu.

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18 maggio 2015

Ecco il “gruppo alpini Tussio 88”

alla Adunata Nazionale degli Alpini.

Tussio non poteva mancare a questa grande festa che ha coinvolto la città de L’Aquila e tutto il circondario.

I nostri alpini: Giovanni e Tommaso, figli di Fabrizio Ciccarelli; Alessio e Andrea figli di Alessandra e Stefano Lupi; Marco e Massimo, figli di Lucilla e nipoti di Angelo Giordani; e ancora un bambino e una bambina di cui non conosciamo i nomi (speriamo che qualcuno ce li fornisca).

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30 aprile 2015

Domenica 26 u.s. è apparso, sul quotidiano Il Centro, a firma di Andrea Mori, un articolo, a pagina intera, della istituzione in Abruzzo di una scuola di specializzazione sulla terapia del dolore.

L’iniziativa, in onore del padre e nostro compaesano prof. Giovanni Leonardis, è presa dal figlio Alberto.

Esprimiamo sinceri auguri alla riuscita dell’opera che ci conferma l’operosità dei tussiani e la capacità di realizzare grandi progetti.

Riportiamo l’intero articolo:

Scuola Terapia del dolore:
richieste da tutta Italia

SANITA’ ALTA FORMAZIONE IN ABRUZZO

medici interessati all’impiego di oppioidi e cannabinoidi, i corsi a Pratola intitolati al precursore Giovanni Leonardis e sostenuti dal figlio e dalla Fondazione Isal

Il dolore cronico può e deve essere curato, ma è un fenomeno complesso sul quale c’è ancora molto da sapere. Nonostante la legislazione sia cambiata e si sia uniformata a quella europea, la materia è ancora un passo indietro rispetto alluso dei farmaci di ultima generazione.
Per questo è nata l’idea di istituire in Abruzzo la prima Scuola europea di alta formazione sulla terapia del dolore e di intitolarla a Giovanni Leonardis, medico abruzzese recentemente scomparso che ha dedicato la sua vita alla cura e allo studio di questi farmaci che consentono alle persone di affrontare dignitosamente il dolore causato da vari tipi di malattie.
La Scuola “Giovanni Leonardis”, che sarà inaugurata a Sulmona il 30 maggio e che sta già ricevendo numerose richieste di iscrizione, formerà medici, anche di base, sull’uso di farmaci ritenuti più efficaci e meno dannosi dei cosiddetti “Fans”. Il primo passo di questa scuola sarà quello di organizzare, per prima in Italia, una “Masterclass Europea sul Governo Clinico della Terapia con Farmaci della Classe Oppioide e Cannabinoide”.
Il progetto è finanziato da Alberto Leonardis, imprenditore che ha abbracciato volentieri l’idea di intitolare a suo padre questo nuovo istituto che si occuperà della Terapia del Dolore e che avrà sede all’Itis di Pratola Peligna. «Mio padre è stato uno dei precursori delle nuove tecniche della terapia del dolore», racconta l’imprenditore, «soprattutto come professore ordinario di Anestesia e Rianimazione presso l’Università Tor Vergata.
La mia famiglia, come molte altre, ha vissuto da vicino il dolore provocato dalla malattia e poter fare qualcosa per gli altri in questo campo mi rende orgoglioso, come se proseguissi la missione di mio padre».
Mal di schiena, emicrania, artrosi, nevralgie, dolori alle articolazioni, fuoco di Sant’Antonio, sono alcuni degli esempi di malattie caratterizzate da dolore cronico che, se non diagnosticato in tempo e curato in modo adeguato, può diventare esso stesso una vera e propria malattia che non abbandona più la persona. In Italia si calcola che in 13 milioni ne soffrono.
La maggior parte è donna. E si sbaglia se pensa che questo problema riguardi soltanto i malati di tumore. Occorre superare i pregiudizi.
Tanto più che l’Abruzzo è stata una delle prime regioni ad approvare la legge – su proposta dell’ex consigliere Maurizio Acerbo di Rifondazione – sull’impiego dei derivati dalla cannabis. «Troppo spesso si sottovaluta il dolore cronico», spiega il professor Gianvincenzo D’Andrea, vice presidente della Fondazione Isal, Istituto di Scienze Algologiche di Rimini che da anni si occupa della ricerca scientifica e della formazione dei medici e promotore dell’iniziativa abruzzese, «invece in Italia un cittadino su quattro ne soffre, ma continua ad affrontarlo in maniera superficiale. Per trattare bene la patologia bisogna conoscerla, perché esistono tante situazioni di dolore a seconda della malattia che lo provoca e ogni dolore è trattato in modo diverso».
I dati dicono che nel 18 per cento dei casi i pazienti che soffrono di dolore cronico ammettono di vivere un senso di abbandono, al 22 per cento degli intervistati è stata diagnosticata depressione mentre il 50 per cento prova un senso di sfiducia e di malessere. «In Italia la legge risulta essere il più delle volte inapplicata per la mancanza di strutture adeguate», continua D’Andrea, «e poi per trattare bene la patologia bisogna conoscerla, perché esistono tante situazioni di dolore a seconda della malattia che lo provoca e ogni dolore è trattato in modo diverso».
Esiste una classificazione di dolori cronici e l’impiego di farmaci oppioidi, cannabinoidi e derivati e sulle loro potenzialità è al centro di un dibattito di grande attualità. «L’intento della Fondazione Isal, di cui faccio parte», aggiunge D’Andrea, «è proprio quello di colmare il gap di ricerca e di diffusione di tale terapia. E con la nascita della Scuola europea di alta formazione “Giovanni Leonardis” si potrà fare un enorme passo in avanti per allinearci agli standard europei e mondiali».
Per supportare la nuova istituzione si è costituita in Abruzzo l’Associazione “Amici della Fondazione di ricerca sul dolore Isal – Giovanni Leonardis” brevemente detta “Amici di Isal” che ha appunto come scopo la solidarietà sociale nel campo dell’assistenza all’uomo sofferente e che punta molto sull’attività di formazione di personale medico e paramedico.

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29 aprile 2015

Ultiima poesia dii Vanda Santogrossi dedicata al raduno nazionale degli alpini che si terrà a L’Aquila nei giorni 15, 16, 17 maggio.

PER GLI ALPINI D’ITALIA
Arrampicator di rudi rocce e d’alte vette
forti nell’andar verso battaglie e morte
siete stati , pur voi, Alpini , l’onor d’Italia
per le passate imprese da non dimenticare.
Scordar non si potrà fermezza e fedeltà
di nonni, bisnonni, trisavoli e congiunti
che vivo nelle menti portavano il dover
per guadagnar, nella speranza , il valor della vittoria.
Scalavan essi con ardor le bianche cime tra perigli
regno di quelle rare stelle alpine e meraviglie
per lasciare ai “posteri” le lor conquiste fatte
di quelle “Zolle e Sassi” da unificar per tutti.
I grossi scarponi con zeppe e chiodi in ferro
attraversato han valli, pianure e monti
tra ciottoli , verdi conifere e “territor nemici”
per riportare a casa la gioia della “gloria”.
Polpacci duri han cinto le “grigio-verdi fasce”
che carezzavan le stanche gambe in ripide discese
e liberi da pesanti fardelli , con resistenti muli ,
godevan della tregua del comun combattimento.
Gioie e dolori ricordano i tanti bei cappelli
con “fori” e tintinnanti medaglie d’eroi
sul capo d’invalidi e di reduci di guerra
che scolpito han nel cuor il tuono del cannon.
“Quella piccozza” al chiodo ormai si tiene appesa ,
non fa e non riceve da niun alcun’offesa ,
riman solo cimelio di già eroiche contese
spente da tempo le belligeranti imprese.
Com’aquile rampanti, il vostro cuor si sente
e nei “cori e canti” il vigor d’Alpin possenti.

E la vostra orgogliosa penna , degna di vero onore
or, fende l’aria della ferita nostra cara città :
L’Aquila , colpita dal traditor destino ,
che tanto “giocò sporco” alle 3.32 del 6 : mattin d’aprile.

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30 marzo 2015

Ieri i tussiani hanno festeggiato con grande partecipazione Serafina che, in questi giorni, ha compiuto 100 anni.
Accompaganta dai figli Sandro e Roberto e dal nipote Remo, tornato per l’occasione dal Giappone, è arrivata in piazza in splendida forma.
I compaesani, al pizzo di piazza, le hanno dedicato una targa incastonata ad una pietra e, in suo onore, piantato un albero.
E’ seguito un ricevimento a base di dolci preparati dalle donne di Tussio.

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infotussio ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita della festa, in particolar modo, Dorando (Domenico Cicerone) e Luigi Carosi che si sono “sbattuti” più che mai (come sempre, daltronde).


DOMENICA 29 MARZO ALLE ORE 10,30, IN PIAZZA,

IL POPOLO DI TUSSIO FESTEGGERA’ I 100 ANNI DI SERAFINA.

TUTTI SONO INVITATI A PARTECIPARE.

24 marzo 2015

(finalmente) infotussio riesce a fare gli auguri alla nostra compaesana
Serafina Leonardis che oggi compie 100 anni.

da Toni Santogrossi

Per avere un ricordo delle cose belle che mi succedono, scrivo quelle che più mi colpiscono.

Esprimo i più cari auguri a Serafina e mi permetto di descrivere qualche tratto della sua vita con questi appunti, scritti nel 2013, quando capitai a casa sua e vissi la nostra conversazione così come la riporto qui.

Tussio 17 luglio 2013
            Intorno alle sette di sera, sono andato a portare le pile per l’apparecchio auricolare a Serafina Leonardis (24 marzo 1915) in Chiodi, madre di Sandro e di Roberto.
            Fra qualche mese, mi ha detto, compirà novantanove anni.
            Lo scorso inverno (2012-2013) è andata, per fare piacere ai figli, a vivere a Roma, in una casa di riposo, la stessa casa dove lei ha prestato servizio per molti anni.
            Ora è a Tussio, a casa propria, e ci resterà fino a settembre. Lei vorrebbe rimanere qui ma i figli non vogliono: è troppo anziana, anche se sta benissimo, per vivere da sola.
            L’ho trovata sul terrazzo che leggeva un malloppo di romanzo di 500 pagine scritte fittamente.
            Serafina è molto riservata. Colta, per la istruzione che ha ricevuto. D’altronde, come mia zia Emilia, anzi molto di più, è stata a contatto, o meglio, a servizio, di persone di elevato ceto sociale ed economico. E’ stata anche infermiera a Roma, ma non so esattamente dove e fino a quando.
Ricordo che è tornata a vivere a Tussio, con il marito Nello e la sorella Carolina, nella sua casa paterna, fra gli anni ’70-80.
            Nel 1999 ho scoperto che lei è stata l’infermiera che ha assistito negli ultimi anni e fino alla morte, avvenuta il 20 luglio 1937, Guglielmo Marconi. Anzi, l’ha visto morire.
            Serafina non ne parla volentieri, neanche in famiglia. Lei, non vuole apparire; non vuole notorietà.
            Nel ’99 la coinvolsi ne Le notti della repubblica e le feci raccontare la storia della sua emigrazione, da ragazzina, a Roma, e poi dell’assistenza che ha prestato, quando aveva 21-22 anni, al senatore e inventore Guglielmo Marconi.
            Nulla di più.
            Questa estate, parlando del più e del meno, le ho fatto notare quanto fosse stata brava nella vita e preziosa per la testimonianza portata a conoscenza di tutti. Ho constatato, però, un certo disappunto per essere stata citata nel mio libro, “storie di Tussio”, nella parte in cui racconto l’emigrazione daTussio, tema, come ho detto, già sviscerato nel 1999.

foto scatta da Valérie Santarelli l’11 agosto 2014

Serafina Leonardis. Da Valérie Santarelli l’11 agosto 2014

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10 marzo 2015

Uaohhhh è nata una nuova casa editrice.


E sapete chi sono gli editori?

Due paesani coraggiosi: Gianfranco Giorgi e Doriana Legge.

Hanno rivolto a tutti l’invito alla presentazione di uno dei primi libri che hanno stampato.
Siamo lieti di annunciarlo al mondo di infotussio.
Pubblichiamo il comunicato stampa che la casa editrice Uao (non è uno scherzo, si chiama proprio così) ha diramato, la locandina dell’evento, e, il link del sito degli editori:

www.uaoedizioni.it

Da parte nostra: infiniti auguri e in bocca al lupo.

Praticamente innocua – Viaggio semiserio nell’Aquila post-sisma”, Presentazione del libro all’Aquila Accattivante, divertente, intenso. Sono questi gli aggettivi che balzano in mente quando si pensa ai racconti di Ford Prefect, aquilano doc che, utilizzando uno pseudonimo, ha curato la fortunata rubrica a puntate “Praticamente Innocua – viaggio semiserio nell’Aquila post-sisma”, pubblicata dal quotidiano digitale NewsTown. Spazio settimanale che ha riscosso un notevole successo di lettori.Grazie alla casa editrice UAO Edizioni, Praticamente Innocua è ora diventato un libro che verrà presentato venerdì 13 marzo, con inizio alle ore 18, nell’aula magna del Gran Sasso Science Institute (viale Crispi, 7), nel centro storico del capoluogo abruzzese. Ford Prefect compie un viaggio epico quanto ironico nell’Aquila post-sisma, ricordando luoghi significativi e momenti importanti nella storia recente della città, e raccontando le bellezze e le storture di un territorio inesorabilmente cambiato, soprattutto negli ultimi anni. Dai “vecchi” cinema del centro, passeggiando idealmente da Piazza Duomo a Collemaggio, dalle “nuove” Piazza D’Armi e Piazza D’Arti, passando per le terre di mezzo come la zona rossa e il Progetto Case. L’opera è stata arricchita dalle illustrazioni di Michela D’Andrea e dal progetto grafico di Annalisa Conte. “Questa bolla di sopore che prima o poi esploderà ci riporterà una città diversa – scrive Ford Prefect – ma, finché questo non avviene, andate a vedere L’Aquila, andatela a trovare. Perché la vostra memoria non avvizzisca. Perché questa città non diventi, veramente, praticamente innocua”. Alla presentazione, interverrà per la prima volta dal vivo Ford Prefect, assieme alla professoressa Luisa Nardecchia, che del volume ha curato la prefazione, e alla redazione di NewsTown. Ci saranno letture dell’attrice Tiziana Irti e incursioni musicali del Trio 99. A moderare sarà Danilo Cianca, nota voce radiofonica. Tanti protagonisti, insomma, per una serata da non perdere.

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9 marzo 2015

da Angelo Giordani (25 marzo 2015)

DOPO L’INCUBO DEL MALTEMPO IN MATTINATA FINALMENTE IL NOSTRO PATRONO SAN GIUSEPPE RIPORTA SERENITA’ E GIOIA A TUSSIO

Tussio 22 marzo 2015. Una notte piovosa e le prime ore del giorno da incubo con pioggia e neve hanno spaventato tutti i tussiani per la festa di San Giuseppe. Infatti la benedizione del pane si è dovuta svolgere al nostro grande, accogliente e “caliente” Circolo Culturale con tutti i parrocchiani e l’allegra banda di Tossicia nel teramano in attesa di qualche “miracolo”.
Finalmente il nostro Santo Patrono dopo qualche ora intercede dall’alto e compie l’atteso “miracolo” sospirato da tutti: niente più pioggia e neve! Con l’applauso liberatorio la banda finalmente inizia il giro del paese per la consegna dei pani a tutta la popolazione mentre aspettava vicino ai caldi camini. Alle ore 12 la Santa Messa celebrata da Padre Carmine dei frati di Santa Chiara dell’Aquila anch’egli, come dichiarato, preoccupatissimo perché a L’Aquila non solo nevicava, ma aveva ricoperto con alcuni centimetri di neve, così all’arrivo a Tussio è stato felice del tempo rimessosi. Finita la bella celebrazione della Messa, tutti in processione con il Santo per le strade del nostro accogliente borgo e la banda e le signore e ragazze, ma anche giovani uniti a loro con canti religiosi e dall’alto dello splendido e maestoso campanile lo “scampanellare” continuo dei giovani saliti fin lassù.
Una bellissima e riuscitissima festa completata infine con le buone fettuccine e l’agnello al forno e dolci della tradizione che le nostre brave signore avevano preparato con amore prima di recarsi alla Santa Messa.

Domenica 22 marzo si terrà la festa in onore di S. Giuseppe.

Come per lo scorso anno, gli organizzatori invitano tutti i compaesani ad assistere alla benedizione del pane che si terrà in piazza alle ore 9,30.
A seguire ci sarà un piccolo rinfresco prima di iniziare il giro per la
distibuzione delle pagnotte;
la Santa Messa sarà celebrata alle ore 12 con successiva processione
per le vie del paese.

Si invita la popolazione a partecipare numerosa.

da Angelo Giordani

TUSSIO IN FESTA DOMENICA 22 CON IL PATRONO S. GIUSEPPE E LA DONAZIONE DEI PANI BENEDETTI

Tussio. Torna la primavera e Tussio la festeggia ogni anno, ormai da secoli, con il suo Santo Patrono San Giuseppe domenica 22 marzo.
In tanti, come sempre quel giorno, ritornano da Roma, da L’Aquila e altrove per respirare di nuovo aria nativa dopo aver “svernato” lontano dall’amato borgo. Ma anche e soprattutto quel giorno sarà ricordato per la consegna dai procuratori a tutti della saporita pagnottella di San Giuseppe dopo che il Parroco Don Alessandro, la mattina in Piazza con la folta presenza di tutti i parrocchiani, l’avrà benedetta.
Questa tradizionale cerimonia secolare è molto sentita tramandataci dai nostri avi! Inoltre dopo la Santa Messa delle ore 12 ci sarà la processione con il Santo Patrono lungo le strade del borgo accompagnato con canti religiosi, ma soprattutto con lo scampanellio riscoperto alle feste patronali di Santa Anatolia e della Madonna Addolorata l’agosto scorso, grazie ai coraggiosi giovani saliti fin lassù al bel campanile che dopo decenni di silenzio rintronarono ed emozionarono di nuovo tutta la popolazione e la Piana di Navelli intera.
Vi aspettiamo a Tussio!!!
Benvenuti tutti

Altra bella notizia ed altra festa in vista per il nostro Tussio che si appresta a celebrare la seconda centenaria, dopo i 108 di Pia Carosi che ci ha lasciato qualche mese fa, i 102 di Leondina Ciccarelli, le 100 primavere il 24 marzo 2015 di Serafina Leonardis, ma su questa notizia ci torneremo…! 

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12 febbraio 2015

dal nostro estimatore e compositore Camillo Berardi

 
riceviamo e pubblichiamo volentieri il………………..
CANTO AQUILANO “LA DORMENTE” Versi di Antonio Cimoroni Musica di Camillo Berardi.
Le vette più alte del massiccio del Gran Sasso disegnano le sembianze maestose di una graziosa fanciulla distesa e “dormiente” con il seno turgido e i delicati
lineamenti del viso. Nel gigantesco profilo donnesco la fantasia popolare e l’immaginario collettivo, nel passato, hanno sempre visto una presenza “soprannaturale” identificandola con Venere, Maia, Cibele, o qualsiasi altra splendida dea di pantheon mitologici.
In basso il testo poetico
in vernacolo con la traduzione in lingua e il link   per visualizzare il filmato con l’esecuzione  corale del componimento: https://www.youtube.com/watch?v=mhwxgN50bhA   


Ph. Cesare Acciavatti –  La Dormiente del Gran Sasso 

Alla sagoma incantevole
della “Bella Addormentata” immersa nei magici e variegati colori del
cielo, il poeta Antonio Cimoroni e il musicista Camillo Berardi hanno dedicato il
canto aquilano “La Dormente.

LA DORMENTE

(canto in vernacolo aquilano)

Versi di Antonio Cimoroni                              
Musica di Camillo Berardi

1^ STROFA

All’alba  quandu vedde la Dormente
fermette ju passu subbitu a ll’istante.
‘Na mani ‘nfronte pianu m’appujette
guardennome ‘ncandatu rocce e vette.
‘Sta bbella addormentata deju monte
reposta aju Gran Sassu loc’ammonte
l’ha cuncipita a grazzia Dio potente
gigante e mmaestosa pe’ lla gente.

1° RITORNELLO

Tra ju silenziu ‘nturnu e l’aria pura
è come j’apparesse ‘na figura,
sarrà la Santa Vergine bbeata
a falla remani’  ‘mpietrificata.

2^ STROFA

Da lla montagna spanne rentruciate
bbellezze che d’invernu so’  ‘nnevate.
Pe’  fa’ coraggiu a ju scalatore
da loco sopra ‘nvoca ju Signore.
La chioma sottu ventu spettenata
reluce ‘nfaccia a sole sfilacciata.
A ll’ombra quandu ju celu s’è ‘mbrunitu
j’aspettu  a chi la guarda è cchiù scapitu.

2° RITORNELLO

Lontanu te’  ju sguardu vôtu ‘ncima
a reconta’  le stelle pe’ ju celu,
attecchia  ‘nu richiamu  ‘e lla Majella
compagna d’avventura  j’è sorella.

FINALE

Vurria guardatte ancora ‘n’atra ‘ote
doma’ mmatina prestu a lla stess’ora.
Co’  ‘ss’occhi chiusi tu relassata stai
bbella  ccusci’  non te so’ vista mai!


xxx manca foto cartolina

LA DORMIENTE
(traduzione in lingua)

1^ STROFA

All’alba quando vidi la Dormiente
mi fermai subito, istantaneamente.
Poggiai delicatamente la mia mano sulla fronte
ammirando incantato rocce e vette.
Questa bella addormentata della montagna
distesa sul Gran Sasso lassù in alto
l’ha concepita assai graziosamente Dio potente
gigantesca e maestosa per la gente.

1° RITORNELLO

Tra il silenzio circostante e l’aria pura
è come se apparisse una figura,
sarà la Santa Vergine beata
a farla restare pietrificata.

2^ STROFA

Dalla montagna spande straordinarie
bellezze che in inverno sono ammantate di neve.
Per fare coraggio allo scalatore
da lassù invoca il Signore.
La chioma sotto l’azione del vento spettinata
risplende di fronte al sole sfrangiata.
All’ombra quando il cielo è imbrunito
l’aspetto  a chi la guarda appare più chiaro.

2° RITORNELLO

Tiene lo sguardo lontano, rivolto verso l’ alto
per ricontare le stelle del cielo,
ascolta un richiamo della Majella
compagna d’avventura, le è sorella.

FINALE

Vorrei guardarti ancora un’altra volta
domani  mattina presto alla stessa ora.
Con quegli occhi chiusi tu rilassata stai
bella così non ti ho vista mai!


xxx manca foto cartolina

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9 febbraio 2015

“Big Snow” fa un salto anche a Tussio, abbattatuti due alberi

Se a L’Aquila è caduto un albero, Tussio rilancia con due!
Uniche vittime: i cassonetti innocenti

Nella notte, a causa del forte vento, sono venuti giù due degli alberi piantati oltre i muretti che contornano il “giro di Piazza”,
abbattendosi violentemente sui cassonetti del Comune.

Ora la visuale sulla Piana è più libera!

foto di Franca Ranalli


foto di Giulia De Rubeis


foto di Franca Ranalli

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5 febbraio 2015

Tussiani! Aprite le cantine!

il 14 febbraio 2015 si terrà per le vie del paese la tradizionale
RUZZ'(E)CA! 

Partenza alle 14 dal “pizzo di piazza”. 
La gara è aperta a tutti!
Si prega di comunicare la partecipazione per organizzare 
al meglio la gara.

Vi invitiamo a cercare la spiegazione nella pagina dei giochi di una volta e a leggere la voce relativa di Wikipedia in cui viene menzionato anche il nostro paese.

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27 gennaio 2015

da Tiziano De Rubeis
in memoria di Gabriele Cantera

Ciao a tutti,
stamattina ho aperto il sito e ho appreso la triste notizia.
Mi dispiace tantissimo per me è stato più di un amico, sempre allegro e sorridente portava allegria ovunque andava e molti ricordi comici del mio paese venivano da lui. Mi ricordo le giornate passate insieme al bar, le scampagnate, i carnevali…

Ciao Gabriele non ti dimenticherò mai…
Tiziano

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Archivio notizie – 2014

30 dicembre 2014

Anche quest’anno, info@tussio augura, a tutti i visitori del sito, un 2015 colmo di soddisfazioni e di realizzione di sogni e bisogni

xxx manca la foto

foto di Franca Ranalli


NATALE NEL BORGO DI TUSSIO

10 dicembre 2014

da Mariagrazia Di Virgilio
Pur frequentando Tussio da tanti anni, non lo conosco bene. In realtà, l’aspetto storico l’ho approfondito tramite il libro Storie di Tussio, ma gli angoli caratteristici e, magari, nascosti, mi sfuggono. Perciò, ho deciso di andare a visitarlo il 7 dicembre, in occasione della manifestazione Natale nel Borgo, alla sua seconda edizione. Oltretutto, ho saputo dell’impegno degli abitanti che, nei giorni precedenti, preparando i luoghi che avrebbero “accolto” i turisti, hanno reso possibile questo evento.
Le mie aspettative non sono andate deluse: il clima è stato mite ed il percorso studiato in modo tale che, gli scorci più suggestivi fossero valorizzati e si presentassero al visitatore come per magia, lasciandolo piacevolmente sorpreso ed ammirato.
Le decorazioni fatte di erba, rami, bacche hanno messo in risalto stradine, cortili, archi che si rincorrono e che si incrociano, mentre lo sguardo va alle splendide decorazioni in pietra di finestre e porte dei tanti palazzi del Paese.
Interessante è stato visitare cantine e locali aperti a mostrare gli antichi strumenti di lavoro, (tanti bambini hanno chiesto, curiosi, spiegazioni sull’uso di essi).
Non hanno rovinato l’atmosfera i discreti punti di ristoro, né i banchi dell’artigianato, ognuno con la sua storia di manualità, di sacrificio, di perizia.
Un “bravo” ai giovani simpatici e preparati della cooperativa Salviamo la piana. Ovunque, poi, l’esposizione dei presepi: quelli dolci e fantasiosi dei bambini delle scuole elementari, e quelli, curati nei minimi particolari, creati dagli adulti, che non denotano minor amore per questo simbolo così importante per la nostra storia.
Infine, le soffuse luci notturne, hanno reso suggestiva la conclusione di una giornata veramente particolare…

8 dicembre 2014

In questo comunicato, inviato alle testate locali, c’è la sintesi della “riuscitissima” festa del, e nel, Borgo di Tussio.

Invitiamo ad esprimere pareri, opinioni, impressioni, suggerimenti.
Natale nel Borgo di Tussio
Grande successo di pubblico per la seconda edizione

Centinaia di persone hanno visitato Tussio, nel comune di Prata d’Ansidonia, per la seconda edizione di “Natale nel Borgo”, organizzata dall’associazione Tradizione e Cultura il 6 e 7 dicembre.
Il paese si è vestito a festa, con giochi di luci e composizioni vegetali, ed ha aperto le antiche cantine per ospitare numerosi artigiani locali con i loro manufatti: dolci tipici, prodotti in pelle, sculture in legno e pietra, piccoli gioielli e decorazioni.
L’edizione 2014 è stata dedicata alla tradizione del presepe ospitando le creazioni artistiche degli artigiani di Penne, di Lucio Capri e di tanti altri artisti locali.
Sono stati esposti anche i presepi del concorso riservato alle scuole, che è stato vinto dagli alunni delle maestre Salutari, Faiella, Tabacco, Verde e Parisse della scuola primaria “F. Rossi” di Paganica.
“Sono molto felice per la riuscita dell’iniziativa, – ha dichiarato Daniela De Rubeis, presidente dell’associazione Tradizione e Cultura – colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento ed il numeroso pubblico intervenuto.”

A conclusione dellla manifestazione Natale nel borgo di Tussio è stata effettuata l’estrazione della lotteria. Riportiamo di seguito i biglietti vincenti:
n° 0992
1° Premio – Ingresso Spa + Cena per 2 persone presso San Donato Resort Golf & Spa
n° 0579
2° Premio – un prosciutto
n° 0119
3° Premio – Buono per un trattamento completo per capelli presso I Parrucchieri Academy

n° 1219
4° Premio – Asciugacapelli professionale
n° 0935
5° Premio – Cesto di Salumi
n° 0851
6° Premio – Cesto Natalizio
n° 1498
7° Premio – Buono Spesa per il Caseificio Campo Felice

n° 1451
8° Premio – Cassa di Birra Artigianale (6 bottiglie)

In caso di vincita contattare l’Associazione Tradizione Cultura
mail: tradizioneecultura@gmail.com
pagina Facebook: https://www.facebook.com/associazionetradizioneecultura
qualche foto

xxx mancano tre foto

5 dicembre 2014

NATALE NEL BORGO DI TUSSIO
Il 6 e il 7 dicembre, per l’arrivo dell’Avvento, il borgo di Tussio si trasforma in un piccolo mondo natalizio pieno di luci meravigliose, odori piacevoli e tradizioni uniche.
Nelle bancarelle si trovano decori di ogni genere per gli addobbi delle vostre case e regali per i vostri cari. E per riscaldarsi… brindisi con vino caldo e prodotti tipici!
VENITE, VI ASPETTIAMO!!!”

Riportiamo di seguito la mappa con il percorso consigliato per apprezzare al meglio la manifestazione;
vengono inoltre segnalati altri luoghi d’interesse del paese, al di fuori del percorso, di cui si consiglia la visita.
Cliccare per ingrandire la mappa.

3 dicembre 2014

NATALE NEL BORGO DI TUSSIO

Ancora: rivolgiamo, sempre alle persone di “buona volontà,” l’invito ad inoltrare un sms a tutti gli amici e conoscenti che, ragionevolmente, possono visitare Tussio il 6 e 7 dicembre.

Il tempo equo di invio per avere il giusto ricordo del contenuto del messaggio, secondo noi, va dal 3 dicembre al 6/7 stesso.

Noi, per esempio, pensiamo di scrivere così:

Natale nel Borgo a Tussio
carissimo/a ti invito a visitare Tussio, mio paese, nei giorni 6 e 7 dicembre dalle 11 di mattino fino alle 19.
Si programmerà una passeggiata all’interno del borgo, vivacizzata da addobbi natalizi preparati da ragazzi delle scuole elementari.
Si terrà una prestigiosa mostra di presepi.
Ci sarà l’immancabile mercatino di cose belle.
Sarà presente un itinerante Babbo Natale, tanta animazione e gastronomia.
Per vedere tutto, ti invito a seguire il percorso predisposto dall’organizzazione.

Natale nel borgo:
è una ottima occasione per far conoscere e visitare il paese a persone che, in seguito, possono anche tornare.
Così si sviluppa “un concetto” di turismo e si valorizza il territorio.

E’comunque un piacere delle persone appassionate del paese e di “buona volontà”, portare, in queste occasioni, più gente possibile.

Lo scorso anno abbiamo visto che, senza l’afflusso di tanta gente, il lavoro e la bellezza delle nostre strade sarebbe stato totalmente vanificato.

Invitiamo tutti coloro che “hanno” Facebook a far “galleggiare,”nelle prime posizioni, la locandina pubblicitaria dell’avvenimento, fino al termine dell’evento,
https://www.facebook.com/associazionetradizioneecultura?fref=ts

Se lo facciamo tutti insieme daremo una notevole spinta alla comunicazione di massa.

17 novembre 2014

dall’Associazione Tradizione e Cultura

“Il 6 e il 7 dicembre, per l’arrivo dell’Avvento, il borgo di Tussio si trasforma in un piccolo mondo natalizio pieno di luci meravigliose, odori piacevoli e tradizioni uniche.
Nelle bancarelle si trovano decori di ogni genere per gli addobbi delle vostre case e regali per i vostri cari. E per riscaldarsi… brindisi con vino caldo e prodotti tipici!
VENITE, VI ASPETTIAMO!!!”

L’Associazione Tradizione e Cultura invita tutti gli abitanti di Tussio a collaborare per una migliore riuscita dell’evento. La nostra certezza è che le cose migliori si realizzano solo con la partecipazione e l’aiuto di ognuno di noi.
Grazie.


3 dicembre 2014

Ultima poesia di Vanda Santogrossi

DA LA CENERE ATA’ RRESORGE

‘N atru ggiru ‘ndorn’ajiu sole s’è ggià fattu
‘n atr’ annu de fatica e laoru è ggià passatu
San Pietru Cilistinu è statu festeggiatu
e ji bboni propositi se so’ tutti rrennoati.
Le gru pe’ ju celu stau tutt’a bbracci ‘aperte
e ju laoru pe’ esse se svorge cquasci sulerte
cquaccuna s’è ffermat’e sta ‘spettà
ju momendu bbono pe’ pote’ rrecomenzà.
Atre de bbona lena stann’a rrecostruì
cquelo che se po’ dejiu sfasciu che c’è statu cquijiu jornu
quannu de lla vita de tutti nu’ ju strazziu se n’e’ appropiatu
lascennoce nejiu doloru cchiù rrossu che ce stà.
Veloce ji jorni so’ passat e pure j’autunnu è arriatu
e fra pocu l’immernu se fa pur’issu vivu
co’ ttandu friddu e co’ ju Bbambinejiu che sta ‘n arrivu .
Sperennu che mette rriparu a tutti ji cquai
che spasi stannu pe’ ju munnu e spece da nu’
che stemu a tribbolà da cquasci se’j anni e no’ nze ne po’ cchiù.
E’ vveru che ju munnu s’è rrecapovotatu ma ecco
le perzone se so’ propetu scriate o se ne so’ scappate
tandu che poche so’ le facce conosciute che se vedo’ ‘n giru
pe’ corpa de lo sfascio e de lla crisi . Ma de certu
da la “ cenere “ atà rresorge ju “ stivale “ e L’Aquila ppure
la nostra bbella città rredotta tandu male.


10 novembre 2014

da Valérie Santarelli

Quest’incontro è stata un’avventura culturale che ha permesso di viaggiare attraverso le epoche (dalle visite del sito di Peltuinum fino al modernismo dell’auditorium di Shigeru Ban, passando dal Medio Evo della basilica di Collemaggio), ma soprattutto, un’avventura del cuore piena di generosità, di umanità e di fraternità.
Quando ho presentato il viaggio ai genitori degli allievi francesi, ho voluto sottolineare la particolarità della nostra regione in cui la gente ” è forte e gentile”. Gli allievi sono stati commossi dall’accoglienza, e hanno capito che, per conoscere gli abitanti, dovevano prima capire i silenzi.
l’Abruzzo avrà sempre un posto particolare nel loro cuore.
Essere abruzzesi è prima di tutto un saper essere. È un’emozione.
Questi scambi musicali hanno condiviso una sola e stessa lingua: quella della gioia. GRAZIE !

Da Sergio Colangeli

7 novembre 2014

Caro InfoTussio,
noto, con piacere, che la chiesa de La Madonna dei Cintorelli, sta diventando “l’ombelico della Piana”…
Fa sempre piacere leggere notizie ed iniziative volte alla promozione del nostro paese, e di conseguenza (e sottolineo conseguenza), il territorio circostante, ovvero l’Altopiano di Navelli.
Mi riferisco alla bella ed interessante iniziativa proposta da Valérie (Santarelli) e Luana (De Rubeis), mie carissime amiche, che trovando uno spunto di unione, cercano di condividere esperienze culturali, in questo caso tra Francia e Italia, trovando nell’arte un linguaggio di comunicazione internazionale.
Mi fa ancora più piacere quando Tussio, come in questo caso, può essere un “protagonista ispiratore” di iniziative e spunti che possano portarlo “alla ribalta” e, se vogliamo, senza falsa modestia, in “dibattiti internazionali”…
Mi dispiace, malgrado tutto, sapere che ci sono sempre delle “difficoltà ad accogliere gli ospiti” (di qualsiasi tipo esse siano) nel nostro paese, costretti così, a “spostare” in altre location, sicuramente valide, un evento che in qualche modo poteva essere un’ occasione per ospitare a Tussio, non solo una “delegazione” francese, ma anche tutta la popolazione e le autorità della Piana stessa.
Credo sia molto importante in questo caso, far conoscere prima le singole “specificità” che costituiscono un Territorio, soprattutto se si sta parlando di un evento ispirato e nato in quel a quel luogo determinato – mi riferisco alla figura di S. Giuseppe e della ns. Congrega – , e poi, allargare le conoscenze al contesto territoriale.
In parole povere, Tussio avrebbe dovuto “ invitare la Piana” a Tussio, presentare gli ospiti di Lione, e poi, tutti insieme, presentare la Piana ed il Territorio ai nostri ospiti. In genere è così che si fa.
Perdonate, ma ci tengo molto alla forma, soprattutto in occasioni ufficiali come questa.
Però di fronte alle “difficoltà di accogliere gli ospiti”, sono certo che questa sia stata la scelta migliore e perseguibile…(non avrei voluto trovarmi nei panni dell’organizzazione … ahimè!)
Proposta per il futuro: visto che Tussio ricade all’interno del Comune di Prata D’Ansidonia, pensare di usare come location il Castello Camponeschi? Certo non è Tussio, ma credo sia una location valida, sia dal punto di vista formale – Tussio fa parte del comune di Prata – sia da un punto di vista “scenografico”… oppure anche qui ci sono “difficoltà di accogliere gli ospiti”?…
Non so!
Spero che queste mie considerazioni non vengano lette come una mera polemica, non vogliono essere nulla di tutto ciò, ma solo uno spunto di riflessione e di dibattito. E domandiamo prima a noi stessi: “stiamo percorrendo la strada giusta?”, “stiamo facendo il possibile?” oppure vale sempre il modo di dire: “megl’ d’ cuscì n’se po’ fa!” (tradotto: “meglio di così non si può fare”…)
Sempre Vostro
Sergio

P.S.:

10 novembre 2014

Grazie Luana e Valérie per averci regalato un pezzetto del vostro “favoloso mondo”, fatto di arte, musica, idee, conoscenza e, ovviamente, tanto lavoro, ed averlo condiviso con tutti noi.

Un bellissimo programma musicale, scelto con cura, tenendo conto di chi, come me, non essendo un grande conoscitore di musica classica, ha saputo apprezzare ogni momento del programma…

La bravura e la freschezza di giovani che studiano per portare avanti un loro sogno, professionale o dilettante che esso sia, è il valore delle emozioni e dell’impegno; questo è ciò che conta.

Unica nota “di cattivo gusto”, l’interruzione, nella pausa, di un discorso istituzionale del Sindaco, mi dicono, del Comune di Collepietro … oltretutto bellissimo nel contenuto.
Uno spettacolo NON si interrompe mai con un discorso…Mai!
Le istituzioni parlano o all’inizio dello spettacolo, a mo’ di presentazione, oppure alla fine, a mo’ di ringraziamento.

Perdonate la riflessione, ma è sempre per una questione di forma e di stile.

Per il resto spero di rivedere presto altre belle iniziative del genere…
Brave Luana e Valérie e tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento.

Da Toni Santogrossi

Il successo della manifestazione dello “Scambio Culturale”: i “Giovani abbracciano l’Europa”, fra le scuole musicali di L’Aquila e di Lione, ha superato ogni più ottimistica previsione.

Le visite guidate ai monumenti più importanti della città, alle chiese di Bominaco e alla città romana di Peltuinum hanno suscitato grande interesse e forti emozioni ai giovani ospiti francesi e agli stessi studenti aquilani.

I due concerti, tenuti all’auditorium del Conservatorio di musica “A.Casella” di L’Aquila e alla Chiesa dei Cinturelli (Caporciano) sulla piana di Navelli, sono stati gradevolissimi e di altissimo livello.
Il pubblico, calorosissimo, ha riempito fino all’inverosimile sia l’auditorium sia la “nostra” chiesa.
A Cinturelli, la presenza, attiva ed entusiasta dei sindaci “di pianura e di montagna” ha segnato un passo importante per la valorizzazione del territorio tutto. Con l’unione si riesce ad organizzare ciò che da soli sarebbe impossibile.

A breve avrò i nomi delle persone e delle autorità che hanno contribuito a questo successo e ne farò menzione. Spero anche di pubblicare qualche foto.

Coro “voci bianche” soc. “B. Barattelli”

Coro “voci bianche” soc. “B. Barattelli” e orchestra Youngmusic@re ensamble

Chorale de L’Institution Saint Joseph “en Toute L’berté” de Tassin – Lyon

chorale Libanais

tutti insieme con: Luana De Rubeis, Bruno-Jean Villard, Giancarlo Giannangeli, Valérie Santarelli, Stefano Baiocco

30 ottobre 2014

Da Toni Santogrossi

Scambio culturale L’Aquila – Lione

xxx manca la foto

Avrei voluto annunciare questo importante avvenimento in modo impersonale, privo di interpretazione soggettiva, come faccio quando riporto una notizia senza firma.
Tuttavia, qualche informazione al riguardo va data e, quindi, lo farò a mia personale responsabilità.

Circa due anni fa, Valérie Santarelli, figlia di Tonino, mi parlò della scuola nella quale insegna, a Lione, dedicata a San Giuseppe. Guardando l’intestazione della nostra Congrega, anch’essa dedicata a S. Giuseppe, mi disse che vedeva un filo di collegamento fra le due istituzioni.
Parlò con Luana De Rubeis, figlia di Gaetano, sua amica, delle attività musicali svolte nella scuola dove insegna, e insieme decisero di organizzare uno scambio culturale fra gli alunni musicisti di Lione e quelli della scuola di musica diretta da Luana.
Inizialmente, Luana, che ha organizzato la trasferta degli studenti francesi nel nostro territorio, aveva pensato, giustamente, di tenere il concerto nell’Auditorium Shigeru Banpresso il Conservatorio dell’Aquila, via Francesco Savini 1 (sopra Carrefour del Cimitero).

Sono stato io, per far conoscere e valorizzare il nostro paese aldilà dei confini nazionali, a suggerire di tenere un’esibizione anche a Tussio, nella nostra Congrega, dalla quale, tutto sommato, è partita l’idea di organizzare questo scambio culturale.
La proposta è stata accettata entusiasticamente sia da Luana sia da Valérie.

Purtroppo, per la difficoltà di accogliere gli ospiti, il concerto si terrà alla Madonna dei Cintorelli.

Saranno coinvolti tutti i Comuni della piana di Navelli.

A nome delle organizzatrici, Luana e Valérie, invito la popolazione di Tussio a partecipare a questo evento unico, di grande valore culturale e di occasione per mettere in luce il nostro territorio.

L’orchestra YOUNG MUSIC@RE ENSEMBLE e il
Coro di Voci Bianche della Società Aquilana dei Concerti “B.Barattelli”
andranno a Lione a “ricambiare cultura” dal 20 al 24 novembre p.v.

PROGRAMMA GEMELLAGGIO L’AQUILA-LIONE

Sabato 8 novembre 2014:
ore 9.30 raduno presso la Fontana Luminosa, visita del centro della città
ore 13.00 pranzo presso l’Auditorium Renzo Piano – L’Aquila
ore 16.00 prova acustica Auditorium
ore 18.00 Concerto, al termine della manifestazione cena presso il palazzo dell’emiciclo della Regione Abruzzo
ore 22.00 raduno presso la Villa Comunale e rientro in famiglia.

Domenica 9 novembre 2014:
ore 9.30 raduno presso parcheggio stadio rugby e partenza per Prata D’Ansidonia
ore 10.15 visita sito archeologico Peltuinum, chiese di Bominaco e di Caporciano
ore 13.00 pranzo
ore 15.30 prova acustica presso la Chiesa dei Cintorelli
ore 17.00 Concerto, al termine della manifestazione cena (luogo da definire)
ore 22.00 rientro all’Aquila. Arrivo al parcheggio stadio rugby e rientro in famiglia

Curriculum YOUNG MUSIC@RE ENSEMBLE
Orchestra diretta da Luana De Rubeis

YOUNG MUSIC@RE ENSEMBLE

Costituita a novembre 2012 l’YME (Young Music@re Ensemble) è un’orchestra di ragazzi di età compresa tra i 12 ed i 22 anni che ha iniziato la propria attività concertistica interessandosi prevalentemente al repertorio barocco e contemporaneo. Il M° Luciano Bellini, dopo aver ascoltato il gruppo, gli ha dedicato la composizione Riviére la cui prima esecuzione assoluta è stata effettuata il 15 maggio 2013 presso Casa Onna (Aq).
Nonostante la sua recente costituzione, l’ensemble ha partecipato a diversi eventi musicali in importanti stagioni concertistiche per vari Enti ed Associazioni quali: Ente Musicale Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, Associazione Culturale “Amiternum”, I Pomeriggi della Dante, ecc. ed ha collaborato con altre giovani realtà musicali quali l’Istituzione coro di voci Bianche della Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”. Nel mese di novembre 2014 l’orchestra sarà impegnata in una tournée in Francia.

Curriculum Coro Voci Bianche

Istituzione Musicale
Coro di Voci Bianche della Società Aquilana dei concerti “B. Barattelli”

curriculum

Costituito nel 1997 per volontà dell’Ente Musicale Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”, il Coro di Voci Bianche era già stato sperimentato sin dal 1995 allorché il Circolo Giovani Amici della Musica decise di coinvolgere i “giovanissimi” in una serie di Fiabe Musicali che li vedessero impegnati quali principali interpreti nell’allestimento di una serie di spettacoli musicali creati appositamente per loro.
Nel 1999, visti i successi riscossi dal Coro, l’attività propedeutica e didattica è stata coronata da un’attività concertistica che ha dato lustro e visibilità a questa importante ed innovativa iniziativa.
Nel corso degli anni il Coro è stato protagonista di innumerevoli collaborazioni con altre Istituzioni musicali quali: il Conservatorio di Musica “A. Casella” dell’Aquila, I Solisti Aquilani, l’Itituzione Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra Giovanile Abruzzese, I Solisti di Perugia, l’Orchestra Filarmonica Oltenia di Craiova (Romania) etc…
Tra i programmi presentati spiccano quelli in collaborazione con artisti di fama mondiale quali: Ines Salazar, Arnoldo Foà, Vittorio Sermonti, I Platters etc…
Dal 2010 al 2013 ha dedicato particolare impegno all’allestimento di spettacoli di Teatro Musicale per ragazzi con la messa in scena di: Il Galateo nelle sale da Concerto (2010), Le Avventure di Costante (per il 150° dell’unità d’Italia – 2011), I Racconti del Bosco (2012), Pinocchio e i Diritti di un Bambino (2013).
Tiene regolarmente concerti all’interno della programmazione ordinaria e straordinaria della Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” ed è diretto dal M° Stefano Baiocco.

Concerti “B. Barattelli”, il Coro di Voci Bianche

xxx manca la foto

YOUNG MUSIC@RE ENSEMBLE

questo è il programma del concerto che le orchestre delle due scuole, di Lione e di L’Aquila, terranno in Francia il 22 Novembre.

Dans le cadre de l’échange musical
entre notre établissement
l’Institution Saint Joseph de Tassin
et la Scuola Dante Alighieri de L’Aquila (Italie)
nous avons le plaisir de vous inviter au

xxx manca la foto

Nous serions heureux de vous associer à ce temps de joie et d’émotions qui
nous unira en humanité et en fraternité avec les habitants de L’Aquila.
Institution Saint-Joseph, 7, rue Lieutenant Audras • 69 160 Tassin la Demi-Lune
www.stjosephtassin.org

da Tonia De Rubeis

un bravissime a Valérie e Luana .
Grazie anche per aver riportato sul sito
le belle foto delle porte fotografate da Valérie


30 ottobre 2014

Se ne’ andata Pietta: la zia d’Abruzzo

all’età di quasi centonove anni Pia Carosi ci ha lasciato.

Su di lei abbiamo scritto tanto.

Invitiamo, ora, i lettori del sito ad esprimere i loro pensieri, le loro condoglianze per questa donna che, alla luce dell’abbondante secolo vissuto, era la ZIA dei tussiani.

7 settembre 1906 – 30 ottobre 2014

Ecco l’omaggio che l’amministrazione comunale ha voluto offrire alla cittadina più “vecchia” del Comune.
( la data della foto riportata sul manifesto, è errata, in quanto è stata scattata il 13 ottobre 2013)

xxx manca la foto


23 ottobre 2014

ieri, grazie all’impegno di una nostra carissima “compaesana, Rosanna, moglie del dott. Carlo Mastrangelo, è stato donata al reparto di Ostetricia dell’Ospedale San Salvatore de L’Aquila, una speciale vasca per le partorienti, che, durante il travaglio, ne vogliono fare uso.

Il quotidiano IL CENTRO, a firma di Marianna Gianforte, oggi ne ha dato ampio resoconto.

“La speciale vasca donata dall’Associazione delle mogli dei medici italiani
Il servizio disponibile solo per le donne la cui gravidanza non è a rischio

Ostetricia, inaugurata
la sala per il parto in acqua

L’AQUILA Una vasca di colore arancione all’esterno e bianca all’interno, grande abbastanza per stare distesi e rilassarsi, con piccole lampade che emettono una luce poco invadente. Fa pensare a una di quelle vasche idromassaggio in cui immergersi a fine giornata quella donata dall’Ammi, l’Associazione nazionale delle mogli dei medici italiani, al reparto di Ostetricia dell’ospedale «San Salvatore». Una mamma che decide di partorire in acqua, infatti, deve stare assolutamente a suo agio. Ed è così, in un’atmosfera più familiare e meno ospedaliera, che le donne potranno mettere al mondo i loro bambini in acqua. La speciale vasca è stata inaugurata ieri all’interno della nuova sala per il parto in acqua, a Ostetricia. All’inaugurazione c’erano anche la presidente dell’associazione Maria Grazia Tatti e Rosanna Fain Binda Mastrangelo che hanno spiegato la funzionalità della vasca al manager Asl Giancarlo Silveri, alla direttrice sanitaria Teresa Colizza, al direttore di Ostetricia Gaspare Carta. Presente, tra gli altri, anche Sandra Di Fabio, direttrice di Neonatologia-Tin. Da ieri L’Aquila è una delle poche aziende sanitarie in Abruzzo a fornire alle partorienti un servizio che alza la qualità dell’assistenza sanitaria, in un ambito ospedaliero – quello della maternità – molto delicato. Il parto in acqua può essere un modo per rendere più naturale e tranquilla la nascita di un bambino, un’esperienza che comporta benefìci psicologici e fisici nel rapporto mamma-figlio, in un Paese dove è ancora elevatissimo il numero delle nascite affidate al cesareo…..”


2 ottobre 2014

oggi, sul sito www.reteitaliatv.it, abbiamo trovato una notizia che ci rende orgogliosi di avere una “paesana” all’apice delle “bellezze d’Italia”.
leggete:

Erica De Matteis è la nuova RAGAZZA CINEMA OK 2014

Erica De Matteis è la Nuova Attrice per il Cinema Italiano, ventenne “romana de Roma”, vive ad Ostia con i genitori, è studentessa alla facoltà di “Scienze delle educazioni” presso Roma 3, molto attiva nell’ambito dello sport con il prepugilato e pallavolo. Alta 1,84, ha partecipato come cantante al programma televisivo su Disney Channel “My Camp Rock”, attualmente insieme alla Compagnia di Roma, sta preparando il musical Grease in scena nel mese di marzo.
“Questa vittoria la dedico a mia nonna Maria, che non è più tra noi, che immagino sarebbe stata molto felice per me”: questo è stato il primo commento dopo le lacrime di gioia all’annuncio della sua vittoria da parte di Barbara Di Palma.

Erica è la figlia di Gianni e Tiziana; la nipote di Matteo e Maria Pietrangeli – Tascon(e).

Tutto questo è successo a Caserta, domenica 28 settembre 2014

potete vedere il flimato su youtube scrivendo: finale nazionale ragazza cinema ok 2014

Erika De Matteis

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sostituita il 12 settembre 2014

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foto di Dorando (Domenico Cicerone): Tussio “dolomitica”- sullo sfondo il Sirente, ovviamente.


9 settembre 2014

La comunità è sempre più piccola, eppure la tradizione si rispetta.
Le funzioni religiose e, quando possibile, le civili, si ricordano sempre; come quando il paese era pieno di gente.
Anche quest’anno, la Madonna di Loreto è stata festeggiata con la celebrazione della messa nello spazio antistante la Chiesa, ancora non agibile a causa dei danni subiti dal terremoto del 6 aprile 2009.
La funzione è stata seguita da tanta gente.

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foto Luca Giordani


8 settembre 2014

Esprimiamo, a nome di tutti i tussiani residenti nel paese e sparsi nel mondo, gli auguri a Pietta Carosi che ieri ha compiuto 108 anni ed ha “messo piede” ai 109.

xxx manca la foto

Pia Carosi il 14 ottobre 2013

da Angelo Giordani

ALTRO STORICO TRAGUARDO, PIA CAROSI LA NONNINA D’ABRUZZO COMPIE 108 ANNI

Da sempre Tussio festeggia la Madonna di Loreto con cerimonia religiosa nella sua piccola chiesa fuori dal borgo: proprio quel giorno del 1906 nacque Pia Carosi nel suo letto di Tussio. Pietta, come è chiamata amorevolmente da tutti, è l’ultima di otto fratelli che le hanno voluto un gran bene e lei ha curato tutti i suoi nipoti con l’amore di una mamma e ricambiata da loro con lo stesso affetto.
Non si è mai sposata la zietta di tutti lavorando da sempre sodo nella Bottega – cantina e generi alimentari della famiglia fino a quando le sue forze gliel’hanno consentito.
In questi ultimi mesi la nonnina amata da tutti si è un po’ indebolita, ma con la mente chiara e lucida soprattutto verso i suoi cari da ricordare tutti i loro nomi. Ha sempre vissuto la nonnina d’Abruzzo con la nipote Mimina e il marito Silvio e la cognata Teresa quasi 92enne che gode di buona salute.
Grazie al Gazzettino stradale tussiano che le dedica un pezzo di asfalto per gli auguri per ricordare a tutti il grande avvenimento si susseguono numerose telefonate augurali. Anche l’ex professionista Leonardo Giordani, come sempre ha mandato un messaggio di auguri alla zia tifosa che sempre lo vedeva correre in televisione e tifava per lui.

da Il Centro del 9 settembre 2014

oggi il nostro quotidiano, oltre all’articolo che abbiamo riportato, ha dedicato a Pietta addirittura la prima pagina del giornale, con la foto-notizia dell’immagine della “zia” e la scritta apparsa sulla strada che porta a Tussio.

La nonnina d’Abruzzo è nata l’8 settembre 1906
Ultima di otto fratelli, ha gestito un negozio di alimentari

«Pietta» ha 108 anni
Traguardo-record
e gran festa a Tussio

PRATA D’ANSIDONIA Compiva 37 anni quel giorno del 1943, quando finiva una guerra – e ne cominciava un’altra –, quando Vittorio Emanuele III di Savoia scappava da Roma con Badoglio, l’esercito era in rotta e le bombe alleate seminavano morte ovunque, in quel grande campo di battaglia che divenne l’Italia di allora. Oggi, che di anni ne ha 108, può dire davvero di aver tagliato un traguardo da record. Storico, incastonato nella più grande storia del Paese. E nel paese di Tussio la nonnina d’Abruzzo Pia Carosi, classe 1906, per tutti «zia Pietta», ha trascorso tutta la sua vita. Una vita che abbraccia il XX e il XXI secolo. Tra albe e tramonti, sullo sfondo di un’esistenza tutta dedicata alla famiglia – la nonnina è l’ultima di otto fratelli – «Pietta» ha scelto di non sposarsi lavorando da sempre nella cantina-bottega di generi alimentari della famiglia fino a quando le sue forze gliel’hanno consentito. Ieri, mentre la frazione di Tussio di Prata d’Ansidonia festeggiava la Madonna di Loreto con una cerimonia religiosa nella piccola chiesa fuori dal borgo, il pensiero di tutti i compaesani è andato alla vegliarda che ha visto scorrere tanta e tanta acqua dalle Sette Fonti, luogo ameno del paese. I tussiani raccontano che «ha curato tutti i suoi nipoti con l’amore di una mamma, ricambiata da loro con lo stesso affetto». In questi ultimi mesi la nonnina amata da tutti si è un po’ indebolita anche per i postumi di una banale caduta, ma con la mente resta lucida, tanto da ricordare i nomi di tutti i suoi cari, specialmente della nipote Mimina col marito Silvio e della cognata Teresa, quasi 92enne. La nonnina vissuta sotto dieci Papi (da San Pio X a Francesco) ha tagliato un traguardo importante, incamminandosi verso i 109. Ne ha fatta di strada, tanto che, proprio sulle strade del suo paese natale, sono comparsi degli auguri speciali, vergati da Angelo Giordani, il «Gazzettino stradale» che annuncia gli avvenimenti di Tussio. Non è mancato il messaggio dell’ex ciclista professionista Leonardo Giordani per la zia tifosa che lo vedeva correre in tv. Un 8 settembre, questo sì, da ricordare.


29 agosto 2014

Il nostro parroco, don Alessandro, ha comunicato alla popolazione che domenica
31 agosto alle ore 12,00, la santa messa sarà celebrata dal vescovo Giuseppe Petrocchi.
L’intrattenimento alla nostra parrocchia è inserito nell’ambito delle visite pastorali che Sua Eccellenza dedica alle comunità del territorio.
Don Alessandro ha invitato tutta la popolazione a partecipare al rito.


29 agosto 2014

Non capita spessissimo di avere la possibilità di conoscere 5 generazioni.
A Tussio succede.
Ecco che Rosalia Bruno, con Ercolino Di Livio, ha generato
Anna Di Livio che, con Sergio Cialfi, ha generato
Renzo Cialfi che, con Elian, ha generato
Lili Cialfi che ha generato
Enzo Aguilera Cialfi.
Auguri.

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25 agosto 2014

Ormai da anni, è consuetudine che, la “fiaccola di Celestino”, nel suo percorso dal monte Morrone alla città di L’Aquila, in onore di don Tullio De Rubeis, l’inventore della moderna Perdonanza, fa tappa a Tussio, suo paese natale.
Il 21 agosto è ancora arrivata nella piazza di Tussio, portata, coincidenza, dal nostro paesano Gianni Giorgi, podista del Centro Celestiniano.
L’accoglienza è stata, come sempre, calorosa e colorata.

xxx manca la foto

Angelo Giordani, grande animatore della manifestazione, ce la racconta così:
TUSSIO S’E’ DESTA CON L’ARRIVO DELLA FIACCOLA DELLA PERDONANZA E DELLA GRADITISSIMA PRESENZA DI UNA EQUIPE RAI

Anche il popolare giornale IL CENTRO, tra i più letti in ABRUZZO, ha riportato con ENFASI l’articolo da me inviatogli sulle nostre Feste con il titolo: TUSSIO, TANTE EMOZIONI DURANTE LA FESTA IN PAESE.
Ma non solo!!! I carissimi amici giornalisti de IL CENTRO, conoscendo da anni ormai l’accoglienza che il nostro popolo tussiano riserva all’arrivo della fiaccola della Perdonanza, si sono prodigati nel far venire a Tussio giovedì 21 una equipe Rai.
Hanno ripreso con maestria dapprima lo SBANDIERAMENTO all’entrata del paese delle tante persone presenti alla scritta sull’asfalto di benvenuto alla fiaccola. Subito dopo, mentre il “fiaccoliere” ha rallentato la marcia, tutti con le macchine siamo corsi in piazza davanti alla Chiesa piena per accogliere anche lì degnamente la fiaccola ormai denominata “PORTA FORTUNA DI TUSSIO”. E lì di nuovo uno sventolio di quasi 30 bandiere di mezzo mondo e tifo da stadio per i bravi atleti marciatori, che i bravissimi giornalisti di MAMMA RAI si sono sbizzarriti con riprese favolose e interviste. Immagini poi riproposte nel telegiornale serale delle 19.30 TG3 ABRUZZO DAL TITOLO: “LA PERDONANZA A TUSSIO”, di vari minuti per la gioia non solo dell’appassionato popolo tussiano, ma di quanti ancora hanno a cuore questa oltre settecentesca manifestazione.
Grazie di nuovo amici giornalisti e un arrivederci alla 721esima edizione del 2015.

xxx manca la foto


18 agosto 2014

da Angelo Giordani
LE NOSTRE FESTE RELIGIOSE
Ritorno all’antica per le nostre feste religiose,di Sant’Anatolia e la Vergine Addolorata, che da un po’ di anni si festeggiano il sabato e la domenica dopo ferragosto.
Dicevo ‘’all’antica’’ perché da decine di anni non si udiva durante la processione lo ‘’scampanellare’’ delle nostre campane e anche i tanti canti religiosi delle nostre giovani e meno giovani donne.
Ma l’entusiasmo ha contagiato anche alcuni uomini che si sono uniti nei canti lungo il percorso del nostro accogliente borgo.
Una bella Festa piena di Religiosità senza grandi ‘’pompe’’ come da tempo non si vedeva, e soprattutto quel continuo ‘’scampanellio’’ che tanto ha emozionato tutti.
Plaudiamo le due terne, di giovani che con entusiasmo sono saliti fin lassù al nostro bel campanile, (tra questi un Francese ed un Tedesco originari Tussiani, assidui lettori del nostro bel sito info@tussio.it ) alternandosi nei due giorni festivi, ridonandoci finalmente quell’emozione dei tempi passati.
Ringraziamo anche i giovani che in poco tempo sono riusciti ad organizzare una bella festa allietandoci nei pomeriggi e nelle serate .
Un arrivederci alle prossime feste 2015.

La notizia, con un bel articolo, è stata riportata anche dal quotidiano Il Centro.

16 agosto 2014

Le feste di Santa Anatolia e la SS. Madonna Addolorata quest’anno si terranno il 16 e il 17 agosto, con una semplice cerimonia religiosa e una processione con entrambe le statue.


5 agosto 2014

In occasione del 33° Campo Scuola “7 Giorni Giovani” tenuto dall’associazione Nuova Acropoli presso Sette Fonti, verranno organizzati nei giorni:

martedì 5 agosto ore 16.30 giochi e spettacoli per bambini in piazza a Prata D’Ansidonia
mercoledì 6 agosto ore 21.30 gara in notturna di orienteering per le vie di Tussio.

La popolazione è invitata a partecipare.


5 agosto 2014

dall’ing. Camillo Berardi

Per il “Piccolo Giornale di Borgo”, invio il canto aquilano “Ma che è ‘stu scontentu” allegando il testo poetico in vernacolo con la traduzione in lingua, e il link per ascoltare la canzone:

http://www.youtube.com/watch?v=UYQXRryOUBA

Il componimento è risultato vincitore del 1° Premio assoluto per la Canzone Dialettale Abruzzese al Concorso “Vernaprile 2006” organizzato dalla “SMS Fratellanza Artigiana” di Teramo con la seguente motivazione: “L’opera è valida, originale con il rispetto degli antichi stilemi e si presenta come un lavoro molto raffinato nel quale la tradizione è giocata con classe”.

Questo canto aquilano esprime la struggente malinconia di chi -sentendosi dotato di una grande apertura d’ali – non ha trovato spazio nel piccolo mondo soffocante in cui la sorte lo ha costretto a vivere. Non gli resta che evadere nel sogno.

MA CHE E’ ‘STU SCONTENTU

Versi di Maria Luisa Frasca
Musica e armonizzazione di Camillo Berardi

Ma che è tuttu questu scontentu ?
Pecchè sbatto contr’a ‘nu muru ?
Ju tempu s’ha fattu cchiù lentu
ju celu s’ha fattu cchiù scuru.

                        ‘Na vote me credea
                         che se potea spazia’.
                         Ju munnu me ss’è fattu troppo strittu,
                         ji’  quasci  non ci pozzo rispira’.

Me pare ch’è come ‘na fame
me pare ch’è come ‘na sete.
Ma a mmi’ no’ me sazia lo pane.
Che pena le pene segrete…

                        ‘Na vote me credea
                         che se potea spazia’.
                         Ju munnu me ss’è fattu troppo strittu,
                         ji’  quasci  non ci pozzo rispira’.

Redengo la vita a ju sognu
mo’ che la speranza è finita.
Ccusci’ no’ me pare ch’ è pocu
lo pocu che me dà la vita.

                          E pure se mme pare
                          che non se po’ spazia’,
                          ju munnu me llo faccio meno strittu,
                          forse ccusci’ ce rrescio a rispira’.

CHE COS’E’ QUESTO ETERNO SCONTENTO
(traduzione in lingua)

Che cos’è questo eterno disagio?
Perché [ad ogni passo] urto contro un muro?
[Per me] il tempo è diventato più lento
il cielo si è fatto più scuro.

         Un tempo ho creduto
         di poter farmi largo [nel mondo]
         ma il mio mondo è diventato troppo stretto
         [tanto] che quasi mi sento soffocare.

Mi pare sia come una fame
mi pare sia come una sete
ma non c’è pane che mi possa saziare.
Che pena le pene segrete…

         Un tempo ho creduto
         di poter farmi largo [nel mondo]
         ma il mio mondo è diventato troppo stretto
         [tanto] che quasi mi sento soffocare.

Faccio rivivere la mia [vecchia] abitudine di sognare
or che la speranza è finita.
Così non mi par che sia poco
quel poco che mi offre la vita.

         E anche se mi sembra
         di non riuscire a librarmi,
         mi costruisco un mondo meno angusto
         nel quale, forse, riuscirò a respirare.

N.B. Le parentesi quadrate contengono parole che non figurano nel testo, ma sono << effettivamente >> nel senso della frase.

xxx manca la foto

Foto di Luciano Dionisi


23 giugno 2014

ieri, aTussio si è ricordato il Corpus Domini, con una bella e sentita processione per le strade del Paese.
Forse più degli altri anni, la popolazione ha partecipato con l’allestimento di altarini e una infiorata continua lungo il percorso del Santissimo.
Angelo Giordani, ovviamente, ha elogiato il lavoro con la caratteristica scritta sul “gazzettino stradale”.


11 giugno 2014

da Toni Santogrossi

Anche questa è una mia corrispondenza personale che, però, voglio condividere con tutti, perché la notizia è rilevante per la nostra comunità.

Vengo a sapere che il nostro compaesano, Giacomino Carosi, ormai da anni residente negli Stati Uniti, ha preso parte attivamente allo sbarco in Normadia il 6 giugno di settanta anni fa.

Infatti in questi giorni i “grandi del mondo”, che hanno partecipato in maniera determinante alla sconfitta del nazi-fascismo e alla liberazione dell’Europa, si sono riuniti in Francia ed hanno ricordato l’avvenimento.

La figlia di Giacomino, Laura, mi ha inviato questo ritaglio di giornale con la notizia di Jack insignito della “stella di bronzo”, massima onorificenza che si conferisce ad un soldato.

Ho portato il documento a Giovanni De Santis (Giuann’ Fusar’(o)) il quale mi ha detto che già sapeva tutto, perché lui è in contatto frequente con Giacomino. E Jack, come lo chiamano gli americani, gli aveva raccontato tutto con l’espressione tipica che usiamo nei paesi:
“ Ji non sapeva notà, quiri spareven’(o) da tutt'(e) l'(e) part'(i), y a mmi m’(e) seva r’(e)stritt’ ru cul’”
(io non sapevo nuotare, i tedeschi sparavano da tutte le parti e a me si era ristretto…..)

Valhalla resident recalls D-Day
6/6/14
VALHALLA – A Valhalla resident took a trip down memory lane as he recalled the events of D-Day.
Jack Carosi, 93, was born in Italy but fought for the U.S. alongside thousands of troops on Normandy Beach. Carosi held back tears as he remembered coming out of the water onto sharp rocks.
Carosi was just 23 years old when he fought on the front lines on the coast of Normandy. He says the water was so deep that it was up to his neck and he didn’t know how to swim.
His service and bravery didn’t come without sacrifice. Carosi put his own life at risk to help get word that his unit was in dire need of help. He was shot twice in the leg for his effort.
Carosi’s selfless act earned him the coveted Bronze Star and the Purple Heart.

La traduzione l’ho fatta con i mezzi che internet fornisce:

Valhalla – Un residente Valhalla ha fatto un viaggio a ritroso nella memoria, quando ha ricordato gli eventi del D-Day.
Jack Carosi, 93, è nato in Italia ma ha combattuto per gli Stati Uniti insieme a migliaia di soldati in Normandia Beach.
Carosi ha trattenuto le lacrime mentre ricordava quando usciva dall’acqua e camminava sulle rocce taglienti.
Carosi aveva appena 23 anni quando ha combattuto in prima linea sulle coste della Normandia. Dice che l’acqua era così profonda che arrivava fino al collo e lui non sapeva nuotare.
Il suo servizio e coraggio non sono venuti senza sacrificio. Carosi ha messo la propria vita a rischio per contribuire per mantenere la parola e portare soccorso alla sua unità che aveva un disperato bisogno di aiuto.
E ‘stato colpito due volte alla gamba per il suo sforzo.
L’atto generoso di Carosi gli è valso l’ambita stella di bronzo e la Purple Heart.
Roberto Depiera
ha fatto un lavoro di ricerca e suggerisce ….:
1) evidenziare e copiare l’articolo del giornale scritto in inglese.
2) incollare il tutto nella finestra di ricerca di Google.
3) dare invio e si apre la finestra con l’articolo sul sito originale
4) cliccando sull’articolo si apre anche un filmato con l’intervista a Giacomino a casa sua.
Bello. Vale la pena conoscere questo altro pezzo di storia di un Tussiano.

Tanto per rinfrescarci la memoria, in basso riporto qualche notizia sullo sbarco in questione.

Da Wikipedia:
Dopo lo sbarco degli alleati in Italia si discusse a lungo sull’eventualità dell’apertura di un secondo fronte. Questa azione venne rinviata per molto tempo a causa di dissidi interni tra gli alleati. Uno dei problemi più importanti da risolvere era la scelta del punto di sbarco, i più plausibili erano tre: Pas de Calais, Penisola del Cotentin e Normandia.
Fu scelta la Normandia e il D-Day fu fissato per i primi di giugno. All’alba del 6 giugno 1944 le forze alleate sotto il comando dei generali Eisenhower e Montgomery, sbarcarono sulla costa normanna aprendo un fronte lungo oltre 70 km.
Lo sbarco denominato “Operazione Overlord” fu appoggiato da un’imponente flotta e da ingentissime forze aeree che bombardarono le difese tedesche e lanciarono formazioni di paracadutisti alle loro spalle. Per indebolire le forze tedesche già dal mese di febbraio vennero bombardate le reti ferroviarie, intanto fu allestito un piano di inganno chiamato Operazione Fortitude che serviva a convincere gli alleati che non si sarebbe arrivati in Normandia..
Lo stato maggiore tedesco, credendo che si trattasse soltanto di una mossa diversiva e che il vero e proprio sbarco sarebbe avvenuto sulle coste della Manica, esitò a spostare tutte le sue riserve intorno alla testa di ponte aperta dagli anglo-americani in Normandia.Questo rese più facile agli alleati sbarcarvi truppe così ingenti.
Dopo numerosi scontri e gravissime perdite umane il 24 agosto 1944 Parigi fu liberata. Le truppe del generale De Gaulle entrarono per prime nella capitale e grazie all’azione della Resistenza anche la Francia poté figurare tra i paesi vincitori del conflitto.

Le perdite del D-Day
Il prezzo dell’Operazione Overlord il 6 giugno fu di circa 10.300 vittime (2.500 morti) per gli Alleati: 6.600 americani (di cui 1.465 morti, 3.184 feriti, 1.928 dispersi e 26 prigionieri), circa 2.750 britannici, quasi 1.000 canadesi (di cui 359 morti). Ricerche più recenti e accurate sulle singole vittime del D-Day hanno alzato il totale dei morti, portandolo a circa 4.400 fra gli Alleati (2.500 morti americani e 1.900 morti fra britannici e canadesi)].
Per quanto riguarda le 6.600 perdite americane, almeno 2.500 (238 morti accertati) furono quelle delle due divisioni aviotrasportate. Le vittime sulla spiaggia Utah furono circa 200, compresi 60 dispersi. La maggior parte delle perdite americane (circa 4.000), quindi, venne sofferta dalla 1ª e dalla 29ª Divisione, impegnate su Omaha Beach, da allora soprannominata “Bloody Omaha” (“La sanguinosa Omaha”).
I britannici persero circa 1.280 soldati sulle spiagge dell’invasione: 410 uomini sulla spiaggia Gold, circa 240 soldati del Commando Nr. 48 a Juno Beach e circa 630 uomini su Sword. Questa stima, però, non tiene conto delle vittime dei combattimenti del D-Day una volta che le truppe britanniche penetrarono nell’entroterra. Circa 1.400 vittime (600 uccisi o feriti durante il D-Day, 800 dispersi) soffrì invece la 6ª Divisione Aviotrasportata. 95 furono le vittime tra i piloti di alianti.
I canadesi su Juno Beach persero quasi 1.000 uomini (359 morti, 574 feriti e 47 prigionieri).
Nonostante il prezzo elevato in vittime umane, Eisenhower e Montgomery in cuor loro avevano temuto perdite molto più pesanti.
Il numero totale delle perdite tedesche non è conosciuto, ma si stima sia stato tra i 4.000 ed i 9.000 uomini.


10 giugno 2014

da Toni Santogrossi.
Mi è arrivata questa mail privata che commenta il restauro del quadro di Maria SS. Assunta.
L’ho trovato bello e appropriato e voglio condividerlo con i lettori di questo “giornale”.

oggetto: un aforismo di Seneca: “vita brevis, ars lunga”

Spesso non ci rendiamo conto che quello che riteniamo essere insignificante può rappresentare invece una tappa nella nostra memoria collettiva.
È il caso di vecchie foto, ma anche di attrezzi, di oggetti, di pezzi di tessuti… Sono scrigni di vita e, non solo, testimonianze storiche che ci permettono di accedere ai significati più profondi di una civiltà e farne tesoro.
Ci permettono di proiettarci in un viaggio nel tempo tra passato presente e futuro.
Sergio ha ragione nel suo articolo, ci si deve “prendere cura” di un opera d arte, anzi di un paesino; ci si deve interessare alla sua vita, seguire le tappe della sua storia.
La terminologia della salute che ha adoperato Sergio è proprio vera e bella.
Io credo anche che abbiamo bravissimi medici che possano prendersi cura di tutto questo patrimonio.

9 giugno 2014
da Sergio Colangeli
Buongiorno infotussio,
grazie per aver pubblicato in maniera così dettagliata e documentaria tutti i passaggi del restauro del quadro Maria SS. Addolorata.

Iniziativa apprezzabile, a cui noi siamo grati per chiunque si adopera e si impegna al fine che tutto ciò sia possibile.

Le opere d’arte sono un nostro patrimonio, fanno parte del DNA di ciascun di noi, sono la nostra storia, anche in un piccolo borgo come il nostro.

La cura di esse significa cura per noi stessi, o per un parente caro…o un amico…e come ci si informa, si chiede, si partecipa alla “malattia” di un paesano, chiedendo e raccontando con trasporto, cento ed una volta ancora, senza mai stancarsi, “ma come è successo?”, “ma stava tanto bene?”, “ma che gli hanno detto?”, “…ma tu guarda un po’ che doveva capitare!”, “ma adesso meno male col tempo si aggiusta”….

E’ giusto conoscere la “malattia” e la “cura” delle nostre opere d’arte, ed informare al meglio ed in maniera così dettagliata la diagnosi,l’intervento e la cura, anche se con terminologie “scientifiche” che non tutti noi conosciamo.
Ma in fondo, quando parliamo di “malattie, medici e cure”, siamo sicuri di comprendere e capire tutto quello che ci viene “raccontato”? Non credo! ma non è questo quello che è importante, la cosa veramente importante è la partecipazione all’evento, la vicinanza ed il sostegno che ognuno di noi si sente in dovere di offrire a chi, in quel momento, è in difficoltà.

Sempre Vostro
Sergio

3 giugno 2014

In questi giorni, dietro l’altare della Congrega di Tussio, abbiamo potuto ammirare il quadro di Maria SS. Addolorata, restaurato grazie all’iniziativa del nostro “Comitato Parrocchiale” composto da: Il parroco: don Alessandro, Peppino (Giuseppe) Giordani, Filiberto Leonardis, Mimino (Domenico) Cicerone, Vincenzo Tursini.

Il lavoro è stato svolto da Tonio De Amicis e dalla moglie Alida.
In basso c’è la relazione e le foto che i restauratori hanno presentato alla Soprintendenza alle Belle Arti e al comitato parrocchiale di Tussio

il nostro plauso a tutti, per l’impegno e la lungimiranza dimostrata.

relazione dei tecnici.

Sinopia di Tonio De Amicis e C. Sas

  • Conservazione e Restauro Opere d’Arte –
    Via Del Ponte 10, Civitaretenga (AQ)
    Laboratorio in Navelli (AQ),Via del Commercio 37
    Cod. Fisc. e P.IVA 01565390661- C.C.I.A.A. dell’Aquila n. REA 103463
    Pos. INAIl n.20098870 Albo Imprese Artigiane n. 32291 cell. 3397462560

Spettabile
Parrocchia di San Martino
Tussio (AQ)

Spettabile
Soprintendenza B.S.A.E. Dell’Abruzzo
Monastero Sant’Amico – L’Aquila

Oggetto: relazione tecnica sullo stato di conservazione e sull’intervento di restauro eseguito sul dipinto ad olio su tela del XIX sec., che rappresenta la Madonna Addolorata , sito nella Congrega della Confraternita di San Giuseppe e Maria SS. Addolorata nella Chiesa di San Martino in Tussio (AQ).

Soprintendente: Dott.ssa Lucia Arbace
Direzione dei lavori: Dott.ssa Rosella Rosa
Restauro: Sinopia sas di Tonio De Amicis e Alida Wolbeek
Civitaretenga (AQ)
Committenza: Parrocchia di San Martino, Tussio(AQ)
Periodo dell’intervento: Febbraio – Maggio 2014

Dati identificativi dell’ opera
Ubicazione: Chiesa di San Martino, Congrega della Confraternita
di San Giuseppe e Maria SS. Addolorata, Tussio(AQ)
Collocazione: Abside
Oggetto: Dipinto ad olio su tela
Soggetto: Madonna Addolorata
Epoca: XIX sec.
Autore: Ignoto
Dimensioni: H cm 117 x L cm 91

Tecnica di esecuzione

Il dipinto è stato realizzato su di un supporto di tela di lino, di fattura industriale, composta da due porzioni cucite insieme verticalmente da un semplice punto annodato.
Lo strato pittorico, piuttosto sottile, è stato eseguito con la tecnica che impiega come legante l’olio su di una preparazione bianca.
Stato di conservazione
Il dipinto in oggetto, situato tra due tele ovali coeve e dello stesso autore, si trovava in precarie condizioni di conservazione.
La tela di supporto presentava allentamenti, deformazioni ed era caratterizzata da numerosi fori provocati da insetti xilofagi che avevano attaccato il telaio ligneo.
La superficie dipinta era totalmente e corposamente ridipinta con colori ad olio.
Le pesanti manomissioni estetiche occultavano tutto il fondo e la figura travisando completamente il testo pittorico originale e, di fatto, trasformando il manufatto in un’altra opera, qualitativamente più scadente e creando in tal modo un falso storico ed estetico che non dialogava più con i due ovali, precedentemente restaurati, frutto della stessa mano esecutiva.
La ridipintura, applicata con notevole spessore, nella fase di asciugatura si è diffusamente crettata provocando sollevamenti ed acconchigliamenti alla pellicola pittorica della stessa ridipintura.
Le porzioni di cromia originale non interessate da rifacimenti erano molto limitate e la superficie dipinta denotava un generale offuscamento per la presenza di polvere sedimentata, schizzi di calce e colature di vernice della tinteggiatura delle pareti.
Il retro presentava macchie di muffa dovuta al contatto della tela con la parete umida interessata dalla presenza di organismi biodeteriogeni.
Il telaio di sostegno fisso non era più idoneo ad assecondare i naturali movimenti della tela di supporto e aveva lasciato l’impronta sulla tela stessa.

Intervento di restauro

Considerata la pesante ridipintura fortemente crettata, si è optato di eseguire, preliminarmente alle operazioni di foderatura, la pulitura con la rimozione di tutte le sostanze soprammesse alla materia originale.
La pulitura è stata messa in atto in modo graduale e stratigrafico.
Dapprima è stata rimossa, con una soluzione chelante a ph 6 e tamponcino di cotone, la polvere di accumulo e gli schizzi di calce; quelli più coesi alla superficie anche con ausilio meccanico di bisturi.
Dopo saggi di prova, la metodologia più idonea per la rimozione della tenace ridipintura ad olio, si è rivelata essere l’applicazione di un solvent – gel a base di Ligroina 70%,Alcool Benzilico 15% e Alcool Etilico al 15%,con tempo di contatto dai 5 ai 10 minuti, rimozione a secco con tamponcino di cotone e ausilio meccanico di bisturi, sotto la lente di ingrandimento; trattamento finale con Ligroina.
Ove lo spessore risultava maggiore il gel è stato applicato due volte.
Ultimata la pulitura ( le riprese fotografiche mostrano il recupero del testo pittorico originale e la luminosità della tavolozza impiegata in origine, la morbidezza del panneggio, i delicati passaggi tonali dell’incarnato), si è lasciata per alcuni giorni la superficie a riposo per dar modo ai solventi impiegati di evaporare completamente; successivamente è stata eseguita una verniciatura intermedia del dipinto con vernice acrilica a retoucher della Lefranc & Bourgeois, per ridare il giusto indice di rifrazione alla superficie dipinta e proteggere la pellicola pittorica nella fase di foderatura.
Una volta asciutta la vernice il dipinto è stato velato con carta riso e colletta, applicato sul retro il biocida Biotin R e carteggiato leggermente per rimuovere le sostanze che potessero impedire la corretta applicazione dell’adesivo impiegato nella foderatura.
La foderatura è stata attuata con tela di lino pattina e colla di pasta e successivamente la superficie dipinta è stata stirata dal davanti interponendo al ferro carta cerata.
Rimossa la velinatura con acqua calda, il dipinto è stato poi applicato su di un nuovo telaio ligneo ad espansione regolabile sostituendo il vecchio telaio fisso, non più idoneo alla funzione di sostegno.
Le stuccature sono state eseguite con amalgama di gesso di Bologna e colla di coniglio a caldo, quindi lasciate asciugare e rasate con l’ausilio del bisturi.
La fase finale della reintegrazione cromatica è stata eseguita con colori ad acquerelli stabili Windsor & Newton e colori a vernice Maimeri, con trattamento mimetico al fine di ridare unità di lettura al testo figurativo.
Il trattamento finale di protezione e di presentazione estetica è stato eseguito a spruzzo, con una vernice mista composta dal 50% di vernice tipo Retoucher e 50% di tipo Matt della L&B.
Sinopia di Tonio De Amicis e C. Sas


28 maggio 2014

ultima paesia di Vanda Santogrossi

SEMO COMENZATU … E JU CENTRU?

Se vetono tandi palazzi che stannu rrenascennu
e ttande gru sparze che stau aperte ‘n celu
e co’ cquiji bbracci se vau ‘gni jornu salutennu
quannu se moenu e ‘nnanz’arrete e sott’e sopre vannu .
Se parlenu tra esse e vau ‘n giru rraccondenne
ju strazziu e ju doluru de suffitt’e mmuri
che se torceanu cquijiu bbruttu jornu
quannu caschetteru titti cambanili pret’e calcinacci
‘n zembr’aji quatri de tutti j’andenati
e cquiji de valoru co’ ttandi sordi combrati.
E mmo’ tirenu ‘nu suspiru de sollievu ji muri tutti rraggonciati
e bbeji rrennoati aspetteno dajiu patrò d’esse a ddoere raddobbati
p’esse d’amore rrescallati daji quatrani rrallecrati.
Certu so’ ppochi ji palazzi comenzati
‘n gonfrond’a ttuttu ju sfasciu che c’è statu
cquijiu jornu sfurtunatu
ma tand’è lla vojia de rrevetè rrenasce ‘sta città
che “ quiji ” che so’ rresciti accomenzà se tanna rrencrazià.
Se vete che chiggunu co’ ju cerevejiu finu ecco ce sta’
era ‘mbossibbele che no’ nze rresci’a ttroà !…!
Mo però no’ nz’atà ferma’ ten’angora jì a bbussà
a cquela porta che ji sordi atà caccià
finu a quannu ju “ Centru” s’ata’ rracconcià
pure se pe’ ffajiu tand’anni s’atann’aspettà.


26 maggio 2014

Elezioni Europee  25 maggio 2014

 TussioPrata D’AnsidoniaTotale%
elettori581
Votanti73  
Schede bianche2
Schede nulle4
Scelta Europea2241,5
NCD  – Alfano38114,3
Forza Italia11193011,6
Fratelli D’Italia214166,2
Movimento 5 stelle8445220,1
Lega Nord110,4
L’Altra Europa –  Tsipras1341,5
Verdi – Green Italia
Italia Dei Valori1120,8
Io Cambio
PD Partito Democratico399913853,8

Elezioni Regionali 25 maggio 2014 

TussioPrata D’AnsidoniaTotale%
Aventi diritto
Votanti73
Schede bianche1
Schede nulle4
Lista Marcozzi4293412,73
Movimento 5 stelle
(preferenze)
Lista D’Alfonso5213718970,79
Regione facile
Preferenze:
Emilio Nusca
Lucia Pandolfi
3433
1
118
Partito socialista italiano11
SEL123
PD Partito Democratico
Preferenze:
Pietrucci
1213547
Valore Abruzzo22
 Italia dei Valori11
Centro Democratico
Preferenze:
Arduini
111
Abruzzo Civico
preferenze:
Anastasio
111
Un’altra Regione per Acerbo
Preferenze:
Giannangeli
43372,62
Lista Chiodi8293713,86
Fratelli d’Italia 167
NCD  – Alfano
Preferenze:
Petrocco
2146
Abruzzo Futuro 11
Forza Italia
Preferenze:
Giuliante
Iampieri
53
1
1823

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5 maggio 2014

foto di Pierluigi Giorgi

15 aprile 2014

VITTORIO SGARBI A TUSSIO

Ieri pomeriggio (14 aprile 2014) il critico d’arte, storico dell’arte e politico italiano, Vittorio Sgarbi ha visitato alcuni centri della nostra zona.
Si è recato, in prima visita, a Bominaco per vedere le chiese di Santa Maria Assunta e l’oratorio di San Pellegrino.
Poi a Prata d’Ansidonia, alla chiesa di San Nicola di Bari dove ha ammirato il prezioso ambone in pietra in essa contenuto.
Quindi a Castel Camponeschi, poi, sollecitato dal nostro Sindaco ing. Paolo Eusani e dal rappresentante di Tussio al comune, Luigi Carosi, ha visitato il nostro paese.
Visita breve, per forza di cose:
l’ingresso del paese, il panorama notturno (erano le ore 21), la Congrega, da lui definita “molto bella” e la chiesa. Sgarbi si è rammaricato di non aver potuto vedere i quadri posizionati sugli altari, perchè, come sappiamo, sono stati messi in sicurezza in altro luogo.

pessima qualità, riconosciamo da sinistra: Luigi Carosi, Mario Andreucci, Vittorio Sgarbi, Giulia Giampietri e Antonio Figurelli

5 febbraio 2014

LA PIANTINA DEGLI ARCHI E’ STATA COLLOCATA NEL PARAGRAFO “GLI ARCHI” CONTENUTO NEL CAPITOLO “IL PAESE”

Ci è stata segnalata una imprecisione nel nome di arco e lo abbiamo corretto.
Approfittiamo per incoraggiare tutti a collaborare al sito con qualsiasi mezzo, anche, e soprattutto, con la ricostruzione esatta della storia e della memoria.

17 gennaio 2014

da Toni Santogrossi

Giorni fa, Gianni Giordani mi disse: ho pensato di disporre, sulla pianta topografica di Tussio, l’esatta collocazione degli archi del paese.

Dico: bene, lo ha già fatto Andrea Arielli, adesso architetto, nella sua tesi discussa all’ Università Degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti Facoltà di Architettura di Pescara – A.A.2010/2011
Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dell’Edilizia Storica.

Terremoto e centri storici. Il caso di TUSSIO (AQ)

Relatore Prof. Arch. Lucia Serafini,

Però, non essendo, gli archi, argomento importante per il lavoro, sono stati collocati con qualche imperfezione.

Incoraggio Gianni, e lui, oltre ad utilizzare gli archi da me censiti, ne ha aggiunti tanti altri che, effettivamente, meritano di essere citati.
Contemporaneamente ha avuto la sciagurata idea di chiedere a me e a Sergio anche qualche consiglio e parere …
Insomma, da un lavoro che, apparentemente sembrava fatto e finito nell’arco di poche ore, sono passati giorni e tantissime variazioni al progetto originale.
Tanto impegno, ovviamente.
A ogni buon conto è venuto fuori un bel lavoro che resterà per coloro che verranno e nel frattempo sarà beneficiato dai contemporanei.
Personalmente ringrazio Gianni e, immagino, lo faranno tutti coloro che “godono” di queste “cose”.


2 gennaio 2014

Più in basso, all’interno del paragrafo dedicato al “Natale nel Borgo”,
ci sono i ringraziamenti che l’Associazione “Tradizione e cultura” invia ufficialmente a chi ha collaborato alla riuscita della manifestazione.


19 aprile 2014

gli auguri di buona Pasqua, a tutti i lettori e visitatori del sito, li facciamo con il racconto che ci ha inviato …. Angelo Colangeli

Le ova tente d’ Pasqua

Le ultime ad arrivare, la mattina di Pasqua, erano le ova tente d Zi Flipp d Taverna nova.
Ormai le campane suonavano a festa e in casa mia, come in quelle di tutto il paese, si spandevano nell’aria i tradizionali ed ottimi profumi della coratella di agnello, che mia madre faceva cuocere lentamente sulle fornacelle, mentre nel forno della stufa a legna incominciava a rosolare il cosciotto con le patate.
In questa atmosfera arrivava lui, ormai sull’ottantina, nel suo volto risaltavano gli occhi piccoli e vispi ed un paio di baffi che lo rendevano austero. Saliva a piedi alla sua età, come se niente fosse, con il vestito di velluto marrone della festa con tanto di panciotto e orologio al taschino. Filippo era uno degli ultimi testimoni della Transumanza per anni su e giù per il tratturo, con le sue pecore, tra l’altopiano di Navelli e la Puglia. I suoi racconti rapivano la mia fantasia di bambino, anche, se a dire il vero, il suo scarso udito rendeva a volte molto divertente il dialogo. “So pers la ‘ntesa” diceva.
Nel giorno di Pasqua, fino a che ha potuto, prima di andare in chiesa per la messa, passava a farci gli auguri e, come prima cosa, tirava fuori dalle tasche della giacca 3/4 uova sode colorate che erano il suo dono per i più piccoli. Poi, in cucina, si intratteneva con suo nipote Dantuccio che, a quell’ora, era già alla sua seconda se non terza colazione di Pasqua con il tradizionale salame, pizza e uova sode. Ricordo la sua gioia, direi che era contento come una Pasqua, ogni volta che riceveva visite e poteva condividere uno spuntino e un buon bicchiere di vino.
Ma, se le uova sode colorate di Filippo erano le ultime, le prime erano sicuramente quelle di zia Ada e zia Colorinda che, di solito, erano le prime a farci visita e scambiavano con piacere quattro chiacchiere con mamma Maria, non senza aver portato il tradizionale pacchetto di zucchero, di caffè e la colomba. Ricordo la loro allegria, l’ironia di zia Ada ed i sorrisi e la voce allegra di zia Colorinda che, dandomi le uova, mi spiegava i suoi capolavori.
La tintura più comune era quella fatta con le bucce delle cipolle rosse, che davano un colore più o meno intenso al guscio, mentre le più ricercate e particolari erano quelle colorate con le violette e, in queste, zia Ada e Colorinda erano maestre. Le avrò ricevute sicuramente anche da altri, ma queste che ho raccontato mi sono rimaste particolarmente impresse nella mente.
Voi direte: che sarà mai.? Certo che al giorno d’oggi farà sorridere, ma chi li ha vissuti sa invece che erano gesti intrisi dei profumi autentici dell’affetto, della umanità e della devozione alle tradizioni, che nessun progresso e tecnologia saprà mai riprodurre.

Sepolcro alla Congrega 2014


25 marzo 2014

dal Consorzio Celestiniano

INVITO ALL’ INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA – ROMA

“MAJELLA: DOMUS CHRISTI, DOMUS NATURAE”

S. Pietro Celestino ed i luoghi dello spirito.

Fede, storia, tradizioni nel territorio del Parco

L’Ente Parco Nazionale della Majella con il sostegno di Fondazione Telecom Italia e con la collaborazione della Soprintendenza BSAE Abruzzo e della Fondazione Genti d’Abruzzo,
è lieto di invitare la S.V. all’inaugurazione della mostra multimediale “ MAJELLA: DOMUS CHRISTI, DOMUS NATUARE – S. Pietro Celestino ed i luoghi dello spirito. Fede, storia, tradizioni nel territorio del Parco” . il giorno Giovedì 3 aprile 2014 ore 11.30 presso Auditorium Conciliazione – Roma, Via della Conciliazione, 4

Un’esposizione che porta il visitatore a scoprire la Terra della spiritualità e dei tesori sconosciuti della natura del Parco Nazionale della Majella, in una visione unitaria del rapporto Uomo – Natura lungo il filo conduttore dell’eremitismo majellese.

7 sezioni ricche di effetti tecnologici, multimediali, sensoriali, visivi e tattili lungo le quali si potranno apprezzare ambienti e paesaggi del Parco e conoscere un fenomeno storico e culturale poco noto: l’Eremitismo, che qui trovò uno dei luoghi di elezione sotto l’importante impulso e guida di Pietro da Morrone, passato alla storia come Celestino V, il Papa del gran rifiuto. Il visitatore, nell’incedere del percorso espositivo, avrà così modo di comprendere come il territorio ancora conservi, quasi intatti, gli insediamenti eremitici e monastici e come questi siano parte integrante della cultura delle popolazioni locali e dell’intero contesto naturale.

La mostra sarà ospitata presso la Sala del Coro dell’Auditorium Conciliazione, ROMA dal 3 Aprile al 28 Aprile 2014, ore 10.00 – 18.00. Ingresso gratuito.

Per assicurare la migliore frubilità degli spazi espositivi la mostra potrà ospitare gruppi di massimo 25 persone per visita, che avrà la durata di circa un’ora. Per i gruppi sarà necessaria la prenotazione.

Per info e prenotazioni -0862 414310, è necessario prenotare entro e non oltre l’1/04/2014,la quota di partecipazione è di 20 euro a persona.

In allegato un abstract della mostra e l’invito personale all’inaugurazione. Si prega di confermare la propria presenza.

La mostra è realizzata nell’ambito del progetto “Cultura e Natura. L’ eremitismo nella natura selvaggia del Parco della Majella”, co-finanziato da Fondazione Telecom Italia


25 marzo 2014

da Dorando (Domenico Cicerone)

Domenica 23 marzo, rinnovata la tradizionale benedizione e distribuzione del pane (pagnotta di San Giuseppe) accompagnata dalla banda e da frequenti “cumplimenti” (anche se il tempo non è stato proprio favorevole).

12 marzo 2014

Domenica 23 marzo si terrà la festa in onore di S. Giuseppe.

Per coinvolgere la popolazione nelle fasi della festa, gli organizzatori invitano TUTTI I COMPAESANI , in piazza, alle 9,30 alla consueta benedezione del pane.
Al termine, prima di iniziare il giro per il paese per la distribuzione delle pagnotte, si offrirà un piccolo rinfresco.

Si invita tutta la popolazione a partecipare


11 marzo 2014

da Dorando (Domenico Cicerone)

Il 1 marzo 2014 è svolta la classica “Ruzzica Tussiana” Ha vinto la squadra A su quella B con il risultato di 8 a 7 . Le donne non hanno partecipato ma hanno seguito la gara per tutto il percorso.
Oltre ai vari “cumplimenti” (buffet) con dolci e vino c’è stato un turbine di coriandoli e stelle filanti, creato da Marco Iacobucci ha accompagnato tutta la gara creando anche il segnaposto ad ogni tiro con un pizzico di coriandoli.
Alcune cantine sono state accorpate per motivi tecnici mentre altre sono state messe a disposizione da famiglie anche se non hanno partecipato direttamente.
A conclusione grande cena con spaghetti al tonno, salcicce insalata dolci vari e fino a tarda notte con le donne tutte in maschera.
Ringraziamenti a tutti per la cortese partecipazione sia diretta che indiretta.


12 marzo 2014

da Angelo Giordani

Grande attesa per la Tirreno-Adriatico.

Il ciclismo mondiale attraversa domenica 16le nostre strade e noi saremo al bivio di Tussio-S.Pio con una colorata parata di bandiere.

Tussio Aq 12-3-2011. Ritorna la Tirreno-Adriatico con la 49esima edizione lungo le nostre strade e noi, appassionati di ciclismo e soprattutto di sport, saremo puntuali ad accogliere la variopinta carovana del ciclismo mondiale al bivio di Tussio-S. Pio lungo la Statale 17 con tante bandiere (30) di varie Nazioni, cartelli e scritte sull’asfalto accompagnate da tanti applausi.
Amici è tutto vero di quanto leggete!
Domenica 16 infatti è in programma la quinta delle 7 tappe della Tirreno-Adriatico , la Amatrice-Guardiagrele , quasi tutta sul territorio d’Abruzzo. Con ben 192 Km oltre duecento ciclisti dei cinque Continenti, attraversando Campotosto e il nostro capoluogo ancora martoriato, proseguendo per la SS 17 verso Popoli, saliranno per la Maiella a Passo Lanciano per poi tagliare il traguardo a Guardiagrele.
I fans dell’ex professionista Leonardo Giordani (adesso tecnico della squadra Toscana U.C. Pistoiese dilettanti) si ritroveranno al Bivio di Tussio-S. Pio SS 17 per preparare un’altra festosa parata regale , scenario degno del grande avvenimento mondiale come negli anni scorsi, soprattutto per ringraziare gli organizzatori per aver privilegiato ancora una volta i nostri luoghi.
Siamo certi che tantissimi sportivi con figli e nipoti con bandiere saranno lungo i loro centri ad emozionarsi ed applaudire i cilclisti al passaggio.
I famosi FANS di GIORDANI si ritroveranno, come detto, al bivio Tussio-S.Pio verso le ore 10 e con allegria prepareranno lo scenario regale che Mamma Rai divulgherà nel mondo per la gioia dei nostri compatrioti all’estero e far rivivere loro momenti di nostalgia.
Non mancherà di certo un tavolo con delizie locali per rallegrare la spasmodica attesa.
Amici venite tutti!!!


3 febbraio 2014

ultima paesia di Vanda Santogrossi

CE LA FECEMO …?!?

Ji bbracci de lle gru pennenu pe’ ll’aria
e ju sole de Jennaru j’ha fatti scindillà
pure se le chiacchiere so’ sequitat’a vvolà.
Arcuni fatti so’ vvenuti a ccapu
de certu no’ gratiti da tutti cquij’aquilani
che s’aspetteenu ‘na cosa tandu mejiu
pe’ rattivà la vita a ‘sta città ‘mmalata.
Se ce stau cquiji che tenchenu speranza
ce ne stau tandi che so’ rremasti male
pure se ttande cose a vvote se sospetteno
e po’ se scopreno e , pe’ tiscazia , forze so’ vvere.
Veru è che gnisciunu se porta nent’arrete
quannu ‘stu munnu lassa condrovojia
e pe’ vvive bbasta lo necessariu “che a ttandi pare pocu”
e ‘ndrallazza p’avè lo sopravanzu “zuzzu”.
Cerchemu de ravvivà ‘stu core de j’Abbruzzu
e no’ fecemo jì ‘nnanzi ji laori a sijiuzzu !
Volemo timostrà ‘na bbona ‘ote che cocce fini
ce stann’angora e co’ ‘nu pare.e.e…e…!
E de mettese a llaorà no’ vetono l’ora?!?
Le spalle ròsse scì che le tenemu
ma de cattii sirvizi , pecchè , nu’ le rrempiemu ?!
Pecchè de bbrutte chiacchiere nu’ ce le carichemu?!?

Archivio notizie – 2013

ATTENZIONE
Se tecnicamente riusciamo a sostituirle, vorremmo rinnovare le foto panoramiche di Tussio poste “in copertina”.


INVITIAMO TUTTI A INVIARE IMMAGINI E FOTO PANORAMICHE.
Ne sceglieremo due e le altre saranno pubblicate all’interno del sito..

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30 dicembre 2013

Abbiamo stilato una lista, a “memoria”, di tutti i paesani che, nel 2014, “avranno” compiuto, o stanno per compiere, 80 anni.
Se manca qualcuno segnalatelo.

Ad essi porgiamo auguri di lunga e sana vita.

Famiglia/casamfetà nel 2014anno di nascita
Pietta Carosi11081906
Leondina Ciccarelli11011913
Serafina Leonardis1991915
Rosina de Rubeis1981916
Giovanni Carosi1971917
Velina Evangelista1951919
Nicolina Ciccarelli1941920
Giacomino Carosi1931921
Ida Santilli 1921922
Elda Colangeli1921922
Ada Colangeli1911923
Teresa Carosi1911923
Pasquale Pietrangeli1911923
suor Adele Gesualdi1911923
Maria Zaino1901924
Rosalia Bruno 1891925
Maria Colangeli1891925
Assunta De Amicis1891925
Elia Leonardis 1891925
Carmine Leonardis1 881926
Gioconda Gesualdi1881926
Giovanni Ciccarelli1881926
Clorinda De Santis1881926
Paolo Grilli1881926
Velia Moscardelli1881926
Lucietta Leonardis1871927
Adina Leonardis1871927
Lucia Colangeli1871927
Giovanni Rossi1861928
Vanda Santogrossi1861928
Giovanna Leonardis1861928
suor Agnese Gesualdi1861928
Lida Moscardelli1851929
Linda Colangeli1851929
Antonio Ciccarelli1851929
Angelina Evangelista1841930
Teodolinda Carosi1841930
Bice Carosi1841930
Maria Rapini1831931
Iole Leonardis1821932
Benedetto De Rubeis1821932
Maria Pia Paolini1821932
Esterino Moscardelli1821932
Giulio Gesualdi1821932
Lina Carosi1811933
Maria Giamberardino1811933
Gabriele Cantera1801934
Alfonsina Rapaccini 1801934
Tonia Giordani1801934
Nazareno Portante1 801934
Ezio De Meis1 801934
Anita Gesualdi1801934
Antonio De Meis1801934
Felice De Benedictis1801934
Avinia De Santis1801934

In grassetto sono indicate le persone che vivono a Tussio, tutto l’anno o in parte di esso:insomma tutte le persone che hanno la casa “aperta” o che non possono essere in paese per vari motivi.

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20 dicembre 2013

mercoledì, 18 dicembre 2013
il quotidiano Il Centro ha pubblicato la notizia ufficiale del ritiro dalle competizioni ciclistiche del nostro campione del mondo under 23, Leonardo Giordani.
Riportiamo integralmente l’articolo e, anche noi, auguriamo a Leonardo un futuro brillante e pieno di soddisfazioni

EX IRIDATO UNDER 23

Giordani lascia il ciclismo prof

L’atleta originario di Tussio dona il casco al Divino Amore

L’AQUILA Lascia il ciclismo professionistico ma resta nell’ambiente al quale ha dato tanto, dove potrà mettere a frutto la sua esperienza, accumulata in tanti anni di carriera, facendo da chioccia per tanti giovani atleti promettenti, continuando a lavorare in Toscana, sua terra d’adozione. Leonardo Giordani, passista scalatore originario di Tussio di Prata d’Ansidonia, già campione del mondo Under 23 a Verona nel 1999, ha deciso di ritirarsi dall’attività agonistica. Una scelta certamente non facile, ma presa in tutta serenità e con la voglia di affrontare nuove sfide. Ha scelto di fermarsi, dunque. Ma solo per prendere fiato e ripartire. E lo ha fatto con un gesto dal forte valore simbolico. Ha donato il casco protettivo alla Madonna venerata nel santuario del Divino Amore, a Roma, in occasione della 53ª edizione del ciclo-pellegrinaggio tanto caro ai romani. In questa pedalata senza vincitori, ma particolarmente emozionante viste le circostanze, non è mancato l’appoggio del club di sostenitori che l’ha sempre seguito in ogni gara, fin dagli esordi. Lo storico club di Centocelle, con in testa l’infaticabile papà Angelo, autentico trascinatore, ha animato la giornata, caratterizzata dalla pedalata di 25 chilometri fino al santuario. La notizia del ritiro di Giordani ha fatto il giro del web, dove sono stati riportati numerosi messaggi di sostegno e di incoraggiamento per la sua nuova attività di tecnico. Nei giorni scorsi, poi, ad Agliana, in provincia di Pistoia, nuovo bagno di folla per Giordani, in occasione del raduno organizzato per illustrare i nuovi progetti. Giordani, in una sala gremita di appassionati e sostenitori, ha ripercorso la storia della sua carriera chiusa senza rimpianti, con la consapevolezza di aver dato, come gregario, sempre il massimo, mettendosi al servizio della squadra. «Anche l’uomo che tira in silenzio per chilometri e chilometri e poi va all’arrivo è un fenomeno», ha scritto di lui Enzo Vicennati di Bicisport. Ora Giordani è atteso a Tussio per salutare quanti continueranno a seguirlo ancora.(e.n.)

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2 gennaio 2014

da l’associazione “Tradizione e Cultura” riceviamo e pubblichiamo:

L’ l’Associazione “Tradizione e Cultura” in risposta a tutti coloro che
hanno dedicato messaggi di incoraggiamento sul Sito di ” TUSSIO” ideato e
gestito magnificamente da Toni Santogrossi dedica alcune parole di
ringraziamento. In particolar modo allo stesso Toni per aver mostrato con
copiosa ed attenta attività il suo sincero attaccamento alle proprie radici
ed al luogo natale.
A Fabrizio Ciccarelli per la sensibilità ed apertura mentale che lo ha
sempre accompagnato negli anni dimostrata non solo nei nostri confronti ma
anche in tutte le occasioni festive che hanno preceduto l’Evento da noi
attualizzato e nominato “Il Natale nel Borgo”. Ancora grazie per averci
supportato con il copioso incentivo economico/finanziario. Grazie di cuore
a tutti gli altri sponsor tra cui Guarascio Pasqualino (ottimo cuoco e
gestore del Famoso “Borgo dei Fumari sito in Prata d’Ansidonia). Al Dott.
Marras Giuseppe  (Farmacista di Prata d’Ansidonia). A tutti gli altri
sponsor elencati nelle Locandine.
A tutta la Famiglia Giordani per l’impegno preso e mantenuto anche in sede
logistico/strutturale. A Lucio Capri, Pierino Giorgi e Sandro Santogrossi.
A Mimino Cicerone per l’amore che ogni volta riconferma. La sua passione
per l’antichità e le tradizioni antiche ha dello sconcertante. A sua figlia
Claudia che ha dedicato tutta se stessa nell’aiutarci. Ringraziamo Giulia
De Rubeis che ha esternato tutta la sua ammirevole sensibilità nel
coadiuvarci facendosi veramente scarpinate per le scale del paese. Alla
Maestra Luisa Salutari per aver aderito al Progetto Scuole (realizzando i lavori
artisti di Natale con i bambini).  Un sincero pensiero di stima a Luigi
Carosi perché è sempre in pista come un vero corridore. Sergio Colangeli
che come al solito è molto attento agli eventi ed ha inviato le prime
fotografie riguardanti la fase preliminare dell’attività in corso di
sistematizzazione. Suo Padre Elio Colangeli (sempre disponibile). Gli amici
di Marco De Rubeis che hanno preso parte a tutta la preparazione
riguardante la somministrazione dei cibi. Un grazie ad Andrea e Pierluigi
Giorgi. Un Grazie a Carla Basile per aver partecipato con la sua attività
di restauratrice d’Antichità lignea e con i prodotti natalizi allestendo un
Banco veramente grazioso e di classe. Alla Proloco di Prata d’Ansidonia e
naturalmente al Sensibile e bravo Sindaco di Prata d’Ansidonia (Ing. Paolo
Eusani).
Un Ringraziamento particolare va a Sabatino De Rubeis e sua Moglie Maria
Rita Deiana e alla Famiglia di Valeria Bernabei (Michele e Pina) a Luca
Giancarli e Francesco Zuddas per i preparativi e per lo sforzo fisico che
ne è conseguito.
Naturalmente gli apprezzamenti vanno anche a Babbo Natale (Stefano
Cucchiarelli) e al geniale artista del settore scenografico per le ottime
fotografie fatte (Diodato Salvatore).
Infine un sincero grazie a tutti coloro che hanno apprezzato questa prima
iniziativa e a tutti coloro che hanno preso parte attiva alla realizzazione
dell’Evento festivo.

Auguri a tutti per un sereno e felice Anno Nuovo.

16 dicembre 2013

Da Toni Santogrossi

Natale nel borgo di Tussio, 15 dicembre 2013. E” andata meglio, molto meglio, di quanto io avessi previsto.
Complimenti, e bravi, ai membri dell’associazione “Tradizione e cultura”, nelle persone trainanti di Daniela, Fabiana e Marco De Rubeis e rispettive mogli, mariti, figli, fidanzati ecc.
Complimenti, e bravi, alle persone di Tussio che si sono buttate a capofitto nel dare il proprio apporto alla manifestazione che, indipendentemente dalle chiacchiere, è servita a portare in paese “tanta, tanta” gente che non conosceva affatto il nostro borgo.
Complimenti all’amministrazione comunale del Comune di Prata D’Ansidonia che ha colto l’importanza della proposta culturale ed ha dato una grossa mano a tenere pulito e ordinato il paese.
Complimenti al plesso scolastico di Paganica che ha esposto i lavori di creatività legati al tema natalizio, realizzati dai bambini della stessa.
Complimenti alla pro-loco che ha allestito uno stand enogastronomico di qualità.
Complimenti a tutti gli espositori e attività commerciali che hanno sfidato il freddo per essere presenti.

I ringraziamenti ufficiali li farà, se lo riterrà opportuno, l’associazione; queste sono solo mie considerazioni, alle quali, spero, se ne aggiungano tante altre dagli affezionati visitatori del sito di Tussio.

Non sono bastate quelle gelide gocce cadute nella tarda mattinata ad arrestare un flusso di gente, da me, davvero insperato.
Ho percepito, e ricevuto personalmente, commenti di stupore ed entusiasmo per la bellezza di Tussio.
Chi non ci era mai stato ha aggiunto molto alla propria conoscenza della cultura del territorio.
Chi è di Tussio, ed è tornato “apposta” per l’occasione, ha avuto il moto di “orgoglio” nel riconoscersi, identificarsi e “vantarsi” delle proprie origini.
Comunque, aldilà dei personalismi ed emotività che l’ambiente ha potuto produrre a un tussiano come me, valeva la pena “esserci”.
Le strade pulite, gli addobbi, le aperture di cantine e di ambienti caratteristici; le esposizioni di quadri e oggetti tipici della cultura contadina; l’illuminazione suggestiva …. Il vino caldo (così si chiama a Tussio), li ricorderemo, speranzosi in un proseguimento e radicamento, negli anni a venire, di questa “operazione culturale”.

bacio sotto il vischio
via San Nicola
via della Giraffa
piazza Cicerone

17 dicembre 2013

Ciao Tony, sono Pina. Ho letto le tue considerazioni sulla giornata di ieri
e volevo unirmi ai tuoi complimenti verso una manifestazione davvero bella ed emozionante.

E’ stato molto toccante vedere le vie del nostro (mi permetto di usare
questo aggettivo!) amato Tussio, adornate a festa ed ascoltare gli
apprezzamenti dei visitatori.

Personalmente ho avuto la sensazione di vivere in un piccolo borgo
incantato! I complimenti si estendono anche da parte di tutta la mia
famiglia.

Con l’occasione auguro un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo a tutti!

Pina (Carosi) e famiglia (De Rubeis)

da Maria Elvira Giordani
Anche se per un impegno non ho potuto esserci fisicamente, è da quando ho avuto
la notizia che desidero ringraziare Daniela, Fabiana e Marco, perché, al di là
di come sarebbe andata, hanno promosso un’iniziativa che forse da anni
sognavo.
Tussio l’ho sempre denominato il mio “piccolo presepe” e questa manifestazione
l’ha confermato.
“Rosicando” perché proprio quella domenica non potevo esserci, ho pregato con
tutta me stessa che potesse andar bene, cosicché si sarebbe potuta ripetere
negli anni.  Mi sono bastate due foto che mi ha inviato Pierluigi durante la
giornata per dire: “Ammazza quanta gente!!!” ed esultare.

Forza ragazzi! Forza Tussio!

Buon Natale a tutti!!!

9 dicembre 2013

Pubblichiamo molto volentieri la locandina che espone il programma del “Natale nel Borgo”, che si terrà a Tussio il 15 dicembre 2013 dalle ore 10,00 a notte fonda.

L’Associazione Tradizione e Cultura, da noi incoraggiata e sostenuta, invita tutta la popolazione a partecipare all’evento.

La valorizzazione del nostro paese contribuisce ad una sua auspicabile rinascita.

In basso è descritto, su mappa, il percorso ideale da seguire per apprezzare appieno la manifestazione.
In essa è contenuta la Legenda dei luoghi di svolgimento delle attività, delle mostre,
dei punti di ristoro.
Cliccate sulla mappa e questa si ingrandirà.
Potete copiarla e stamparla dal vostro computer.

Anche il quotidiano Il Centro di oggi,13 dicembre 2013 pubblica la notizia della manifestazione che si sta organizzando nel nostro paese.

DOMENICA 15 dicembre DALLE ore 10

Tussio in festa col «Natale nel Borgo»
Domenica sarà già festa a Tussio, frazione del Comune di Prata d’Ansidonia, dove l’associazione «Tradizione e Cultura» promuove, in collaborazione con il Comune e la Pro loco di Prata, l’iniziativa denominata «Natale nel Borgo». Con l’intento di rivitalizzare uno dei centri minori del territorio aquilano gli organizzatori propongono, a partire dalle 10, un percorso tra le antiche e caratteristiche vie di Tussio per riscoprire la magia del Natale attraverso la semplicità e la tradizione. Tra archi e cantine troveranno il loro spazio artigiani che daranno dimostrazione dei loro preziosi mestieri e proporranno originali creazioni natalizie, affiancate dai lavori che sono stati realizzati dagli alunni del circolo didattico «Galileo Galilei» di Paganica secondo un progetto curato dalla società «Modern Talk». Ospite d’onore della giornata sarà Babbo Natale in persona che, al termine del percorso, attenderà i più piccoli nella sua grotta per raccogliere desideri e letterine. Per tutta la giornata, inoltre, il borgo sarà animato dal gruppo «ManàManà» che offrirà ai bambini zucchero filato e palloncini, gli adulti invece troveranno vin brulè e prodotti della tradizione enogastronomica locale.

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9 dicembre 2013

l Movimento Celestiniano è lieto di invitarti alla GITA DI NATALE che si terrà a Napoli il 13 DICEMBRE prossimo.
In allegato trovi il PROGRAMMA e i CONTATTI per fare la tua prenotazione.
Speriamo di poter condividere con te questo bel momento culturale-ricreativo, che sarà anche l’occasione per scambiarci gli AUGURI DI NATALE
Puoi allargare l’invito anche a parenti ed amici.

xxx c’era la foto di un manifesto pubblicitario

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2 dicembre 2013

ultima paesia di Vanda Santogrossi

RREFECEMU DE CORE JU PRESEPIU

De certu ju tembu passa e no’ ‘nze ferma
e ju proverbiu fattu daj’andichi d’esperienza :
– Chi ha tembu no’ aspetti tembu –
‘ice la virità che no’  ‘nze po’ necà
pecchè de tembu se n’è pirdutu assà
da quannu … de chiacchiere se ne so’ fatte tande.
Ce se poterria mette tutti ‘nzieme pe’ rrecapà ju filu ‘e lla matassa
e vinì a ccapu lo cchiù prestu possibbile
pe’ rrecomenz’a ffa vive ‘sta città che s’è stufata d’aspettà
‘n mezzu a lo ruttu e a lla ‘ndolenza
de chi sta bbonu e no’ penz’a lla sofferenza de tandi.
‘Nu pocu de cuscenza s’atà pure tenè pe’ chi sta peggiu ‘e ti !
Pecchè se tanna sindì tande cose bbrutte de ‘sta città?
Pecchè s’atà sparlà di chi no’ la po’ angora  rabbità ?
Addò stannu cquele capocce d’onor’e d’orcojiu sanu ?
Possibbile che no’ n’è natu cchiù gnisciunu?
Piagneno ji viculitti e piagneno d’ottand’anni ji vicchitti
ajiu rrecordu de cquiji Natali co’ ttandi dorcitti
e co’ fili d’or’e d’argendu a ttutte le vitrine
addò appiccicheanu ju nasu ji quatrani e le quatrane !
Rrefecemu de core ju presepiu e prechemu ju Bbambinejiu
pe’ fa fa’ le cose a cquiji che tenchenu tandu de cerevejiu !

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2 dicembre 2013l’ing. Camillo Berardi non ci ha dimenticato ..

Spett.le Redazione di Info@tussio.com

Con l’augurio che prossimo Natale possa essere di pace e di gioia per tutti, per l’eventuale pubblicazione sul sito,  trasmetto il testo poetico in vernacolo, il link per visualizzare il filmato del canto aquilano “Fantasia… ‘e Natale” (Fantasia… di Natale):

http://www.youtube.com/watch?v=3mgAwNAEH_4

congiuntamente a due foto di Luciano Dionisi:

(1)  La Chiesa dei Pastori a Betlemme,
(2) La Basilica della Natività a Betlemme – Stella sul luogo della nascita

L’atmosfera magica del Natale rivive nel filmato del canto aquilano “Fantasia… ‘e Natale” (Fantasia… di Natale) con musica e armonizzazione di Camillo Berardi, versi di Antonio Cimoroni ed esecuzione della “Corale l’Aquila” diretta dal M° Giulio Gianfelice. Il  filmato è stato realizzato con le straordinarie immagini di Luciano Dionisi. Questo componimento è anche un augurio di serenità e di pace per tutti noi e soprattutto per le persone che soffrono, per gli afflitti e per gli emarginati.

Fantasia…di Natale )

Versi di Antonio CIMORONI
Musica di Camillo BERARDI

1^ STROFA

Mille bajiori mmezz’a lla valle,
gente che gira pe’ Bettelemme.
Mastru Giuseppe mette Maria,
sopra ‘nu ciucciu lungu la via.
E’ tuttu pînu case e locande,
‘nturnu le mura ce nne so’ tante.
‘na pipinara spanne rumore,
pe’ allocasse sa ta’ ji’ fore.

1° RITORNELLO

E’ natu è natu vaj’a vede’.
‘Entru ‘na stalla s’accomodatu.
Mamma Maria non sa che fa’,
pianu se mette da sola a canta’.

Quantu sci’ vispu quantu sci’ bbeju
me pari propriu ‘nu passareju.
Senteme bbonu non te reota’
statte copertu te po’ raffredda’.

2^ STROFA

Dorme picciusu sempre se lagna,
strittu a ‘na culla fatta de pajia.
Santa Maria pronta pe’ da’,
‘na pupazzetta ‘a faji suga’.
Passa ‘na stella ‘rossa s’ammira,
‘ncim’aju monte lestu cammina.
Fiacca la luci a lla capanna,
j’asinu dorme ju bboe magna.

2° RITORNELLO

E’ natu è natu vaj’a guarda’.
‘Entru ‘na stalla s’accomodatu.
Piagne de core se st’agita’,
Santu Giuseppe ju ta’ ‘nnazzica’.

‘Nnazzicareju ‘nnazzicareju
fatte ‘nu sonnu non te resvejio.
Domammatina a jornu verra’,
‘na ciaramella pian pianu a sona’.

3^ STROFA

J’angeli ‘ncelu a tutte l’ore,
porteno mmani frunn’a colore.
Giallu doratu da luccica’,
azzurr’e verdi pe’ mmesteca’.
Da ogni locu voce resona,
tra tanta folla che se consola.
Pe’ ‘nu regalu fattu corrènno
danno cunsijiu strai facènno.

3° RITORNELLO

E’ natu è natu vaj’a tocca’.
‘Entru ‘na stalla s’accomodatu.
Zumpa de gioia se vo’ rizza’,
Santu Giuseppe ju ta’ recchiappa’.

‘Nnazzicareju ‘nnazzicareju
fatte ‘nu sonnu non te resvejio.
Domammatina a jornu verra’,
‘na ciaramella pian pianu a sona’.

FINALE

‘Ntantu ju bboe arrecchia a senti’,
j’asinu rajia lo fienu è pe’ ti’.
Santa Maria s’acconcia a pijia’
‘nzinu ju fijiu pe’ daji a magna’.

Zittu zittu asinu me’.
Lo vo’ sape’?
Justu pecche’?
E’ ‘ncuminciata la storia ‘e nu Rre.

xxx foto di cartoline

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27 novembre 2013

Ha fatto. Ne ha fatta tanta, di neve, e, soprattutto, troppo presto.
Ieri mattina ne abbiamo trovato una trentina di centimetri.
Poi ha continuato tutto il giorno.
Questa mattina una bella gelata: alle 8 il termometro segnava -6 gradi.

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18 novembre 2013

da Tiziano de Rubeis

Ciao a tutti,
visto che tanti amici non sono potuti venire vi invio una foto del mio matrimonio così rimane a memoria di chi voleva ma per problemi non è stato presente.

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12 novembre 2013

Quando pubblichiamo foto che stimolano la curiosità e la corsa al riconoscimento delle persone e dei luoghi, si scatenano anche i poeti.
Scipione L’Aquilano ha “prontamente” inviato il suo componimento in versi.

Il mio paesello

E’ proprio bello il mio paesello.!
Tra quelle pietre c’è la sorgente della mia vita
dovunque essa ormai sia finita.
In alto svetta il sobrio campanile,
molte sono le tipiche case in pietra
con la stalla e il fienile.
La vita si dipana tra stretti vicoletti
e come in ogni borgo che si rispetti
puoi passare sotto simpatici archetti.
Innumerevoli sono poi i “muretti”
dove hanno giocato e saltellato
generazioni di allegri bimbetti,
mentre riposavano i vecchietti.
Nelle stellate notti d’estate,
quando ancor alle spose
si cantavano le serenate
dalla fisarmonica accompagnate,
spesso si prendevano le carte
per un lunga e combattuta partitella
che a volte finiva con la “passatella”.
Per non parlar poi della sua gente
con il paesano lavoratore e intelligente  
amato e rispettato dalla gente,
c’è il tipo intrigante e il divertente,
l’impertinente e l’impenitente,
quello a cui non gli importa di niente
e c’è pure quello con la lingua tagliente.
Al mio paesello non manca proprio niente.

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18 novembre 2013

volentieri estendiamo a tutti i lettori del “Piccolo Giornale di Borgo” il messaggio del nostro paesano Pierino Giorgi

Caro amico,
ti invio in allegato l’invito a partecipare alla consueta Cena di Beneficenza natalizia che quest’anno si terrà il 28 NOVEMBRE al Ristorante Villa Giulia .

Sarà una bella occasione per ritrovarci uniti intorno al tavolo della SOLIDARIETA’ per festeggiare nel modo più vero il SANTO NATALE.
Con affetto.
Paolo Giorgi
(Priore generale Fraterna Tau Onlus)
– I coupon di prenotazione della cena sono disponibili presso i nostri uffici in Via R. Paolucci, 10 – Piazza D’Armi –

xxx foto manifesto pubblicitario

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8 novembre 2013

Da Toni Santogrossi

ieri abbiamo pubblicato, su “foto popolari,” la foto della processione fornita da padre Rosario Cicerone ad Angelo Colangeli e questa mattina troviamo, nella posta, la mail di Tiziano De Rubeis che fornisce il contributo alla localizzazione della stessa.

Beh … siamo contenti di “esserci”



da Tiziano De Rubeis
Ciao a tutti,
vedendo la processione fornita da Angelo a me il posto sembra la via dove è stato ritrovato il Leone (per la fontanella), cioè di fronte alla vigna di Antonio e del Maestro. Al tempo della foto non c’era la strada asfaltata che c’è ora e quella a sinistra che si intravede dovrebbe essere la madonna della neve mentre a destra si vede un pezzo di monte “Crocetta”. Potrei però sbagliarmi ovviamente.

Scusatemi ma ho scambiato lo strappo della foto per il tetto della Madonna della Neve… rivedendola meglio il posto mi pare quasi sicuramente dietro la casa di Filiberto. Dall’angolo tra la casa di Francesco Pietrangeli e quella di Filiberto potrebbe essere la visuale giusta!
Scusate per l’errore…

Rino Pietrangeli (il biondo) invece dice che la processione si trova “agliu collitt'(o) ru puzz'(o)”.
La foto sarebbe stata scattata più o meno da dove era la fontana; sullo sfondo si vede la crocetta e la processione che gira a piazza Ranalli in un tempo in cui non era sistemata com’è oggi.

7 novembre 2013

Queste foto sono state scattate (da Dorando o da Vincenzo Cicerone) in occasione delle feste di settembre del 1974.
Questo è il palco che fu “costruito” per la prima volta nella “buca” del forno in piazza, citato nella ricostruzione di storia di “Spazio Vitale”, pubblicata nel capitolo “curiosità”.

Guardate … l’enorme olmo che avevamo in fondo alla piazza

sempre Tiziano dice:
Guardando invece i bambini fotografati nel 1974: i due a sinistra potrebbero essere Fausto e Armandino mentre quello davanti con la maglia azzurrina potrei essere io. Quello dietro invece è quasi di sicuro Stefano Bellucci e di fianco potrebbero essere Cristiano e Antonio visto che stavamo sempre insieme.
E’ comunque incredibile vedere in quanti bimbi si era.

Toni aggiunge: il bambino in primo piano a destra dovrebbe essere Luigi Leonardis, quello alto, dietro Luigi potrebbe essere Leonello Pietrangeli.
Nella parte centrale della foto il ragazzo alto e biondodi schiena è sicuramente Fulvio Depiera. Quello in fondo, di fronte, mi sembra Angelo Colangeli.
E sul muretto chi è la ragazza?

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4 novembre 2013

da Toni Santogrossi

In questi giorni leggo, sulla stampa locale, di una proposta del presidente del consiglio comunale dell’Aquila, avv. Carlo Benedetti di intitolare alcune delle principali sale per le riunioni degli organismi consiliari, a persone che hanno dato lustro alla città.
Mi salta subito all’occhio (ed alla mente) che, su quattro, due di essi sono di Tussio.
Don Tullio, tussiano vero e proprio e Eude Cicerone, originario di Tussio.

Da abruzzoweb.it riporto l’intervista fatta a Carlo Benedetti

L’AQUILA: INTITOLAZIONE SALE A DE RUBEIS, CICERONE, LOPARDI E FABIANI

L’AQUILA – “Ho proposto quest’oggi, in sede di conferenza dei capigruppo, l’intitolazione delle principali sale per le riunioni degli organismi consiliari, ossia l’aula consiliare, la sala commissioni e le sale deputate alle riunioni dei gruppi, a Tullio De Rubeis Eude Cicerone Ubaldo Lopardi Luciano Fabiani “.

“Si tratta – spiega – di personalità insigni della storia politica e amministrativa aquilana, che tanto hanno dato alla nostra città in termini di progetti, sviluppo e crescita sociale e culturale”.

“Personalità – prosegue – che costituiscono, in virtù delle loro capacità, dei loro ideali e della loro specchiata onestà, un faro e un esempio per tutti coloro che hanno intrapreso la strada della politica all’interno delle istituzioni e, in particolare, per i giovani”.

“Per questa ragione – commenta infine Benedetti – ritengo giusto e doveroso legare i loro nomi ai luoghi dove, quotidianamente, si svolge l’attività del Consiglio comunale e dei suoi organismi”.

Sempre orgogliosi e, forse, poco riconoscenti nei loro confronti, di avere compaesani così apprezzati al di fuori della nostra piccola comunità, colgo l’occasione per pubblicare uno spaccato di ricordi fatti da persone che hanno conosciuto Tullio de Rubeis e Eude Cicerone.

Tullio De Rubeis

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Tullio De Rubeis

Sindaco dell’Aquila

Durata mandato 7 ottobre 1966  –14 gennaio 1970

Durata mandato 21 ottobre 1970  –9 settembre 1975

Durata mandato 27 agosto 1980  –12 ottobre 1985

Partito politico Democrazia Cristiana

Tullio De Rubeis Tussio 1908 – L’Aquila 7 agosto 1988 ) è stato un politico italiano

Detto Don Tullio , è stato sindaco della città dell’Aquila per tre volte tra il 1966 e il 1985 , ricoprendo la carica per un totale di 14 anni durante i quali fu promotore, tra le altre cose, dell’ampliamento dell’ autostrada A24 , della nascita dell’ Università degli Studi dell’Aquila e della stesura del piano regolatore del 1975 . Nel 1983 , sotto la sua amministrazione e grazie alla collaborazione di numerosi artisti e storici di fama nazionale e internazionale, vennero rilanciate le celebrazioni per la Perdonanza Celestiniana che divenne ben presto il più importante evento cittadino. Viene ricordato inoltre per aver portato nel capoluogo abruzzese la sede della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza che, dal 1992 , occupa un terreno di oltre 20 ettari nei pressi della frazione di Coppito .

Da: Il centro 8 agosto 2003

Ricordata la figura di «don» Tullio de Rubeis

  L’AQUILA. Sono trascorsi vent’anni dalla scomparsa di Tullio de Rubeis, ma a Palazzo Margherita non passa giorno senza che qualcuno, nei suoi discorsi, faccia dei riferimenti diretti a colui che in città è considerato il «sindaco per antonomasia». Decine di persone, nel giorno dell’anniversario della sua morte, hanno partecipato alla speciale cerimonia dedicata a lui nella sala consiliare. L’iniziativa ha visto la partecipazione dei protagonisti della vita politica aquilana del passato e del presente. Un appuntamento in cui ognuno, a suo modo, ha potuto esprimere il suo grazie a “don Tullio”.
  Tullio de Rubeis è stato sindaco all’Aquila per circa 15 anni, tra il 1970 e il 1985. Sia da compagno di partito, sia da avversario, chiunque abbia condiviso con lui l’esperienza del consiglio comunale, ne conserva un buon ricordo.
 «Io ho voluto bene a don Tullio», incalza il parlamentare Giovanni Lolli , «come lui ne ha voluto a me eppure, ne ho fatte di battaglie dentro quest’aula, d’altra parte, io ero un giovane militante nel Partito comunista e lui uno dei vertici della Dc cittadina».
 Sulla stessa linea il ricordo del consigliere provinciale Gabriele Perilli . «Da studente capitava spesso che io portassi in aula le mie rivendicazioni», ricorda, «avevamo sempre l’impressione di essere ascoltati». La vicenda politica di Tullio de Rubeis si snoda attorno ai fatti drammatici del 1971, con le lotte per il capoluogo. Un periodo in cui bisognava dare all’Aquila una nuova identità per andare avanti. Una storia fatta di sacrifici, ma anche compromessi politici.
 È la vicenda che Gian Paolo de Rubeis , figlio di “don Tullio”, ha voluto raccontare questa occasione, ricordando suo padre con grande emozione. Da questo contributo è nata un’associazione no-profit, con scopi culturali e politici, e un volume, dedicato alla memoria dell’ex sindaco. Fulcro dell’attività dell’associazione, sarà una lectio magistralis annuale, tenuta da personalità italiane e internazionali. Il volume raccoglie, invece, testimonianze e documenti sulla vita pubblica e meno pubblica di don Tullio.
 «La sua storia politica è fatta di grandi intuizioni», ha ricordato l’avvocato Francesco Rossi , «come quella del Piano regolatore, approvato nel 1975, sul modello della città di Zagabria».
 Altri, come Goffredo Palmerini , ne hanno lodato la grande capacità di ascolto. «Avevamo quarant’anni di differenza, ma sembrava che mi parlasse come un coetaneo».
 E poi, l’istituzione della Perdonanza “moderna”, insieme ad Errico Centofanti . «Ero presente alla prima edizione», ha ricordato il sindaco Massimo Cialente , «e ricordo la sua apprensione per l’esito dell’iniziativa, come non potrò mai scordare la sua amarezza durante i fatti del ’71. Queste immagini le porto sempre con me. Mi fanno coraggio nei momenti difficili».
 Alla conferenza, tra gli altri, hanno partecipato anche Enzo Lombardi Romeo Ricciuti , che hanno dovuto raccogliere in fretta la sua eredità politica. Nel corso della conferenza, alla memoria di chi, per passione o per lavoro, ha conosciuto “don Tullio”, si e’ aggiunta la commozione di una rappresentanza di amici accorsi da Tussio e uno anche da New York.
Fabio Iuliano

Ricordo di Eude Cicerone a 100 anni dalla nascita

Lo scrittore Errico Centofanti lo ricorda così: protagonista della politica abruzzese dell’Italia Repubblicana

Eude Cicerone

Eude Cicerone ex deputato del Pci. L’Aquila 31 ottobre 1911 – L’Aquila 18 luglio 1985

A uno dei principali protagonisti della politica abruzzese nei primi quarant’anni dell’Italia repubblicano oggi sarebbe toccato di spegnere una foresta fiammeggiante di cento candeline, se un guasto cardiaco non lo avesse folgorato nell’estate dell’85. A Vo Nguyen Giap unico condottiero vittorioso contro la più grande potenza militare della storia, è andata meglio, perché le sue cento candeline ha potuto spegnerle, poche settimane fa. Per tutte e due, il giorno preciso della nascita non coincide con l’ufficialità delle registrazioni anagrafiche e per entrambi lo sfilarsi dalla rassicurante cattedra di storico, a Hanoi, oppure dalla promettente professione di assistente edile, all’Aquila, per spendersi anima e corpo nel servire la propria comunità, è stata una scelta assai più assorbente del matrimonio con le loro donne. Se Giap è una di quelle rare personalità che indirizzano la storia del mondo verso svolte epocali, Eude Cicerone ha calcato un palcoscenico differente, segnando una di quelle stagioni in cui i popoli godono della fortuna di non aver bisogno di eroi. Storie personali diversissime, è ovvio, e dunque non banalmente raffrontabili in forza di qualche assonanza biografica. Altri tempi, verso cui guardano con nostalgia assai più di quanti adesso ne immaginano i pescecani e gli scoraggiati. Non facciamo confusioni: quelli che a ogni piè sospinto lodano il passato, quale che esso sia, lo fanno per verniciare con una sorta di nobilitante “vorrei ma non posso” l’inettitudine presente, giulivamente ben consapevoli di sorvolare su tante inettitudini trascorse. Nostalgia è tutt’altro, è sopra tutto desiderio inappagato, desiderio di vedere all’opera persone che s’occupano della cosa pubblica secondo quella modalità dell’essere la quale confidano non essere un retaggio ascrivibile a tempi trascorsi e conclusi. Eude Cicerone seppe impersonare quella modalità dell’essere, sempre anteponendo l’interesse pubblico a ragioni private: fu alla testa di innumerevoli lotte per la giustizia sociale e la dignità del lavoro, a cominciare dagli epici scioperi a rovescio degli anni Cinquanta, guidò a lungo all’Aquila quel nuovo Pci di Togliatti che aveva contribuito a fondare la democrazia e a disegnarne l’architettura. Della voce autorevole e prestigiosa di quel Partito fu interprete stimato nel Consiglio Comunale e in quello Provinciale e poi alla Camera dei Deputati. Si batté con fierezza, in Italia e in Germania, affinché il responsabile della strage nazista di Filetto venisse condotto davanti le corti di giustizia. Gli sarebbe piaciuto ottenere per il Comune dell’Aquila la Medaglia d’Oro della Resistenza e perciò formulò una proposta di legge, depositata in Parlamento il 17 luglio 1969 ma rimasta inascoltata. Il suo esempio e il suo insegnamento sono una eredità per tutti, e, nel centenario della nascita, i familiari vogliono dare testimonianza raccogliendosi per un omaggio alla sua tomba, oggi, alle 11.30, in cimitero.

E Gianfranco Colacito
il 28 ottobre 2011

sul sito: In Abruzzo , http://www.inabruzzo.com/

Omaggio a Cicerone, 100 anni da nascita

All’inizio di Novembre si compiono cento anni dalla nascita di Eude Cicerone, storico dirigente del Partito Comunista, di cui fu a lungo Segretario della Federazione dell’Aquila. Consigliere al Comune e alla Provincia e poi Deputato al Parlamento dal 1968 al ’72, fu autorevole esponente di uno stile d’alto profilo, fatto di rigore istituzionale, di dedizione all’interesse generale e di appassionato sostegno alla causa dei lavoratori e dei piú deboli. Dal 1985, anno della prematura scomparsa, il suo esempio e il suo insegnamento costituiscono una preziosa eredità per tutti gli aquilani. Amici e familiari si raccoglieranno per un affettuoso omaggio alla sua tomba, Martedi 1 Novembre alle 11,30, nel cimitero monumentale dell’Aquila.
(Ndr) – Il cronista che oggi dirige questo giornale on line negli anni Settanta fu autore dei servizi giornalistici in pagina nazionale su “Il Tempo”, scaturiti dalla denuncia di Eude Cicerone sulla strage di Filetto. In Cicerone, più volte consultato e sentito, trovò un uomo onesto, coraggioso, animato non solo dalla sua ideologia ma da un forte spirito di giustizia e di umanità nei confronti delle vittime della strage nel paesino del Gran Sasso aquilano, voluta dal comandante tedesco Matthias Defregger, in seguito divenuto inavvicinabile vescovo di Monaco. I servizi giornalistici sul quotidiano romano, che dimostrò la sua autentica devozione per la verità storica senza badare a paletti e ostacoli ideologici (Cicerone era comunista, Il Tempo certo collocato in ben diverso versante politico), piacquero a Cicerone che ne apprezzò i contenuti, resi più ricchi da informazioni e dettagli in suo possesso. Una bella pagina di giornalismo e un esempio di rettitudine morale da parte di un politico sicuramente di altri tempi e di ben diversa pasta, rispetto a tanti politicanti di oggi.

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Eude Cicerone ex deputato del Pci. L’Aquila 31 ottobre 1911 – L’Aquila 18 luglio 1985

A uno dei principali protagonisti della politica abruzzese nei primi quarant’anni dell’Italia repubblicano oggi sarebbe toccato di spegnere una foresta fiammeggiante di cento candeline, se un guasto cardiaco non lo avesse folgorato nell’estate dell’85. A Vo Nguyen Giap unico condottiero vittorioso contro la più grande potenza militare della storia, è andata meglio, perché le sue cento candeline ha potuto spegnerle, poche settimane fa. Per tutte e due, il giorno preciso della nascita non coincide con l’ufficialità delle registrazioni anagrafiche e per entrambi lo sfilarsi dalla rassicurante cattedra di storico, a Hanoi, oppure dalla promettente professione di assistente edile, all’Aquila, per spendersi anima e corpo nel servire la propria comunità, è stata una scelta assai più assorbente del matrimonio con le loro donne. Se Giap è una di quelle rare personalità che indirizzano la storia del mondo verso svolte epocali, Eude Cicerone ha calcato un palcoscenico differente, segnando una di quelle stagioni in cui i popoli godono della fortuna di non aver bisogno di eroi. Storie personali diversissime, è ovvio, e dunque non banalmente raffrontabili in forza di qualche assonanza biografica. Altri tempi, verso cui guardano con nostalgia assai più di quanti adesso ne immaginano i pescecani e gli scoraggiati. Non facciamo confusioni: quelli che a ogni piè sospinto lodano il passato, quale che esso sia, lo fanno per verniciare con una sorta di nobilitante “vorrei ma non posso” l’inettitudine presente, giulivamente ben consapevoli di sorvolare su tante inettitudini trascorse. Nostalgia è tutt’altro, è sopra tutto desiderio inappagato, desiderio di vedere all’opera persone che s’occupano della cosa pubblica secondo quella modalità dell’essere la quale confidano non essere un retaggio ascrivibile a tempi trascorsi e conclusi. Eude Cicerone seppe impersonare quella modalità dell’essere, sempre anteponendo l’interesse pubblico a ragioni private: fu alla testa di innumerevoli lotte per la giustizia sociale e la dignità del lavoro, a cominciare dagli epici scioperi a rovescio degli anni Cinquanta, guidò a lungo all’Aquila quel nuovo Pci di Togliatti che aveva contribuito a fondare la democrazia e a disegnarne l’architettura. Della voce autorevole e prestigiosa di quel Partito fu interprete stimato nel Consiglio Comunale e in quello Provinciale e poi alla Camera dei Deputati. Si batté con fierezza, in Italia e in Germania, affinché il responsabile della strage nazista di Filetto venisse condotto davanti le corti di giustizia. Gli sarebbe piaciuto ottenere per il Comune dell’Aquila la Medaglia d’Oro della Resistenza e perciò formulò una proposta di legge, depositata in Parlamento il 17 luglio 1969 ma rimasta inascoltata. Il suo esempio e il suo insegnamento sono una eredità per tutti, e, nel centenario della nascita, i familiari vogliono dare testimonianza raccogliendosi per un omaggio alla sua tomba, oggi, alle 11.30, in cimitero.

E Gianfranco Colacito
il 28 ottobre 2011

sul sito: In Abruzzo , http://www.inabruzzo.com/

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14 ottobre 2013

ultima paesia di Vanda Santogrossi

PECCHE’ S’ALLUNCA ‘STU BBROTU ?

Tandi so’ ji portò ‘mbortandi chius’angora
che ‘spettenu de rraprissi a ll’aria pura
quannu se scombra tuttu lo vecchiume
che doppu cquattr’anni s’è mmuffitu e rrenzecchitu
ajiu tembu che no’ ng’ è statu certu amicu.
Tandi semo cquiji che sembre ce stem’a ddomannà
se quannu se fernisce “ stu bbrotu d’alluncà “
e se quannu ce demo ‘na mossa bbona
pe’ fa’ “ cazzolà le callarelle “ deji bbravi muraturi
che fau rrenasce pizzittu pe’ pizzittu
tuttu lo bbejiu che a L’Aquila ci stà .
S’atà pe’ fforza cchiù subbetu rattià
pe’ no falla propetu murì cquesta nostra città.
E vvu’ che stete a ccapu de ‘sta lunca catena
‘icetece de scì , icetece che pprestu se po’ fa’
e fecete ju core de tandi , ‘nu pocu rrepusà
pecchè , mo se stregne e mo s’allenda
a ssecunnu de lla “ nova “ che ce stà
e , ffecennu come ‘na fisarmoneca a ssonà
cquijiu cchiù vecchiu se potarria scollà .
E’ vveru che a lla pirifiria tande gru stau a llaorà
ma ajiu Centru , se po’ comenz’avvià ?
Deteve ‘na mossa che nu’ , stem’aspettà
e j’anni che ce stau , no’ permetteno a ttandi d’alluncà.

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17 settembre 2013

da Roberto Chiodi

COPPA DELA GRAN SASSO D ‘ ITALIA

13-14-15-SETTEMBRE 2013

Tussio, un borgo

da Guinness dei primati

Nessun paese al mondo può vantare un simile primato: il dieci per cento della popolazione possiede un’auto storica. Ed é ovviamente di Tussio il presidente dell’Associazione Ruote d’Epoca Aquilane, Gildo De Rubeis. Si deve soprattutto alla sua passione se di questa Coppa del Gran Sasso d’Italia si sono disputate già quattro edizioni iscritte al calendario “csai” ( oltre 15 solo turistiche): ciò significa che la manifestazione deve rispondere a una serie di impegnativi requisiti. Insomma la Coppa Gran Sasso sta crescendo ma reca inevitabilmente con sé tutti i problemi e le difficoltà che questa disciplina comporta. Sono però fuori discussione la passione e l’impegno degli organizzatori e dell’Aci per far rivivere quella che negli anni a cavallo tra il 1920 e il 1930 era una corsa che richiamava i migliori piloti italiani.

Una corsa che attraversava tutta la regione, toccando le quattro province, scalando vette e carezzando litorali. Insomma una gara che dava conto dello spirito abruzzese più autentico. Riproporla nel suo percorso originale é stata una scommessa rischiosa. Di sicuro l’anno prossimo si potrà fare meglio. Per crescere d’altronde i contrattempi sono inevitabili, ma solo da quelli si può prendere lo spunto per migliorarsi.

Intanto, come una vota, la gara ha richiamato appassionati venuti da altre regioni. Gino Bozzardi, su Maserati Merak del 1975, se n’ é partito da Brindisi e dopo l’intero periplo abruzzese se n’ é tornato soddisfatto a casa. Sempre da solo. Altri concorrenti dal Molise e dal Lazio, molti con famiglia al seguito perché un bel giro con la propria benamata auto storica nel comprensorio abruzzese si fa sempre con grande piacere.

Il presidente De Rubeis ha resistito – nel tracciare il percorso – anche alla voglia di far transitare da Tussio tutta la carovana. La scusa ci sarebbe stata: rendere omaggio a Pietta, la nonnina del paese, 107 anni compiuti all’inizio del mese. Un altro “record” in corso. Nel borgo insomma non c’ é soltanto la passione per le auto storiche. Anche le persone invecchiano alla grande…

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8 settembre 2013

Ci uniamo alla comunità tussiana che, anche in chiesa, con le parole di Dormenico Cicerone (Dorando), ha porto i più fervidi auguri a Pietta (Pia Carosi), che oggi compie 107 anni.

Angelo Giordani scrive:

ZIA PIETTA COMPIE 107 ANNI: LA NONNA D’ABRUZZO TAGLIA UN ALTRO STORICO TRAGUARDO

Tussio, Aq, 8 settebre 2013. Altro storico traguardo raggiunto: zia Pia Carosi ha compiuto 107 anni il giorno 8 settembre, essendo nata a Tussio nel lontano 1906.
Circondata da tanti parenti ed amici, la “giovane zietta”, “nonna di tutti”, vedendosi così coccolata, ammirata e fotografata, sorrideva con gioia a tutti. A volte non le sembra vero dei tanti anni che ha sulla groppa, forse perché la salute e il buon Dio l’assistono bene. Anche sul “Gazzettino stradale tussiano” una grande scritta sull’asfalto alle porte del paese “8-9-1906 107 ANNI!!! ZIA PIETTA CHE BRAVA SEI!!! TANTI AUGURI DA TUTTI QUANTI, SEI L’ORGOGLIO DI TUSSIO”.
Zia Pietta, come è chiamata da tutti, è l’ultima rimasta di otto fratelli e vive da sempre a Tussio con la nipote Mimina e la cognata Teresa 91enne, ma piena di salute da coltivarsi ancora l’orticello!
Zia Pietta non si è mai sposata ed ha sempre lavorato nella bottega alimentari della famiglia. Ha voluto bene a tutti, soprattutto ai suoi nipoti,che ha sempre tanto amato e spesso coglieva con loro le “moricole alle fratte”, facendoli felici anche se con qualche “puncicata” di spine. Oggi è stata tanto felice che il nipote Marco, quasi cento anni tra di loro, le ha portato un bel “mazzo di fiori” con rose e rami pieni di “moricole”ed un cartello a colori: “107 ANNI AUGURI ZIA PIETTA DA TUSSIO E L’ABRUZZO”. Lei ha ricordato il passato con le nipoti ed il frutto selvatico, ma buonissimo che allunga la vita…!
A proposito di Marco andato in bici, nel vederlo con il casco da ciclista, gli ha detto “Tu pure vu fa ru corridore come zio Leonardo?”. Sabato 7 anche Leonardo le aveva fatto gli auguri.

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23 settembre 2013

da Sergio Colangeli

Caro infoTussio,

come tutti, forse, amo le belle sorprese!
Tornato a Tussio, trovo un pacchetto con un biglietto originalissimo in cui leggo e percepisco tutta la gratitudine e l’affetto sincero del caro Angelo Giordani e che allego alla presente:


e un dono “succulento”: ciliegie “sotto spirito”!

Grazie Angelo, come sempre le tue dimostrazioni di stima e gratitudine arrivano puntuali.

Colgo l’occasione per ringraziare anche Pierino Giorgi, che su questo sito, ha inviato delle bellissime parole di gratitudine manifestate in occasione dell”ultima edizione de “le notti della repubblica”.
I complimenti sinceri fanno sempre piacere.
un caro saluto a tutti
con affetto

da Toni Santogrossi

Ai ringraziamenti di Sergio mi associo anch’io.
Ad Angelo che, reso protagonista della serata in piazza, ha voluto, lui, esserci riconoscente, come sempre con affetto, simpatia e con “dolcezze” e a Pierino che, pubblicamente, ha apprezzato e valorizzato il nostro lavoro dedicato, come sempre, a Tussio.

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2 settembre 2013

da Toni Santogrossi

abbiamo rispettato gli appuntamenti che ci eravamo prefissati.
Ormai, almeno in paese, tutti sanno che il 16 agosto u.s. abbiamo raccontato con uno spettacolo in piazza: ” Ricordi di Paese”.
I “Ricordi”, infatti riguardavano tempi e fatti diversi: dalla storia del “club dei pomicioni” che ha suscitato “rumore” ed anche invidia dei paesi vicini, alla nascita e alla attività musicale del gruppo “Spazio Vitale”.
IL complesso, che fra rievocazionii e citazioni, nella sua composizione originale, ha poi suonato varie canzoni.
Noi siamo soddisfatti perchè abbiamo realizzato esattamente ciò che volevamo e …tanti complimenti ci sono arrivati dal numeroso pubblico che era in piazza.

Da una spettatrice ci giunge questo messaggio: Un applauso va a tutti coloro che si sono spesi per la riuscita della serata, a chi ha raccolto i ricordi, a chi li ha rielaborati, a chi, con perizia, ha curato la parte tecnica (suoni, luci, immagini) a chi ci ha dato buona musica, infine, al pubblico che ha ascoltato, applaudito e “ricordato” …

BENE

tutti i testi, le foto e la scaletta dei due “spettacoli” li troverete nei PARAGRAFI: IL CLUB DEI POMICIONI e SPAZIO VITALE nel capitolo “CURIOSITA'” .

5 settembre 2013

Maria Elvira Giordani mi ha inviato (a Toni) l’ sms che testualmente riporto:
“quasi non riuscivo a leggere ad alta voce a mamma le parole di Pierino … w Tussio e l’amore che fa emergere”.

4 settembre 2013

da Pierino Giorgi

16 agosto 2013: Vivere Tussio è sentire il dolce rumore della neve che, soffice, cade sui tetti delle case arroccate del borgo

Soltanto adesso, dopo il frastuono della Perdonanza aquilana, trovo un momento per esprimere la mia impressione dopo la serata del 16 agosto a Tussio.

Toni, Sergio e Mimino hanno compiuto un miracolo facendoci rivivere un periodo della nostra esperienza paesana che avevamo destinato nel libro magico dei ricordi, come una meteora che, fulgida e veloce, nel momento in cui compare, già non è più.

Il miracolo non è tanto per il ricordo (che pur suscita sentimenti forti ) ma per essere riusciti a ricomporre, intero, il gruppo Spazio Vitale, come se, per incanto, tutto il tempo trascorso (circa 40 anni) non abbia prodotto nessun effetto .

E così ci siamo rincontrati, vecchi e solidi amici, a parlare alla gente di Tussio, soprattutto ai giovani, della nostra esperienza, testimoniando loro che è possibile coltivare amicizie, interessi, divertimento sano e lasciare un “buon segno” nella storia.

E’ sui giovani che va riposta la migliore speranza: è su di essi che bisogna compiere i migliori investimenti, soprattutto per valorizzare al meglio le risorse dei piccoli borghi medioevali del nostro territorio.

Era così per noi, lo è anche oggi per loro. Toni e Sergio, sono eterni giovani perché nel loro cuore c’è l’amore per le cose buone del paese e per la gente. Luigino porta il testimone di Spazio Vitale a Tussio. Collabora con entusiasmo con Paolo Eusani, sindaco, che ho visto nascere da famiglia per bene cui sono legato da profonda ed antica amicizia. Tutti sono presenti nella mia mente come portatori della buona tradizione paesana. Dobbiamo tutti aiutarli nel loro impegno quotidiano.

Erano anni che non rivedevo Vittorio, Vito, Paolo: non sono cambiati per nulla. Sono rimasti così come li ho lasciati; così anche per gli altri, d’altronde. Perché la nostra amicizia non è stata scalfita da nulla, né dal tempo, né dagli eventi.

E per me (e non solo per me ) è stata una delle giornate più emozionanti della mia vita. Adesso che ho ritrovato i miei vecchi amici, non li lascerò più nel libro dei ricordi, ma li ricercherò per continuare con loro a scrivere una storia fantastica fatta di sana, vera e inviolabile amicizia.

Grazie Toni, grazie Sergio, grazie Mimino. Mi avete fatto una regalo grande, grande, grande….

7 agosto 2013

da Toni Santogrossi

Da un’ idea di Sergio Colangeli, sulla scia degli argomenti trattati dal 1994 ad oggi, e inseriti nel “capitolo” “le notti della Repubblica”, anche quest’anno racconteremo in piazza, un pezzo di storia di Tussio.

Precedentemente abbiamo sviluppato temi molto seri; quest’anno parleremo di argomenti più leggeri.

I temi, così come li abbiamo impostati, per essere sviscerati in maniera approfondita, richiedono tempo.
Poi dovrebbe esserci anche una piacevole sorpresa …

Invitiamo tutti a essere con noi rispettando la massima puntualità.

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28 agosto 2013

da Giulia De Rubeis

A nome del Comitato Feste 2013, ringraziamo  info@tussio.it  per i complimenti ricevuti e per aver permesso la divulgazione degli eventi in programma, in modo da raggiungere chi, lontano fisicamente, desiderava essere vicino con il cuore in quei giorni di festa.
Ringraziamo inoltre tutta la popolazione tussiana per aver permesso lo svolgimento delle Feste e per aver partecipato in modo caloroso a tutte le iniziative promosse. 
Alla fine di questo percorso, sicuramente formativo, possiamo affermare che far parte di un Comitato Feste è un’esperienza ardua (per mettere d’accordo tutti ce vo’!), ma allo stesso tempo permette di instaurare ed approfondire rapporti con quelle stesse persone che fin da bambini conoscevamo e con le quali, però, non c’è stato mai modo di andare oltre un “ciao” o una risposta alla fatidica domanda “A chi sci figl’?”. Per questo motivo, tra battibecchi e risate, abbiamo portato avanti con fierezza ed orgoglio questa nostra tradizione. 
Dovuti e sentiti sono i ringraziamenti a tutti coloro che, armati di buona volontà, sono stati quelle braccia in più di cui si aveva bisogno!
Un plauso ed un ringraziamento ai promotori delle due serate che hanno riscosso molto successo: venerdì 16 con “Racconti di vita vissuta” e 
lunedì 19 con “Tussio animation”.
Ora non ci resta che incoraggiare VOI a farvi avanti per far sì che questa tradizione non si interrompa e continui a portare gioia e allegria tra le vie della Repubblica de’ Tush!!!!!!!!!
Giulia De Rubeis, Maria Elvira Giordani, Aquilino Giorgi e Giulio Santogrossi

19 agosto 2013

a nome di info@tussio.it

esprimo i complimenti ai ragazzi,
Giulia De Rubeis,
Maria Elvira Giordani,
Aquilino Giorgi
Giulio Santogrossi,
che hanno organizzato, in onore di Santa Anatolia e la SS. Madonna Addolorata, le feste: semplici, sobrie e di altissima qualità.

Toni Santogrossi

2 agosto 2013

Programma delle feste

15 luglio 2013

Il Comitato feste, formato da:
Giulia De Rubeis,
Maria Elvira Giordani,
Aquilino Giorgi e
Giulio Santogrossi,
rende noto che le feste patronali di Santa Anatolia e della SS. Madonna dell’Addolorata si terranno il 17 e 18 agosto.

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19 agosto 2013

da: Floro Panti Presidente Centro Internazionale Studi Celestiniani

  Amici, come di consuetudine anche quest’anno il Fuoco del Morrone farà tappa presso il vostro paese per poi proseguire verso Centurelli.
Questa edizione è particolarmente importante perché cade con le celebrazioni del settimo centenario della canonizzazione di S. Pietro Celestino  (Avignone 5 maggio 1313) e soprattutto nel trentennale della ricorrenza della rivitalizzazione della Perdonanza voluta dal vostro e nostro illustre concittadino Don Tullio De Rubeis.
L’amico fraterno Paolo Giorgi mi ha pregato di inviarvi il programma della fiaccola che in allegato vi trasmettiamo.
Siamo certi che come ogni anno ci aspetterete  numerosi nella Piazza del Paese. Come Sempre sarà presente anche Gianni Giorgi .
Vi saluto cordialmente.

719^ PERDONANZA CELESTINIANA – 34^ EDIZIONE FUOCO DEL MORRONE – “IL CAMMINO DEL PERDONO” EREMO DEL MORRONE – SULMONA / L’AQUILA

16 – 23 AGOSTO 2013

MERCOLEDI’ 21 Agosto alla chiesa celestina di Santa Maria di Centurelli – Madonna del Buon Cammino Caporciano – L’Aquila con la Perdonanza dei pastori, allevatori e agricoltori nell ‘ importante chiesa tratturale riaperta ufficialmente dopo il terremoto e al termine di notevoli e importanti lavori di ristrutturazione e abbellimento. Cerimonia Religiosa e Civile. Al termine agape fraterna offerta dal Movimento Celestiniano.

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5 agosto 2013

Domani, 6 agosto,
Nuova Acropoli organizza una manifestazione di giochi e burattini e una:

gara di orienting

alle ore 17,00 a Prata D’Ansidonia
e alle ore 21,30 a Tussio

Tutti sono invitati a partecipare

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26 luglio 2013

una foto simpatica: le bandiere americane “ricacciano” come le piantine di fragole

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15 luglio 2013

ultima paesia di Vanda Santogrossi

‘N BRACCIU A SAN PIETRU CILISTINU

So’ troppi j’anni che so’ ggià passati
da quannu ju disastru c’ha strazziati ,
semu rremasti senza casa e senz’amici
e se teni ‘nu crucciu no’ teni a chi lo jci .
Semu rremasti co’ ‘na tristezza ‘endru
pecchè gnisciunu mo’ , te vene ‘ncondru
pure ji commannandi se so’ ‘nu poc’arresi
pecchè no’ nze so’ troppu capiti tra de issi ,
‘nfatti “ quannu ce so’ tandi jalli a candà
no’ nze fa’ ma’ jornu “.
Jì lo so’ sinditu co’ le recchie me unu de jce :
– Nu’ no’ nzemo capaci , fecemolo fa’ a chi lo sa fa’ .
E po’ a cchi tatà rrevorge se so’ ttande de cquele ‘niziative ? –
“ Forze solu pe’ pijià !!! “
Ma pecchè ce semu fattu sfuji subbeto l’occasiò
quannu ci stea chi ci volea ajutà ?
Se jce e se resà “ La superbia va a ccavajiu e ttorna a pee “ .
E nu’ semo rremasti a ll’ a pee .
Speremu che ce mette la manu chi a L’Aquila vole bbene
e che angora ‘na ‘ote aju core sé , ce sta cquesta città
che atà rrenasce e che j’esembiu aj’atri atà rredà
e San Pietru Cilistinu ‘n bracciu la tà pijià
e pe’ lla rredenziò la tà rabbiricà e ravvià
pecchè nu’ lo sapemu che Issu no’ ce po’ ‘bbandonà
e lla vita a L’Aquila ta fa’ rrepijià .

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8 luglio 2013

Antonella Codeferi, pronipote di sor Domenico Cantera, in onore del nonno, e, a memoria dei splendidi giardini che egli aveva realizzato nelle aiule della piazza, ci propone due foto del 1985. Ancora oggi vediamo Il “frutto” di quel lavoro.

Domenico Cantera – sor Domenico

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2 luglio 2013

da Angelo Giordani

ALTRA LUNGA TRASVOLATA STAVOLTA IN CINA PER IL NOSTRO CICLISTA LEONARDO GIORDANI AL TOUR OF QINGHAI LAKE

Tussio, Aq 29/06/2013. Altra lunga trasferta per il nostro ciclista Leonardo Giordani, dopo quelle in Sud America dell’ Argentina , in Asia a Singapore e di recente nel Nord Europa in Lettonia . Stavolta l’attende il ritorno in Asia negli altipiani della Cina per il 9 ° “ TOUR OF QINGHAI LAKE ”.
Invitata di nuovo dagli organizzatori dopo l’ottima prova dello scorso anno, la squadra giallo-fluo della Fantini Vini Selle Italia si ripresenta ancora più agguerrita guidata dal tecnico “guerriero” Luca Scinto con gli atleti Chicchi, De Patre, Finetto, Miletta, Monguzzi, Pozzo e il nostro Leonardo Giordani che per l’occasione si è molto preparato nelle ultime settimane per ben figurare in questo duro Tour che sta diventando sempre più importante nel panorama ciclistico mondiale.
Infatti sono ben 22 le squadre partecipanti per oltre 150 ciclisti di 27 nazioni dei 5 continenti, un buon agguerrito gruppo di partenti, senza dubbio, che si contenderanno con ardore le 13 tappe e la vittoria finale degli oltre 2000 km totali.
Il tour, come detto, si svolge negli altipiani cinesi sempre in quota dai 1200 metri agli oltre 3500.Partenza dalla città XINING, domenica 7 luglio, e traguardo finale, sabato 20, all’altra metropoli LANZHOU, dopo oltre 2000 Km. Sarà visibile su SKY ed Eurosport per tutti gli appassionati del pedale.In bocca al lupo”GRANDE CENTURIONE” e dacci “BAGLIORI” di GRINTA sempre!
Mandaci messaggi dalla Terra del Sol Nascente sul nostro sito www.tussio.it della gente sportiva cinese.
“Forza Leonardo” con tutto il cuore dai tuoi tifosi di info@tussio.it

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28 giugno 2013

Nel paragrafo dedicato a Santa Anatolia, contenuto nel capitolo “Chiese”, abbiamo inserito la foto di una processione con la nuova statua di Santa Anatolia.
Invitiamo a riconoscere le persone che partecipano alla processione e che portano la Santa.

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3 giugno 2013

da Dorando (Domenico Cicerone) che invia gli auguri ai novelli sposi, si associa, naturalmente, anche info@tussio.it

Con immenso piacere, (come Napolitano spesso detta), dopo una magnifica cerimonia, accogliamo nella nostra “Repubblica” la bella Marsicana che entra a far parte della comunità Giordani.
Ad Alessandra ed Andrea l’augurio di una vita sempre a “tutta birra” (Anbra).
(Sarà casuale la ricorrenza della Festa della Repubblica?)

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4 maggio 2013

Tussio 1 maggio 2013

da Toni Santogrossi e Tania Colangeli … tutto per caso!

Tania leggeva la sua posta elettronica sul sito www.centrodelbandoneon.com da lei curato. Riceve la corrispondenza da Francesco che vive a Sassari in …. Via Santa Anatolia.
Abbiamo subito notato il nome della Santa da noi festeggiata e …

Scrive Tania:

Gentile Francesco,
Una curiosità extra-bandoneonistica! Ieri, quando è arrivato la sua mail, ero al computer con mio cugino, appassionato di storia popolare, e ci ha incuriosito la sua strada intitolata a Santa Anatolia (nel nostro paese di origine, in Abruzzo, c’è una festa a lei dedicata); volevamo sapere se anche da voi a Sassari questa Santa viene festeggiata, o se per caso fosse a conoscenza del motivo per cui le è stata dedicata una strada della vostra città…

Risponde Francesco:
Buona sera Tania, la Vostra curiosità è presto soddisfatta! Abito in una strada vicinale, nei pressi di Sassari, che prende il nome da una chiesetta campestre, orientativamente del ‘600/’700, appunto dedicata a S. Anatolia; i festeggiamenti in onore della Santa V.M. si tengono tra luglio e settembre di ogni anno, a seconda del clima, visto il carattere campestre. Non si tratta della festa principale di Sassari, che ha come patrono S. Nicola, ma noi abitanti della zona, veniamo coinvolti dal Comitato che, ogni anno, organizza, con il contributo di ciascuno di noi i festeggiamenti.
Ma curiosità per curiosità, di che paese siete?

Scrive Tania:
Grazie Francesco! E’ stato davvero gentile.
Il nostro paese, di poche anime, si chiama Tussio ed è in provincia di L’Aquila, se ha interesse le invio un link http://www.tussio.it/santa%20anatolia.htm  del sito del paese, curato da mio cugino, al quale fornirò le notizie che ci ha inviato. E’ incredibile come in luoghi non tanto vicini, si mantengano le stesse tradizioni ed esattamente con le stesse modalità che lei ci descrive….

Risponde Francesco:
Interessante! Anche in questa chiesetta, dedicata a S. Anatolia, e proprio in questo periodo di maggio, si celebra anche S. Vittoria!!! Tutto il mondo è paese!!!!

Da il quotidiano La Nuova Sardegna del 15 settembre 2011 leggiamo:

SASSARI. Ricco programma di festeggiamenti a Caniga in onore di Sant’Anatolia. L’appuntamento è per sabato e domenica nell’antica chiesa campestre, da oggi alle ore 17,30 triduo di preparazione con la recita del rosario cui seguirà la messa. Sabato 17, alle ore 18, la tradizionale processione che porterà il simulacro di Sant’Anatolia, accompagnato dalle bandiere, dalla chiesa di San Domenico fino alla chiesa dedicata alla santa dove sarà celebrata la santa messa, accompagnata dal coro Amici del Canto Sardo di Sassari. Domenica 18 alle ore 11 la messa solenne concelebrata da monsignor Salvatore Loriga e don Giuseppe Peru, allietata dai canti di Susanna Carboni accompagnata dal violino di Alessandra Cocco. Al termine la processione e lo scambio delle bandiere. Alle ore 18 la messa. Appuntamento da non perdere sabato alle 21,30: concerto dell’Equipe 84. Domenica 18 alle 21 la commedia in vernacolo sassarese “Che manincomiu”.

La chiesa di Santa Anatolia in Sassari

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8 aprile 2013
da Angelo Colangeli
dedicato a Domenico Cantera (sor Domenico)

Un fiore in mezzo ai sassi

Uno spuntone di roccia circondato da erbacce ed ortiche, che troneggiava sopra un muro di pietre e cemento. Questa era una delle prime immagini che mi si parava davanti quando, da bambino, uscivo di casa per andare a giocare in piazza. Ai miei occhi sembrava quasi una montagna e mi ci fermavo spesso a giocare, di fronte c’era una casa con un cancello che lasciava intravedere un bel cortile. Più crescevo più quel muro, prima invalicabile, mi sembrava un muretto e quella quasi montagna poco più che un sasso.
Arrivò un giorno che tornando a Tussio per le vacanze estive vidi che le erbacce e le ortiche, che prima pungevano le mie gambe saltellanti di bimbo irrequieto, erano sparite come per magia sostituite da aiuole piene di fiori colorati tutt’intorno al sasso dei miei giochi infantili. Allo stesso modo il cortile della casa di fronte si riempì piano piano dei colori e dei profumi di fiori e piante di ogni specie, a partire da due belle piante di oleandro. Quel cortile divenne così uno dei protagonisti di quelle estati per molti ragazzi e per le famiglie vicine: punto di incontro, giochi e confidenze. Conservo una foto di mio figlio piccolino tra quei fiori.. vicino al sasso.
Ma chi fu che portò fiori e colori.? Un signore allora sessantenne dagli occhi grandi e dalla fronte ampia, mite e socievole che per me è e rimane sempre “Minicuccio”. Seppur aveva conosciuto e lavorato nella Roma del boom economico era rimasto fedele alla sua terra e ai suoi valori contadini. Per questo motivo era in grado di gioire ad apprezzare il miracolo che sempre si compie quando un fiore germoglia o una pianta dell’orto da i suoi frutti. Ricordo ancora l’orgoglio con cui mi mostrava i suoi “pomidori” migliori o quando mi faceva assaggiare le fragole appena colte. Era un pochino diverso dai suoi coetanei rimasti sempre al paese, infatti con lui potevi fare sfide alle parole crociate o star ore sul muretto a risolvere rebus della Settimana Enigmistica. Allo stesso modo amava i puzzle e gli piaceva stare in mezzo a bambini e ragazzi a ridere e scherzare, mi sembra di vederlo ancora su quel muretto con i suoi adorati Pina e Mario. Così come sembra ancora di sentire la sua voce, intorno alle 12:30 durante le vacanze estive, chiamare ad alta voce per dire che il pranzo era pronto.

Minicuccio aveva la voce e la mano a volte tremolante,
ma dei fiori era un grande amante.
Riempiva di fiori un giardino così come un vasetto
E alla fine si asciugava il sudore con il fazzoletto,
guardando la sua opera con orgoglio e soddisfatto.
Lo ricordo spesso sul muretto
a fare parole crociate su qualche giornaletto,
ma quando scuoteva la testa voleva dire che era finita la festa
e a riposare voleva andare,
ma non lasciava mai la compagnia senza salutare.
Ciao Minicuccio..!!

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22 aprile 2013

infotussio esprime un caloroso ringraziamento ai volontari tussiani che hanno pulito il piazzale dell’asilo infantile, ridando “luce” all’intero complesso.

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12 aprile 2013

da Toni Santogrossi

La fonte e la fonte San Giuseppe

Il 5 marzo 2013 ho “rivisto” i fontanili, cioè gli abbeveratoi della Fonte, pieni di acqua, e li ho fotografati. Erano anni che non li vedevo così colmi e, anche, abbastanza puliti. …

tutta la ricerca la troverete nel capitolo “paese” all’interno del paragrafo “fonte e fonte di San Giuseppe”

Manolo De Rubeis ha fatto anche il video, facendoci guardare la fonte da tutti i lati.

Cliccate sul titolo e accendete l’audio del vostro computer.

Tussio fonte San Giuseppe

12 aprile 2013

da Toni Santogrossi

La fonte e la fonte San Giuseppe

Il 5 marzo 2013 ho “rivisto” i fontanili, cioè gli abbeveratoi della Fonte, pieni di acqua, e li ho fotografati. Erano anni che non li vedevo così colmi e, anche, abbastanza puliti. …

tutta la ricerca la troverete nel capitolo “paese” all’interno del paragrafo “fonte e fonte di San Giuseppe”

in basso troverete la scritta in rosso

Tussio fonte San Giuseppe

cliccate su di essa e vedrete il video ….

22 aprile 2013

Dorando (Domenico Cicerone) con Vincenzo Rossi, ha fatto una pregevole opera di ricerca e di conoscenza della presa d’acqua che alimenta la fonte San Giuseppe.

potete leggerla nel paragrafo “la fonte e la fonte San Giuseppe” inserito nel capitolo “Il Paese”

15 aprile 2013

da Sergio Colangeli

Caro info@tussio ,
è bello scoprire, ogni volta che si ha l’occasione di visitare il nostro sito, informazioni, notizie, foto, ma soprattutto ricerche storiche che arrichiscono, la conoscenza di chi come me, da per scontato tanto, ma poi di scontato non c’è mai nulla….
mi riferisco soprattutto all’ultima FATICA “la fonte e la fonte di San Giuseppe”, un lavoro, immagino difficile, nella ricostruzione storica e ancora di più in quella “architettonica” per finire, come ultimo passaggio, all’elaborazione grafica.
Un vero apprezzamento da parte mia come sempre a Toni Santogrossi per le Idee giuste, per la dovizia documentaria nelle ricerche e per la bravura e professionalità nel trasformarla in “informazione storica” da restituire al lettore, che resta nel tempo, ed è patrimonio di tutti quanti vogliano fare uso di tale testimonianza…per sempre (i libri di storia servono a questo…).
Apprezzamento, a Manolo De Rubeis, per la “pazienza” e l’impegno nel restituire e decodificare graficamente le informazioni raccolte, lavoro che richiede impegno, pazienza, costanza e soprattutto tanto tempo.
Grazie
Sempre Vs. ammiratore, Sergio.

da Paolo De Meis

Caro infotussio,
E SE IL POZZO MANCANTE FOSSE LA BASE DELLA CROCE? Basta riflettere dove è posizionata.
Grazie Manolo per il tuo lavoro minuzioso e preciso. E un ringraziamento anche a te info@tussio per quello che ci stai regalando con passione e dedizione.

Paolo, in parte ha avuto ragione. Il testo in basso l’ho modificato così:
Il Boccaglio è stato rimosso e utilizzato al pozzo da Ped'(e). Il boccaglio che era a protezione del citato pozzo, più grezzo e grossolano nella lavorazione è stato adoperato per fare il basamento della Croce (così ricorda Dorando, Domenico Cicerone) .

27 marzo 2013

questo “pezzo” di vita quotidiana inviato da Angelo Colangeli ci sembra appropriato per porgere anche da parte nostra i migliori auguri di Buona Pasqua ai visitatorii di questo sito

Quest’anno le pizze di Pasqua non si fanno. !



Proprio così mi disse sconsolata Concetta seduta sul muretto davanti casa mentre si stringeva un golfino sulle spalle, ormai erano quasi le otto e si era resa conto, aveva realizzato, che non si trattava della solita scossetta ma di una tragedia.
Già..! Per lei solida e affidabile come un fabbricato antisismico, il lunedì dopo la Domenica delle Palme è da sempre il giorno dedicato alla realizzazione delle Pizze di Pasqua, quelle lievitate fatte con la tradizionale ricetta che si tramanda di madre in figlia quasi con un senso di religiosità, con la gestualità e tempi degni di un rito speciale.. per lei quasi sacro.!
Anche quel 6 aprile 2009, lunedì dopo la Domenica delle Palme, era tutto pronto.. c’erano circa 100 uova e svariati pacchi di zucchero e farina pronti, mentre il forno era stato pulito e le fascine preparate. La sveglia avrebbe suonato alle 5 e lei pronta sarebbe scesa ad impastare e preparare le pizze ed altri dolci.
Nella sua casa indipendente, ormai in città, ha fermamente voluto da sempre il suo spazio.. un enorme stanzone con un grande forno a legna dove fino ad una decina di anni fa realizzava personalmente anche il pane due volte al mese senza mai comprarlo in negozio o al forno. Non pensate ad un lindo “rustico” come si usa dire oggi, qualcosa di meglio.. io lo definisco un museo. L’ “Arca” in legno di ciliegio fatta dal “mastro del paese” che era stata prima di sua madre, così come la credenza in legno e tutto il resto.. direi un museo in miniatura di una cucina contadina compresi arnesi tutti rigorosamente originali e consumati dal tempo.. e per questo ricchi di fascino.
Le Pizze di Pasqua di Concetta alla fine non sono per la sua golosità o per essere consumate in famiglia, infatti ne realizza una trentina.
Sono invece il segno della fratellanza e della condivisione, della vicinanza ai suoi cari e alle persone a cui tiene. Infatti lei va personalmente a farne dono ai figli, ai nipoti per i quali ne fa una versione più piccola, ai consuoceri, ai fratelli, alle famiglie vicine ecc.. Lei non porta in dono cioccolatini, uova di cioccolata, o cesti con i fiocchi sgargianti magari accompagnati da sorrisi di circostanza..
Concetta ti porta la “Pizza di Pasqua” avvolta con la carta del pane che gli da il suo amico fornaio, accompagnata da gesti semplici e carichi di affetto “te la pozzi magnà co la bona salute” e “pregame la salute che te la pozzo portà pure ju prossimo anno.. se Dio vole”.
Ormai tagliare la mattina di Pasqua la Pizza di Concetta per accompagnare la tradizionale colazione è un rito, ed un pensiero va a lei e alla sua genuina generosità. Di solito il giro delle consegne delle pizze lo completa il Venerdì Santo e la sera soddisfatta si sente appagata nel pensare che tutte le persone a lei care il giorno di Pasqua possono mettere a tavola la sua pizza e rivolgere un pensiero a lei. 
Quando la mattina di Pasqua lei taglia la sua con religioso silenzio la guarda e poi l’assaggia, tutti i commensali aspettano in silenzio che lei dica la solita frase. “Oh.. quist’anno non me sembrano tanto cotte, aju punto giusto, tenga cagnà fornaro, te lo so dittu che tenivi mette più fascine..” rivolto al marito che alza gli occhi al cielo in segno di rassegnazione.
Così da ormai 50 anni.. ma il lunedì dopo la Domenica delle Palme del 2010 Concetta ha ripreso con la stessa lena, la stessa fiducia e la stessa generosità a rifare le sue Pizze di Pasqua e la ha fatte anche oggi lunedì dopo la Domenica delle Palme 2013.
Anche quest’anno la mattina di Pasqua scopriremo se saranno “cotte ajju punto giustu.

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27 marzo 2013

nuova poesia di Vanda Santogrossi

PECCHE’  S’ALLUNCA  ‘STU  BBROTU ?

Tandi  so’ ji  portò ‘mbortandi  chius’angora
che ‘spettenu de rraprissi a ll’aria pura
quannu se scombra tuttu lo vecchiume
che doppu cquattr’anni s’è mmuffitu e rrenzecchitu
ajiu tembu che no’ ng’ è statu certu amicu.
Tandi semo cquiji che sembre ce stem’a ddomannà
se quannu se  fernisce  “ stu bbrotu d’alluncà “
e se quannu ce demo ‘na mossa bbona
pe’ fa’  “ cazzolà le callarelle “ deji bbravi muraturi
che fau rrenasce pizzittu pe’ pizzittu
tuttu lo bbejiu che  a  L’Aquila ci stà .
S’atà pe’ fforza cchiù subbetu rattià
pe’ no falla propetu murì cquesta nostra città.
E vvu’ che stete a ccapu de ‘sta lunca catena
‘icetece de scì , icetece che pprestu se po’ fa’
e fecete ju core de tandi , ‘nu pocu rrepusà
pecchè , mo se stregne e mo s’allenda
a ssecunnu de lla “ nova “ che ce stà
e , ffecennu come ‘na fisarmoneca a ssonà
cquijiu cchiù vecchiu se potarria scollà .
E’ vveru che a lla pirifiria tande gru stau a llaorà
ma ajiu Centru , se po’ comenz’avvià ?
Deteve ‘na mossa che nu’ , stem’aspettà
e j’anni che ce stau , no’ permetteno a ttandi  d’alluncà.

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25 marzo 2013

nota dal comune di Prata D’Ansidonia

Il ministro per la Coesione Territoriale,  Fabrizio Barca,  ha visitato ieri, 21 marzo 2013, L’Aquila e i Comuni del cratere per fare il punto della ricostruzione dopo un anno di mandato da ‘inviato speciale’ del governo Monti in quest’ambito.
L a giornata è terminata con un rinfresco presso il Ristorante il “Borgo dei Fumari” di Prata D’Ansidonia alla presenza di numerosi Sindaci del cratere, del Prefetto dell’Aquila, dott. Francesco Alecci, e del responsabile dell’Ufficio Speciale per la ricostruzione, dott. Paolo Esposito.
La serata si è svolta condividendo con il Ministro la realtà quotidiana dei nostri piccoli centri che ogni giorno devono confrontarsi con i numerosi problemi causati sia dal terremoto, sia dal restringimento dei finanziamenti agli Enti, sia dalla riduzione del personale.
Il Sindaco di Prata, ing. Paolo Eusani, ha esposto al Ministro l’esempio del ristorante come una buona pratica di ricostruzione che ha messo insieme la tenacia di un imprenditore e la volontà dell’amministrazione di migliorare la ricettività turistica del territorio. Il Ministro ha apprezzato la presenza di tale luogo, posto in un contesto limitrofo così compromesso e si è augurato che presto anche l’intorno possa riprendere vita e ha promesso di tornare molto presto con la sua famiglia.
Al Ministro è stato donato un cesto con i prodotti tipici locali, offerto da tutti i Sindaci del cratere, e, in più, il Sindaco del nostro comune ha regalato il libro di Alessandro Clementi “I Campi aperti di Peltuinum dove tramonta il sole..-Saggi sulla terra di Prata D’Ansidonia dalla protostoria all’età moderna”, mentre il consigliere Luigi Carosi ha donato al Ministro il libro “storie di Tussio” scritto e offerto dal nostro compaesano Toni Santogrossi.
Alcuni sindaci del nostro comprensorio e alcuni consiglieri di Prata hanno immediatamente sollevato “il caso Tussio” scherzando sulla sua appartenenza al Comune di Prata. Il Ministro, incuriosito, ha voluto capire di cosa si trattasse e Luigi, l’unico consigliere di Tussio, ha spiegato che la frazione è stata sempre considerata una REPUBBLICA AUTONOMA.

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19 marzo 2013

S. Giuseppe: Dorando racconta …

Tradizionale benedizione delle pagnottine di S Giuseppe (quest’anno -2013- Il Patrono lo abbiamo festeggiato il 17 marzo) in piazza della Chiesa con il parroco don Alessandro Lemchi e la presenza di un bel gruppo di Tussiani.


Alla cerimonia è seguito il ristoro a base di salatini assortiti, dolcetti vari, vin brulè ed infine, accompagnata dalla banda, la distribuzione del pane nel paese e nei casolari.
A conclusione della mattinata la santa messa e la processione con il Santo per le vie del paese.


Un ringraziamento ai procuratori e a tutti coloro che hanno partecipato e si sono prodigati per la buona riuscita dello “storico” evento, ovvero: avere ancora una volta protratta la memoria di questa festa.

Domenica 17 marzo si terrà la festa in onore di S. Giuseppe.

Per coinvolgere la popolazione nelle fasi della festa, gli organizzatori invitano TUTTI I COMPAESANI , in piazza, alle 9,30 alla consueta benedezione del pane.
Al termine, prima di iniziare il giro per il paese per la distribuzione delle pagnotte, si offrirà un piccolo rinfresco.


Si invita tutta la popolazione a partecipare.

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19 marzo 2013

Al primo Angelus di Papa Francesco non poteva mancare Angelo Giordani di Tussio che ha dedicato al pontefice un cartello di benvenuto.

20 febbraio 2013

Cliccando sul link vedrete la bella intervista che Angelo ha rilasciato a Tv2000
in piazza San Pietro il 24 febbraio 2013.

http://www.nelcuoredeigiorni.tv2000.it/le-testimonianze-da-san-piazza-san-pietro/2013/02/24

da Il Centro del 28 febbraio

Da Tussio a Roma: «Grazie dall’Aquila»

GLI ABRUZZESI A SAN PIETRO

Da Tussio di Prata d’Ansidonia a piazza San Pietro con un cartello per ringraziare il Papa dell’abbraccio all’Aquila «terremotata». Tra le migliaia di persone che hanno reso omaggio al Papa in queste ore anche tantissimi abruzzesi. Tra questi Angelo Giordani (foto Enzo Russo), padre del ciclista professionista Leonardo, che ha voluto dedicare un cartellone al pontefice ricordando la sua visita a Onna dopo il terremoto. Accompagnato dal nipotino Marco Iacobucci, Giordani ha rilasciato interviste ai principali tg. In piazza, ieri, anche i pellegrini arrivati coi pullman messi a disposizione dall’ufficio pellegrinaggi dell’arcidiocesi dell’Aquila. «Il Papa ci lascia un grande messaggio», spiega Maria Teresa, «la sua rinuncia ci addolora e commuove allo stesso tempo. C’è bisogno di silenzio per ritrovare noi stessi, questo il messaggio per il mondo intero». Da Leon (Messico) due studentesse dell’università dell’Aquila: «Siamo qui per lui».

24 febbraio

Il nostro prode non poteva mancare all’ultimo Angelus di Papa Benedetto XVI recitato in piazza del Vaticano, a Roma, il 24 febbraio 2013.

da Il Centro di oggi, 20 febbraio 2013:
anche il quotidiano d’Abruzzo ha riportato la foto-immagine di Angelo, che con il suo cartello e bandiere è andato, domenica scorsa a salutare il Pontefice Benedetto XVI.

Giordani, da Tussio omaggio al Papa

Da Tussio a San Pietro per esporre uno dei suoi memorabili cartelli (con tanto di tricolore e bandiera americana), stavolta per un messaggio di sostegno al dimissionario pontefice Benedetto XVI. Le immagini di Angelo Giordani sono finite sui principali tg e siti web.

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25 febbraio 2013

i dati sono stati presi dal quotidiano: il centro.it
salvo errori

Elezioni politiche 24-25 febbraio 2013
Senato
Tussio%Pratatotale%
votanti70391 
Schede bianche2  
Schede nulle  
votivoti 
Partito Democratico (Pd)2941,49937,5
Sinistra ecologia e libertà (Sel)34,341,5
Centro Democratico10,4
Totale coalizione – Pier Luigi Bersani3245,710439,4
Il Popolo della libertà (Pdl)1115,75219,7
Fratelli d’Italia41,5
La Destra45,772,7
Intesa Popolare
Grande Sud
Lega Nord
Totale coalizione – Silvio Berlusconi1521,46323,9
Con Monti per l’Italia912,8217,9
Totale coalizione – Mario Monti912,8217,9
MoVimento 5 Stelle – beppegrillo.it1014,36524,6
Totale coalizione – Beppe Grillo1014,36524,6
Rivoluzione Civile22,872,7
Totale coalizione – Antonio Ingroia22,872,7
Fare per Fermare il Declino10,4
Totale coalizione – Oscar Giannino10,4
Rialzati Abruzzo10,4
Partito comunista dei lavoratori
Lista Amnistia Giustizia Libertà
Forza Nuova10,4
Casapound Italia10,4
Totale altri31,1
Elezioni politiche 24-25 febbraio 2013
Camera
Tussio%Pratatotale%
votanti72414
Schede bianche1
schede nulle1
votivoti 
Partito Democratico (Pd)2534,79132,3
Sinistra ecologia e libertà (Sel)34,231,1
Centro Democratico34,272,5
Totale coalizione – Pier Luigi Bersani3143,010135,8
Il Popolo della libertà (Pdl)1216,65619,9
Fratelli d’Italia31,1
La Destra34,282,8
Intesa Popolare
Grande Sud – Mpa
Lega Nord31,1
Totale coalizione – Silvio Berlusconi1520,86824,1
Scelta Civica con Monti per l’Italia811,1196,7
Unione di centro (Udc)22,8103,5
Futuro e libertà (Fli)11,410,3
Totale coalizione – Mario Monti1115,33010,6
MoVimento 5 Stelle – beppegrillo.it1115,37024,8
Totale coalizione – Beppe Grillo1115,37024,8
Rivoluzione Civile11,493,2
Totale coalizione – Antonio Ingroia11,493,2
Fare per Fermare il Declino11,420,7
Totale coalizione – Oscar Giannino11,420,7
Partito comunista dei lavoratori
Lista Amnistia Giustizia Libertà
Forza Nuova10,3
Casapound Italia10,3
Totale altri20,7

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11 febbraio 2013

da Dorando (Domenico Cicerone)

Si è conclusa la classica “Ruzzica Tussiana”. I partecipanti attivi erano divisi in due squadre di 10 persone ciascuna.

il gruppo completo
VERDIGIALLI
Andrea GiorgiGildo
PierluigiPeppino
ValerioManolo
DanieleMimino
LucianoLuigino
GiuliaLino
Luca G.Rino
Luca C.Carlo
MarcoSandro
MassimoAndrea Giordani
Fabrizio

Ha vinto la squadra verde (giovani) su quella gialla (attempati) con il risultato di 8 a 5. Ottime le prestazioni di Rino e Sandro, nonostante i loro timori, nella loro prima partecipazione.
Falcidiate dall’influenza le donne non hanno potuto gareggiare ad eccezione di Giulia Cicerone inserita nella squadra verde.
Oltre ai vari “cumplimenti” (buffet) con dolci e vino c’è stato un turbine di coriandoli e stelle filanti, creato da Monia, Barbara e Giulia De Rubeis, che ha accompagnato tutta la gara
Alcune cantine sono state accorpate per motivi tecnici mentre altre sono state messe a disposizione da famiglie anche se non hanno partecipato direttamente.
Grande assente, (infatti a cena sono avanzati paccheri, costatelle, salcicce e dolci) ampiamente giustificato, è stato Gianni, che giustamente è andato a “fare la ruzzica” con Maria Paola.
A conclusione grande cena con paccheri al forno, costatelle e salcicce, insalata, dolci vari e fino a tarda notte Karaoke per tutti.

stato lanciato ru ruzz(i)c’ alla conquista della cantina Pallotta


ru cumpliment (buffet)


attesa per l’arresto della ruzzica


Anche per questo anno è andata, un ringraziamento a tutti per la cortese partecipazione sia diretta che indiretta.

4 febbraio 2013

Tussiani! Preparate le cantine!

Sabato 9 febbraio 2013, per le vie del paese, si svolgerà la tradizionale RUZZICA.
Partenza alle due del pomeriggio dal “pizzo di piazza”.
La gara è aperta a tutti!

Da quest’anno si terrà anche il torneo femminile, che si svolgerà contemporaneamente a quello classico per soli “uomini”.

Si prega di comunicare la partecipazione per organizzare
al meglio la gara e … la mangiata finale.

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2 febbraio 2013

ultima poesia di Vanda Santogrossi

N ATR’ANNU !

Semo passatu troppe ore nere davero bbrutte
n cquisti cquasci cquattr’anni de case e vite destrutte
e ttande cose se so’ penzate e no’ nze so’ mmai fatte
pecchè se so’ tissute tele e se so’ troppe ote disfatte.

N atr’annu comungue e ggià rriatu e sta a caloppà
speremo che checcosa se moe pe’ pote’ ccomenz’a ffa’
cquelo che ttandi stemo co’ ju core a ppezzi a spettà
e che è vvergogn’ angora a vetesse gniccosa rremanna’.

No’ nge stau cchiù scuse propetu pe’ gnisciunu
forze chiggunu ce tenarria cercà pirdunu
p’avecce tinutu pe’ ccuscì ttandu tembu n canzonu
senza dacci conzolazziò e na cria d’umore bbonu.

Semo campati co’ st’altalena : – mò se fa’ no’ nze po’ fa’
se comenz’a rraggiustà no’ nze po’ cchiù comenzà
mo’ ji sordi stau cqua no’  nze ponno cchiù tocca’
semo pazzi o ce se fa !? No’ fecemoce cchiù criticà!

Mo’ ji lotti se so’ fatti ji conzorzi so’ ggià nati
lesti a scejie cquiji posti deju Centru  rruinati
pe’ rredà nu pocu e fiatu aji palazzi sderrenati
che da anni tra j’affanni stau mal’ e scoperchiati.

Mo’ vedemu se è lo veru cquelo ittu a lla TV
che se comenza pe’ ju Corsu e se v’angora cchiù jiù
addò so’ fattu ginnastica jì da sessand’anni e pure cchiù
ajiu palazzu assa’  mbortande de ll’andica  jovendù .

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28 gennaio 2013

Cari amici Tussiani,
anche per conto di mamma e papà, vi ringraziamo di cuore per le condoglianze e per la partecipazione al funerale di nonna Rosalba.
L’affetto che ci avete dimostrato ci è stato di grande conforto in un momento tanto triste,a presto,

Roberta e Pier Luigi Valori

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25 gennaio 2013

auguri da Angelo Giordani

auguri alla nostra nonnina Leondina: è bellissimo leggere di una nostra compaesana che ha tagliato il grande traguardo dei 100 anni in buona salute, e vederla in compagnia dei suoi entusiasti nipoti.
Cara Leondina, tu e Pietta siete le nostre portabandiere e la nostra speranza come tussiani di seguirvi perchè il nostro ceppo è dei più duri al mondo.
Nonnina, mi dispiace di essere lontano da tussio e di non poterti dedicare sul “gazzettino stradale tussiano” una scritta gradita da tutti.

24 gennaio 2013

da Patrizia Tirocchi

  Ciao a tutti,
     invio la foto di nonnna Leondina Ciccarelli con i suoi tre pronipoti Federica Cristina e Marco che il 24 gennaio compirà 100 anni.
     Nonna Leondina sta bene ricorda tutto di Tussio e saluta con affetto i suoi abitanti.

info@tussio si associa alla famiglia, ed esprime, insieme ai compaesani, alla nostra nonnina l’augurio di tanta salute e serenità.

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21 gennaio 2013

La notte fra il 17 e 18 gennaio sono caduti circa 35 cm. di neve.

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16 gennaio 2013

Angelo Giordani ci invia la presentazione della squadra “Fantini vini Selle Italia” con la quale correrà nella stagione il nostro ciclista Leonardo. Infotussio augura all’atleta una stagione proficua di soddisfazioni ed allori.

DALL’ABRUZZO FORTE E GENTILE RIPARTE IL TEAM FANTINI VINI SELLE ITALIA DEL NOSTRO CICLISTA LEONARDO GIORDANI

Chieti, 12 gennaio. Riparte la squadra professionistica abruzzese-laziale-toscana la Fantini Vini Selle Italia del nostro concittadino Leonardo Giordani aprendo la stagione 2013 con una grande e degna presentazione al Teatro Marrucino di Chieti. Presenti autorità, dirigenti, sponsor e giornalisti delle varie testate sportive e centinaia di tifosi che hanno riempito il più antico teatro dell’Abruzzo facendo sentire spesso a tutti gli atleti la loro voce ed il caloroso applauso. Nel presentare gli atleti il manager della squadra Angelo Citracca e il tecnico guerriero Luca Scinto hanno voluto ricordare, prima di tutto, la bella stagione scorsa con tante vittorie, ma soprattutto la grande unione tra gli atleti, come fossero una grande famiglia nel dare il massimo per l’obiettivo comune di vittoria per i colori giallofluo , augurandosi che i 23 atleti nella nuova stagione 2013 ricalchino in gran parte quella precedente. Dopo la presentazione degli atleti, ha preso la parola il Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano sottolineando l’importanza dell’unica squadra professionistica che nobilita ed illumina il valore dello sport della nostra regione che ne ha sempre fatto un punto di orgoglio, come annunciato anche dall’Assessore allo sport dell’Abruzzo Carlo Masci . È seguito l’intervento di Valentino Sciotti , da cinque anni uno dei maggiori sponsor della squadra, l’atletico e gioviale manager della Farnese Fantini Vini , si è detto entusiasta di continuare a far parte di questa grande realtà che, grazie alla squadra e al ciclismo, che ha una visibilità mondiale, distribuiscono in 74 Paesi al mondo il loro pregiato prodotto. Anche la bella Presidentessa Onoraria del team, Elvira Pagliaroli , manager della Pagliaroli Vetri , azienda laziale, ha ricalcato quanto detto da altri che l’hanno preceduta, aggiungendo di essere molto felice di far parte di questa grande famiglia giallofluo . Ed eccoci infine al nostro Leonardo , che finalmente liberatosi dagli impegni protocollari, si è concesso e rilasciato felice a familiari ed amici venuti da Roma L’Aquila Tussio per incoraggiarlo ed estendergli l’augurio di tutti per una splendida 14esima stagione nel meraviglioso mondo del professionismo, che gli ha dato opportunità di conoscere, ammirare ed apprezzare svariati luoghi del Pianeta Terra, ed il loro tifo ed entusiasmo. La sua stagione 2013, dopo oltre due mesi di allenamenti, inizierà da Fiumicino giovedì 17, dove prenderà il volo per l’Argentina con altri cinque compagni per assuefarsi al fuso orario, per poi da lunedì 21 a domenica 27 partecipare al Tour San Luis , vinto lo scorso anno da un americano. Il tour si svolgerà nella zona centrale del grande ed esteso Paese sudamericano, dove troveranno un clima estivo. Torneranno in Italia martedì 29, al nostro freddo invernale.

Di seguito i nomi degli atleti componenti la squadra:

Rabottini, Gatto, Chicchi, Santambrogio, Proni, Hulsmans, De Negri, Monsalve, Finetto, Mazzanti, Andriato, De Patre, Carretero, Borchi, Sano, Pozzo, Monguzzi, Merlo, Miletta, Garzelli, Failli, Taborre, e il nostro Leonardo Giordani.

17 gennaio 2013

direttamente da Leonardo

Carissimi amici siamo in partenza per l’Argentina e nn poteva mancare il tifoso n 1 a farci visita all’aeroporto Leonardo da Vinci.un saluto caliente Leonardo e tutta la banda Fantini vini Selle Italia

in bocca al lupo e … vai forte.

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11 gennaio 2013

da Angelo Colangeli

nota da infotussio: Angelo propone questi ricordi.
E’ una idea che tutti dobbiamo e possiamo raccogliere.
Inviate anche voi racconti, ricordi, sogni che vi hanno legato al nostro borgo, i lettori del Piccolo Giornale di Borgo ne saranno felici.

GOCCE DI RICORDI: Il primo caldo d’autunno.. il latte di “Adelia”

Un viale molto bello e alberato spazzato dal vento, mucchi di larghe foglie dalle mille sfumature che si fanno e disfanno, mi sono fermato per ammirare un attimo l’eterno spettacolo dell’autunno e sono stato premiato da tanti mulinelli e da due gatti che si rincorrevano tra le foglie come due bimbi felici. Per fortuna, ho pensato, che l’uomo non è riuscito a inventare niente per regolare il clima a piacimento come fa con l’aria condizionata.. sai che noia. Intanto il vento diventato fresco e frizzante mi fa lacrimare gli occhi e mi fa alzare il bavero della giacca e istintivamente affretto il passo verso casa. Quando arrivi sulla soglia di casa e apri la porta.. è lì che avverti il primo caldo d’autunno.. già, il calore del tuo rifugio. Vista l’ora di cena il mio primo calore d’autunno aveva il profumo di una frittata e la luce di sei occhi che risplendevano in cucina… e così che il freddo novembre si trasforma in calore puro, che riscalda il cuore. Non è che poi facesse molto freddo fuori, in verità, ma come resistere ad uno dei miei riti delle serate fredde.? Un bel bicchiere di latte caldo..!! Hai presente quando scaldato produce quella leggera schiuma..?? Nel guardarci dentro rivedo la schiuma del secchio di latte di “Adelia”, quando la sera all’imbrunire andavo con il mio pentolino a prendere il latte appena munto, ormai mi sentivo grande e orgoglioso di tornare da solo a casa nel buio illuminato da fioche lampade, mentre la piazzetta con la piccola fontana che eternamente gocciolava mi sembrava enorme e l’attraversavo a passo svelto, stando ben attento a non rovesciare il latte.”Adelia ha refatto la misura scarsa.. massera..” questo era quasi sempre il commento di mia madre detto con un sorriso bonario. “Bravo.. dammi che te ne faccio subito un bicchiere caldo caldo”. Allora mi mettevo sulla mia sediolina vicino al camino acceso e mi godevo il primo caldo d’autunno sorseggiando un bel bicchiere di latte appena munto..!!

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Archivio notizie – 2012

27 dicembre 2012

da Angelo Colangeli

Spero che queste festività natalizie abbiano portato serenità e pace a tutti i tussiani, con l’augurio di felice prossimo anno.

GOCCE DI RICORDI....

Hai presente quando un venerdì sera consumi lento e pacato la tua cena con la famiglia, nella pace di una silenziosa cucina.? Ti sembra quasi un’oasi dopo giorni di stress..! Il silenzio mette in risalto le voci e i suoni e ne percepisci anche le sfumature, tanto da essere felice di sentirle serene. Non ho voglia di parlare quasi per non disturbare l’atmosfera.. ma finita la cena mentre tutti si appartano nelle loro occupazioni tra trilli di sms, pc che si accendono e TG che elenca schifezze di ogni genere, chiudo la porta e nella quiete mi dedico il mio quarto d’ora. Immagina una fetta di pane tostata sul fuoco e un barattolo di miele, mentre si spande nell’aria l’aroma di pane caldo col cucchiaio faccio scendere lentamente dorati filamenti di miele che mi risvegliano dolcissimi ricordi. Per esempio il miele che mia nonna impastava con le profumatissime mandorle appena tostate a Tussio per il ripieno dei dolci natalizi, ed io che mi leccavo le dita tutte appiccicose. Vedo sfumare le immagini di quella cucina austera piena di mestoli e oggetti in legno appesi alle pareti ed il pentolone di olio fumante dove, come in una piscina magica, si tuffavano queste bontà che io pescavo voracemente scottandomi immancabilmente.. “aspetta che se refreddan fessacchio’ “.  Il secondo cucchiaio mi evoca l’immagine di frappe di carnevale fatte da mia madre cosparse di miele, in una cucina più moderna e colorata su un tavolo con farina uova e zucchero, il tavolo del giorno prima della festa “corri.. vi a prova’ come so scite..”. Non mi basterebbero due barattoli per spalmare i miei dolci ricordi sul pane caldo.. gustate le ultime briciole mi sento appagato, ma mentre mi chiudo la porta alle spalle vedo una goccia di miele sul tavolo, decido di non guardarci dentro.. hai visto mai che dovesse venir fuori mia nonna che mi riammolla uno di quei suoi rimproveri: “me te li si finiti tutti quanti..!!” AUGURI

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24 dicembre 2012

Quest’anno gli auguri di Buone Feste ci vengono fatti da Alessandra Carosi, figlia di Tiziana e Luigi (no) Carosi.
Alessandra è l’unica e più piccolina bambina in età scolare (9 anni), tussiana, figlia di tussiani che vive a Tussio.

info@tussio partecipa ed estende gli auguri a tutti i visitori del sito.

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11 dicembre 2012

sempre dall’ingegnere Camillo Berardi abbiamo ricevuto un’altra canzone dedicata al Natale e volentieri pubblichiamo.
i testi ed i relativi spartiti degli altri pezzi sono stati collocati nella sezione “archivio notizie” anno 2012.

FANTASIAÖ ëE NATALE

FantasiaÖdi Natale )

Versi di Antonio CIMORONI

Musica di Camillo BERARDI

1^ STROFA

Mille bajiori mmezz’a lla valle,
gente che gira pe’ Bettelemme.
Mastru Giuseppe mette Maria,
sopra ënu ciucciu lungu la via.
E’ tuttu pînu case e locande,
ënturnu le mura ce nne so’ tante.
ëna pipinara spanne rumore,
pe’ allocasse sa ta’ ji’ fore.

1° RITORNELLO

E’ natu è natu vaj’a vede’.
ëEntru ëna stalla s’accomodatu.
Mamma Maria non sa che fa’,
pianu se mette da sola a canta’.
Quantu sci’ vispu quantu sci’ bbeju
me pari propriu ënu passareju.
Senteme bbonu non te reota’
statte copertu te po’ raffredda’.

2^ STROFA

Dorme picciusu sempre se lagna,
strittu a ëna culla fatta de pajia.
Santa Maria pronta pe’ da’,
ëna pupazzetta ëa faji suga’.
Passa ëna stella ërossa s’ammira,
ëncim’aju monte lestu cammina.
Fiacca la luci a lla capanna,
j’asinu dorme ju bboe magna.

2° RITORNELLO

E’ natu è natu vaj’a guarda’.
ëEntru ëna stalla s’accomodatu.
Piagne de core se st’agita’,
Santu Giuseppe ju ta’ ënnazzica’.
ëNnazzicareju ‘nnazzicareju
fatte ënu sonnu non te resvejio.
Domammatina a jornu verra’,
ëna ciaramella pian pianu a sona’.

3^ STROFA

J’angeli ëncelu a tutte l’ore,
porteno mmani frunn’a colore.
Giallu doratu da luccica’,
azzurr’e verdi pe’ mmesteca’.
Da ogni locu voce resona,
tra tanta folla che se consola.
Pe’ ënu regalu fattu corrènno
danno cunsijiu strai facènno.

3° RITORNELLO

E’ natu è natu vaj’a tocca’.
ëEntru ëna stalla s’accomodatu.
Zumpa de gioia se vo’ rizza’,
Santu Giuseppe ju ta’ recchiappa’.
ëNnazzicareju ‘nnazzicareju
fatte ënu sonnu non te resvejio.
Domammatina a jornu verra’,
ëna ciaramella pian pianu a sona’.

FINALE

ëNtantu ju bboe arrecchia a senti’,
j’asinu rajia lo fienu è pe’ ti’.
Santa Maria s’acconcia a pijia’
ënzinu ju fijiu pe’ daji a magna’.
Zittu zittu asinu me’.
Lo vo’ sape’?
Justu pecche’?
E’ ëncuminciata la storia ëe nu Rre.

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3 dicembre 2012

da Dorando (Domenico Cicerone)

Rinnovo delle cariche sociali presso il Circolo Culturale Ricreativo Tussio.


Nel Direttivo è stato eletto Vincenzo TURSINI che sostituirà il compianto Mario GIORGI, mentre è stato eletto, successivamente, Presidente: Pasqualino GIORGI che sostituirà il dimissionario Giuseppe GIORDANI, al quale va il riconoscimento e plauso unanime dei soci per aver sostenuto con fermezza e capacità il Circolo per ben 11 anni.
Auguri di buon lavoro al nuovo Presidente e Direttivo.

Presso il Circolo sono a disposizione per la consultazione, sul compiuter regalato dal socio Pasquale PIZZIMENTI, le copie dei Verbali della Confraternita dalla fondazione 1789 fino al 1954.
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3 dicembre 2012

ultima poesia di Vanda Santogrossi

PER I 90 ANNI DI ENNIO
( 25 NOVEMBRE  1922 – 25 NOVEMBRE  2012 )

Novant’anni sembran tanti
in un soffio di stagioni andate via.
Oggi appaion pochi quasi nulla
se non fossero i bei ricordi
e pur gli affanni
a valutare questi passati anni.
Gioie e dolori essi sono stati
nello scorrere del tempo già fugato.
Ignara fanciullezza  e sorrisi beati
ingenuità di tempi lontani
dolcezza di aurore e di rossi tramonti
semplici cavalcate e scorribande
piccole bugie per aver tanto
capricci e sotterfugi presto scoperti.
Quanta bellezza in quelle giornate
sotto il sole dei raggi cocenti !
E ti sembrava niente !?!
Correvi giocavi sudavi e ti affannavi
ma eri felice con i tuoi amici.
Anche lo studio era per te una gioia
e numeri e lavagna anche nel mal sognavi.
Ed ecco già la giovinezza farsi avanti
e la città ti offrì studi più importanti :
e libri grandi di italiano e di latino
ti fecer compagnia più di un quintino.
Giocavi ancora , ti divertivi tanto
ma con responsabilità facevi sport
e Capo Centuria ed Istruttore fosti tu della gioventù.
E facesti pur la marcia della Giovinezza
quando da Campo Ligure
con altri giovani a Padova arrivasti
con sulle spalle zaino e moschetto
e alla cintola lucente baionetta.
Esercizi ginnici ti fecer forte
ma poi andasti incontro alla morte.
Rinunce e stenti ti causò la guerra
e non andar prigioniero fu fortuna vera.
Lontano da casa dovesti tu stare
ma fu bello per tutti vederti tornare !
Riabbracciasti i tuoi cari ritrovasti gli amici
ritornò tuo fratello dalla prigionia
riprendesti la vita e la tua vera via.
Poi Ö venne l’incontro  mi portasti all’altare
e incominciasti nel mare lentamente a vogare .
Tre figli perfetti dalla vita hai avuto
tre rette persone che han bene ascoltato
educati e puntuali nel loro lavoro
ed ognuno di essi ricevendone lode
perciò caro padre ci hai mai pensato
che ciascuno di essi val più dell’oro ?
Il tempo è passato è scorsa la vita
e nel grande mare s’è navigato
ma la tua forza e il tuo coraggio
ogni ostacolo han superato !
Lavorato hai tu tanto e servito studenti
tra quei libri importanti e scaffali giganti .
Conosciuto hai tu person di valore
ricevuto la stima d’ogni tuo direttore
e da Walter Capezzali proposto Cavaliere.
Insignito sei stato dal Presidente
fino ad esser Cavaliere Ufficiale
nel giorno corrente .
Hai amato e rispettato i cari genitori
ed in particolar modo onorato tuo padre
nel proseguire il suo operato
come Presidente dei Combattenti
nel paese natio a lui riconoscente
per il Monumento tuttora presente.
Onesto e ligio al dovere amato e rispettato da tutti
sei diventato un’icona e riconosciuto dappertutto.
Hai fatto del bene a tanti senza chiedere niente
e da gentiluomo sei stato in mezzo alla gente.
Ti ricordan studenti e professori che venivan
in Biblioteca a tutte l’ore
ed oggi ti salutan con fervore.
Hai conservato tu quelle virtù che si rifanno
a quel tempo che fu.
Ci hai amato tu a modo tuo
senza tante parole e smancerie
ma hai fatto capire a chi ti stava accanto
cosa si potesse fare e fino a quando.
Sei stato ricambiato e penso che si veda
perché sei circondato da uno stuolo di persone
parenti e amici che son tanto felici :
ci son figli nipoti e pronipoti
che dalla vita ti son stati regalati
e che son qui con me riuniti per festeggiar con te
ì questi Novanta ì
sperando che diventino poi ì Cento ì.
Auguri quindi caro nonnetto amato
da tutti quanti qui presenti
e da me che da più di 64 anni t’ho sposato !!!

                                                                  Tua Vanda

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13 novembre 2012

da Sergio Colangeli

…grazie Toni, per avermi segnalato i link su “il  giornale di Borgo” dei video youtoube, pubblicati…
…quanto tempo è passato…ma è bello confermare che le cose, le persone, le emozioni a cui tieni, non si perdono mai!…grazie Manolo

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12 novembre 2012

da Toni Santogrossi

Mi concedo una considerazione personale. L’estimatore di tutte le “cose” tussiane, Angelo Giordani, mi ha regalato un dolce a base di noci abbrustolite e cioccolato. Ne ha fatto una confezione e su di essa ha scritto “Torrone made in Tussio”.
Qualcuno giudicherà “eccessivo” il nostro paesano , qualcun altro anche “peggio”.
Angelo, per me, è impagabile.
Senza fare considerazioni, che sarebbero personalissime, sulle sue espressioni di amore nei confronti di tutti e di tutto ciò che riguarda il nostro borgo, io “riconosco” ad Angelo lo smodato amore per il suo paese, tanto da dedicare ad esso anche un semplice dolce preparato, confezionato e perfezionato con la scritta su riportata.
Le persone vanno apprezzate e valorizzate quando sono in attività (in vita).
Angelo va bene così: inestimabile appassionato delle proprie radici.

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29 ottobre 2012

sempre dall’ingegnere Camillo Berardi il 19 novembre abbiamo ricevuto un’altra canzone e volentieri pubblichiamo.

Canto d’amore aquilano ‘Na jura d’amore (Una scintilla d’amore) ispirato al tema dell’emigrazione:

cliccare sul link per visualizzare il leggiadro filmato del componimento:
http://www.youtube.com/watch?v=J_g9O2Jn9DM

Versi di Mario Lolli

Musica di Camillo Berardi

ëNa jura d’amore
(Una scintilla d’amore)

Quale emigrante,
distaccandosi dalla propria terra,
non porta racchiusa nel cuore,
insieme ad un’infinita nostalgia,
la fiamma di un amore
già maturo
e la scintilla di una simpatia
giovanile alimentata dal soffio della speranza?

ëNA JURA D’AMORE
(canto aquilano)

Versi di Mario LOLLI Musica di Camillo BERARDI

Quante ëote da quatranu, Carme’,
corrette appress’a te,
fecenno finta ëe pazzia’
ma te volea bbascia’.

E dapo’ che so’ crisciutu, Carme’,
crisciutu ënzieme a te
non so’ rriscitu a fatte di’
ëna ëote sola: << scì >>!

Carme’, teme’, Carme’,
ma ëss’amore te’ com’è?
E’ ënu focu
che s’abbrucia ma dura pocu.

Carme’, teme’, Carme’,
ma ëss’amore te’ com’è?
E’ ëna jura
che s’appiccia ma pocu dura.

So’ giratu tutt’ju munnu, Carme’,
penzenno sempre a te;
e cchiù passeano j’anni e cchiù
j’amore me’ eri tu.

Mantoma’ che so’ rriinutu, Carme’,
pe’ datte ju core me’
vurria spera’ che armeno mo’
tu non respunni: << no >>!

UNA SCINTILLA D’AMORE

(traduzione letterale in lingua)

Versi di Mario LOLLI Musica di Camillo BERARDI

Quante volte da ragazzo, Carmela,
ho corso dietro a te,
facendo finta di giocare
ma ti volevo baciare.

E da quando sono cresciuto, Carmela,
cresciuto insieme a te
non sono riuscito a farti dire
una volta sola: << sì >>!

Carmela, tieni a mente me, Carmela,
ma questo tuo amore com’è?
E’ un fuoco
che arde, ma dura poco.

Carmela, tieni a mente me, Carmela,
ma questo tuo amore com’è?
E’ una scintilla
che si accende, ma dura poco.

Ho girato tutto il mondo, Carmela,
pensando sempre a te;
e più passavano gli anni e più
l’amore mio eri tu.

Questa mattina che sono ritornato, Carmela,
per donarti il mio cuore
vorrei sperare che almeno adesso
tu non risponda: << no >>!

xxxxxx


Dall’ingegner Camillo Berardi, autore di musiche popolari e nostro lettore riceviamo e pubblichiamo queste notizie legate anche alla nostra realtà paesana.

Spett.le Redazione del “Piccolo giornale di Borgo”,

In questo periodo di terremoti naturali, finanziari, politici, 
giudiziari e morali – per l’eventuale pubblicazione – si trasmette 
il canto “Inno al Signore”.

Sono allegati il testo poetico e lo spartito musicale di autori aquilani.
Versi di Luigi Capannolo
Musica di Camillo Berardi.

Vengon le umane genti
ad adorare Iddio
al tempio a Lui innalzato,
ove i cuori e le menti
si chinano con pio
pensiero ad implorare.

Gloria nei Cieli cantano
gli Angeli in coro a Dio;
gli uomini in terra lodano
il nome del Creatore.

Il patto un dì spezzato
per superbo concetto
fu da promessa Sua
un giorno rinnovato,
onde al divin cospetto
venne riammesso l’uomo.

Gloria nei Cieli cantano
gli Angeli in coro a Dio;
gli uomini in terra lodano
il nome del Creatore .

Spera il credente in Cielo,
Padre d’immenso amore,
per grazia Tua elevato
scorgerti senza velo
con santità nel cuore
con Te in eterno stare.

Gloria nei Cieli cantano
gli Angeli in coro a Dio;
gli uomini in terra lodano
il nome del Creatore.

xxxxx

Per curiosità e conoscenza, segnalo avanti il link per visualizzare il canto molisano “Per Agostina “. Qualche mese fa ho appreso che nel Molise esistono comunità croate.

I comuni di Montemitro  (in croato Mundimitar )  San Felice del Molise (in croato Filic ), Acquaviva Collecroce
Kruc ) sono 3 borghi della provincia di Campobasso di origine slava,  dove sono storicamente presenti  minoranze linguistiche del ceppo croato. Gli Slavi emigrarono in Italia nel XV secolo per sfuggire alla dominazione turca e si stanziarono in Abruzzo e Molise dove ancora oggi conservano gelosamente – i loro costumi, il loro antico idioma e le loro tradizioni.
Con l’arrivo dei croati si diffusero nel nostro paese anche i loro bellissimi ed antichissimi canti (“Addje Addje Amore”, conosciuto anche con il titolo “Nebbia la Valle”, “Mara Majie”, ecc…) che oggi fanno parte del repertorio folklorico abruzzese senza ignorare l’origine slava dei componimenti, i più belli del canzoniere regionale. Agostina Piccoli, con gli avi di origine slava, abitava a Montemitro  ( Mundimitar ); questa giovane donna, prematuramente scomparsa, era attaccata profondamente alle radici della sua terra, alla quale ha dedicato con totale impegno e smisurata passione gli anni più belli della sua vita, divenendone la più degna interprete, attraverso lo studio e la divulgazione della lingua croata. A questa straordinaria e indimenticabile donna è dedicato il delicato canto
Per Agostina
ascoltabile cliccando il link riportato avanti:
http://www.youtube.com/watch?v=-52POW_PW80
Alla presente sono allegati il testo poetico del componimento e una breve nota biografica di Agostina Piccoli.

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Nel frattempo, Le segnalo che nei giorni 20 e 21 ottobre decorsi, nella Sala Consiliare del Comune di Città Sant’Angelo si è svolta – con  grande partecipazione di artisti e di pubblico, la cerimonia di premiazione del “Premio G. D’Annuzio 2012 organizzato ” dall’  “Associazione Culturale” “Area Libera” CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI CITTA’ SANT’ANGELO E DELLA REGIONE ABRUZZOIn questa occasione, la poetessa Vanda Santogrossi Casilio ha ricevuto la “Menzione d’Onore” nella Sezione C – Poesia in dialetto e la  “Segnalazione particolare, nella Sezione A  “Poesia in lingua”.
L’Abruzzo aquilano si è ben distinto con lo scrittore Paride Duronio (nostro compaesano di Prata) che ha vinto il 1° premio assoluto nella Sezione D-NARRATIVA, con la poetessa Giuliana Cicchetti Navarra a cui è stato assegnato il Premio Speciale del Presidente e con la poetessa Santogrossi  Casilio Vanda che ha ricevuto la “Menzione d’Onore” e la “Segnalazione Particolare” nelle sezioni sopra indicate. In basso sono riportati i link per visualizzare gli elenchi di tutti gli artisti premiati nelle quattro sezioni del Prestigioso Concorso Letterario:

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25 ottobre 2012

Nell’ottobre del 2012, grazie a Gilberto Pietrangeli, abbiamo aggiunto ancora due pozzi.
Quello di Corrado Giorgi, scavato vicino l’aia di sotto, all’altezza dell’inizio di via del Giardinello e quello, da fotografare, scavato negli anni ’50 da Carmine Carosi, Minuccio Sacchitt'(o), all’interno della propria cantina.

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22 ottobre 2012

ultima poesia di Vanda Santogrossi

ì FERMI LOCO î STAU JI SORDI

Passeno ën fretta ji jorni e le bbuscie
le proccupazziò , le sfide e nostargie
rremaneno angora sol’e zzitte tande abbitazziò e vie ,
che vonno rrecode’ de chiacchiere , surrisi e allicrie.
Stann’ a ëspettà co’ pacenzia e ttanda dignità
cquelo che a ëstu pundu pe’ esse se po’ fa’
e ën zilenziu soffrenu e strignenu ji ëendi
pure s’è troppu callu , se pioe o tireno ji vendi.
No’ ponno esse parla’ , ma ë iceno le crepe e ttandi crolli
cquelo che ën corpu ji si rreota tutti ji jorni
quannu sendeno che ì fermi locoî stanno ji sordi
e che troppu lenda se sbrocca la ìndricata situazziòî.
Rrecodeno le casi a vetè londano ji bracci de lle gru
pecchè spereno che prestu arrianu angora cchiù su
ajiu ìCentruî s’endenne , addò se soffre sembre de cchiù.
No’ decolla angora pe’ ttuttu la suspirata rricostruzziò
e ì sterili polemicheî no’ portenu gnisciuna sottisfazziò
cquistu parlà so sinditu pochi jiorni fa’ a lla tilivisiò.
Allora che stem’a ëspettà !? Pure le prete ëiceno : -moemece mò!- .
Checcosa , però , s’è mossu ësti jorni e s’è visto a Tv Unu :
hannu ëatu la medajia aju novu ìMazzarinuî
de ll ‘ Italia e dej’ Abbruzzu ìesemblare cittadinuî
Gianni Letta giornalista , troppu bbrau e ttandu ìfinuî.

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3 settembre 2012

l’ultima poesia di Vanda Santogrossi

J’ACCORDU ANNUNZIATU

So’ ferniti ji jorni de festi e ppure de vacanze
se rretorn’a llaorà doppu la Perdonanza
ch’è passata mejio de j’atr’anni arrete
co’ cchiù raccojimendu e menu sfarzu
come ì Essa ì tenea esse da quannu è nata
da ll’ indenziò dejiu Papa Pietru Cilistinu
che pe’ j’aquilani Issu l’ha vuluta.
La ì Porta Sandaî s’è aperta e s’è rrechiusa
la ì Bollaî s’è portata e rreportata a distinazziò
e tandi hannu vistu la ì Lettera co’ ji siggilli ì a lla televisiò.
ëN avvenimendu ëmbortande pe’ L’Aquila è statu cquistu mo’
ënziem’ a ën atru mezzu miraculu che ce servea , però.
Jì ve lo ëico pianu , co’ ttandu d’emozziò
– pare c’hannu troatu ën accordu tutti ji ìcapocciòî-
e mo’ se po’ sperà che stau pe’ rrecomenzà
a vete’ de rreà ëna faccia a ëstà nostra città
che da cquasci quattr’anni sta loco a sulluzzà
e lacrim’ amare a tutti c’ha fattu jettà.
Mo’ stemose ënzilenziu , lascemoji pocu laorà
ë nge volesse che gnende gnende se rremettesseru a liticà
e ttuttu lo bbejiu fattu se tenesse da rretrattà.
Mordi so’ ji candier’ aperti e ttandi ji palazzi co’ ji tendò
che pianu pianu ( speremu lestu ) sarveno curtura e tradizziò
de lle monumendali abbitazziò._____________________________________

25 settembre 2012

Il 25 settembre del 1889, in occasione del centenario della fondazione della Congrega, i tussiani stamparono questo sonetto.

Per leggerlo cliccare sulla foto e apparirà l’immagine più grande.

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17 settembre 2012

realizzato da Manolo De Rubeis

provate a cliccare sui link http://www.youtube.com/watch?v=DDWEzKwbq14

tussio fantasy

video realizzato in HD
per una risoluzione migliore premere la rotellina in basso a destra del video (cambia qualità) selezionare 720p HD
buona visione

20 agosto 2012

da Toni Santogrossi

Il 5 agosto 1994 organizzai lo “spettacolo” delle “Notti della Repubblica” dedicato a scoprire e a capire alcune fasi della vita che si era svolta nel paese.
I temi erano: le stalle, la conoscenza fra uomo e donna, il fidanzamento, il matrimonio. Inoltre si parlò di magia, streghe, stregonerie e sonnambulismo.
Il maestro Conti partecipò alla riuscita della serata cantando alcune canzoni.
Il filmato originale, purtroppo, ha dei problemi di sfasamento fra l’immagine e la voce.
Manolo De Rubeis è riuscito a fare un magnifico lavoro. Ha ricostruito il video e ha messo in rete, su youtube questa bellissima canzone.

Basta cliccare sul link e ascolterete il pezzo

Tussio – Le notti della Repubblica – Franco Conti – YouTube

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8 settembre 2012

Nel pieno delle sue facoltà, Pietta Carosi aggiunge un’altra candelina alla sua torta!
info@tussio.it si unisce all’intera comunità nel farle tanti auguri per il suo 106° compleanno.

Pietta è nata a Tussio l’8 settembre del 1906

Angelo Giordani ha inviato questo messaggio:

PIA CAROSI TAGLIA IL TRAGUARDO DEI 106 ANNI PER ORA!!!

Tussio, 8 settembre. Pia Carosi ci fa sempre più gioire con la sua veneranda età! Ha compiuto 106 anni! Con la mente sempre chiara e sorridente quando racconta delle tante cose della vita vissuta. È uno ìspassoî ascoltarla!
Zia Pietta , come è chiamata da tutti, vive una vita serena insieme alla nipote Mimina che la coccola con amore. Anni fa si operò alla cataratta agli occhi e legge il giornale senza occhiali. La famiglia, che gestisce un alimentari, vende anche i giornali e lei la mattina dopo colazione domanda alla nipote ìE’ arrivat'(o) ru Centr'(o)î e così leggendo passa il tempo!
Alle porte di Tussio abbiamo dedicato alla nostra allegra vecchietta una scritta sull’asfalto:
ZIA PIETTA COMPIE 106 ANNI AUGURI NONNA D’ABRUZZO! COMPRATE CASA A TUSSIO E VIVRETE A LUNGOî.
Anche il nipote Leonardo Giordani, ciclista in questi giorni impegnato nelle corse in Belgio, ha mandato un messaggio di augurio .. e lei lo guarderà alla tv compiaciuta e lo accompagnerà con la preghiera.

Il quotidiano il Centro il 10 settembre pubblica:A TUSSIO LA NONNA D’ABRUZZO

Pia compie 106 anni Il traguardo della zia del ciclista Leonardo Giordani

Non ha figli né nipoti. Ma per gli abitanti di Tussio, una frazione di Prata d’Ansidonia, è la nonna di tutti. Con i suoi 106 anni compiuti l’8 settembre, Pia Carosi (nella foto con la nipote Mimina) è una delle donne più anziane d’Abruzzo. Un compleanno festeggiato circondata da tanti parenti e amici che l’hanno raggiunta nella sua casa sulla piana di Navelli, dove vive con una nipote, Mimina e la cognata ultra 90enne. Per l’occasione, davanti alla sua abitazione, sull’asfalto è apparsa una scritta: «Zia Pietta compie 106 anni. Auguri nonna d’Abruzzo! Comprate casa a Tussio e vivrete a lungo», è l’invito del messaggio. Un riferimento simpatico al fatto che Zia Pietta, come è chiamata da tutti, è vissuta sempre a Tussio, dove ha lavorato nella bottega di alimentari del padre. Non si è mai sposata e ha dedicato la sua vita ai nipoti. Nonostante l’operazione alla cataratta di qualche anno fa, tutte le mattine dopo la colazione legge il Centro: «È arrivato il Centro?», chiede, e si mette a leggere senza aver bisogno degli occhiali. Così si tiene informata sulle ultime novità. Pia è ancora lucida e capace di ammassare le «sagnarelle», ricamare merletti e ricordare i nomi di tutti gli amici e i parenti. Ha vissuto le due guerre mondiali e pure il terremoto. «Aveva sette fratelli, a cui è stata molto legata», ricorda la nipote. «Ha sempre una parola per tutti». Il padre carabiniere (classe 1864) le ha insegnato il rispetto per le regole. Per questo compleanno speciale le sono arrivati auguri anche da lontano: a mandarglieli è stato il nipote ciclista, ex campione del mondo a livello giovanile, Leonardo Giordani, che da una settimana corre in Belgio per la Parigi Bruxelles. Lei lo segue dalla tv e fa il tifo per lui.

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22 agosto 2012

da Dorando

La Fiaccola di Celestino V  è arrivata a Tussio nella Cappella della Confratenita per rendere omaggio a don Tullio de Rubeis che trent’anni fa con fermezza fu il restauratore della Perdonanza Celestiniana.

da Angelo Giordani

Ecco alcune foto di come Tussio ha accolto la Fiaccola della Perdonanza ed
altre di come l’ha salutata all’uscita del Paese, dopo una breve cerimonia e
ristoro in Piazza.

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20 agosto 2012

da Toni Santogrossi

Il 5 agosto 1994 organizzai lo “spettacolo” delle “Notti della Repubblica” dedicato a scoprire e a capire alcune fasi della vita che si era svolta nel paese.
I temi erano: le stalle, la conoscenza fra uomo e donna, il fidanzamento, il matrimonio. Inoltre si parlò di magia, streghe, stregonerie e sonnambulismo.
Il maestro Conti partecipò alla riuscita della serata cantando alcune canzoni.
Il filmato originale, purtroppo, ha dei problemi di sfasamento fra l’immagine e la voce.
Manolo De Rubeis è riuscito a fare un magnifico lavoro. Ha ricostruito il video e ha messo in rete, su youtube questa bellissima canzone.

Basta cliccare sul link e ascolterete il pezzo

Tussio – Le notti della Repubblica – Franco Conti – YouTube

9 Agosto 2012

da il quotidiano Il Centro

LA MORTE DI FRANCO CONTI: Oggi funerali a Fontecchio E’ morto all’età di 85 anni , compiuti lo scorso dieci luglio , il poeta e operatore culturale Franco Conti. I funerali questa mattina alle 10,30 nella cappella dedicata a Maria Teresa di Calcutta nella Rsa di Fontecchio dove Conti era ospite. Franco Conti ha collaborato per anni a riviste e giornali ed è il fondatore del periodico «La Madia» che ha avuto vita breve ma molto intensa. Per sedici anni ha organizzato il premio letterario «La Madia d’Oro» ed è stato anche l’ideatore del premio di poesia, narrativa e grafica «Peltuinium» (comune di Prata d’Ansidonia).

10 agosto

http://quotidianiespresso.extra.kataweb.it/finegil/ilcentro/Edizione_10_Agosto_2012/foto/1281.jpg

La morte del poeta: Messaggi di cordoglio per Franco Conti L’assessore Stefania Pezzopane esprime «il più vivo cordoglio, personale e di tutta l’amministrazione, per la scomparsa di Franco Conti. L’Abruzzo perde una delle più fervide intelligenze. Credo di interpretare, col mio pensiero, quello dei suoi tanti amici coi quali ha condiviso i momenti più belli dei suoi 86 anni di vita intensa». Un commosso ricordo di Conti anche da Angelo Giordani di Tussio, che gli ha dedicato una scritta sull’asfalto nelle strade del paese.

da Angelo Giordani

TUSSIO RATTRISTATO DALLA SCOMPARSA DEL MAESTRO CONTI
Ci ha lasciato il grande maestro poeta e scrittore di vari libri Franco Conti.
Con la moglie Maria, anche lei maestra, avevano comprato casa a Tussio e da oltre trent’anni hanno vissuto felici insieme a noi portandoci non solo la loro simpatia ma soprattutto il loro “bagaglio” delle esperienze nei vari campi. Per tanti anni ha organizzato con successo il Premio Poesia Narrativa e grafica PELTUINUM premiazione che avveniva proprio in questi giorni presso
il Castello Camponeschi di Prata d’Ansidonia. Alcuni anni fa venne premiato il grande giornalista e scrittore de Il Centro Giustino Parisse. Tutti, a Tussio, ricordiamo con piacere quel giorno e momento anche perché “il nostro Giustino” era accompagnato dai suoi bei ed adorati figli che al
momento della chiamata alla premiazione la “NOSTRA BARRA” di tussiani FECE UN TIFO DA STADIO. Loro, I DUE ANGELI, sorpresi e compiaciuti di tanta “CASCIARA” sorrisero di gioia.
Grazie e buon riposo Maestro Franco, come tutti ti chiamavamo.
Con mano tremante ti hanno voluto dipingere alle porte di Tussio, ad un passo dalla tua casa, questa dedica: “GRAZIE MAESTRO FRANCO HAI AMATO TUSSIO COME NOI”.

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20 agosto 2012

Da Dorando

Bellissima iniziativa, grazie per l’allegria che ci avete donato.
Arrivederci all’anno prossimo.

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23 luglio 2012

Queste informazioni sono già state riportate più in basso.
Voglio comunicare che le mappe sono state aggiornate con l’inserimento di altre sei contrade. Ringrazio uffialmente Gianni Giordani per il lavoro eccellente e di pazienza che ha svolto soprattutto sulla nuova mappa google, nella quale si vedono, oltre ai nomi delle contrade, anche gli appezzamenti di terra fotografati dal satellite.

CONTRADE DELLA CAMPAGNA TUSSIANA

Da Toni Santogrossi

Gianni De Rubeis, qualche mese fa, mi propose di inserire sul sito di Tussio la mappa catastale del territorio con i nomi delle contrade.
Altra brillante idea.
Tempestivamente mi ha inviato la ripartizione delle zone agricole e mi ha indicato come lui avrebbe fatto il lavoro.
Ormai (siamo nel 2012) la campagna di Tussio viene coltivata da tre o quattro agricoltori dei paesi vicini.
Tutte le zone o contrade che conosciamo con nome e confini, sono destinate ad essere dimenticate dai giovani che in campagna non ci sono mai andati.
Tutto il territorio agricolo ha un nome specifico: un nome dialettale.
Il lavoro da fare è: definire le zone o contrade con il loro appellativo.
Chi ha la mia età (una sessantina d’anni) più o meno le località le conosce tutte, perché ci abitavamo.
Abitare in campagna vuol dire averci una terra, di qualsiasi dimensione: un bel pezzo, se supera la coppa e mezza, o semplicemente un lescuccio se pezzetto di 30/40 destri.
Ho chiesto a Gianni Giordani, geometra, se avesse la mappa catastale del nostro territorio, esponendogli l’uso che ne avrei fatto e, gradita sorpresa, mi ha fornito la carta con i nomi in italiano già definiti dal catasto.
Non ho fatto altro che confrontarmi con la loro veridicità, scriverli in dialetto, aggiungerne qualcuno che mancava.
Ho dato il materiale a Gianni Giordani il quale, con grande maestria ha fatto tutto.
Ha completato la mappa, l’ha divisa in fogli per una maggiore visibilità ed ha inserito anche le località che servono a definire ancora più dettagliatamente il territorio.
Quando i nomi sono stati lasciati in lingua italiana è perché si chiamano allo stesso modo del dialetto.
Le piantine sono vecchie.
I confini delle proprietà sono cambiati.
L’utilizzo di questa mappa è indicativa solo delle contrade ed i loro nomi in dialetto.
Consiglio di non impiegare le piante catastali per altri fini.

Il dettaglio delle mappe è nel capitolo Curiosità al paragrafo “Contrade della campagna

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10 luglio 2012

da Scipione l’aquilano che, sembra, abbia molto del … tussiano.

Desiderio di campi dorati di spighe mature,
leggiadri papaveri e fiordalisi spettinati dal caldo vento d’estate,
come il tuo corpo ormai maturo alla vita. 
Desiderio di corse sfrenate a rincorrere i voli della mente,
tuffi del cuore nel ricordo del trillar dei grilli
e dell’odore dell’erba appena falciata,
mentre la mano ti sfiorava i capelli ed il tuo viso conteneva tutte le
stelle.
Desiderio di una magia vissuta in quell’angolo di mondo,
dal sapore mai dimenticato di libertà e di conquista.
Il campanile è sempre lì
a regalar ombra e riparo ai desideri,
spettatore e complice di altre magie
nel tempo del grano maturo e dei grilli canterini.

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2 luglio 2012

le feste patronali di Santa Anatolia e della SS. Madonna dell’Addolorata si terranno il 18 e 19 agosto.

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29 giugno 2012

da Giulia Giampietri
Giulia è una ragazza di Navelli. il 15 aprile, con il suo gruppo di escursionist,i che pratica il nordic walking, è passata per Tussio e mi ha chiesto di fare un po’ da cicerone. Abbiamo parlato del paese; delle sue caratteristiche e ovviamente del sito come mezzo di informazione. Con un po’ di ritardo ha inviato qualche foto con le persone che hanno partecipato ed ammirato piacevolmete il nostro borgo… e scrive:

Ciao Toni, perdona l’imperdonabile ritardo con cui onoro le mie promesse, ma, come si suol dire, “meglio tardi che mai..”.
Ancora complimenti per la passione e l’impegno che profondi nel sito: è davvero un piacere perdersi nelle varie sezioni. 
Ieri sera lo guardavo con mio padre che da adolescente veniva con mio nonno a trebbiare a Tussio e lui ricordava molti dei luoghi che tu hai riportato sulle mappe.. ok, scusami ancora il ritardo, a presto! Giulia

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29 giugno 2012

L’AQUILA NOSTRA 

Menu male che checcosa mò s’è messa ën movimendu
pe’ rreà poca cchiù vita pe’ ju ì Corsu ì e pe’ ju ì Centruî.
So’ sinditu a lla TV deji sordi che ci stau
che ne serveno di cchiù e no’ bbasteno ccuscì.
So’ ssirviti p’atre cose e metà se so’ ggià spisi Ö
s’ atà ë ice a ëstu  ì Covernuî che rappara cquistu cundu
e de fajiu ì rrequajià î , pe pote’ rrecomenzà.
So’ sinditu angora che , tande piande bbelle verdi
ricojiose e ìsperanzoseî vencheno messe  ën ì zona rossaî
e precisu pe’ ju Corsu finu aji quattro Cantò
pe’ fa’ bbejiu cquijiu trattu e pe’ la ggioia  dejiu patrò.
Po’ ci stau le mura ëndornu pe’ ënu pezzu ggià rrefatte
e ci stau pure ji sordi pe’ ffinille raggiustà.
ëNzomma  checcosa se sta’  ëffà ce tenemu accondendà  
pure pe’ l’Università. Po’ ci stannu ji ì conzorziî
che si stau a organizzà pure issi a comenzà.
E cque zzona cchiù ën mbortande
da perzone de curtura de potella rranimà.
Ji quatrani vannu ën Centru pe’ potessi rretroà
pe discut’e pe’ sperà spece cquiji che ci tengo
a chè L’Aquila ci stà e pe’ dì aji furastieri
che no’ mancheno ji picchieri pe’ proà lo vinu nostru
pecchè tuttu ju ì cratereî s’è rremissu a llaorà
e pe’ dì a ttanda ggende che pure L’Aquila nostra
j’onuru atà sarvà e cchiù tembu no’ atà sprecà.

4 giugno 2012

l’ultima poesia di Vanda Santogrossi

SE RREPARTE Ö !?

La scì vvuluta  la bbicilletta ! E mo’ petala !
E’ ënu dettu viritieru e ttandu ggiustu
e da issu no’  ënze po’  ì scancijià ì , ma s’atà laorà 
co’ ttanda costanza e sserietà , pecchè la ggende sta’ a’ spettà
e cquela che no ha vulutu a’ spettà se n’è jita ggià:
l’Aquila bbella nostra s’è sfasciata 
e l’armonia no’ s’è cchiù rretroata.
Speremo che sta ëota ce la semu fatta 
pecchè la rrecostruzziò mo’ , va propetu sorretta.
Piagneno cquiji palazz’andichi e cquele cchiese
che sfinestrate stann’a mostrà lo bbejiu se’ pirdutu
co’ j’anni ëndolendi che ggià so’ ppassati
e co’ la nee che tanda n’è cascata
cancellennu e muffennu storia e curtur’affinata .
Sperem’ angora che di liticà mo’ s’è ffernitu
pecchè di unu solu mo’ è ju ìsacru rituî:
de fa’ lestu, ma propetu lestu
de manna’ la palla ajiu ìggiustu canestruî.
Mo’ no’ ngi tenarrianu sta’ ji  ën droppi ,
la strai è de nu gruppu solu
e tenarria filà rittu , propetu come sembre ha ittu.
A nnu’ , che stemo fori a quartà
ce rremane solu ënu ì  ë nbocc’a lupuî
e zitti e bboni a sta’ a’spettà.

25 maggio 2012

MOVIMENDU   ëNDAFFARATU

Se sende ëngiru ënu fermendu stranu
e ëgnunu spera d’avè daj’ amicu sé ëna manu
p’ esse’ cchiù ssicuru e pote’ rrecomenzà
a rr’avè ëna vita pocu mejiu da passà
finu a quannu jè rremasu de cambà.
Se vete ënu movimendu ëndaffaratu
a rrombe cquacche strata o cquacche marciapietu
e rreticolatu rusciu pe’ cqua’ via
come se , se fosse smossu lo da fa’
che da tandu tembu tenea comenzà.
Mo’ semo jiti pure a vota’ pe’ l’elezziò,
pe’ rrelegge ju sindacu de mo’
o pe’ cagnajiu co’  ën atru co’ ìju bballottaggiuî.
Vetemo cquelo che s’atà fa’ e jemo tutti a votà
e quannu ju doveru nu’ ju semo fattu
chi tenarrà cchiù vvoti se ìscorteca ju jattuî.
Certu che se so dati da fa’ pe ì tesse la tramaî
da ëna part’a ll’atra,
ma j’aucuriu cchiù ëmbortande è che no’ atà  trema’ 
chi rresce a ffa’ lo mejiu pe’ l’Aquila , se sa’
e pe’ ttutti j’aquilani che so’ rremasti ecco a ëspettà
e che se piagneno ji tembi bbeji
de quannu se jea a spassu ënzieme ajiu Castejiu.

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29 giugno 2012

da Angelo Giordani

LEONARDO GIORDANI DI NUOVO IN GRUPPO VOLA IN ASIA PER L’8° ìTOUR OF QINGHAI LAKEî NEGLI ALTIPIANI DELLA CINA.

Tussio, AQ, 23 giugno. Leonardo Giordani finalmente torna in gruppo dopo la brutta frattura alla clavicola destra rimediata al Giro di Turchia, che lo ha privato di partecipare al Giro d’Italia. Il nostro ciclista riprende a correre in Cina nell’8° Tour of Qinghai Lake negli altipiani del Paese, con quote dai 1000 ai 3000 m. L’importante tour, vinto qualche anno fa da Cunego, prende il via venerdì 29 giugno dalla capitale del luogo Xining, sita a 2400 m, per poi concludersi, dopo 13 tappe ed un giorno di riposo, giovedì 12 luglio nella stessa importante città, percorrendo quasi 2000 km.
Leonardo Giordani è entusiasta di questa nuova esperienza in terra del Sol Nascente che certamente lo aiuterà a tornare in piena forma per le classiche estive italiane.
In bocca al lupo, grande centurione, con l’impegno sempre al massimo come vogliamo i tuoi fans.

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da Leonardo Giordani

Caro info@tussio ti ringrazio per gli auguri di pronta guarigione,e ringrazio tramite te,tutti gli altri compaesani e amici anche dall’estero che si sono preoccupati della mia caduta al giro di Turchia.
L’intervento è stato effettuato al Concordia Hospital di Roma dal Prof. Somma. il quale mi ha assicurato che è andato tutto per il meglio e che presto potrò allenarmi.
un affettuoso abbraccio a tutti 

carissimo Tony ho approfittato in questi giorni di convalescenza  per leggere il tuo libro molto  dettagliato sul nostro Bel Paese.e ti ringrazio di cuore.

30 aprile 2012

LEONARDO GIORDANI, FRATTURA ALLA CLAVICOLA DESTRA


Nella 6^ Tappa del Turchia caduta per il Centurione Giallo – fluo, con conseguente frattura alla clavicola destra. Sfortuna nera.
La  sesta tappa del Giro di Turchia (Bodrum ñ Kusadasi, 179 km) ha portato sfortuna al Centurione Romano del team Farnese Vini Selle Italia, Leonardo Giordani , che in una caduta dovuta ad alcune sbandate, è finito a terra con altri colleghi riportando la frattura scomposta della clavicola destra. Un brutto infortunio per l’atleta trapiantato in Toscana: “Sono caduto insieme ad altri sette, otto corridori, e ho sentito subito che qualcosa non andava. Ho passato la giornata in ospedale e fatto le lastre. Dovrei rientrare domani in Italia e poi con il dottore della squadra decideremo il da farsi. Di certo, questa frattura non ci voleva, per me è un periodo sfortunato ma non mi abbatto, guardo avanti e penso a recuperare. C’è un’intera estate di corse in cui impegnarsi per aiutare la squadraî.  

da Angelo Giordani

AMARO GIRO DELLA TURCHIA

Per Leonardo Giordani frattura scomposta della clavicola destra. Forzata rinuncia al Giro d’Italia.

Era partito il 19 Aprile con la sua squadra, per disputare le 8 tappe del Giro di Turchia – Partenza domenica 22 da Alanya con arrivo domenica 29 ad Istambul – per completare la preparazione in vista del 95° Giro d’Italia che partirà il 5 Maggio dalla Danimarca. Invece, il nostro ciclista Leonardo Giordani, che già gioiva per la telefonata del suo tecnico Luca Scinto la sera del 26, per essere stato convocato come nono atleta per la corsa rosa, si vedeva fuori dai giochi la mattina seguente, subito dopo pochi chilometri dalla partenza, a causa di una brutta caduta che lo coinvolgeva con altri 10 ciclisti, nella quale riportava la frattura scomposta della clavicola destra. Dopo la buona prestazione nel Giro 2011, Leonardo ansiava ripetersi con buone prestazioni e lunghe fughe soprattutto nelle tappe a lui più congeniali. Particolare interesse per l’arrivo di tappa a Rocca di Cambio (AQ), poiché a spronarlo sarebbero stati i suoi tifosi da L’Aquila e Roma e la partenza da Sulmona (AQ), dove altrettanti tifosi lo avrebbero accolto festosi. In bocca al lupo Leonardo, la stagione è molto lunga ed avrai modo, dopo alcune settimane di ìobbligatoî riposo, di ripartire alla grande, grintoso come sei sempre stato!!!

A Leonardo gli auguri di pronta guarigione da: info@tussio.it

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11 giugno 2012

CONTRADE DELLA CAMPAGNA TUSSIANA

Da Toni Santogrossi

Gianni De Rubeis, qualche mese fa, mi propose di inserire sul sito di Tussio la mappa catastale del territorio con i nomi delle contrade.
Altra brillante idea.
Tempestivamente mi ha inviato la ripartizione delle zone agricole e mi ha indicato come lui avrebbe fatto il lavoro.
Ormai (siamo nel 2012) la campagna di Tussio viene coltivata da tre o quattro agricoltori dei paesi vicini.
Tutte le zone o contrade che conosciamo con nome e confini, sono destinate ad essere dimenticate dai giovani che in campagna non ci sono mai andati.
Tutto il territorio agricolo ha un nome specifico: un nome dialettale.
Il lavoro da fare è: definire le zone o contrade con il loro appellativo.
Chi ha la mia età (una sessantina d’anni) più o meno le località le conosce tutte, perché ci abitavamo.
Abitare in campagna vuol dire averci una terra, di qualsiasi dimensione: un bel pezzo, se supera la coppa e mezza, o semplicemente un lescuccio se pezzetto di 30/40 destri.
Ho chiesto a Gianni Giordani, geometra, se avesse la mappa catastale del nostro territorio, esponendogli l’uso che ne avrei fatto e, gradita sorpresa, mi ha fornito la carta con i nomi in italiano già definiti dal catasto.
Non ho fatto altro che confrontarmi con la loro veridicità, scriverli in dialetto, aggiungerne qualcuno che mancava.
Ho dato il materiale a Gianni Giordani il quale, con grande maestria ha fatto tutto.
Ha completato la mappa, l’ha divisa in fogli per una maggiore visibilità ed ha inserito anche le località che servono a definire ancora più dettagliatamente il territorio.
Quando i nomi sono stati lasciati in lingua italiana è perché si chiamano allo stesso modo del dialetto.
Le piantine sono vecchie.
I confini delle proprietà sono cambiati.
L’utilizzo di questa mappa è indicativa solo delle contrade ed i loro nomi in dialetto.
Consiglio di non impiegare le piante catastali per altri fini.

Il dettaglio delle mappe è nel capitolo Curiosità al paragrafo “Contrade della campagna

da Gianni De Rubeis

Voglio complimentarmi con Toni e Gianni (Giordani) per la bella realizzazione sui nomi delle contrade.
Tecnicamente il lavoro è perfetto (qualità delle mappe, colori e assemblaggio, ancora un plauso
a Gianni che ha dato disponibilità).
Ringrazio Toni per aver messo in pratica quest’idea che avevo da tempo, in ricordo di tanti discorsi
ascoltati da ragazzino, quando, un pò come per i soprannomi, venivano utilizzati i nomi delle contrade per indicare con celerità un determinato terreno: la si quela terra n’casale vicin’ a Brisitt? Mbeh quela la c’mprò Papà quand r(e)’venn'(e) da l’Amer'(e)ca).
Pensavo che i nomi delle contrade fossero inventati dai tussiani, poi ho scoperto che era invece la traduzione in tussiano stretto di zone presenti sulle mappe catastali.
Anche io, caro Toni, sono uno di quelli che in campagna non ci è mai andato, anzi ti dirò che quando mio padre mi portava a dare l’acqua alla vigna (dovevo semplicemente tirare una tubatura) la
faccenda mi metteva in costernazione non poco, così ora farò ammenda ed imparerò tutte le contrade.
Grazie per quest’altro tassello “a futura memoria”.

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31 maggio 2012

in “foto popolari” abbiamo inserito l’immagine che riprende l’inaugurazione di piazza Cicerone
il 10 settembre 1951. Chi riconoscete?

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24 maggio 2012

da Paolo De Meis

Sono Paolo De Meis e con Toni ho collaborato a raccogliere informazioni sui pozzi.
Faccio un appello personale a tutti coloro che amano il sito di Tussio affinchè, se vogliono, ci forniscano materiale che possa essere utile alla crescita del portale.
Utilizzeremo il materiale di qualunque genere, fotografico, racconti anche di cose quotidiani, giochi, storielle, aneddoti ecc.
Mi rivolgo non solo ai paesani che vivono nelle nostre parti, ma soprattutto, ai tussiani sparsi nel mondo, che ricordano più di noi le storie del passato.
Tutti coloro che lo faranno, potranno lasciare un ricordo indelebile non solo per loro, ma per tutti gli appassionati che visiteranno il sito.
Con l’occasione voglio salutare non solo i paesani ma tutti coloro che vivono all’estero. Grazie

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18 maggio 2012

in basso, potete leggere il seguito del racconto di Antony l’americano inviato da Scipione l’Aquilano che sa molto di tussiano

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18 maggio 2012

da Angelo Colangeli

Questo è il comunicato stampa di Radio G, l’emittente locale di Giulianova relativo alla posa di una targa commemorativa avvenuto il13 maggio, dedicata a Padre Serafino.

Recentemente il Consiglio Comunale di Giulianova, che gli aveva già conferito la cittadinanza onoraria, ha deliberato di dedicargli l’intestazione di una strada.  

Domenica 13 maggio , alle ore 12 , nel piazzale della chiesa parrocchiale di Colleranesco di Giulianova è stata scoperta la targa commemorativa realizzata dal Lions Club di Giulianova in ricordo di Padre Serafino Colangeli, il celebre frate cappuccino, fondatore della Piccola Opera Charitas e del Museo d’Arte dello Splendore.

Definito il “Don Orione” d’Abruzzo, P. Serafino, al secolo Berardino Colangeli, nacque il 16 dicembre 1923 a Tussio, frazione di Prata d’Ansidonia. Vicino da sempre alle persone sofferenti ed agli appartenenti alle classi più disagiate,  P. Serafino nel 1950 venne destinato al Convento Maria Santissima dello Splendore di Giulianova dal quale non si allontanò mai e del quale fu Guardiano negli anni 1965-68 e 1992-95.

Fondò la Piccola Opera Charitas, inaugurata ufficialmente l’11 novembre 1962, e dette vita nel 1987 ad una cooperativa di solidarietà sociale per l’inserimento, nel mondo del lavoro, dei ragazzi svantaggiati. Il suo amore per la cultura e per l’arte lo portò a creare nel 1983, nel giorno di San Francesco, il Centro culturale San Francesco all’interno della struttura che ospitava l’Istituto di
riabilitazione, biblioteca oggi ricca di oltre 27.000 volumi, dal 2000 collocata, insieme con la Sala espositiva “Trevisan”, in un padiglione di nuova costruzione. Padre Serafino fu anche l’ispiratore dell’apertura, nel 1995, della biblioteca intitolata al confratello padre Candido Donatelli,  e, nel 1997, del Museo d’Arte dello Splendore.

A lui si deve anche la creazione della “Mensa San Francesco”, ubicata a Giulianova Lido.

A tre anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 23 maggio 2009 , il Lions Club di Giulianova ha voluto ricordare questa splendida figura di religioso e filantropo con una targa commemorativa posizionata nei pressi della chiesa di “S. Giuseppe” a Colleranesco, nella località, cioè, in cui il frate cappuccino fu presente per svolgere la sua azione pastorale da settembre 1951 a novembre 1952, per poi farvi ritorno nel 1955 e rimanervi sino al al 1958, quando venne il primo parroco, don Giuseppe Ramoni, che fu poi sostituito da don Giovanni Leonardi. .

Il Lions ringrazia l’attuale parroco, don Abramo Oliveri , il sindaco Francesco Mastromauro e l’Amministrazione Comunale di Giulianova per la fattiva collaborazione.

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18 maggio 2012

in basso, potete leggere il seguito del racconto di Antony l’americano inviato da Scipione l’Aquilano che sa molto di tussiano

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Elezioni comunali 6 e 7 maggio 2012: comune di Prata D’Ansidonia

listacandidatiVoti a TussioVoti a Pratatotali%
LISTA N°1
INSIEME PER IL TERRITORIO
PAOLO EUSANI6217123363,31
 CAROSI LUIGI47047 
 FASCIANI FABRIZIO34447 
 FIGURELLI ANTONIO34649 
 FONTI FABIANA33841 
 EUSANIO MASSIMILIANO31821 
 FIORELLI GIULIO01919 
      
LISTA N°2
FINALMENTE SI VOLA
PAOLO COSTANZI2311213536,68
 BIANCHI ANTONIO11415 
 CARDILLI VITTORIA42630 
 CAROSA MARCO01414 
 DANIELE ISIDORO167 
 GABRIELE GRAZIANO15116 
 SIDONI ROBERTA03838 


NUOVO CONSIGLIO COMUNALE

PAOLO EUSANI sindaco
CAROSI LUIGI
FIGURELLI ANTONIO
FASCIANI FABRIZIO
FONTI FABIANA


PAOLO COSTANZI
SIDONI ROBERT

Ai neo amministratori infoTussio augura un proficuo e incisivo: buon lavoro.

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19 aprile 2012

Riceviamo questo racconto da Scipione l’aquilano che, sembra, abbia molto del … tussiano.
Lo pubblichiamo perchè in esso riconosciamo “tanto” Tussio, da essere certi che i personaggi e i luoghi ci appartengano.

Antony l’americano e le preghiere della nonna

Era il mese di luglio del 1977. Nella piazza del paese rischiarata da un caldo sole aspettavamo il parroco. Antony era con me , il viso teso, l’espressione pensosa. Il parroco venne puntuale , ci aprì la Chiesa ed entrammo così nella sua penombra austera che non riusciva a celare la bellezza e la sobrietà del luogo, in parte ricostruito dopo i danneggiamenti della 2° guerra mondiale. Antonio Giordani si guardava intorno ed avanzava con passo calmo, prudente, quasi nel timore di calpestare qualcosa di prezioso! Lo sguardo vigile di chi ha paura che qualche particolare gli possa sfuggire. Camminavamo al centro della chiesa, tra le file dei banchi quando a un tratto si fermò e, fissando lo sguardo sull’angolo a sinistra dell’altare, esclamò: ìLà, in quel posto, ci mettevamo con mia nonna ogni pomeriggio per la recita del Rosario, ai Vespriî. In quello stesso punto s’ inginocchiò e con gli occhi lucidi dal ricordo recitò una preghiera ,rimanendo per qualche minuto in raccoglimento, poi lasciò un’offerta al parroco che prese l’impegno di celebrare una S. Messa per i suoi defunti ed uscimmo fuori. Nella piazza c’era lo stesso sole di prima ma il viso di Antony ora appariva trasformato, disteso, come quello di uno studente che ha appena superato un difficile esame, con la stessa espressione di gioia che si può provare nel ritrovare un oggetto familiare, di valore ,che si credeva smarrito per sempre.
Fu così che io, allora diciassette e come tutti i miei coetanei con la mente proiettata al futuro, capii il significato vero e autentico di termini quali MEMORIA, RICORDI, RADICI, AFFETTI PERDUTI! Quella manciata d’ intensi minuti improvvisamente mi illuminarono sul significato dei racconti di mio padre, emigrante anche lui per 14 anni, tra Venezuela e Australia, e mi furono finalmente chiare le motivazioni della sua scelta di tornare. Mi apparivano in quel momento anche più evidenti e profondi gli stimoli che spingevano i miei zii e cugini ad affrontare periodicamente faticosi viaggi dall’Australia e dal Canada per ritrovare ,anche solo per qualche settimana, le proprie radici e gli affetti più cari e ogni volta che ripartivano era sempre evidente la malinconica certezza che le implacabili cesoie del tempo avrebbero reciso, prima o poi, tutto e per sempre!
ìAntony l’americanoî, come lo chiamava affettuosamente mio padre che era il cugino, rimase ospite a casa nostra per l’intera settimana ed io, oltre ad improvvisarmi suo giovane cicerone, colsi l’occasione per immergermi nei suoi racconti che per me incarnavano un piccolo sogno americano. Già, Antony era arrivato poverissimo a New York ad 11 anni,insieme ai suoi genitori ed era cresciuto prima a Little Italy , poi nel Bronx ,conoscendo la giungla della New York di strada. Dopo essersi diplomato, fu assunto come fattorino in una compagnia di assicurazioni, lì fece una piccola carriera fino a diventare ispettore. Sposò una ragazza, figlia di immigrati irlandesi e riuscì a crescere tre figliuoli, dei quali uno divenne affermato avvocato a N.Y, il fratello un sottufficiale delle forze militari NATO , la ragazza ingegnere idraulico in giro per il mondo a progettar dighe. Lui però, arrivato all’età di 60 anni, tanti ne aveva allora, non si regalò una crociera o una vacanza in posti esotici e nemmeno in qualche affascinante capitale europea, preferì invece trascorrere sette meravigliosi giorni in uno sperduto paesino dell’Abruzzo montano, per poter calpestare le stesse pietre su cui aveva mosso i primi passi, rivedere con gli stessi occhi di bambino ma colmi di nuova meraviglia ,di incantato stupore, i paesaggi ed i luoghi che erano stati per lui la prima finestra sulla vita e sul mondo. Tutto questo, circondato dall’affetto dei cugini che seppur separati da sempre dallo sterminato Oceano, erano rimasti i vicini della porta accanto, grazie a quella capacità di ìcondivisioneî che non sempre è propria dell’animo umano ma che solo una generazione che ha sperimentato privazioni, affrontato sacrifici, coltivato sogni, può avereÖ..

La prossima volta, la visita con Antony alla casa dei suoi nonni, dove lui stesso era nato.

Antony l’Americano e la lista della biancheria

Antony aveva un passo deciso e lesto mentre percorrevamo le ripide e strette vie del paese nel percorso, tutto in discesa, tra casa mia e la casa dei suoi nonni, dove lui era nato. Erano già 48 ore che era arrivato e ricordo che non aveva fatto altro che osservare, con sguardo intenso, tutto ciò che lo circondava. Per la verità aveva parlato poco fino ad allora, prima di uscire però mi confidò che aveva chiara la sensazione di riconoscere quei luoghi e che percepiva una presenza misteriosa e impalpabile nell’aria, come se ci fosse un’anima da qualche parte che lo aspettava. Questa espressione detta con grosso sforzo per via del suo italiano, diciamo così ìun po’ maccheronicoî mi colpì molto e, ripensando alla visita in chiesa del giorno prima, mi fece capire che avevo incontrato una persona veramente sensibile e profonda.!

Mentre facevo queste riflessioni mi accorsi che eravamo giunti alla nostra meta, Antony guardò l’orologio come se avesse un appuntamento importante. Alcune persone anziane nella vicina piazzetta lo guardarono con curiosità e non sentirono certo il bisogno di fare domande per capire chi si trovassero di fronte; sento ancora il loro bisbiglio ìquissu è ën americanî. Tipico infatti era il suo abbigliamento per la moda dei tempi: pantalone a quadri larghi e stretto in vita, camicia dal collo ampio sbottonata, grandi occhiali da sole e macchina fotografica al collo. Ad attenderci c’erano il fabbro del paese con mio padre che si misero subito ad armeggiare per spezzare la robusta catena , che teneva chiusa la vecchia porta di legno del modesto fabbricato.

Entrammo così in quella che era la cucina, forte era il contrasto tra l’accecante luminosità dell’esterno ed il buio di quegli ambienti inviolati per così tanti anni. Mio padre aprì la piccola finestra e ricordo l’immagine di una luce che faceva fatica a squarciare quel buio, quasi per pudore di interrompere una pace assoluta. Man a mano che la luce si impadronì di quegli ambienti polverosi e umili mi venne agli occhi la figura del piccolo caminetto, annerito dai tanti focolari vissuti, ai lati del quale c’erano ancora sistemate due sedie.. quasi come se qualcuno vi si fosse appena alzato. Antony non riuscì a resistere alla tentazione di sedersi su una di quelle polverose sedie come se volesse rivedere quella stanza con la stessa prospettiva di quando era bambino e giocava sulle ginocchia della nonna, seduta accanto, che sferruzzava la lana per confezionare qualche calza o sciarpa per la famiglia.

Passato qualche minuto si alzò di scatto e salimmo per la ripida scala in legno due piani più su in quella che era stata la camera da letto, dove dormiva da bambino con i genitori. Fu lui ad aprire le imposte e gli si parò davanti un panorama mozzafiato, il cielo nitido e terso di quel pomeriggio di luglio metteva in risalto tutta la maestosità del massiccio del Gran Sasso, la cui sagoma nelle stellate notti estive, soprattutto con la luna piena, assume il profilo di una donna sdraiata: ìla bella addormentataî come la chiamavano i vecchi del paese.

Sulle povere assi in legno del letto c’era ancora quello che le famiglie di ceto povero chiamavano a quei tempi materasso, ossia un sacco di tessuto grezzo riempito di foglie di granturco essiccate. Antony aprì il cassetto di un malandato comò che conteneva solo qualche straccio, ma lui si mise a rovistare lo stesso e fu grande la sorpresa quando avvolto in una consunta e tarlata pezza trovò un quaderno. Era un quaderno di quelli che si usavano una volta, con la copertina nera ed i bordi dei fogli rossi. Ci meravigliammo che i topi non l’avessero rosicchiato ma giustamente il saggio fabbro ci disse: in una casa disabitata non ci abitano più nemmeno i topi, mica son fessi, cosa mangerebbero? Non ci crederete ma in quel quaderno c’era annotata in due paginette una lista di biancheria e oggetti personali. Sì, è proprio come pensate, era la lista scritta dalla nonna di tutto ciò che era stato messo nel baule poi imbarcato sul bastimento nel porto di Napoli, quando partì insieme ai genitori verso l’America. Tutto lì, erano bastate due pagine e per di più scritte con caratteri molto grandi.

Antony fissò quella lista con commozione, quel baule che ricordava ancora di colore verde con le borchie dorate, alla partenza, sul bastimento, conteneva poche misere cose ma il suo cuore era stracolmo di desideri, sogni e speranze. Nel tornare, invece, sull’aereo il cuore di Antony era pieno zeppo ricordi, emozioni, amore e gratitudine per chi gli aveva consentito di vivere la meravigliosa avventura della sua vita. In quei pochi istanti rivide scorrere davanti ai suoi occhi tutta la sua vita, a quel punto fu come se avesse chiuso il cerchio: da lì era partito con quel baule, ed a quel baule era tornato, cioè la sua casa nativa come se fosse un protettivo grembo materno.

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30 aprile 2012

da Toni Santogrossi

Bene! ormai la notizia è pubblica. Ho iniziato a distribuire il libro e, quindi, non posso più esimermi dal comunicarlo ufficialmente.
Ho deciso di dare un senso alle notizie che sono pervenute in questo sito dal giorno in cui l’ho messo in rete. Ad esse ho aggiunto tutto il materiale raccolto nel corso della mia vita. Anche i diari personali che raccoglievano le motivazioni per le quali ho organizzato Le Notti della Repubblica.
Non ho più nulla di “nascosto” per me. Ho messo in “piazza” tutto; tutto a disposizione di tutti.
Ho fatto quello che ho potuto e saputo fare.
Ci sto lavorando dal mese di settembre, tutti i giorni.
Il senso di questo lavoro l’ho scritto in prefazione.
Il rammarico, sempre più accentuato – perchè adesso vengono fuori persone che … sapevano … avevano … però … -, è che in esso avrei potuto mettere più notizie circostanziate e qualche foto in più.
Ho intitolato il libro: storie di Tussio, perchè in esso ci sono storie e non Storia di Tussio (non ne sarei stato capace).
Come ho ripetuto più volte, il mio augurio è che il lavoro sia da “inizio” a qualcosa di ancora più completo.
Prenda l’iniziativa “chi se la sente” e troverà la mia disponibilità e massima collaborazione.

All’interno del libro ho ringraziato le persone che hanno contribuito alla realizzazione di tutti i lavori svolti e in esso raccontati.
Qui intendo ringraziare pubblicamente il nostro Fabrizio Ciccarelli per altro “tipo” di collaborazione.


Chi vuole esprimere pareri di qualunque natura lo faccia attraverso il “Piccolo Giornale di Borgo”. Sicuramente, leggere il pensiero degli altri sarà gradito da tutti i lettori.

da Vincenzo Bochicchio  (cittadino d’adozione di San Pio delle Camere)

Egregio Signor Santogrossi, dopo aver letto tutto d’un fiato le sue “Storie di Tussio” (di cui mi ha fatto gentile omaggio in data 13 luglio u.s.) le manifesto con assoluta sincerità il mio più vivo apprezzamento per quest’opera che costituisce per le generazioni future la preziosa memoria di un passato ormai quasi completamente scomparso. Il suo libro, scritto col cuore e frutto di una minuziosa ricerca, è tanto più apprezzabile in quanto, oltre a fornire una colorita rappresentazione di usi e costumi tipici di Tussio, offre ai lettori di altre regioni il quadro di uno stile di vita che, nelle linee generali, era comune a tutti i piccoli paesi d’Italia. Tra l’altro, ho trovato molto originale e valida l’idea di riportare brani integrali degli autori consultati, il che avvolge la narrazione in una atmosfera di suggestiva autenticità.
Ringraziandola per la sua squisita cortesia. la saluto cordialmente.                                                                   

Giulio Santogrossi, dopo avere conseguito la maturità classica, aggiunge un commento

Caro zio Toni
Non c’è che dire il tuo libro è un lavoro certosino e di estrema ricerca. Forse non troppo spesso ci si rende conto di quanto può essere difficoltoso lo studio dei paesi . Tussio ha una storia bellissima, anzi direi particolare, l’ intento rilevante e ben accetto è stato quello di volere rendere sempre presenti e partecipi persone che sono dovute andare via dal nostro paese e già da alcuni anni grazie a questo sito riescono a stare dentro Tussio. Sebbene il sito sia perfetto, l’ emozione di trovare tra le mani la storia del nostro paesino è indescrivibile, ciò che mi ha colpito particolarmente sono stati i nomi originali delle vie di Tussio che , mi permetto di dire, andrebbero rimessi, come pure il fantastico orologio che porterebbe un suono melodico nelle notti più lunghe e silenziose invernali . Spero caldamente che da questa esperienza che ha colpito non solo l’ Aquila ma anche la provincia e tutto il cratere possano essere stanziati nuovi fondi per il recupero delle risorse paesaggistiche. ” STORIE DI TUSSIO” è una testimonianza sia per noi che viviamo o che siamo legati a Tussio, sia per i più piccoli e per coloro che verranno, d’altra parte anche i più grandi scrittori del mondo latino, come anche quelli greci, hanno voluto lasciare una descrizione dettagliata dell’ epoca in cui sono vissuti raccontando così luoghi, usanze, storie sulla loro origine. Il piccolo percorso alla riscoperta delle tradizioni ci ha permesso di venire a conoscenza di particolari misure di peso oppure di giochi che facevano bambini che erano lontani 50 anni da internet e dalla tecnologia del 2012. E il tutto è amalgamato non con un atteggiamento snob ,il che sarebbe un atteggiamento del tutto errato , ma Noi che discendiamo dal popolo latino dobbiamo cogliere il significato più profondo della parola Snob e cioè SINE NOBILITATE e quindi con umiltà. E’ l’ umiltà infatti che ritorna in ogni singolo capitolo ed è questo elemento che ha reso vincente il tuo libro.

Da Dario Visconti

La prima impressione nel leggere la tua opera l’ho avuta dalla dedica iniziale e dalla prefazione.
La prima impressione è stata questa: la umiltà con la quale hai voluto presentare il libro e la gratitudine che hai rivolto agli altri, coloro che hanno collaborato nella stessa. Io non sono uno scrittore e non sono uno storico è come dire leggete solo ciò che sono riuscito a trovare e liberatemi da eventuali inesattezze integrando gli scritti attraverso il mezzo web. Il senso di umiltà è profondo. Non esiste alcuna componente di verità nell’aver realizzato l’opera e tantomeno alcun segno di protagonismo identitario a carattere patologico o Egoico l’invito a integrare il libro ha un profondo significato. E’ come dire, io ho solo avviato la riscoperta di ciò che è stato vissuto e tutti voi aggiungete altri fatti, altri eventi e altra storia. In poche parole è un invito a ri-vivere, come in un processo dinamico, la nostra storia insieme perché io sono parte del tutto. Solo per questo, grazie Toni del tuo messaggio perché arricchisce la nostra amicizia.
Nel merito, il libro è una bella raccolta di fatti che mancava e che rappresenta una grandiosa opportunità per le nuove generazioni, solo se avranno l’occasione o la voglia di farlo, di riscoprire quello che è stato come opportunità per conoscersi di più.

da Roberto Depiera

Chi lo avrebbe mai detto! Che a Tussio venissero dedicate piu’ opere di tanti altri paesi con blasoni altisonanti.
 Me l’ha fatta sotto al naso. Non mi sono accorto di nulla, sì: ho visti libri, raccolte fotografiche, ma mai avrei pensato ad un libro.
Ora il giudizio personale: avete gia’ detto tutto ,non mi rimane che congratularmi con l’autore per il solo fatto che ha cercato di mettere su carta i tanti aneddoti, veri e meno veri, che fanno la storia di Tussio.Peccato che chi poteva, all’epoca, non abbia raccolto piu’ materiale dai vecchi che sapevano”. Comunque un grande lavoro ha riequilibrato in buona parte le mancanze del passato. In qualita’ di simpatizzante Tussiano, e, pochi sanno che sono stato battezzato a Tussio, faccio tanti complimenti aju compa’ Toni e GRAZIE 

da Maria Grazia Di Virgilio

Questo libro è la sintesi ed il coronamento del lavoro che Toni porta avanti da anni per amore del suo Paese: dal giornale “La Mazzocca”, all’organizzazione de “Le Notti della Repubblica”, al sito di Tussio. A me, che non sono nè nata nè vissuta a Tussio, ha fatto capire che cosa sia il legame con il luogo natio. E la prima volta che Toni mi ha mostrato il materiale che aveva raccolto, con grande meraviglia, da “cittadina” ho intuito che cosa sia l’attacamento al “paese”. Poi, partecipando alla sua passione, ho conosciuto meglio anche Tussio e le sue tradizioni. Infatti, la seconda parte del libro “Le storie”, è quella che mi interessa ed incuriosisce in modo particolare: fin da quando ho letto le interviste de “Le notti della Repubblica”, mi è venuta voglia di approfondire personalmente gli argomenti di cui si è parlato durante quelle serate (e chissà che, col tempo e la buona volontà, ciò non possa accadere). L’impegno di Toni è stato annoso e certosino, fatto di pazienza e di curiosità, basato sui rapporti personali con gli abitanti di Tussio che hanno fornito preziose informazioni. E mi piace pensare quanto sia stata usata la tradizione orale, in un momento storico in cui è sufficiente una “cliccata” per leggere tutte le notizie che interessano, sullo schermo del P.C. Invece, Toni, ha parlato con gli anziani, è andato di persona a “cercare” i pozzi, a fotografare gli archi, ha raccolto per anni i soprannomi dei compaesani, i giochi che si facevano da ragazzi, non ha dimenticato gli aneddoti, le usanze quotidiane, le “sommosse” per i leoni… Dunque, il sentimento e la intensa partecipazione alla vita del Paese, che sono alla base di queso libro, costituiscono per me la sua principale attrattiva!

Sul numero dell’Eco di San Gabriele di maggio 2012, a sorpresa e con piacere trovo la recensione al libro Storie di Tussio.

io non sono uno scrittore, non sono uno storico. Questo non è un libro scritto, è un libro in cui ho raccolto tutte le notizie sul nostro paese di cui sono venuto a conoscenza.
Così nella prefazione di Storie di Tussio (editoriale Eco srl, pp. 206) Toni Santogrossi, aquilano doc e professionista poliedrico nel settore pubblicitario, spiega cosa l’ha spinto a sedersi davanti a un computer e riempire lo schermo bianco con tante notizie storiche, artistiche, tradizioni, frammenti di vita vissuta, curiosità. Insomma una meticolosa ricostruzione della memoria di questo antico e caratteristico comune aquilano (ndr l’autore delle recensione non sapeva che Tussio fosse frazione) le cui origini risalgono all’alto medioevo. Ovviamente alla base di questo faticoso ma prezioso lavoro c’è la grande passione che l’autore ha per questo caratteristico borgo abruzzese.
Un lavoro, quello di Santogrossi, che come un caveau custodisce le ricchezze di un passato lasciato in eredità alle future generazioni. Un’ eccellente base di partenza per quanti vorranno, nel tempo, continuare a tenere in vita il cuore e la memoria di Tussio

da Gianni De Rubeis

Caro Toni
domenica 8 aprile ho ricevuto il regalo di Pasqua, “Storie di Tussio”, posso assicurare che solo l’agnello al sugo e relative fettuccine (ah, la tradizione che bontà!)  mi hanno distolto,
momentaneamente, dalla lettura, anzi, per dirla tutta, in questo periodo sto leggendo “IL PENDOLO DI FOCAULT”,  libro che ho cominciato 10 volte per fermarmi sempre dopo il primo capitolo (ora sono ben oltre i tre quarti e merita veramente) sappi che ho interrotto la lettura per…. sdraiarmi tra le pagine del tuo libro, non a leggiucchiare ma, a piluccare tra dati e memorie che ricompongono la storia o meglio l’anima della nostra piccola comunità.
Mi ricordo, come fosse oggi, quando hai iniziato la raccolta dei soprannomi, eri in piazza,  con il
Maestro e tuo padre eravate seduti sui muretti vicino casa di zia Adelia, mi sono fermato per salutarvi e sono rimasto attratto e incuriosito dai vostri discorsi: nomignoli  ascoltati sin da bambino e usati per identificare celermente  una persona,  racconti dei due narratori, entrambi con un notevole sense of humor ; ricordo, inoltre, il giorno in cui ho provato a cercare il sito in internet per la prima volta, ma non l’ho trovato a causa di una buffissima coincidenza: cercavo Santogrossi e trovai collegato al nome Tussio lo Studio Saint- Gros!
Ho seguito con piacere la crescita del sito, il moltiplicarsi di dati e storie, il piccolo giornale del borgo, la crescita del numero di partecipanti, e l’immenso lavoro che hai svolto per collegare tra loro i dati forniti da chi ha partecipato e le persone stesse.
Dentro di me ho pensato più volte che la lettura di un bel libro potesse essere più godibile rispetto alla consultazione del sito, forse perchè ho sempre avuto una certa difficoltà a seguire sul computer scritti di una certa lunghezza ma,  conscio delle difficoltà che si incontrano nel creare
una pubblicazione, non ho mai azzardato la proposta.
Invece eccolo quì, bella copertina, un giusto numero di illustrazioni molto belle e storicamente fondamentale la foto della seconda torre, prefazione che Ti illustra sinceramente, dati e storie composti in maniera razionale e soprattutto una lettura picevole, sembra di stare seduti in piazza
tranquilli a chiaccherare.
Tempo fa mi hai chiesto: “Giuà mi mandi una tua foto perchè devo fare una cosa?… poi vedi!” io l’ho mandata con fiducia raccomandandomi che non venisse usata per una tessera (gratuita chiaramente…di questi tempi!) di iscrizione al “Partito Comunista” (Toni è un puro!), ricevute le debite rassicurazioni mi sono tranquillizzato.
Mi sono ritrovato così tra i collaboratori principali, ma ci tengo a dire che lo sprone a fare qualcosa di utile per il sito l’ho sempre avuto confrontandomi con te, perchè sai cogliere la vena
entusiastica delle persone.
Tra le pagine del libro ritrovo lo stesso spirito che ho sentito vivo quando mi non mi sono recato a Tussio il venerdì successivo al terremoto, all’aia ho trovato parenti ed amici  sfollati da Tussio e da L’Aquila, tutti erano duramente colpiti ma inconsciamente consapevoli di trovarsi in un luogo che per qualche ragione ci  infonde sicurezza.
Un appello a tutti i tussiani:”
Partecipate tutti alla costruzione del sito perchè tutti abbiamo delle
storie interessanti da raccontare e da far ascoltare”.
GRAZIE TONI

da Alessia De Rubeis

Ciao Tony, ti ringrazio per avermi fatto arrivare a 800 km di distanza il tuo libro, il nostro libro, quello di tutte le persone che amano Tussio al di la di ogni distanza. La scelta di vivere lontani dai propri affetti e dalle proprie origini è sicuramente difficile; ogni giorno, anche dopo 8 anni, mi chiedo se ho fatto bene a lasciare le mie montagne, i miei genitori, i miei amici e sinceramente non so darmi una risposta definitiva. Ricevere il tuo libro mi ha fatto sentire meno distante da tutti voi, dalla mia casa, dalla mia piazza e da tutte quelle viuzze che sono sempre impresse nella mia mente e nel mio cuore. Pagina dopo pagina ho rivissuto momenti belli e brutti, ho ricordato persone, ho sorriso leggendo aneddoti e storie che solo noi tussiani conosciamo.. Un bellissimo lavoro, complimenti; fatto con il cuore di chi ama le proprie radici e cerca di farle amare a tutti noi. Grazie! Hai portato a Milano un altro pezzo della mia vita.

da Angelo Colangeli

Carissimo Tony, come non associarmi ai complimenti tutti meritatissimi che hai già ricevuto.? Per non essere ripetitivo provo a fornire altri spunti di riflessione sperando di esserne capace. Con questa pubblicazione hai chiuso il cerchio della “narrazione”, sei passato nella prima fase dai racconti verbali, le foto e gli scritti al WEB portandoli nel sito di Tussio.. ed adesso hai fatto il percorso inverso tornando dal sito alla carta stampata. Quello che a me è piaciuto, tra l’altro, è che hai narrato la semplicità e la quotidianità che poi sono i momenti che rimangono nel cuore di tutti i membri di una comunità. Già.! La Comunità.! In fondo se riflettiamo centri e borghi con le caratteristiche di Tussio hanno tutti molte similitudini e, come le persone, si somigliano in molti aspetti. Così come le persone però, le comunità che abitano questi luoghi apparentemente uguali hanno caratteri e peculiarità proprie come tratti distintivi. Queste caratteristiche identitarie fino alla metà del secolo scorso, nelle nostre comunità, si tramandavano appunto attraverso la “narrazione” tra generazioni .. ossia il racconto orale, l’esempio e la condivisione dovute al fatto che la comunità continuava ad abitare i luoghi o, anche quando una parte se ne allontanava manteneva profondi legami con il paese. I tempi sono mutati e quindi oggi gli strumenti della comunicazione svolgono una funzione sociale se utilizzati proprio allo scopo di non disperdere le identità e le caratteristiche della comunità da un lato, e, nello stesso tempo a permettere di conoscerle a chi non le ha vissute in prima persona. Sicuramente converrai con me che le nuove tecnologie sono uno strumento formidabile.. io credo infatti che se non ci fosse stato internet sarebbe stato praticamente impossibile giungere a questo risultato. Più di tante parole una scena ti dice che hai fatto centro: i miei figli che sfogliando il tuo  libro si sono soffermati sui nomi dei propri bisnonni, con accanto i soprannoni, con una espressione tra l’ironico, il divertito e l’incuriosito.. da qui sono partite raffiche di domande..! Questo vuol dire che lo strumento vale. A  me colpì il racconto di un grande scrittore francese che si ritirò in pensione nel suo piccolissimo paesino della Normandia, un giornalista lo raggiunse e gli chiese se come mai lui che poteva andare a riposare ovunque avendo mezzi e successo avesse fatto questa scelta. Lui rispose: perchè questo è il più bel posto dove nascere e dove morire. Il senso è: i bambini così come gli anziani cercano, apprezzano e vivono la semplicità e hanno bisogno di luoghi rassicuranti.. questo sono luoghi come Tussio.  Auguro alla comunità di Tussio che ciò che tu hai fatto sia da stimolo per altri narratori.. al fine di tenere viva e ravvivare la comunità. Grazie.

da Vanda Santogrossi Casilio

Il volume realizzato da Toni Santogrossi , è uno scrigno prezioso da cui tirar fuori perle di rara bellezza, rappresentate da scorci di vita vissuta, dall’antica cultura, da aneddoti e modi di dire e di fare.
In esso si ritrova quel bene e bello trascorso in altri tempi, meno tecnologici, ma pieni di amore fraterno e di sincera amicizia, di aiuto reciproco e di convivenza serena : prerogativa del mondo contadino.
Il testo si presenta piacevole nella sua veste tipografica e accattivante nella lettura delle diverse notizie che abbracciano tutta la cerchia di curiosità e di vissuto spirituale, religioso, lavorativo, ludico ( per i semplici giochi che eseguivano grandi e piccoli).
Interessanti i capitoli che riportano le origini, il nome, l’ antico castello, gli archi, le stalle, i pozzi, i quartieri , le chiese, la scuola e la mia maestra.
Sfiziose le pagine dedicate ai soprannomi ;stimolanti alla ricerca , quelle riguardanti le notti della Repubblica e i giorni del leone (reperti archeologici di due esemplari in pietra).
Il ricordo vivo di Sette Fonti, ora cambiata e restaurata, fontana (la fntanella) dalle sette bocche, da cui si attingeva acqua buonissima, riportata a casa con basto e bigonce, dal mite asinello.
E poi l’ asilo d’infanzia – dottor Gaetano Cicerone – (prima scritta murale a caratteri di vetro blu) , rimasta impressa nella mente dei – pochi rimasti – !
Dall’attento e vario lavoro, si evince il rispetto dell’autore per le persone, gli uomini illustri ed il forte desiderio di tramandare ai posteri i tanti valori della memoria e radici di Tussio, del suo paese natio anche ai tanti emigrati che amano la loro e la terra degli avi.
C’è riuscito!
Un grazie a Toni per la fatica e per l’amore con cui ha riportato ogni argomento, con la certezza che vi sarà qualcuno che arricchirà lo scrigno con altre perle che renderanno Tussio luminoso agli occhi di chi ha sete di sapere, di conoscenza, di chi lo ama e di chi lo amerà.

da Franco Conti

A Toni Santogrossi che ha riscoperto origini voci e volto di Tussio resi opachi dalla polvere del tempo.
Opera a vantaggio di una conoscenza necessaria alla stirpe.
Bravo

da Valérie Santarelli

Fare semplice richiama molto di più di fare complicato.
Bisogna sempre sentire la voce altrui, tu hai saputo ascoltarla per svelare la vita, i costumi dei Tussiani.
Ricordarsi, dal latino re-cordis : ripassare dalle parti del cuore. Del cuore, della pazienza, del tempo ce ne sono voluti per insegnarci e ricordarci delle cose dimenticate che senza il tuo documento sarebbero state perse per sempre: le misure, i giochi, i costumi…
Sei stato un artigiano, Toni, in questo libro; hai avuto certo un saper fare nella scrittura, lo stile è chiaro e piacevole, ma soprattutto un sapere essere; sapere capire le mani, la storia di una terra, il lavoro duro degli abitanti, la loro intelligenza, ma anche le loro felicità.
Sì, ci hai mostrato con umiltà, che i Tussiani sapevano coltivare la terra, ma sapevano soprattutto coltivare la saggezza.
In ogni pagina, in ogni parola, in ogni foto, un ricordo sepolto in ognuno di noi, che vibra.
Con esigenza, hai raccolto la memoria degli anziani, dei libri, e hai orchestrato la messa in scena di questi quadri di vita vissute.
Hai limato quelle belle storie per farne un bel dipinto.
Uno schema perfetto che permette al lettore di leggere, come lui desidera, dalla A alla Z, dalla Z alla A …
Ogni capitolo apre la porta della gioia perché apre la porta di bei ricordi.
Con eleganza, con autenticità del quotidiano vero, illustrato dai testimoni, o ricordi di parenti, di familiari, di amici, che fanno rimbombare il nostro cuore.
Le Storie di Tussio entrano nella grande Storia: sono le maglie fini che, lavorate, legate, annodate formano legami solidi tra le generazioni.
Hai ricostruito, con generosità dei documenti rari, collocati in modo giusto.
Dei momenti veri di felicità, un sorriso, un raggio di sole, con questo libro, un ritmo, una musica tradizionale abruzzese che rimangono in ognuno di noi.
GRAZIE !

da Angelo Giordani

Carissimo Toni,
una piacevolissima sorpresa è arrivata tra le mie mani e con occhi stupefatti ho osservato il tuo libro “Storie di Tussio”. Mi ha affascinato ed emozionato come solo uno che ha sempre amato la REPUBBLICHETTA può SENTIRE quel battito di cuore.
Questo libro meriterebbe una lunga cronaca, come si fa di solito per una manifestazione sportiva, ad esaltare l’impegno degli atleti. I miei ATLETI in questo caso siete tutti voi che, con amore, avete realizzato una grande realtà per il nostro Tussio, per noi e per i nostri eredi. Ma soprattutto tu,
carissimo Toni, che chissà quante notti e giorni hai perso per realizzare questo bel sogno che, sono certo, ha soddisfatto tutti.
Grazie infinite e un abbraccio anche a tutti i tuoi collaboratori.

da Giulio Santogrossi

il libro si mostra semplice ed organico per una piacevolissima lettura.
Può sembrare dalle prime pagine ” un’ opera senacana” per la sua analisi di coscienza non tanto rapportata alla giornata quanto all’ arco di una vita trascorsa tra gli scorci paesaggistici storici e pieni di tradizioni.
“Storie di Tussio” é un lavoro sicuramente certosino e di lunga ricerca, rivolto in modo particolare ai posteri per non dimenticare mai le proprie radici.

da Paolo De Meis

Caro toni,
non ho parole per esprimerti la mia gratitudine, per questo prezioso libro su Tussio, il nostro amato paesello.
Come ben sai a me piace molto usare il pc, ma in paragone ad un bel libro è tutt’altra cosa, e che libro. Pochi giorni fa passai da te e subito mi colpì questa copertina così calda e poi la foto del campanile che si eregge così maestoso, un gigante. Ti chiesi cosa era, mi rispondesti: una ristampa del libro del Commendatore Cicerone. Io pensai l’ho letto, è cambiata solo la copertina, non fui preso da curiosità, (arriva sempre dopo), ma non era così.
Te-possino….Quando l’ho incominciato a sfogliare non sai che emozione che ho provato, poi a casa ho cominciato a sentirne l’odore il profumo di questo, lasciamelo dire “CAPOLAVORO”. Sì Toni un capolavoro che solo tu potevi fare. Si vede la tua dedizione nella ricerca degli eventi, gli appunti le note, le storie, veramente eccezionale. Il lettore inizia e non si accorge che è arrivato alla fine, tanto è preso nello scoprire o riscoprire riassaporare cose che hanno fatto parte della tua vita; che tu sei testimone di tali eventi.
Ora capisco i tuoi sacrifici, i mesi passati a fare ricerche e poi a trascrivere il tutto. Noi vediamo il risultato finale, ma ci vogliono nove mesi per partorire un figlio.
Comunque Toni, solo tu potevi fare questo, hai creato un sito che è letto da migliaia di persone, i nostri compaesani all’estero ne sono orgogliosi e felici, anche loro si sentono a casa. Io posso dirti solo una cosa, ma te la dico con tutto il cuore GRAZIE, per quello che fai, e soprattutto per quello che farai ancora!!!!
Dimenticavo, ora so a cosa serviva la foto, sei sicuro che me lo sono meritato?
Ti ringrazio anche per questo, con l’occasione saluto tutti coloro che “AMANO” Tussio

da Pino Barbato (Pino non ha letto il libro)

Caro Toni, ho letto oggi nel sito del tuo libro e ti faccio tanti complimenti.
Devo dire però che la cosa non mi ha colto di sorpresa. Era parecchio che pensavo che tutte le notizie raccolte su Tussio andassero raccolte in un libro, e tu eri l’unico che poteva farlo. Certo il sito è una cosa importante, dinamica, ma un libro è un’altra cosa. Sarà che apparteniamo alla generazione a cavallo tra antico e moderno, ma il gusto di sfogliare un libro in ogni momento ed in ogni posto non ha eguali. Dopo quello del Professore si sentiva il bisogno di un altro libro su Tussio e le sue storie e non potevi essere che te a scriverlo. Complimenti ancora.

da Sergio Colangeli

ogni luogo si ricorda nella misura in cui diventa luogo di affezione” (A.Rossi)
Mai citazione è stata più calzante dopo aver ricevuto questo dono.
Un lavoro con al centro il passato in quanto tempo trascorso, recuperabile solo attraverso la memoria.
Il nostro luogo di affezione: Tussio, è un omaggio al ricordo e alla riflessione; di quello che siamo stati, del vissuto umano e delle straordinarie atmosfere che ci hanno avvolto.
grazie Toni per averci donato ancora una emozione.

da Manolo De Rubeis

Qualche giorno fa ho finito di leggere Storie di Tussio.
Il libro è una fucina di notizie ed è bellissimo.
Si nota subito l’accurata ricerca e la passione con cui è stato scritto,la lettura scorre piacevolmente e non si può far a meno di rimanere tentati di proseguire.
Nelle pagine (in particolare in quelle di “le notti della repubblica”) grazie alla formulazione domanda-risposta si respira l’aria dell’epoca e degli avvenimenti accaduti.
Sicuramente alcune notizie sono riportate anche sul sito ma personalmente non riuscirei a leggere attraverso lo schermo di un pc, mi piace leggere su carta!
Il mio rapporto con un libro e’ prima di tutto fisico;la bellezza della copertina,l’odore, il piacere di sfogliarlo pagina dopo pagina. ecco perche il regalo è stato davvero gradito.
Questo libro lascerà un ritratto storico dell’epoca fisico (non virtuale).
Ringrazio l’impegno, l’ostinazione, la capacita e la bravura di Toni.

da Paoletta Pietrangeli

Ciao piccolo giornale di borgo,
ho letto il libro e vorrei chiarire una cosa, l’incendio all’asilo è successo la vigilia della laurea di Gianfranco Giorgi, quindi chiedete a lui la data esatta non ricordo se era Luglio.
Chiaramente eravamo presenti in molti e Giovanni Rossi disse ” SE NE VA’ UN PEZZO DI TUSSIO.
Leggendo il libro e vedendo alcune foto, il pensiero è corso alle persone che non ci sono più ma hanno lasciato un buon ricordo ma sopratutto sono stati partecipanti attivi in quelle serate allegre.
Complimenti a tutti Voi !!!!!!!!

29 maggio 2012

da Angelo Giordani

Anche il GAZZETTINO STRADALE TUSSIANO ha voluto rendere omaggio allo splendido libro.

Dopo la pubblicazione del libro “storie di Tussio”, avevo chiesto ad Angelo di non fare nulla di eclatante perchè non è nel mio carattare apparire. Il suo fervore è, tuttavia, sempre prorompente e incontenibile. Comunque lo ringrazio, e, vorrei “succhiargli” un po’ del suo entusiasmo.
Toni Santogrossi

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16 aprile 2012

il nostro Franco Conti ha pubblicato l’ultima raccolta di poesie.


Valérie Santarelli ha letto le liriche e ci ha inviato queste righe ed esse dedicate:
Sapere cogliere le rose della vita, per Franco Conti non si deve lasciare andare un giorno senza pregare Dio, senza pensare alla miseria degli uomini e soprattutto senza glorificare la adorata moglie, Maria.
Nelle poesie della quotidianità il poeta tussiano ci insegna ad apprezzare ogni momento; il carpe diem, caro ad Orazio, viene reinterpretato con tantissima sensibilità.
In ogni pagina, Franco Conti ha nutrito la nostra anima di ìamore e di cieloî.
ì E’ una gioia leggere i perpetui doni della natura che illumina il nostro difficile cammino.

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27 marzo 2012

ultima poesia di Vanda Santogrossi

SPEREMUÖ SEMBRE SPEREMU Ö

Speremu che sta’ pe’ ssonà cquesta cambana
pe’ la zzona de lla nostra città aquilana.
Speremu che ënu ramittu de mmannolo fioritu
rreporta la rrecostruzziò de tuttu j’apparatu ,
rreporta ju surrisu ajiu core adduloratu
che da troppu tembu è rremasu sconzolatu.
Tande perzone diceno d’avecci assa’ proatu
ma gnisciunu ën virità troppu c’è rriscitu ,
speremu che ce rresce ju novu Presidende
che pare sta’ a ggeniu a ìparecchiaî ggende
spece mo’ ch’è vvinutu a vvetè co’ j’occhi
le tande cose storte e ji tandi tarocchi.
Speremu che checcosa pe’ L’Aquila issu faccia
pecchè pe’ ttandi issu tene ën’atra ìfacciaî
e rresce a moe ji ìcancamittiî arruciniti dejiu portunu
tinutu chiusu pe’ cquasci tre anni a ëgni quatranu
rremasu fetele a cqueste mura che j’hannu ëatu vita
e aji tandi stuendi feteli pur’issi a no’ cagnà la via
pe’ no’ fa’  murire la curtura : pernu cchiù ëmbortande
che la città mo’ tenerria bbonu rreportà avandi
ënziem ëa ttand’ atr’attività pe’ lungu e largu spase
che ponno e sanno fa’ rrevive ju nostru ì Centruî lisu.

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26 marzo 2012

Da Pierluigi Giorgi


Invio la poesia che mamma (Angela Pietrangeli) ha scritto a nonno Francesco per la festa del papà.

A MIO PADRE

A te
che la vita non ha risparmiato sofferenze e brutture
A te
che non sempre hai saputo celare il rancore
verso le asperità e le difficoltà quotidiane
A te
che non sempre hai saputo dimostrare l’affetto
neanche con una lieve carezza
A te
che sopra ogni cosa però, hai saputo infonderci,
con semplicità, l’umiltà e l’onestà d’animo
che ti hanno accompagnato
e ti hanno dato la dignità di camminare
guardando gli altri negli occhi
A te
che in vita non riuscivo a comprenderti
e continuavo a cercarti senza mai trovarti
A te
che non è stato semplice essere padre
perch è la vita non lo è stata
A te
che gli ultimi tuoi sguardi,
mi hanno lacerato dentro
facendomi sentire io mamma e tu figlio
A te
che ora sicuramente vivi la tranquillità
e la serenità del figlio accanto al proprio Padre.

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19 marzo 2012

Da Maria Elvira Giordani per Mario Giorgi

E’ da domenica scorsa che, pensando a Mario, gli associo questi due attributi:
animo e compagnia di Tussio. Con immenso piacere mi sono ricreduta, avendo
avuto modo di conoscerlo meglio qualche anno fa, su quell’immagine burbera che
avevo ipotizzato sin da piccolina… Penso non ci sia da aggiungere
nient’altro, perchè queste due parole riassumono tutto e la tantissima gente
che l’ha conosciuto sicuramente ne ha avuto comprova.

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14 marzo 2012

da Angelo Giordani

ENTUSIASMO E SVENTOLIO DI BANDIERE PER I CICLISTI AL BIVIO DI TUSSIO – S.PIO S.S.17 PER LA CORSA PROFESSIONISTICA MONDIALE TIRRENO-ADRIATICO

il preside Menna con le maestre e tanti bambini ad applaudire

Tussio S.Pio 10 marzo. una mattinata di pallido sole con tanto vento e freddo tipicamente invernale, dopo pochi giorni di aria quasi primaverile.
Ma anche con questo clima scoraggiante lungo tutte le strade dell’aquilano dove e’ transitata la 4 tappa Terni-Chieti, lunga 250 km, in migliaia si sono riversati ad applaudire i ciclisti della 47 tirreno- adriatico.
Un grazie alla gazzetta dello sport che ha nuovamente onorato la citta’ dell’Aquila, alle autorita’ che hanno ordinato alcune ore prima la chiusura delle scuole. Permettendo ai genitori e figli di invadere le strade ad applaudire tutti gli atleti.
Anche al nostro bivio Tussio S.Pio, com’ era abitudine. c’ era tanto entusiasmo e sventolio di bandiere di vari colori, grazie soprattutto a Leonello e Antonio, veri sportivi! ma anche a tutti gli altri presenti specialmente al preside Menna (sindaco di Poggio Picenze) e le maestre e i professori che hanno accompagnato i tanti alunni di tutta la nostra piana che entusiasti hanno applaudito tutti i ciclisti ma soprattutto la Farnese selle Italia, squadra di Giordani.
Un grande grazie a loro per aver fatto trascorrere ai nostri figli e nipoti alcune ore di libero entusiasmo che rimarra’ impresso nelle loro menti.
Un grazie anche al giornale il centro che ci ha informati minuto per minuto, l’avvicinarsi al nostro bivio della lunga carovana di ciclisti ed ammiraglie e alleviando così in qualche modo il notevole freddo come già detto.
Ecco di seguito amici le prossime gare del nostro concittadino Leonardo giordani che non era presente quest’anno alla corsa dei due mari:
dal 20 al 24 marzo settimana internazionale coppi e Bartali in ricordo dei leggendari campioni
poi dal 26 all’ 8 aprile varie gare in Belgio che saranno trasmesse su raisport2 canale 58.

in bocca al lupo Leonardo.

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8 marzo 2012

Si comunica che domenica 25 marzo si terrà la festa in onore di S. Giuseppe
con la consueta benedezione del pane.
Si invita tutta la popolazione a partecipare.

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1 marzo 2012

Il nostro parroco, don Alessandro, ha comunicato alla popolazione che domenica 11 marzo alle ore 12,00, la santa messa sarà celebrata dal vescovo Giuseppe Molinari.
L’intrattenimento alla nostra parrocchia è inserito nell’ambito delle visite pastorali che Sua Eccellenza dedica alle comunità del territorio.
Don Alessandro ha invitato tutta la popolazione a partecipare al rito.

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27 febbraio 2012

Leonardo ci invia i saluti dal Belgio.
Noi di info@tussio.it, tifosi appassionati del nostro campione, auguriamo, come abbiamo sempre fatto, una stagione agonistica piena di soddisfazioni.
Carissimo Leonardo ti seguiamo con passione: metticela tutta.

CARISSIMI AMICI TUSSIANI,

VI MANDO UN CALOROSO SALUTO DAL BELGIO DOVE STò CORRENDO.

SEGUITEMI!!!! 

LEONARDO GIORDANI

24 febbraio 2012

da Angelo Giordani un ragguaglio delle corse del nostro ciclista.

LEONARDO GIORDANI IN PARTENZA CON LA FARNESE VINI SELLE ITALIA PER L’EUROPA E L’ASIA PER DISPUTARE IMPORTANTI GARE

Dopo l’apertura stagionale ciclistica dei professionisti in Italia il 4 febbraio a Livorno e proseguita poicon due corse in Calabria e l’ultima in Liguria sabato 17, il nostro ciclista Leonardo Giordani della squadra Farnese Vini Selle Italia è di nuovo in viaggio con i suoi compagni per due classiche in Belgio di sabato 25 e domenica 26, che la Rai trasmetterà in diretta su Rai Sport 2 digitale.
Gli atleti giallo-fluo torneranno in Italia lunedì per poi fare di nuovo le valigie e volare martedì 28 in Asia a Singapore, per una importante garaa tappe fino a domenica 4 marzo.
Dai programmi di squadra Leonardo non farà, come lo scorso anno, la Tirreno-Adriatico, durante il passaggio della quale, al bivio di San Pio, i suoi tifosi organizzarono una grande parata di bandiere, striscioni e scritte inneggianti all’avvenimento. Lui si fermò a salutare tutti, con grande ammirazione della carovana anche per lo scenario preparato.
Anche quest’anno, come detto, l’importante corsa attraverserà dall’Umbria Rieti, L’Aquila e Statale 17 del nostro bivio San Pio-Tussio, sabato 10 marzo, per concludersi a Chieti. Tutti gli sportivi, con i bambini, saranno sicuramente lungo le strade dell’aquilano ad applaudire e ringraziare gli organizzatori per la scelta dei nostri loghi.
Leonardo e altri compagni si prepareranno per tornare di nuovo in Belgio per disputare varie gare e, tra queste, il leggendario Giro delle Fiandre.

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15 febbraio 2012

Lunedì 13 febbraio siamo stati presi alla sprovvista dal nostro carissimo Emiliano Petracca che ha preso parte alla trasmissione “L’Eredità” condotta da Carlo Conti in onda su Rai Uno alle 18:50.
Pochissimi sapevano della sua partecipazione e accorgendoci tardi della sua presenza abbiamo cercato di contattare più persone possibili.
Purtroppo Emiliano, brillante e disinvolto, è stato eliminato alle prime manches; speriamo di rivederlo presto in altre trasmissioni.

Nel link qui di seguito si può vedere una parte della performance di Emiliano:
http://www.abruzzo24ore.tv/ new s/ L-Aquila-a-L-Eredita-il- 27enne- Emiliano-Petracca-al- quiz-di-R ai-Uno/71073.htm

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13 febbraio 2012

riceviamo dall’ing. Camillo Berardi

Spett.le Borgo di Tussio, per curiosità conoscenza, invio il link video di un  UN CANTO  PER L’AQUILA DILANIATA DAL SISMA composto per tutte le vittime del terremoto e con l’augurio che L’Aquila possa presto rinascere e tornare a volare. Il filmato del componimento  ” Me tengo recorda’ che sci’ renata ” (Devo ricordarmi la tua rinascita) è accessibile cliccando l’indirizzo riportato avanti: http://www.youtube.com/watch?v=7tsCuChbrKY Le immagini sono decisamente “crude”, ma il componimento malinconico è anche forte di speranza. Sono allegati anche il testo poetico in vernacolo, la traduzione in lingua e lospartito musicale. Il materiale allegato e il link de brano potrebbero essere pubblicati sul Vostro sito. In attesa di un eventuale cenno di riscontro, invio i miei più cordiali saluti

il 16 febbraio l’ing. Berardi riserva una bella sorpresa ai lettori del Piccolo Giornale di Borgo:

invio il canto ” Ju mazzittu de violette ” scritto alla vigilia del terremoto con la poetessa Vanda Santogrossi Casilio. Lo spartito musicale è un file PDF che può essere pubblicato sul sito. Guarderò con attenzione il sito di Tussio nel quale ho già trovato tante cose interessantissime.

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cliccando sullo spartito si ottiene l’ingrandimento dell’immagine.In basso in testo della canzone.

JU MAZZITTU DE VIOLETTE

(canto abruzzese)

Versi di Vanda Santogrossi Casilio Musica di Camillo Berardi

Quiju mazzittu bbejjiu de violette
ju tenco restipatu a ënu cassittu
deju commo’ che mamma me comprette
quannu de matrimoniu se parlette.
Resend’angòra tuttu ju prufumu
de quiju jornu che me ju donasti,
etern’amore tu me ju ggiurasti,
ma pe’ ëna bbionda po’ tu me lassasti.

Chi de te se po’ scorda’?
Ji’ te penze che ënze sa’.
Chi de te se po’ scorda’?
Ji’ me stenco a conzuma’.
Ji’ te vojio rabbraccia’
e me vojio rrecria’
ënzin’a te ji’ vojio sta’
pe’ potette accarezza’.

Ju core m’à soffertu propriu tandu
quannu abbracciatu a ën’âtra te so’ vvistu,
ënu rappu ënganna allora so’ sintitu,
le lacrime dajj’ occhi so’ spundate.
Ji’ so’ ssaputu che te sci’ pintitu
ma ju coraggiu ënpettu t’è mancatu,
ji’ so’ ssaputu che me sci’ cercatu
però a lla porta me’ no’ zi’ bbussatu.

Chi de te se po’ scorda’?
Ji’ te penze che ënze sa’.
Chi de te se po’ scorda’?
Ji’ me stenco a conzuma’.
Tu, quatra’, no’ me lassa’
ji’ te vojio bbene assa’,
tu, quatra’, no’ ta’ scherza’
quistu core ënge lla fa’.

No’ te pozzo cchiù aspetta’
ji’ me vojio marita’.

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13 febbraio 2012

….l’adattamento ad ogni ambiente climatico…

7 febbraio 2012

il 2 e 3 febbraio ne ha fatta tanta. Tanta. In condizioni di livellamento abbiamo misurato 90 cm. di coltre.

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18 gennaio 2012

Sabato 18 febbraio 2012, per le vie del paese, si svolgerà la tradionale RUZZICA.
Si partirà alle due del pomeriggio dal “pizzo di piazza”.
Tutti sono invitati a gareggiare ed a comunicare la loro partecipazione per organizzare
al meglio la gara e … la mangiata finale.

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17 gennaio 2012

PRESENTATA LA FARNESE VINI SELLE ITALIA SQUADRA ABRUZZESE LAZIALE TOSCANA DEL NOSTRO PROFESSIONISTA LEONARDO GIORDANI

La squadra in ritiro a Sperlonga di Latina per intensificare la preparazione

Ortona (CH). Si riparte da questa prospera città dal Teatro Paolo Tosti, strapiena di appassionati di ciclismo.
Come un anno fa il tenore Mazzocchetti dà il via cantando un vibrante brano del suo repertorio con grande emozione del pubblico, mentre nello schermo gigante scorrono le immagini di alcune delle 22 più importanti vittorie della scorsa stagione 2011 e con tutti i 19 atleti della Farnese Vini Selle Italia schierati sul palco. Di seguito il team manager della squadra Angelo Citracca con voce orgogliosa ringrazia i suoi ragazzi per il grande impegno profuso in tutte le corse disputate e l’armonia tra loro per raggiungere le incredibili 22 vittorie soddisfacendo pienamente tutti gli sponsor che dall’inizio hanno creduto al loro progetto di ciclismo professionistico. Il bravo manager romano doc, ma toscano d’adozione ha ricevuto una grande ovazione.
Di seguito Valentino Sciotti Patron della Farnese Vini ha detto anch’egli parole importanti : ìEssere primo sponsor di una squadra che gode immagine di visibilità così forte in Italia ed anche nel mondo è il nostro grande obiettivo anche per la nuova stagione 2012.
Abbiamo gioito tanto per le numerose vittorie, ma soprattutto per la coesione tra i ragazzi, la prima componente per raggiungere traguardi importanti. In questi anni hanno sposato appieno gli ideali della nostra azienda e dei nostri collaboratori di distinguersi sempre per condotta, professionalità e qualitàî. Concludeva il grande padrone di casa , e della grande platea un’ovazione da stadio meritata. Seguiva il commento entusiastico anche della giovane Elvira Pagliaroli, manager dell’azienda laziale Pagliaroli Vetri SpA, da sempre appassionata di ciclismo ìUno sport con grandi valori e tradizioni antiche ed orgogliosa di far parte di questa grande famiglia per accrescere sempre di più la nostra immagine commerciale nazionale ed internazionale dell’aziendaî. Concludeva così la presidentessa onoraria della squadra giallo fluo , immersa da unemozionato applauso. Per ultimo abbiamo lasciato il direttore sportivo Luca Scinto, anima guerriera della squadra, che ha descritto le qualità e le aspettative di ognuno dei 19 atleti, elogiandoli tutti per il comportamento di squadra molto coesa da superare le più rosee aspettative della vigilia, con le 22 vittorie raccolte.
ìQuest’annoî, conclude il grintoso tecnico pistoiese, ìcon più maturità di tutti i miei ragazzi, ci auguriamo di essere ancora più bravi con l’arrivo di Pozzatoî.
A conclusione della bella presentazione della squadra, l’arrivo della notizia: la Farnese Vini Selle Italia è stata invitata alle corse della Gazzetta dello Sport: Giro d’Italia, Tirreno-Adriatico, Milano-San Remo, Giro di Lombardia. All’annuncio il teatro esplode di felicità. Ecco i 19 componenti la squadra:
Pozzato, Guardini, Gatto, i tre primi attori; Bertolini, Balloni, Failli e Favilli, Ascani, Caccia, Benenati, Andriato, De Patre, Miranda, Mazzanti, Ricci Bitti, Hulsmans , Rabottini, De Negri e Leonardo Giordani, il romano aquilano alla sua tredicesima stagione da professionista, molto contento anche per la partecipazione dei suoi tifosi da Roma, L’Aquila e Tussio per dare a lui e tutta la squadra un grande in bocca al lupo .
Concludiamo con la preparazione iniziata a metà novembre e con un primo raduno a metà dicembre di 10 giorni a Montecatini Terme. Da Ortona, dopo l’entusiastica presentazione, la squadra è partita per Sperlonga (LT) in ritiro collegiale per una intensa preparazione in vista dell’apertura di stagione il 4 febbraio a Livorno.

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9 gennaio 2012

ultima poesia di Vanda Santogrossi

MA CE VOLEMO RENNE CUNDU?!?

ëN atr’annu tra bbruttu e bbejiu è passatu
e da vincitoru o vintu ci si arriatu
no’ è statu come tutti nu’ ce ju semo ëmmagginatu
ma come pochi a ttandi j’hannu preparatu.
C’hanno fattu ëngoià cquel’ amara pilloletta
che cquasci mai gnisciunu vole o s’aspetta.
Tande so’ state le nuvità vinut’a galla su lla curva spalla
dejiu vecchiarejiu che cchiù no’ cand’ e bballa:
pinzieri e confusiò mo’ cchiù de sembre
so’ ccomenzat’a ssorge dajiu mese de noembre
pe’ cquela poca pinziò _î mo’ ce rreo’ ì_
che mangu ce magna e che s’ata’ pure scervellà pe’ jill’a pijià.
Speremo che com’hannu ëittu aggiusteno checcosa
pe’ ttutti cquiji che no’ ponno jì a fa’ la sspesa
ma ci sta cquijiu che no’ rregge ju pisu
e penzennu e vergognennese se fa rretroà mortu ì ‘mpisuî.
Tenemo esse forti e rrefa’ faccia aji bbrutti tembi
che no’ fau bbonaccia
pecche’ ci stau cquiji cchiù de nu’ poeracci
ënquandu co’ cquinnicimila e passa eur’ajiu mese
icenu de no’ rrescì a rreparassi da tutti ji crucci Ö
farzi! Vonno che sembre nu’ pachemo le spese Ö
Ma ce volemo renne cundu?!?

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Archivio notizie – 2011

23 dicembre 2011

info@tussio.it augura:

Oliviero Rinaldi, Sacra Famiglia, 1997, olio su tela – Museo Stauròs d’Arte Sacra Contemporanea
San Gabriele

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16 dicembre 2011

ultima poesia di Vanda Santogrossi

TANDU TIRA LLA FIONNA… 

Semo arriati pure ‘sta ‘ote a lla fine de ‘n atr’annu
e cquasci  tre ne so’ passati senza mette rreparu ajiu dannu.
Se so’ sindite tande discussiò c’hannu fattu cresce solu j’affannu
a tutte le perzo’ ‘mbicciate pe’ la ricostruzziò.
Se so’ ‘ittu e rrenfacciatu tande cose che no’ nze so’ fatte,
ma se ci stea chiggunu che ce sapea fa’, pecchè no’ nz’ è vulut’approfittà
pe’ lo bbene de tutta la “communità”?
Ju rancoru no’ rrepaca mai e quannu ce va de mezzu tanda ggende
j’egoismu s’ata’ mette da ‘na parte, pecchè issu “te ccie l’arte”.
Se dàu angora schiaffi e cazzotto’ co’ cquela lengua a chi cchiù po’
e pare che pure pe’ la “zona franca” c’è statu ‘nu bejiu scivolò.
Speremo che pe’ cquesso se pozza rreparà, ma se “tandu tira la fionna”,
nu’, che ce potemo fa’?
Mò stem’ajiu mese de lla Pace e ce tenemo volè bbene
stemo vicin’a Natale e ju Bbambinejiu ce po’ dà ‘na manu
pe’ potè “discifirà” ju ‘ntoppu che ci sta, e rremett’a ppostu lo da fa’,
e renne menu fastitiusu lo comenz’addaeru a rreparà
lo male che semo ssubbitu pe’ la ròssa calamità
che ‘nu bejiu jornu a “ll’assacresa” c’è vvinut’a rretroa’.
A reflette po’, da tembu ci ste’ a’vvisà, ma chi ci potea penzà
a lla mala sorte de tene’ sott’aji pei ‘na bbotta tandu forte?
ju cerchiu d’amicizzia c’ha sfasciatu, ju corsu de lla vita c‘ha cagnatu,
ji sogni di chiggunu s’è rrubatu e ‘nu doloru  addossu c’ha lassatu.

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13 dicembre 2011

da Angelo Giordani

Caro info@tussio.it avevo già “cliccato” a suo tempo, ma un po’ in fretta.
In questi giorni ho rivisto con calma il grande lavoro e impegno nel ricercare e fotografare i Pozzi di Tussio.
Vi dico: siete stati bravi.
Come è stato bravo anche Paolo Grilli, per tutti “Paulino la casetta”, che dal suo “esilio” romagnolo, la bella Rimini, ci ha regalato belle e toccanti poesie sul nostro amato Tussio, certamente col cuore palpitante!
E che dire della bella francesina Valèrie che con passione e impegno certosino ha fotografato una sfilza di antiche porte, ricordando i nostri antenati che con impegno avevano costruito.
Cara Valèrie, sei stata bravissima e soprattutto ci hai dimostrato che, benchè vivi a migliaia di KM da Tussio, senti tanto amore per il nostro paesello, forse più di noi che siamo quì. Hanno fatto bene quest’estate nel darti il “bentornata sul gazzettino stradale tussiano”!!

Approfitto per quest’occasione per inviare a tutti quanti i “cliccatori” di www.tussio.it tanti auguri di Buon Natale e un ricco 2012.

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28 novembre 2011

ultima poesia di Vanda Santogrossi

MMA COME S E PO’FA’ ?!? 

So sinditu a lla tilivisiò de ‘ice ‘na cosa
che no’ m’ha fattu tantu piacere a diggirilla
e me so’ mess’a rreflette su cquiji che commannenu
e spartenu ji sordi pe’ ji “crateri” de ll’area de’ ju tarramutu.
So’ rremast’a a ‘occ’aperta e co’ttandu de recchi’a ssindì
cquelo che no’ volevo propitu sindì
-Hannu mannatu ji sordi tistinati a lle “scole aquilane”
a certe città che no’ hanno autu dannu. Ti rinni cundu?
Hannu ‘ittu ch’è corpa de’ ju “decretu” che s’è sbajiatu
e che ha cunfusu ju tarramutu de ggennaru ddumilaunnici
co’ cquijiu ròssu e ttostu de’ ju ddumilanove.
C’è vvulutu lo parlà di testimoni pe’ capì la virità:
-‘Na scola da raggiustà era propetu cquela che fecea lezziò
quannu le scole nostre pateanu tribbolazziò.
Meno male che chigguno ha ‘ittu ‘na cosa “sanda”
che quannu j’arria ju “malloppu” ‘no ddoutu
ce ju rremann’arrete co’ ttandu de salutu.
Ma come se po’ fa’ a spanne ji quatrini ‘n giru
quannu se vede tandu bbonu se j’occhiu giri
ch’a ll’Aquila serveno ji sordi che ci ‘annu
pe’ rrepara ‘nu pocu ‘e disgrazia ‘entru j’annu?!?
E po’ fece molo pe’ ttutti e pe’ ‘sti quatrani morti
spece ‘ncquistu mese pe’ ju rispettu che ji e “Tu” a issi purti!

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26 novembre 2011

da Angelo Giordani

caro infoTussio, ti invio “l’articolo” pubblicato dagli Amici de IL CENTRO, dedicato al nuovo Tussiano MASSIMO, che fra qualche anno vedremo saltellare per le stradine del nostro paesello.

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24 ottobre 2011

da Toni Santogrossi

Nella sezione CURIOSITA’ è stato aggiunto un nuovo capitolo: POZZI di Tussio.
Un giorno Paolo d'(i) Velia – De Meis – mi dice: ” Si dovrebbero contare e fotografare i pozzi di Tussio”.
“Chi dovrebbe farlo?” – rispondo io.
Paolo capisce cosa voglio dire e inizia a fare foto e a chiedere le prime informazioni alla madre.
Mi racconta, e, insieme, abbiamo fatto un altro grande lavoro di catalogazione per i futuri abitanti e/o estimatori del paese.
Come sempre il frutto di ore di lavoro è messo a disposizione di TUTTI: di tutti coloro che apprezzano queste cose.
Gli ultimi pozzi trovati a Casale ce li ha segnalati e ci ha accompagnato Miuccio. Proprio in quella occasione Paolo ha fatto ed inviato la foto pubblicata più in basso, sempre in questo giornale.

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24 ottobre 2011

Ancora un grosso lavoro fatto dal nostro architetto Sergio Colangeli con la moglie Renata, anche lei architetto, è stato preso in considerazione dalla rivista “RISTRUTTURA CASE E CASALI”.
La rivista ha dedicato al restauro ben 14 pagine; il casale si trova sulle “colline marchigiane in provincia di Fermo” e introduce l’articolo dicendo:” tradizione e stile contemporaneo si fondono per dare vita ad un loft che sembra una galleria d’arte in cui l’architetto ha saputo reinterpretare i materiali in chiave moderna senza nulla togliere al loro atavico fascino”.
Il giornale – numero di novembre/dicembre – è acquistabile in edicola.
I nostri complimenti ai paesani che, con il proprio lavoro, capacità e professionalità, si ritagliano una fetta di notorietà nel mondo.

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20 ottobre 2011

da Pasquale Pizzimenti

E’ con lo spirito di chi si sente Tussiano di adozione che mi unisco a tutti i compaesani nel ricordo di Miuccio, figura austera burbera ma a suo modo tranquilla e sorridente. Se nei miei week ends a Tussio mi capitava di incontrarlo dieci volte per tutte e dieci le volte ricevevo un saluto cordiale e garbato. Non sono state poche le volte in cui ho avuto modo di apprezzare i suoi secchi e sagaci commenti alla fine di qualche lunga e forse inutile disquisizione. Un affettuoso e sincero ricordo  Pasquale 

10 ottobre 2011

da Paolo De Meis

In ricordo di Miuccio, personaggio che ci ha lasciato recentemente, vorremmo che publicaste questa foto scattata l’11 giugno 2011, mentre ricercavamo i siti dei pozzi di Tussio. Miuccio ci ha aiutato e accompagnato nella ricerca.

3 ottobre 2011

da Tiziano De Rubeis

in ricordo di compare Miuccio

Ciao a tutti,
ho saputo della scomparsa del caro compare Miuccio e ho ripensato a tutte le battute di caccia che ci siamo fatti insieme. Lui sembrava un burbero ma in realtà era una persona dal cuore d’oro. Lo voglio ricordare per tutti gli
aneddoti che ci raccontava quando eravamo insieme come l’episodio del “Turco” di Caporciano o come quando chiese in prestito una cartuccia per il fucile a un altro cacciatore il quale gli disse: “Te la do ma poi me la devi ridare” e lui gli rispose: “Ma se te la devo ridare allora non la sparo per niente e non se la fece dare”. Questo era il compare Miuccio. Mi mancherà…

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17 ottobre 2011

Ieri, il nostro parroco don Alessandro ha comunicato alla popolazione che domenica 30 ottobre alle ore 12,00 la santa messa sarà celebrata dal vescovo ausiliare Giovanni D’Ercole.
L’intrattenimento alla nostra parrocchia è inserita nell’ambito delle visite pastorali che monsignore dedica alle comunità del territorio.
Don Alessandro ha invitato tutta la popolazione a partecipare al rito.

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10 ottobre 2011

ultima poesia di Vanda Santogrossi

MA VE VOLETE METTE D’ACCORDU ?!?

Me pare di sindì ju rumore de tutti ji candieri
rraperti pe’ rreparà ji danni de’ jiu tarramutu
che la notte c’ha rrevotecati sott’ e ssopre
e c’ha cagnatu tutti ji proggetti
che ‘gnisciunu avea fattu
pe’ ji jorni e j’anni che teneanu vinì.
La mende me rrevà a cquela piazza piena
de tande perzone e de tutte le bbelle bbangarelle
che teneanu da lo magnà a lo vistì
da lo necessariu a ttande sciuclarelle.
Mò le jornate però no’ nzo’ pe’  gnisciunu cchiù cquele:
te pijia ‘nu macone e ‘nu notu te strigne la cola
e ti sindi ‘nu sijiuzzu che te s’allappa ‘n pettu
sol’a ppenzà che lo bbene che tinii no’ lo tini cchiù
e j’amicu che vitii no’ lo viti cchiù tandu sspessu
pecchè macara tu sta loco jiò e issu loco su.
Tenemo facci forza e aspettà chi s’è missu pe’ nu’ a laorà
e ce mette “troppu tembu” pe’ rredacci ‘ntimità
pe’ rreacce le rajci tra ji muri ‘n cquele stanze
che de lacrim’ e surrisi ,de nu, esse sannu tandu.
Stemo bbonu a ‘n’atra casa, ma no’ è propetu nostra
cquijiu locu larg’o strittu  ch’appartene a cqiustu core!
Mo’ ‘na cosa nu’ aspettemo e pe’ piacere ve chietemo:
-Quannu fenisce cquesta palla tra le mani rrembarzà?!?-
Ma la volete fenì  ‘e liticà?!

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7 ottobre 2011

Manuela Stallone ci invia questa brutta notizia:

Dopo una lunga degenza si è spento all’eta di 82 anni Don Aldo Menechini .
I funerali si svolgeranno venerdi 7 ottobre a Roma presso la Parrocchia San Tommaso d’Aquino .

inviamo le nostre condoglianze ai parenti di don Aldo che per tanti anni, durante il periodo di vacanze che il sacerdote trascorreva a Tussio, ha celebrato messa nella nostra Parrocchia.

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6 ottobre 2011

ancora da Paolino Grilli (Paolino la casetta) ci pervengono queste belle poesie dedicate al nostro Paese.

Il campanile

Si erge come un gigante
sull’acrocoro dove si arrocca il paese
Domina la valle
e come un araldo
comunica ai suoi
e agli abitanti della zona
le notizie buone e cattive
con il suono delle sue campane.

Biancheggiare (in maggio)

-Lungo il Tratturo –

In maggio quando l’acqua gorgogliante
da Settefonti scorre fino al lago
odi fanciulle che come virago
coi piedi scalzi e coi capelli al vento
battere i panni per il nuovo evento.
Il lino steso sopra il prato verde
sembra essere tornato nel suo ambiente.
ritorna dopo il buio dell’inverno
a rivedere luce sole e vita.
sull’erba pura profumata e alta
inneggia al mondo e le sue crespe
sembran portarlo giù alla marina.

L’orologio di Tussio

Ma perché quest’orologio corre corre
non tace mai
ogni minuto suona?
Una volta è mancato
eppure si viveva ugualmente.
Quando arrivo mi fa quasi piacere,
il rintoccare mi rallegra il cuore.
Ma quando poi lavoro e passa il tempo
mi rende alquanto triste.
Perché questo?
Si avvicina purtroppo la partenza.

La mia gente

L’emozione mi attanaglia
mi sgorgano le lacrime,
qui assorto nel cortile
della casa avita scrivo queste
modeste impressioni, debbo
togliere gli occhiali
per asciugare le lacrime.
Grazie popolo mio,
parenti, amici.
Grazie al cielo che mi guarda,
alla cara terra che mi ospita,
a voi tutti cari paesani che mi amate.
In ogni vostra casa ho una casa,
una famiglia, il calore di cui
ha bisogno un figlio lontano.

Ciliegio abbattuto

Io ho abbattuto questo monumento
gloria ed orgoglio di madre natura,
sia nell’inverno spoglio e abbandonato
che in primavera verde e abitato.
Bambino ancora sollevavo gli occhi
sulle sue cime e col pensier salivo,
ma grande poi da poterlo scalare
m’arrampicavo a cogliere i suoi frutti.
Dalle sue vette io ammiravo i campi
tinti di ogni colore fino al giallo
del biondo grano che pareva un mare.
Alle sue spalle il caro Colmaggiore
con il suo bosco verde e con la Croce
ed io tanto piccolo e incosciente
pensavo avere raggiunto il firmamento.

Lontananza

  I campi son tornati a verdeggiare,
i boschi degli uccelli a risuonare
le nevi sciolte scendono nel piano,
ma io ramingo sono assai lontano.
Vi rivedo miei monti maestosi,
quali arsi, quali boscosi, quali pietrosi;
tu che domini sopra al camposanto
mi sei il più caro,
o monte Polveroso
perché vegli sui resti che da tanto
dormono in pace l’eterno riposo.

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10 ottobre 2011

da Carlo e Cathérine Carosi
(nipote di Ricucc’ e Angelina, figlio di Serafino e Carina)

ciao info@tussio,
ho letto l’articolo ” SPETTACOLARE MATRIMONIO ITALO – TEDESCO NELL’ALTIPIANO DEL NOSTRO GRAN SASSO ” (19.9.2011) del nostro matriomio e sono stato molto contento (ed anche orgoglioso) di essere parte del vostro sito.
E’ stato un matrimonio molto bello, speciale ed indimenticabile per noi ed anche per i nostri invitati. Tanti parenti ed amici tussiani mi hanno detto che non sono stati mai a Rocca Calascio o a Fonte Vetica. E gli invitati della Germania hanno affermato che il Gran Sasso è un  paessagio affascinante!!
Vogliamo ritornare presto perché non abbiamo mai visto Tussio con la neve!!
In questo modo vogliamo mandare un caro saluto a tutti i Tussiani, a tutti parenti ed amici e un arrivederci a presto!!
Grazie di nuovo a tutti coloro che hanno contribuito al nostro matrimonio ed anche ad info@tussio.it per l’articolo.

19 settembre 2011

da Angelo Giordani

SPETTACOLARE MATRIMONIO ITALO – TEDESCO NELL’ALTIPIANO DEL NOSTRO GRAN SASSO

Tornava a Tussio da piccino il nipote di RICUCCCarosi con i genitori Serafino e Carina per le loro vacanze. Da grande con la sua “morosa” ogni estate erano da noi e appassionati entrambi di ciclismo pedalavano con le montain bike lungo le nostre spettacolari montagne aquilane.
Stavolta, sono tornati di proposito dalla Germania, dove risiedono Carlo e CathérineCarosi, per pronunciarsi l’eterno amore con il fatidico “si” in alta montagna.La cerimonia si è svolta sabato 10 Settembre nella panoramica e caratteristica Chiesetta di Santa Maria della Pietà a Rocca Calascio.
Precedentemente con rito civile, i due innamorati avevano unito i loro sentimenti il 18 Marzo scorso nel Comune di Garmisch – Partenkirchen, sulla montagna più alta della Germania Zugpitze a quasi 3000 come il nostro Gran Sasso.
La suggestiva Chiesa della Rocchetta è raggiungibile solamente a piedi, dopo qualche chilometro di sterrato. Così la folta carovana di parenti e amici tussiani e loro amici tedeschi, lasciate le macchine, ha seguito la bandiera tricolore e quella azzurra europea (a supplire la tedesca) che rappresentavano gli invitati dei due Paesi. Sportivamente,quindi, ci si è incamminati tra l’allegria generale ed un sole stupendo verso la Chiesa in cui Don Kanth,prete indiano, ha celebrato la cerimonia iniziale in parte in italiano ed in parte in inglese per far capire a tutti l’importanza del rito.
Ridiscesi alle macchine dietro ai bravi “portabandiere” ed agli emozionati genitori Serafino e Carina , la lunga carovana con in testa gli sposi nella Mercedes bianca di Giovanni l’americano si è diretta verso il Gran Sasso a Fonte Vetica per un caratteristico pranzo sotto un cielo azzurro ed un panorama da sogno.
Gli amici tedeschi, che per la prima volta hanno conosciuto il nostro Abruzzo, erano affascinati da tanta bellezza
che le nostre zone offrono e decisi a tornarci negli anni a venire.
La sera di nuovo tutti insieme nel nuovo Agriturismo “Centuria” di San Pio per un’ottima cena animata da allegri balli fino a tarda notte a completare la stupenda giornata del matrimonio del nipote di RICUCC a cui da questo bel sito facciamo tutti i migliori auguri per tanti Carosi-ni!

Anche tussio.it porge i più fervidi auguri agli sposi e loro familiari.

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12 settembre 2011

Ringraziamo il comitato per l’ottima ed ordinata organizzazione delle feste, e pubblichiamo la foto della banda con la scritta di elogio fatta da Angelo Giordani.

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12 settembre 2011

ultima poesia di Vanda Santogrossi

VOLEMO COMENZÁ?

Me so’ rrefatta pure jì ‘na caminata
pe’ cquijiu Corsu che straziata m’ha lassata
da quannu la città semo ‘bbandonata,
da cquijiu 6 Abbrile tandu sfurtunatu
pe’ cquijiu tarramutu triste assà
c’ha missu ‘nu sconquassu a ttutti addossu
e tanda de cquela malingunia
pecchè è difficile rrengondrasse pe’ la via.
Stemo spasi de cqua e de là pe’ la pirifiria
e s’addopra ju telefuninu pure pe’ cumbagnia.
So’ rrevistu cquiji necozi na ‘ote tutti ‘llumati
e cquele vitrine tutt’addobbate, co’ le serrand’abbassate
e porte e fenestre co’ le stecche ‘ncrociate.
Certi furastieri co’ j’occhi spalancati a quardà pe’ l’aria
ji palazzi sfasciati, crepati, “assicurati” e lassati
se steanu a meravijià de troà tuttu “a caru amicu”
e jì, a penzà che stann’a ‘spetta che rrecanda ju “cuccù”
cuscì co’ ‘n annu stannu a rruinasse angora de cchiù.
Speremu che San Pietru Cilistinu che ce vo’ tandu bbene
metta ‘na manu ‘n mezz’a ‘stu “casinu”
e smoe le cocce de chi tà comenzà
pè no’ facce dajiu munnu rrefrecà.

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8 settembre 2011

Oggi 8 settembre, festa della Madonna di Loreto, nel 1906 nasce a Tussio Pia Carosi – Pietta-.
E’ con noi e gode ottima salute.
www.tussio.it augura a Pietta – zia di Tussio- ogni infinità di bene.

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5 settembre 2011

Valèrie Santarelli ci ha inviato queste foto scattate nel 1979.
E’ un bel documento che ricorda il momento in cui si “rifacevano” i materassi di lana.
Qualche anno prima erano ancora in uso i “sacconi” riempiti con le “fruscie di mazzocca” (foglie di granturco secche)

riconosciamo Maria, la moglie di Giovanni Ciccarelli, …l’uomo che girava per cardare la lana e Ida Santilli

foto scattata in via Trento; non conosciamo chi sta lavorando

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16 agosto 2011

il 20 e 21 agosto si svolgeranno le feste di Santa Anatolia e della SS. Madonna Addolarata.
Ieri il parroco ha comunicato i nomi dei volontari che organizzeranno i festeggiamenti e sono:

Domenico Cicerone (Dorando)
Matteo De Matteis
Luciano Giordani

www.tussio.it si mette a disposizione per qualsiasi esigenza di comunicazione del comitato feste, dei compaesani e delle autorità religiose.

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11 agosto 2011

Ci sono pervenute delle poesie del nostro paesano Paolo Grilli (Paolino la Casetta) e ne pubblichiamo qualcuna dedicata a Tussio, suo ed indimenticato borgo natio.

I miei monti

Sono lontano, forse per questo
Spesso li sogno, li vedo,
quasi li tocco, o rischiarati dal sole lucente,
o ammantati di neve.
Provo un piacere indicibile
quasi mi vien da piangere,
un sentimento interiore indescrivibile.
Poi quando mi sveglio
mi sento più disteso
e intanto
cresce il desiderio di tornare
a vederli realmente.

Legame

Come il cordone ombelicale
tiene unito il feto alla mamma
allo stesso modo un filo
mi lega alla mia terra.
Dopo il tempo stabilito
creatura e mamma si separano
e il legame vitale si recide.
Nel mio caso non avviene
perché fin dall’infanzia
il mio è rimasto intatto.

L’indossatrice

Sfilano sulle passerelle
con i lori corpi flessuosi
capo eretto,ondeggiano nell’avanzare,
Giovani ed anche donne mature.
Frutto del comportamento
l’esercizio continuo,
un modo di vita e di alimentazione
controllati.
Eppure, nella mia fanciullezza
quante di queste statue
ho visto al mio Paese!
Bambine, giovani, adulte e perfino vecchie,
le quali non per mostrare modelli
ma per trasportare pesi
camminavano lungo le strade scoscese.
Ma lo spettacolo più grande
era vedere questi corpi
muoversi armoniosamente
con la conca pieana d’acqua,
attinta alla fontana, senza versarne una goccia.
E che dire poi.
quando durante la vendemmia
trasportavano mosto bollente?

Da cima Scrimone

Salve nostri cari trapassati
accomunati in un unico destino
godete il riposo dei giusti.
Sono lontane da voi le passioni umane
è cessato l’amore che vi faceva vivere.
Sono scomparsi
anche i sentimenti dell’egoismo e dell’invidia
ora tranquilli, riuniti
in un Concistoro perenne
continuate la vita dei vivi
a due passi da noi
che vi ricordiamo con tanto amore.

La croce

Ti ho conquistato Colmaggiore,
monte tra i più cari.
Ai piedi della vecchia Croce,
simbolo del martirio di Cristo,
ammiro la valle
e guardo il Paese.
Qui attorno molto è cambiato
il verde ha quasi raggiunto la cima
è cambiato anche il tuo popolo,
chiuso nelle scatole delle case
non è più quello della solidarietà,
della fratellanza, dell’amicizia,
nel suo animo regnano
l’invidia e l’egoismo.
Eppure quale piacere provo
su questa cima
il sole che mi riscalda,
il verde che profuma
perfino queste vecchie pietre
sembrano avanzare verso di te
piccole e grandi
a modo degli uomini
che anelano un’altra vita.

Collemaggiore 12/8/1987

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4 luglio 2011

da Vanda Santogrossi

NO’ S’ATA’ FA’ !…!…!

Ji jorni passeno e no’nzo’ bbeji come se potea penzà
‘gnunu cerca de rretroà la pace sé, ma no’ nge sta da fa’,
cquelo che s’è pirdutu angora sta tandu londanu da racchiappà.
E’ vveru che ce sta chi tandu se ‘mbegna da solu o ‘ngumbagnia
pe’ pote’ manna via ju rangoru e ‘nu saccu de malingunia
ma quannu se crede d’avè fattu checcosa pe’ sé e pe’ j’atri,
eccote chiggunu co’ ju core niru, che sfascia tutti ji quatri
che se so “missi ‘n fila”pe’ fatti rreluccicà j’occhi e appacà ju core.
Ma come j’è vvinutu mmende a cquijiu o cquiji de fa’ tuttu cquelu
a lle nicchie “rremesse a nnovu” de lle scalette de San Bernardinu?
No’ ha pinzatu che cquele ereno pure de issu, se “ecco” è natu
o se da “casa dejiu diavulu” ecco è vvinutu e da nu’ accoltu
e forze da ‘na “menza di L’Aquila” vene pure rimpinzatu?
No’ ha pinzatu ajiu laoru de tandi e aji sordi spisi
de cquiji che da londanu c’hanno aiutatu e ce so’ stati vecinu
pe’ rrecomenzà a sanà armenu ‘na picquela firita?
De certu, issu o issi, no’ hannu conzitiratu, manco j’amore
di chi ce se imbegnatu co’ forza e co’ tuttu ju core.
Mo’, issi, se tanna mette mmende che “tuttu” è pure lo sé:
lo bbonu e lo sfasciatu, e che ce tanna dà ‘na manu
a pulì e no’ a ‘mbrattà se vojiono condà,
pe’ rrecomenz’a cresce e p’avè ‘nu bbejiu domà.

A MAMMA INES

Sei tu volata via

o dolce mamma!
Hai tu lasciato un vuoto
sulla terra
che t’ebbe cara e saggia
nel tuo andare.
Al cuor di tutti
hai dato affetto
ed onestà sincera
a chi ti ha conosciuta.
Pur nel dolore
sei stata parca
e sopportar con esso
in silenzio hai saputo
esser discreta.
Donaci ancora
quel tuo sguardo buono
e spronaci nel bene
a te sì caro
dal luogo sereno d’armonia.

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13 giugno 2011

Ieri il quotidiano Il Centro ha pubblicato il seguente articolo al quale noi ci associamo pienamente:

Tussio, applausi per «Super Leo»

Il ciclista Giordani in paese dopo il Giro d’Italia

PRATA D’ANSIDONIA. Ha raccolto l’applauso della sua gente, dopo aver percorso l’Italia sulla bici per la competizione più amata. Torna a casa (e festeggia i 34 anni in famiglia) Leonardo Giordani (nella foto coi fan). Il ciclista professionista, originario di Tussio di Prata d’Ansidonia, ha trascorso alcuni giorni di relax in paese, prima di tornare agli impegni agonistici. Dopo essersi battuto dalla prima all’ultima tappa di un Giro avvincente, che lo ha visto protagonista nelle fughe, con la squadra Farnese Vini-Neri Sottoli, Giordani si è concesso una pausa. Il sindaco di Prata d’Ansidonia Francesco Di Marco lo ha ricevuto in Comune, esprimendogli le congratulazioni a nome della comunità della Piana di Navelli. Nei giorni di permanenza aquilana «Super Leo», così lo chiamano i tifosi, non ha rinunciato alle sgambate in bici, scortato, stavolta, dal figlio Lorenzo che vuole seguirne le orme. Le gesta del campione sono narrate sul sito www.tussio.it , che racconta la vita della piccola frazione.

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17 maggio 2011

Vanda Santogrossi

comunichiamo a quanti lo hanno chiesto, i punti vendita dove si può acquistare il libro di Poesie:
l’urlo nella notte

L’Aquila:difronte al bar Nurzia in piazza Duomo…nel gazebo di informazioni turistiche; alla gioelleria l’Isola del tesoro al centro commerciale L’Aquilone; .alla cartoleria al Torrione quella vicino il tabaccaio e il fornaio; e all’edicola della Torretta!!!

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26 aprile 2011

da Sergio Colangeli

…complimenti info tussio! le ultime foto pubblicate sono davvero emozionanti…un mondo che un volta c’era ed ora non c’è più! ma ci siete davvero tutti! perdonate la mia curiosità, senza invadere la privacy di nessuno, ma quel terrazzo panoramico adibito a dancing, ma di chi era? e poi le foto storiche! l’aggiornamento delle corse campestri! la piantina della marcia ecologica!….addirittura un bimbo chiamato Tussio!, che dire, bravo infotussio… a presto, sempre con affetto sergio

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8 aprile

nella sezione “Tussio in foto” nel capitolo “foto popolari” abbiamo inserito belle immagini degli anni ’70 fornite da Angelo Giordani.
Anche Dorando ha inviato una preziosa foto della processione agli “Scintiregli” risalente intorno al 1905

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16 marzo 2011

da Dorando (Domenico Cicerone)

Tradizione rispettata anche quest’anno.
Il 26 febbraio 2011 ha avuto luogo la tradizionale “Ruzzica” lungo le strade de “la repubblica” guadagnando faticosamente le cantine dei partecipanti.
Grazie alla partecipazione di 20 affezionati concorrenti , anziani e giovani, 16 uomine e 4 donne , così da formare 2 squadre di 10 persone per ognuna.
La compagine “gialla” ha subito conseguito 4 risultati positivi di seguito, lasciando a secco gli avversari, ma successivamente quella “verde” è passata alla riscossa con 6 ottime prove ribaltando la situazione ed aggiudicandosi la vittoria di questa edizione 2011.
Ad ogni sosta: scorpacciata di dolci vari offerti dai concorrenti.
Alle ore 18 si è conclusa la entusiasmante manifestazione senza notare alcuna “torba”.

30 maggio 2011

Ci complimentiamo con il nostro ciclista Leonardo Giordani per aver portato a termine con grande soddisfazione il Giro d’Italia. Gli auguriamo perseveranza, forza e fortuna per i prossimi impegni sportivi.

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27 maggio 2011

da infotussio

auguri di buon compleanno al nostro Leonardo che oggi compie 34 anni

22 maggio 2011

da Angelo Colangeli

Tortoreto. Una piccola fuga, prima della partenza dal lungomare, per salutare i parenti e gli amici, che gli hanno dedicato una vetrina personalizzata, con tanto di striscioni, in una boutique del centro di Tortoreto. Questa mattina, poco prima della punzonatura, Leonardo Giordani, passista della Farnese-Neri,ha trovato il tempo per fare un salto in via Trieste, davanti al negozio di abbigliamento Lepier per un saluto tutto particolare.
Giordani, capace di vincere anche un mondiale tra i dilettanti, che ora vivacizza la Corsa Rosa con fughe da lontano, ha fatto vista a Leonardo Di Berardino, titolare dell’attività, amico di famiglia. Il ciclista romani, che nel gruppo è conosciuto come “ Il centurione”, vanta origini abruzzesi, e il papà Angelo è stato per anni emigrante in Venezuela, dove è nata una sana amicizia. Questa mattina Leonardo (che porta lo stesso nome dell’amico di papà) prima di cimentarsi nella frazione verso Castelfidardo, ha fatto visita agli amici, che gli hanno dedicato una vetrina tutta particolare.

17 maggio 2011

Leonardo dedica un pensiero al paesello: “

CIAO TUSSIO, VOLEVO RINGRAZIARTI E SALUTARTI DAL GIRO!

A PRESTO!

16 maggio 2011

Da Angelo Giordani

scritta di sostegno al nostro ciclista Leonardo sulla strade di Fiuggi in occasione del passaggio della VI tappa del giro d’Italia

Sabato 14 abbiamo assistito ad una grande fuga del nostro ciclista: partita dal secondo Km e conclusasi a 7 km. dall’arrivo. Leonardo ci ha regalato una grande emozione; lo abbiamo visto, poi, intervistato al “processo alla tappa” sicuro di sé e consapevole di avere svolto un grande lavoro per la squadra che, a coronamento della bella giornata, ha vinto la tappa con Gatti.
Al nostro campione un tifoso speciale dedica questo pensiero: “durante la tua lunga fuga tutti ci siamo esaltati per il tuo valore, ricondando il coraggio e la forza dei nostri antenati che ogni giorno affrontavano dure fatiche nei campi.”

A Leonardo sono arrivati tantissimi messaggi di augurio dai tifosi di tutta Italia e soprattutto dai tifosi che risiedono all’estero; non potendo ringraziare tutti personalmente ci ha incaricato di farlo attraverso questo giornale e noi lo facciamo molto volentieri.

oggi il quotidiano Il Centro pubblica:

GIORDANI

Bravo nelle fughe

LEONARDO GIORDANI è stato il grande protagonista della tappa di sabato, quella arrivata a Tropea. 207 chilometri di fuga per il romano con salde radici nella frazione di Tussio di Prata d’Ansidonia, nell’Aquilano. E’ il leader della speciale classifica delle fughe. E’ uno degli uomini di esperienza della Farnese Vini-Neri Sottoli, insieme a Noè e Mazzanti. Ci ha provato anche nei giorni scorsi. Ha speso molto finora, non si è affatto risparmiato. Generoso nelle sue azioni, pimpante e deciso a lasciare il segno. Un Giro in prima linea, un Giro effervescente. Sta attraversando un buon momento di forma e, probabilmente, sarà ancora tra i protagonisti nei prossimi giorni. Probabilmente, già da domani quando troverà molti fans lungo la tappa che arriverà a Teramo e proverà a regalare una soddisfazione ai genitori abruzzesi.

Angelo ha ricordato il corridore belga, deceduto a causa di una caduta, con un cartello ripreso e diffuso dalla televisione nazionale.

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6 maggio 2011

da amici

Caro info@tussio.it abbiamo letto con piacere il commento di quel ragazzo in gamba (Sergio) sulle ultime foto pubblicate…..è tutto vero!
Infatti si sente spesso: “ si stava meglio quando si era poveri. Eravamo tutti più felici e belli soprattutto Dentro “
In quanto alla privacy – parola dei tempi moderni – una volta avveniva tutto alla luce del sole come alla terrazza che era di mastro Achille ru ferrar'(o) in via della Fonte 15 dove genuinamente si ballava spesso.

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5 maggio 2011

da Angelo Giordani

FINALMENTE E’ GIRO D’ITALIA N ° 94 DEI 150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA!

LEONARDO GIORDANI NOSTRO CONCITTADINO AL VIA DEI 207 PARTENTI

Dopo qualche giorno dall’ultima corsa disputata a Larciano (Pt), dove erano presenti i familiari e amici tifosi romani di Leonardo, con grande prestazione della squadra FARNESE Vini NERI Sottoli che alla fine si è dovuta accontentare del secondo posto del tricolore Visconti, battuto in volata da uno spagnolo, i tecnici hanno diramato con UNA FUMATA BIANCA i nove componenti della squadra giallo – fluo.
Eccoli: il campione italiano e capitano Giovanni Visconti, Francesco Failli, Oscar Gatto, Luca Mozzanti, Andrea Noè, Matteo Rabottini, Davide Ricci Bitti, Elia Favilli e Leonardo Giordani.
Il longilineo nostro concittadino ha appreso la notizia con tanta gioia per il ritorno dopo anni alla importante manifestazione rosa, seconda solo al Tour de France, soprattutto perché il Giro coincide con i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Grazie anche alla coincidenza che la Farnese Vini Neri Sottoli è la squadra del campione italiano Visconti gli organizzatori, con a capo Zomegnan, non solo l’hanno invitata per prima, ma onorata con il numero 150, appunto, al tricolore Giovanni Visconti, che siamo certi saprà onorare insieme a tutta la squadra questa importante riconoscenza.
Partenza sabato 7 da Torino, prima Capitale d’Italia e durante le 21 tappe toccherà la Sicilia per risalire con traguardo finale a Milano, per un totale di Km 3498.
Sarà dunque un grande, bello e tosto Giro che la Rai irradierà a 167 Paesi collegati con oltre 200 h di diretta nelle varie ore del giorno e sera.
Dunque una stupenda corsa rosa per far conoscere meglio in lungo e in largo la nostra bella Italia al mondo intero.
Forza ragazzi! Seguiremo alcune tappe “ armati ” di cartelli e bandiere e pennelli con calce per dipingere nelle strade il nostro entusiasmo.

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17 maggio 2011

nuova poesia di Vanda Santogrossi

CHECCOSA SE MOE …!?

Me pare che checcosa se moe ajiu funnu dejiu callaronu
che s’è rrimpitu de tandi bbejiu e bbrutti paroloni
‘n cquisti ddu anni de speranze, proggetti, rabbi’ e’ llusioni.
Me pare d’avè sinditu che ‘n’ “ala de Roiu”_ l’università s’endenne”_
se sta propetu de sicuru ‘n cquisti jorni fenenne
de rremett’appostu, ma s’ata ‘spettà pe’ l’atru ‘nu par’e anni
forze, se tuttu va bbonu, pe’ rrappianà dejiu tarramutu tutti ji danni.
Macara, fosse “sanda” ‘sta promessa o, se, se troesse chiggunu
che ‘esse ‘nu zambatone a cquiji sassi e rremettesse ju candone
angora prima de fa passà ju tembu ‘ncertu stabbilitu.
De certu, ce starrà chiggunu che a ffa’ parlà bbonu de issu ce tenarrà
e se ce penza, ju mezzu ggiustu no’ ji mancarrà
pe fassi ajiu futuru da tandi sveji cereveji rrecordà.
E ssu, passeteve ‘na manu ‘n coccia, lisceteve la bbarba
se la tenete, facete ‘nu suspiru dajiu funnu e da lle labbera
facete scì ‘nu “sibbilu” libberatoriu pe’ l’opera bbona
che sete rrisciti a ffà!
Facetece vetè che sete assà capaci de rreportà lu bbene
‘e ‘sta città che pe’ “troppi” angora essa ci sta’
e che pe’ “ttand’atri” essa sembre c’atà sta’!

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25 aprile 2011

Buona Pasqua

Abbiamo atteso la foto di un dipinto di Piero Angelone per augurare attraverso la sua espressività la buona Pasqua a tutti i paesani. Per un disguido lo facciamo oggi; i nostri sentimenti sono comunque gli stessi e sempre vivi.

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18 aprile 2011

nuova poesia di Vanda Santogrossi


PECCHE’ SETE SCAPPATI?


Chi ji sordi ji tenea, fori, la casa s’è combrata,
la città firita e martoriata senza pensacci ha lassata,
come ‘nu Giuda in facci’a essa s’è combortatu
e ‘nu bbene, pe’ issu ‘ncoscende, aj’atri ha lassatu.
E’ vveru che pocu s’è fattu e troppu s’è ciarlatu
‘n cquisti ddu anni che ggià so’ passati,
ma è ppure veru che j’aquilani che se so’ rrisinditi
a ffa’ capì checcosa de bbonu so’ arriati.
Pe’ rrecostruì, no’ nge stà coloru pe’ ju laoru
e nemmango co’ la bboria tuttu se rresolve,
ce vonno teste ritte, co’ tandu de cerevejiu
che sanno capì la via ch’è mejiu e s’ata’ sequì.
Pochi sordi mo’ ci stannu, l’hanno jttu a Tvunu:
so’ tre mijiardi e mezzu, lo scì sinditu tu?
So cquiji nati “ecco” che sannu lo da fa’
so cquiji che “stannu a spassu” che s’atannu rraffiata’
ji ” Consorzi” mo’ so prondi, ponno pure comenzà.
Pecchè sete scappati, teneate tenè duru,
pecché ‘nzieme rrecostruì se potea ju futuru.
Non ve sendete ‘nu malloppu rossu ‘n pettu
p’avè ‘bbandonatu ‘sta terra e cquistu tittu?

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1 aprile 2011

presentiamo il calendario dei prossimi impegni del nostro ciclista Leonardo Giordani:

2 aprile: Olanda
6 aprile: Belgio
7 aprile: Belgio
10 aprile: Italia – giro dell’appennino
13 aprile: Belgio
!4 aprile: Francia
17 aprile: Olanda
19-22 aprile: Italia – giro del Trentino
30 aprile: Itali – Larciano
7-29 maggio: Italia – giro d’Italia

Leonardo per la quarta volta partecipa al giro; orgogliosi, i paesani che vivono in Italia e all’estero, lo seguiranno e tiferanno come sempre per lui, sperando che le sue prestazioni ci diano ancora tanta soddisfazione.

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31 marzo 2011

da Angelo Giordani

28 marzo 2011

Venerdì 1° aprile 2011 alle ore 17,30 all’auditorium Carispq di via Strinella – L’Aquila-

Vanda Santogrossi Casilio

presenta il libro di poesie

L’URLO NELLA NOTTE

tutta la popolazione di Tussio è invitata.

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17 marzo 2011

da Angelo Giordani

ACCOLTI CON UNA GRANDE PARATA SHOW LEONARDO GIORDANI DELLA FARNESE VINI NERI SOTTOLI E I PROTAGONISTI DELLA TIRRENO – ADRIATICO AL BIVIO DELLA SS 17 TUSSIO – SAN PIO DELLE CAMERE

Tussio – L’Aquila. Una bellissima mattinata di sole e una grandissima parata con 27 bandiere di varie Nazioni; 3 lunghi striscioni; 3 grandi cartelli e scritte sull’asfalto. Con questo scenario regale è stata accolta la lunga carovana ciclistica della 46esima Tirreno Adriatico, ma soprattutto il nostro ciclista Leonardo Giordani, al passaggio del Bivio Tussio – San Pio della SS 17, luogo delle sue radici, nella quarta tappa Narni (Tr) – Chieti di Km 240.
Tanti fans di Tussio e paesi vicini hanno atteso Leonardo informati da “Il Centro”, giornale amico di Tussio che con un bell’articolo nei giorni precedenti aveva informato sull’evento e che durante la gara simultaneamente offriva la cronaca e per questo lo ringraziamo.
E’ stata infatti una mattinata di grande impegno per i suoi tifosi che per ore si sono prodigati nei preparativi, ma alla fine sono stati tutti soddisfatti e felici per il sincero applauso che la carovana ciclistica mondiale ha riservato per il bellissimo scenario preparato. -Siamo certi che i nostri concittadini lontani vivranno con nostalgia e nello stesso tempo con orgoglio questo avvenimento.-
Erano tutti in ansia dunque insieme ai suoi familiari quando il nostro ciclista della Farnese Neri, che precedentemente aveva chiesto al direttore di corsa inglese Lancaster il permesso di poter salutare, ha sorpreso tutti fermandosi ad abbracciare familiari e tifosi, ringraziando compiaciuto per poi ripartire velocemente.
Sabato 19 marzo, mentre noi tussiani festeggeremo il nostro protettore San Giuseppe, Leonardo parteciperà alla classicissima centenaria Milano – San Remo di 300 Km con la diretta Rai di oltre 4 ore. In bocca al lupo Leonardo!

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5 marzo 2011

da Angelo Giordani

SPETTACOLARE PARATA PER GIORDANI CHE IN GARA “TIRRENO ADRIATICO” ATTRAVERSA LE SUE STRADE.

Carissimi amici di infotussio,
ci eravamo lasciati a metà Gennaio con la cronaca della presentazione ad Ortona della squadra FARNESE VINI NERI SOTTOLI del nostro ciclista professionista Leonardo Giordani, dove portammo con altri amici e familiari anche un bel cartello per l’occasione inneggiante la nuova “equipe” e tutti i 20 ragazzi spronandoli con un grande e affettuoso augurio di ben figurare nelle gare.
Amici, abbiamo colto nel segno perché i nostri ragazzi hanno già trionfato in ben 8 corse: Giro della Calabria, Giro della Malesia, Giro del Qatar e per ultima sabato 26 nella Svizzera. Al momento è la squadra più vittoriosa e non solo in Italia..!
Il prossimo sabato 5 marzo andremo a tifare a Siena nella classica delle strade bianche, poi torneremo in Abruzzo, perché dal 9 al 15 marzo è in programma con 7 tappe la “Tirreno Adriatico” organizzata dalla Gazzetta dello sport da quasi 50 anni. Prima tappa con partenza dalla Toscana e sabato 12 la terza tappa da Narni (Terni) con arrivo a Chieti che attraversa Chieti, L’Aquila, e udite udite la Statale 17 San Pio, dove se bel tempo faremo delle scritte e tante bandiere di varie Nazioni e striscioni inneggianti al nostro atleta Giordani, unico professionista aquilano presente dei 200 partecipanti di 28 Nazioni.
Leonardo per la prima volta ha l’onore e la grande emozione di attraversare le nostre strade insieme a tanti campioni e poter salutare i suoi tifosi che da piccino lo hanno visto allenarsi nelle nostre montagne.
Appuntamento dunque per tutti a San Pio dalle ore 10 così prepareremo una spettacolare parata.
Non mancheranno fiaschi di vino per rallegrare l’attesa del passaggio. Portate anche i vostri bambini, così avranno un ricordo di un evento sportivo di grande portata!
Ricordiamo che ogni giorno ci sarà la diretta su Rai Sport 1 e 2.
Questo articolo andrà anche su “Il Corriere Laziale” e “Il Centro”.

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5 marzo 2011

nuova poesia di Vanda Santogrossi

DETEVE ‘NA MOSSA

Pe’ furtuna checcosa se st’a mmoe attornu a lo da fa’
de cquesta tandu bbella e ‘ddolorata città.
E’ rremasta spojia de tandi fiji che laoreanu aj’uffici sspostati,
se ne so’ jiti pure ji studendi ‘mpauriti co’ ttandi bboni rricquisiti,
ce ne so’ rremasi tandi e ne volemo angora di cchiù
quannu a Roiu sta rremissu tuttu su.
E volemu pure cquacche locu de curtura rrennoatu
cchiù vvecinu ajiu “quartiere” rattivatu.
No’ ‘nze ponno lassà ‘mbalia pe’ ‘na via
chiena de Bbar e de posti addò se bee
pecchè ji quatranitti vonno sendissi protetti
vonno sindì ju caloru de chi ji vo’ bbene
e pure se “nicchianu”, so’ condendi de chi ji fa’ bbruttu,
pecchè quessu, se l’aspettenu daji ròssi,
sennò no’ ‘nze sendenu conzitirati
da chi vecinu ji sta e da chi j’ha ggenerati.
E ssu deteve ‘na mossa vu’ che cummannete e sete patri.
Faceteve vete’ che ce tenete a rredà ‘na vita
armenu a ‘nu “quartiere” la ‘ote, a ‘sta città.
Come so’ sinditu a lla tv de raggionà:
-Se pochi sordi ce stannu, se ponno comenz’addoprà-.

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5 marzo 2011

da Angelo Giordani

carissimo info@tussio.it con tanto piacere ho letto sul nostro bel sito di un nostro concittadino o compaesano americano che ci ha onorato, oltre oceano, della nascita del figlio mettendogli nome TUSSIO.
Bravissimo Peter Santogrossi, tu si che vuoi bene al nostro paesello!
Tanto auguri per il bel pupo e la speranza di vederlo saltellare con altri bambini per le strade e la piazza del bel paese del nonno.

8 febbraio 2011

Riflettiamo su l’onore che il pronipote di tussiani riserva al paese di origine dei propri avi.
Riceviamo e pubblichiamo la notizia che a Peter è nato il bambino al quale ha dato il nome: TUSSIO

Ciao! Mi chiamo Peter Santogrossi, figlio dI Candido Santogrossi, nato a Tussio (1924) (ndr sepolto nel cimitero di Tussio) – nipote di “ru lebbr'(e).
Nostro figlio nato il 15 di Gennaio 2011 si chiama: Patrick Tussio Santogrossi.
In futuro, speriamo che Patrick possa visitare il bel paese Tussio.
Pete e Melissa Santogrossi

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31 gennaio 2011

Nuova poesia di Vanda Santogrossi

J’ANNU NOVU
E’ arriatu j’annu novu co’ ‘nu saccu de ssperanze
co’ ju core apertu a ccose che se tanno realizzà.
Tanda ggende ha ggià ddicisu che lo piagne no’ te paca:
è l’unissi tutti ‘nzieme che te fa congretizzà.
E parecchi se so’ messi co’ la bbona volondà
a ‘ngegnasse co’ la mende pe’ pote’ rrecomenzà
cquela vita e ju laoro che ffecea co’ ttuttu ju core.
S’è bbrindatu a Capoannu co’ j’amici rretroati
s’è parlatu e rreparlatu dejiu tembu ch’è passatu
s’è penzatu e rrepenzatu a lo bbene ggià pirdutu
co’ ‘na forza che sta’ endru e t’ajiut’a no’ mollà.
Se so’ vviste a “Tvunu” tande bbelle ‘niziative
e sinditu ‘e raggiona’ a chi mo’ s’ata’ ‘mbiccià
pe’ dirigg’e conzijia’ addò s’atà rracapezzà
pe’ rredà aji quartieri cquela vita de ‘na ‘ote.
So’ passate mò le “festi” da Natale a lla Bbefana,
so’ rrescite le bbancarelle co’ le tande sciuclarelle
se so’ aperte poche “serrande” pe’ j’acquisti e pe’ ji “saldi”
ma se ne tann’aprì de cchiù pe’ j’atri e pe’ nnù.
Tandi carteji: “Lavoro in corso”, face condende volemo ingondrà
tandi “pondeggi” volemo veté e perzone a laorà
pe’ poté a lle casi rrendrà, pecché pur’esse ce stann’a’spettà!

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26 gennaio 2011

Il 26 gennaio 2011 Gianni De Rubeis invia queste informazioni, frutto di una approfondita ricerca:

Riguardo il documento( CHE TROVERETE NEL CAPITOLO “ORIGINI DI TUSSIO”) inviato da Roberto DEPIERA tratto dal “CODICE DIPLOMATICO LONGOBARDO”,ho cercato notizie in internet circa questo documento ed ho riscontrato che il toponimo TUSSIO viene riportato in altri siti come “TUSSIE” (LOMBARDIA Beni
Culturali), ed è  la dizione latino-longobarda di TUSCIA equivalente, all’epoca, al territorio dell’intera TOSCANA, mentre ora intendiamo con tale nome il territorio della provincia di VITERBO.
Anche gli altri toponimi scritti nel codice diplomatico longobardo vicino a TUSSIO ( o TUSSIE) indicano aree geografiche piuttosto estese ( SPOLETINIS-ducato di Spoleto, IMMILIE-Emilia, NEUSTRIE-territorio tra l’Adda e l’Austria).
Comunque questo è il link che ci porta nel sito che ha effettuato tali studi : http://cdlm.unipv.it/

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20 gennaio 2011


da Angelo Giordani

PRESENTATA ALLA GRANDE LA “ FARNESE vini NERI sottoli ”

IL ROMANO LEONARDO GIORDANI TRA I COMPONENTI DELL’AGGUERRITA SQUADRA

Presentazione alla grande della nuova squadra professionistica abruzzese toscana la “FARNESE vini NERI sottoli” ad Ortona (CH) nel suo bel teatro gremitissimo di tanti appassionati venuti da ogni dove e con tifo da stadio.
Presenti vari giornalisti delle più importanti testate sportive, come anche la Rai e tv della Toscana e abruzzesi, otto in totale. Sul palco i principali sponsor e autorità con i 20 atleti componenti la squadra.
All’accendersi delle luci del palco il rintuono della gran voce del giovane tenore Pietro Mazzocchetti cantando “Vincerò” ha aperto il pomeriggio con emozione e passione di sport, mentre scorrevano le immagini della grande vittoria di VISCONTI al campionato italiano 2010. Di seguito lo speaker ha chiamato ogni atleta con a lato il tecnico manager, Luca Scinto, che ha descritto le qualità di ognuno di loro e le sue aspettative di squadra molto agguerrita.
Ecco i 20 atleti: GIOVANNI VISCONTI, OSCAR GATTO, PATRICK SINKEWITZ, ANDREA GUARDINI, FRANCESCO FAVILLI, ELIA FAVILLI, PIERPAOLO DE NEGRI, ALESSANDRO BISOLFI, GIANLUCA MIRENDA, DAVIDE RICCI BITTI , EMANUELE VONA, ANDREA NOE’, LEONARDO GIORDANI, LUCA MAZZANTI, DIEGO CACCIA, LUBOS PELANEK, OTTAVIO BULGARELLI, MIYAZAWA TAKASHI, ROBERTO DE PATRE, MATTEO RABOTTINI.
Al termine della lunga applaudita presentazione della squadra, il primo intervento è stato del Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo Nazario Pagano: “ Il territorio- ha detto – tra l’altro cresce grazie a questi imprenditori e ai settori dove investono e facendolo nel ciclismo aiutano la nostra Regione a farsi conoscere ed amare nel mondo” , terminando sotto uno scrosciare di applausi. Seguiva l’intervento il responsabile della Farnese vini, l’atletico Valentino Sciotti, padrone di casa della grande azienda ortonese e primo sponsor della squadra, dicendo: “ Dopo aver ascoltato a lungo atleti e tecnici della loro coesione come una grande famiglia, vi dico che questa caratteristica sposa perfettamente con la missione della Farnese vini, perché in azienda curiamo molto l’immagine e il gruppo, valori per crescere che portano lontano.” e dal suo pubblico ha ricevuto una ovazione. Anche Giuliano Baronti, titolare della Neri Sottoli toscano doc , da una vita sponsor di squadre ciclistiche, si è soffermato sulla grande coesione di tutto il gruppo ciclistico e sponsor dicendosi fiducioso per la nuova stagione.
Il secondo manager della squadra Angelo Citracca, romano de Roma , ha sottolineato l’importanza di ben figurare nelle corse organizzate dalla Gazzetta, soprattutto al Giro d’Italia, da qualche mese invitati e grande vetrina per tutti.
Per ultimi abbiamo lasciato i ciclisti laziali, il frusinate Emanuele Vona e il romano abruzzese Leonardo Giordani al suo dodicesimo anno tra i professionisti, molto felice di essere stato richiesto dalla nuova squadra augurandosi di poter tornare al Giro d’Italia dopo anni di lontananza e dare il massimo in ogni gara per ripagare la fiducia riposta in lui dai dirigenti, ma anche dai tanti tifosi che con cartelli e bandiera tricolore da Roma e L’Aquila hanno raggiunto Ortona numerosi per incitarlo.

Nella foto con Leonardo Giordani, il papà Angelo e il nipote Marco insieme al manager della Farnese, Valentino Sciotti

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Archivio notizie – 2010

20 dicembre 2010

info@tussio.it augura a tutti i fedeli visitatori di trascorrere le prossime festività con spirito sereno

dipinto di Piero Angelone; essa contiene frasi camuffate che, con un po’ di impegno, vanno decifrate

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13 dicembre 2010

da Paolo De Meis

Caro info@tussio.it, ti volevo far notare, il degrado in cui versa ormai il nostro amato paesello.
Sicuramente qualcuno dirà che sono piccole cose, che ci sono cose più importanti. E’ vero, però le piccole cose si notano subito (caso strano), le cose grandi invece? Quelle non si vedono affatto.
Ti ringrazio per quello che fai, e che farai ancora per Tussio. Ciao

N.B. Dimenticavo, non sarà mica un nuovo tipo di manto stradale?  Ma!!!!!!

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6 dicembre 2010

da Alessia De Rubeis

SOS Sostegno campagna sms solidale Ai.Bi. Amici dei Bambini

Ciao info@tussio.it,
ti invio questo messaggio..se riesci a darmi una mano!” E’ per la onlus dove lavoro!
Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini ha dato  il via da oggi fino al 26 Dicembre la campagna sms solidale in favore dei bambini senza identità del Congo e del Kenya.
Bambini senza nome, senza identità, abbandonati che rischiano di finire nelle mani di trafficanti senza scrupoli.
Per far fronte a questo terribile problema è possibile inviare due euro  al numero 45507 da cellulare personale o chiamando da rete fissa Telecom Italia.
invio anche il link dove scaricare la locandina!
http://www.aibi.it/exhi/AIBI_locandina_sms.pdf
Per chi volesse può visionare il sito
www.senzanomenonesisti.it
Li si può trovare anche lo spot video e il file audio con il nostro testimonial Max Laudadio!
Grazie a tuttiiiiiiiiii
Alessia

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3 dicembre 2010

dagli “amici di Leonardo”

Gentilissimo (…) infoTussio,
siamo un gruppo di tifosi del romano abruzzese Leonardo Giordani che seguiamo da molto prima di essere iridato. Conosciamo anche molto bene il piccolo ma gradevole Tussio, sia attraverso il suo bel sito, indicatoci dal papà di Leonardo alcuni anni fa, che intrattiene chi vi si introduce cliccando, specialmente sui suoi archi e curiosità, ma anche di persona visitandolo come da anni facciamo nelle occasioni delle corse di Leonardo tra cui il “Trofeo Matteotti” di Pescara. Alcune volte a fine giugno nel periodo delle ciliegie che belle magnate de cerase che “se semo fatte” a Tussio co Leo!!!
Le scriviamo per congratularci (…) per l’aggiornamento del sito e per il simpatico popolo tussiano di cui ricordiamo ancora alcuni nomi : Gennaro, Leonello, Matteo, Miuccio incontrati alla Piazza Belvedere verso la SS17.
Come abituè lettori de “Il Corriere Laziale” giovedì 18 scorso nell’ultima pagina e con bello spazio abbiamo notato con tanto piacere e divertimento: “San Martino Tussio: grande festa per la polentata rinnovata la tradizione” e come sottotitolo “Alla serata presente anche il ciclista pro Leonardo Giordani”.
Accanto c’era anche una sua foto del Giro d’Italia di qualche anno fa.
Appena letto della scorpacciata di polenta abbiamo chiamato il grande Leo, già in allenamento, e “se semo fatti sotto per le risate”! Poi, come ogni finesettimana, cliccando su www.tussio.it abbiamo letto anche qui il pezzo
completo preso dal Corriere, peccato manchi la foto, ma le siamo ugualmente grati per lo spazio che gli ha riservato. Probabilmente, se non fosse stata aggiunta la notizia del campione Giordani conosciutissimo a Roma e nel Lazio, la redazione del Corriere al massimo avrebbe dato un trafiletto, benché articolo divertente, essendo cronaca di un’altra regione.
Invece giovedì 18 Tussio è andato sulla bocca di tanti e noi che lo conosciamo “dal vivo” abbiamo gioito e chiamato i nostri amici per comprarlo. Come qualche mese fa successe con la vostra cantante Erica, dove si parlò di Tussio per ben due volte sulle pagine del Corriere, grazie alla sua parentela col grande tennista Nicola Pietrangeli.
Se permette, con l’occasione aggiorniamo i suoi numerosi lettori della nuova squadra di Leonardo Giordani FARNESE VINI -NERI SOTTOLI –CIPOLLINI (con sede in Toscana). Primo ritiro di squadra in Romagna dal 9 al 16 dicembre, il secondo ritiro dal 7 al 15 gennaio in Toscana. Presentazione della squadra in Abruzzo a Ortona alla Farnese Vini forse il 18 o il 20 gennaio. In questa occasione faremo la prima uscita da Roma per caricare il nostro amico.
Ringraziando per lo spazio riservatoci inviamo cordiali saluti a lei e tutti i tussiani “forti e gentili”come dice sempre Leo, e un arrivederci a Tussio “paese più bello del mondo” come c’è scritto nel sito.

Roberto Curatella, Roberto Rosa, Alfredo Iaricci, Michele Iugeri, Giovanni
Cocco, Enzo Tofani, Antonio Romeo.

Ringraziamo vivamente gli “amici di Leonardo” per la bella lettera che ci scrivono in elogio a Tussio ed alle sue tradizioni; li ringraziamo anche per le notizie che ci danno circa i primi impegni di Leonardo di cui, ovviamente, siamo grandi fans.

Così come fanno in molti, invitiamo TUTTI alla realizzazione di questo “Piccolo Giornale” attraverso la partecipazione attiva, inviandoci mail con propri pensieri, sogni, progetti, cronaca. Saremo attenti e disponibili a “pubblicare” tutti i vostri desideri.

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22 novembre 2010

da Angelo Giordani

Carissimo info@tussio.it mando questo articolo sulla polentata perché sono certo che all’estero i nostri compaesani gradiscono molto leggere una bella cronaca degli avvenimenti o feste, ma soprattutto che si parli di Tussio anche sui giornali.
Questo lo dico da ex emigrante ma, soprattutto, anche dal riscontro di tre squilli telefonici che mi sono arrivati dalla Germania, Stati Uniti e Venezuela non appena i compaesani hanno letto sul nostro bel sito la cronaca sulla cantante Erika e tutto ciò che abbiamo organizzato per l’occasione.
Approfitto dell’occasione per dire a tutti voi lontani: mandate le vostre opinioni, scrivete a info@tussio.it così saremo in tanti a leggerle e a godere dello scambio di notizie.

Riceviamo e pubblichiamo da “Il Corriere Laziale” a firma di Angelo Giordani di giovedì 18 novembre

SAN MARTINO TUSSIO: GRANDE FESTA PER LA POLENTATA. RINNOVATA LA TRADIZIONE

Come tutte le tradizioni rispettabili anche la polentata della festa di S. Martino, che da generazioni si effettua a Tussio, è stata “divorata” anche quest’anno nel week-end. Infatti i nostri padri non solo festeggiavano S. Martino, che è il protettore di Tussio, ma soprattutto si festeggiavano e complimentavano a vicenda tra mariti e tutti i mariti dicendosi tra loro: “Che belle corna che hai”. A farla breve sembra siano tutti cornuti orgogliosi e con famiglia. E così si cucinavano caldaie di polenta e messe nelle tavole da 4 o per 6 persone, e i capi del paese sceglievano i “rivali in amore” mettendoli insieme a tavola, tra gli sfottò e l’allegria generale. Tutta questa allegria è tornata di nuovo come ogni anno in scena nei giorni scorsi di novembre a Tussio, accogliente paesino dell’aquilano. Presenti tanti allegri coniugi e molti giovani incuriositi e divertiti nell’osservare alcune scene, ma bravissimi con le forchette su quelle estese tavole di ottima polenta. Una grande rimpatriata di romani e aquilani con casa e radici tussiane ma molti con cuore giallorosso si gustavano non solo la polenta, ma dal grande teleschermo l’ottima partita della Roma con la Juve. Alla divertente serata presente anche Mario di Navelli, storico “Don Giovanni” della piana dello zafferano.

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9 novembre 2010

da Domenico Cicerone (Dorando)

Esprimo il più vivo ringraziamento ai volontari che con grande impegno hanno riportato all’antico splendore la porta d’ingresso della Confraternita di Tussio.
Molto riconoscente.
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9 novembre 2010

sempre da Domenico Cicerone

Dorando ricorda ed esprime: Buon ennesimo compleanno “tussio.it”
Grazie a coloro (testo modificato dall’originale) che hanno la caparbietà e la tenacia nel portalo avanti.
Buon proseguimento.

E’ vero; in questi giorni di 7 anni fa il nostro sito iniziava “a vivere”.
Ne ha fatta di strada, e. soprattutto è stata e sarà -finchè ci saremo noi -la voce di Tussio nel mondo.
Noi ringraziamo i 660 visitatori unici (ovvero computer) che mediamente ogni mese si collegano, senza i quali, probabilmente, l’interesse a curarne i testi, le sezioni, gli aggiornamenti sarebbe venuto meno.
Grazie a VOI.

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25 ottobre 2010

Da Marzio Iacobucci

Caro info@tussio.it, ti invio una foto che è stata pubblicata di recente sulla rivista mensile CICLISMO ILLUSTRATO (testata nazionale) dove il direttore ha voluto mettere in risalto la famiglia Giordani evidenziandone l’amore che questa nutre per lo sport e la volontà di portare avanti questa passione costruendola sui giovani.
Ti invio inoltre una foto di Lorenzo (figlio di Leonardo) che quest’anno, all’esordio nel mondo del ciclismo, ha partecipato ad alcune gare, con una squadra toscana, portando a casa 5 vittorie e diversi piazzamenti.
Ti saluto e ti ringrazio per la funzione che offri alla società Tussiana.

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2 novembre 2010

Nuova poesia di Vanda Santogrossi

PE’ RRECORDA’

Cquistu è ju mese pe’ rrecorda’ cquele perzone
che mo’ a ‘stu munnu no’ ‘ngi stannu cchiù
e che forze dajiu celu precheno pe’ nnu’
c’angora stem’ a penzà come se po’ fa’
pe’ rretornà cquasci a lla normalità.
So’ ttandi ji fiuri e ji lumin’ appicciati
e cquanne lacrime daj’occhi ce so’ scite
e bbasci a lle foto semo ‘ati!
Angora fore de “casa” stemo pure se le casi c’hanno ‘ate
londanu sparpajiate a nnu’ mamme addulurate.
‘N ‘amica de ‘na ‘ote no’ la trui vecinu
pe’ fatti conzolà da ‘na tristezza
s’atà addoprà sembre ju telefoninu
e cquannu te se rammora, che amarezza!
Te trui a rraggionà co’ chi cchiù no’ ‘ngi stà
che da cquij’ atru munnu te cerca d’ajiutà
e sol’allora te sindi ‘nu pocu raffiatà.
Stannu vecinu a nnu’ ji nostri morti
e ce dannu la forza d’aspettà lo da fa’ de ll’autorità
che stann’a mmoese pe’ potecce prestu rreportà
addò potemo rrecomenz’a a vvive e a sperà
e a rrecordà cquel’ore de famijiarità.

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21 ottobre 2010

da Renzo Cialfi

riceviamo e volentieri pubblichiamo un articolo dedicato alla prossima apertura di un grande museo di reperti fossili voluto e realizzato dal tussiano Sergio. papà di Renzo.
Per comodità del lettore abbiamo tradotto il pezzo utizzando il traduttore automatico. Vogliate scusare eventuali refusi.

LES GENS À JŒUF

MUSÉE CIALFI : «LE RÊVE DE TOUTE UNE VIE»

Seduto fra le casse di fossili e montagne, Sergio Cialfi contempla il suo lavoro con orgoglio.


Mentre i suoi tesori dormono nelle viscere della sua casa per 30 anni, il Comune di Joeuf potrà finalmente creare un museo per ospitare la ricca collezione di fossili e minerali Serge Cialfi.

Chez Serge è Cialfi Fort Knox, o quasi, come la casa sia sicura. Telecamere, porte blindate e sistemi di allarme sono efficaci nella protezione del sito. Va detto che il tesoro che i muri contengono non ha prezzo. Minerali, fossili e statue precolombiane sono stipati in suo scantinato per 30 anni.

Tutto inizia nei primi anni ’70. “Stavo camminando nella natura e ho trovato una strana spirale di pietra”, dice il collettore. Incuriosito, porta a casa e hanno iniziato una ricerca per identificarlo. “Ho comprato un sacco di libri per prendere il virus. “Trilobiti, geodi, ametiste, ammoniti giganti, zanne di mammut e gli stinchi, gamberi fossili celacanto, natica stipati nelle viscere della sua casa. “Eppure, ciò che vedete qui è che un quarto della raccolta,” ride il Jovicien.
E ancora: “. Nel 1988, la mia collezione è stato classificato il secondo in Francia con 7000 pezzi” Oggi si è ulteriormente arricchito di nuovi reperti eccezionali come quelle nautilus gigante con una circonferenza di 1, 70 m e peso di 250 kg ciascuna, che si trova a pochi chilometri di distanza, l’area della ex-coke Homecourt. “Ho pensato di cadere in piccole conchiglie”, confessa, ma non questa “cosa. Good i proprietari hanno lasciato l’accesso al sito! A Mons-la-Montagne, sono ammoniti bella distesa di oltre 65 metri di profondità, sono stati scavati e ricostruito con l’aiuto di bulldozer. Come pezzi rari in cui verranno archiviati gelosamente che eccezionale nel suo museo personale per alcuni e vendere a collezionisti privati o musei per gli altri.
“Io non sono ricco, lui sorride, quindi l’unico modo per me per completare la mia collezione è quello di vendere il mio duplicati acquistare pezzi che non ho. Come il ammonite di 700 kg , venduto a un museo di Hong Kong l’anno scorso e gli ha permesso, a sua volta ad acquistare pezzi altrettanto raro come “questa raccolta di sessanta statue di epoca pre-colombiana dal Guatemala. “

Apertura nel settembre 2011

Seduto fra le casse di fossili e montagne, il sessantenne sorrise. Egli contempla il suo lavoro con orgoglio sotto l’occhio vigile di sua moglie, pubblicato su l’ingresso della stanza.
Un allegro miscuglio pazientemente raccolto e pulito, che presto entrare nel museo. “Questo è un progetto che risale a quattro o cinque anni fa ed era stato finora piombo, la mancanza di adeguati locali” Serge Cialfi ripreso. Nonostante le numerose richieste da altri comuni e non da meno, non si piega. “Per me, questo museo deve essere Joeuf. Un vantaggio che il sindaco, André Corzani, ha misurato e confermato, qualche giorno fa, uno spazio di 500 m2 , nelle officine ex comma 3, ospiterà il nuovo museo, dopo lavori di ristrutturazione sono intraprese . L’inaugurazione è prevista per l’iscrizione nel settembre 2011. “Con questo museo, mi rendo conto che il sogno di una vita. , Dice il collezionista, mosso. Soprattutto perché risale a lui il privilegio di organizzare collezioni e piano sulla progettazione di contenuti video. Sarà anche guida turistica.
Dopo la sua tappa Platini Joeuf presto vantare il suo museo … Cialfi.
Catherine Pilet.

Pubblicato il 06/03/2010

Alors que ses trésors dorment dans les entrailles de sa maison depuis trente ans, la Ville de Jœuf va enfin créer un musée pour accueillir l’impressionnante collection de fossiles et minéraux de Serge Cialfi.

Chez Serge Cialfi c’est Fort Knox ou presque, tant la maison est sécurisée. Caméra, portes blindées et systèmes d’alarme protègent efficacement les lieux. Il faut dire que le trésor que les murs recèlent est inestimable. Minéraux, fossiles et statuettes précolombiennes s’entassent dans ses sous-sols depuis trente ans.

Tout commence au début des années 70. « Je me promenais dans la nature et j’ai trouvé un drôle de caillou en forme de spirale  », raconte le collectionneur. Intrigué, il le rapporte chez lui et commence des recherches pour l’identifier. « J’ai acheté des tas de bouquins jusqu’à attraper le virus.  » Tribolites, géodes, améthystes géantes, ammonites, défenses et tibias de mammouth, crevettes géantes fossilisées, cœlacanthe, naticas s’entassent dans les entrailles de sa maison. « Et encore, ce que vous voyez là, ce n’est qu’un quart de la collection  », s’amuse le Jovicien. 
Et de reprendre : « En 1988, ma collection a été classée la deuxième de France avec 7 000 pièces .» Aujourd’hui, elle s’est encore enrichie de nouvelles trouvailles exceptionnelles comme ces nautiles géants d’une circonférence d’1,70 m et pesant 250 kg chacun, trouvés à quelques kilomètres de là, sur la zone de l’ancienne cokerie d’Homécourt. « Je pensais tomber sur des petits coquillages , confesse-t-il,  mais pas ça.»  Une chance que les maîtres d’ouvrage l’aient laissé accéder au chantier ! A Montois-la-Montagne, ce sont de splendides ammonites gisant à plus de 65 mètres de profondeurs qui ont été mises au jour et remontées avec l’aide des bulldozers. Des pièces aussi rares qu’exceptionnelles qu’il va remiser jalousement dans son musée personnel pour certaines et revendre à des collectionneurs privés ou à des musées pour d’autres. 
« Je ne suis pas riche , sourit-il,  c’est pourquoi, la seule façon pour moi de compléter ma collection est de vendre mes doublons pour racheter des pièces que je n’ai pas.  » Comme cette ammonite de 700 kg , vendue à un musée de Hong Kong, l’année dernière et qui lui a permis, en retour, d’acquérir des pièces tout aussi rarissimes comme « cette collection d’une soixantaine de statuettes de l’époque précolombiennes en provenance du Guatemala .  »

Ouverture en septembre 2011Assis au milieu des caisses et des montagnes de fossiles, le sexagénaire sourit. Il contemple son œuvre avec fierté sous l’œil complice de son épouse, postée à l’entrée de la pièce. 
Un joyeux fatras patiemment collecté et nettoyé qui va bientôt entrer au musée. « C’est un projet qui remonte à quatre ou cinq ans en arrière et qui n’avait pu déboucher jusque-là, faute de local adéquat  », reprend Serge Cialfi. Malgré de nombreuses sollicitations d’autres communes et non des moindres, il ne plie pas. « Pour moi, ce musée devait être à Jœuf.  » Un atout que le maire, André Corzani, a bien mesuré en confirmant, il y a quelques jours, qu’un espace de 500 m2 , dans les anciens ateliers de Graphi 3, accueillera le tout nouveau musée après que des travaux de rénovation soient entrepris. L’ouverture est envisagée pour la rentrée de septembre 2011. « Avec ce musée, je réalise le rêve de toute une vie.  », avoue le collectionneur, ému. D’autant que c’est à lui que va revenir le privilège d’organiser les collections et de plancher sur la conception de supports vidéo. Il en sera aussi le guide conférencier. 
Après son stade Platini, Jœuf pourra bientôt s’enorgueillir d’avoir son musée… Cialfi

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12 ottobre 2010

a proposito del concorso…da Angelo Giordani riceviamo e pubblichiamo

TUSSIO SI DESTA CON LA BRAVA CANTANTE ERICA DE MATTEIS

La nipote del grande Nicola Pietrangeli è seconda al “My Camp Rock 2”

Tussio (Aq). Fantastica serata venerdì 24 a Tussio paesino silenzioso ed accogliente dell’Abruzzo aquilano. Una loro conterranea Erica, cantante sedicenne e nipote di Nicola Pietrangeli, ha disputato la finale del “My Camp Rock 2 The Final Jam”. La bella e brava giovane aveva concorso ad agosto insieme a quasi ottomila coetanei all’importante manifestazione a Milano. Successivamente le otto semifinaliste scelte si sono scontrate a Salerno davanti ad una grande platea raggiungendo la finale a quattro.

Erica, nata a Roma dove riede, fin da piccolina ha sempre saltellato nei mesi estivi per le stradine di Tussio insieme ai fratelli, cugini e coetanei. In Chiesa la sua voce nei canti religiosi è sempre stata squillante e particolarmente gradita.

Come dicevamo, le sue origini, sono indiscutibili. Nelle sue vene scorre sangue abruzzese. Infatti, nonno Matteo De Matteis è di San Demetrio e nonna Maria Pietrangeli è di Tussio dove risiedono. I loro tre figli, però, vivono a Roma.

Nonna Maria è cugina del grande tennista Nicola Pietrangeli il quale, due anni fa, insieme alla sua famiglia, fece una rimpatriata nel piccolo borgo dell’aquilano dove c’è tuttora “l’arco dei Pietrangeli”. Fu accolto alla grande non solo dai suoi parenti, ma da tutta la popolazione e sindaci del circondario insieme ad una troup di Rai 1. Erica, quel giorno, fu felice di abbracciare un parente così importante e popolare.

Il 24 scorso è toccato a lei cantare e incantare la platea di Salerno ed il grande pubblico televisivo di Disney Channel . Nella importante rassegna canora giovanile lo ha fatto alla grande, come zio Nicola faceva “cantare la racchetta” contro i migliori campioni di quel tempo.

La giuria ha dato il massimo dei voti, 25 punti, ad Erica ed Arianna, ma il responso del pubblico televisivo ha proclamato vincitrice la milanese Arianna, già trionfatrice nel 2009. Al posto d’onore la nostra Erica, felice ugualmente per il risultato, ha abbracciato con emozione la rivale.

La straordinaria serata è stata vissuta con emozione nel grande ed accogliente Circolo Culturale di Tussio che l’allora lungimirante Sindaco Professor Vincenzo Cicerone fece costruire con orgoglio.

Tanti tussiani e altri venuti dal circondario informati dai giornali hanno gridato con tifo da stadio davanti al maxi schermo che il Presidente Peppe aveva messo a disposizione. E’ stato portato anche un cartello con dedica da Angelo Giordani: GRANDE ERICA! QUESTA SERATA E’ TUTTA PER TE! VOGLIAMO SOGNARE E GIOIRE PER UN TUO GRANDE TIONFO. FANS TUSSIANI. Il cartello era in mezzo al tricolore d’Italia e a quella a stelle e strisce.

Alla fine della bellissima serata è stato offerto anche un pasta- party per tutti preparato da Mario, Gildo, Vincenzo, Mimino, Pasqualino, Carlo, Gianni e Luigi, ma anche pizzette e dolci di ogni tipo dagli emozionati nonni e zii della cantante. Gli amici del circolo sono bravissimi anche nella cucina. Spesso, negli anticipi del sabato o della Champion la buona cenetta è come un obbligo.

Infine ci informano i genitori e nonni di Erica che il grande parente Nicola Pietrangeli ha inviato un messaggio di compiacimento e l’augurio per un avvenire luminoso.

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24 settembre 2010

da Il Centro

Tussio tifa per la cantante Erica finalista al «My Camp Rock 2»

Grande attesa, a Tussio, per la compaesana Erica (foto), 16 anni, cantante e nipote di Nicola Pietrangeli , giunta in finale al My Camp Rock 2. La finale è in programma stasera dalle 20 e sarà trasmessa su disneychannel.it. La giovane ha concorso, insieme a quasi 8mila coetanei, al «My Camp Rock 2 The Final Jam» di Milano. Le 8 semifinaliste si sono poi scontrate a Salerno davanti a una grande platea. Da lì l’accesso alla finale a quattro. Nata a Roma, dove risiede, trascorre le estati a Tussio. Il nonno Matteo De Matteis è di San Demetrio, la nonna Maria Pietrangeli di Tussio. Stasera, capotifoso Angelo Giordani , che ha dipinto una scritta di incoraggiamento sulla strada del paese, appuntamento al circolo culturale.

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8 ottobre 2010

da Alessia De Rubeis

Ciao info@tussio.it,
non dirmi che non ti ricordi di una tua cara compaesana del nord? Alessia…..
Non so se sai la novità…da un mese circa lavoro qui.. Ai.Bi. (Associazione Amici dei bambini www.aibi.it )
Mi occupo sempre di ufficio stampa… ma è veramente stimolante far parte di un’associazione onlus e far qualcosa per gli altri..
…ora ti dico perché ti sto scrivendo..
Sono tanti i progetti che Ai.Bi. cerca con tanta determinazione di portare avanti ed uno di questi è il SAD COMUNITARIO… sostegno a distanza ad un euro…. Basta solo un euro,ma di una SQUADRA, per sostenere un progetto e aiutare tanti bambini…
Tu lo sai, io ho sempre pensato che Tussio E’ UNA GRANDE FAMIGLIA… e allora come potevo non rivolgermi alla REPUBBLICA DI TUSSIO per attivare insieme un sostegno comunitario?
Ti allego un testo che spiega il progetto e la locandina

 Mi aiuterai?

 Grazie

Alessia (Lesia per tutti!)

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1 settembre 2010

Ciao mi chiamo Sandro Leo, ho letto per caso nel vostro Blog il nome di Piero Angeloni, un amico di università della Tuscia, ho letto anche del suo libro di poesie. Mi piacerebbe avere sue notizie magari un suo recapito telefonico o una e-mail dove poterlo contattare.
Vi ringrazio sin d’ora per la collaborazione
Distinti Saluti
Leo Sandro ( loewe66@fastwebnet.it )

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30 agosto 2010

oggi si svolgeranno i funerali del prof. Giovanni Leonardis.
info@tussio.it saluta il nostro compaesano che ha sempre valorizzato ed amato il suo paese, la sua gente, le sue tradizioni, la sua cultura.

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28 agosto 2010

da Dorando (Domenico Cicerone)

Desidero ringraziare il Comitato Feste 2010 per aver organizzato le ricorrenti Feste tussiane e per aver dato alla mia nipotina Elena la meravigliosa occasione di essere svegliata dalla banda, ricordo che sicuramente le rimarrà per sempre.

24 agosto 2010

Anche quest’anno, grazie ai giovani volenterosi procuratori, le feste di santa Anatolia e la SS. Madonna Addolorata si sono svolte.
Info@tussio.it si congratula, anche a nome della popolazione, per le iniziative prese, per la qualità degli spettacoli e, complessivamente, per la buona riuscita di tutte le manifestazioni.

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28 agosto 2010

ecco l’ultima poesia di Vanda Santogrossi , anch’essa dedicata al terremoto.

MOEMOCE …

A lla  tilivisiò se vete tanda ggende rraggionà
pe’ la rrecostruzziò se come se po’ fa’
ma gnisciuno fin’a mmò ha troatu la risoluzziò.
La dimostrazziò e le carriole scì , so’ sstate bbone
ma è stata ‘na mossa de poche perzone
addò so’ jiti a ffenì cquij’aquilani
che se sendeeno sformiccicà sott’a le mani
quannu teneenu rrecapà ‘nquacchi a tandi cristiani?
Fecemoce  rreggirà cquijiu sorte de cerevejiu
che sservea pe j’atri quannu ju tembu era bbejiu
e no’ fecemo vinì ju scaltru furastieru a’ppiccà ju cappejiu.
Moemoce da nu’ a fa’ o a cchiamà ‘na bbona ‘ote
chi se ne ‘ndenne de rrecostruì co’ ssalde rote
pecche’ no’ è ‘na fissiria lo capitatu c’ha tuttu sfracellatu
ma è ‘na cosa seria d’affrondà e co’ ttanda
pacenzia de rrecomenzà.
Ji me rrecordo L’Aquila deji cervellò : “ Pietro Ventura , Chiarizia,
Ciarletta, Stefanini, Natali, Marinucci” e ji taulini aji cquattro cantò
e m’addomanno se ci st’angora cquela vera passiò
che fecea volà e portea ‘n giro fore, j’orgojiu e l’ambizziò
de tenè piandata “Ecco” : nascita  e abbitazziò

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10 agosto 2010

da Ivano Placido, estimatore del nostro paese, riceviamo e proponiamo la lettura di questo articola pubblicato da La Repubblica il 6 agosto 2010

consiglio di leggere questo articolo. Chissà che non possa essere d’esempio per qualcuno e provare a rivitalizzare il vostro splendido borgo.
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/08/06/news/alice_tecno-6101040/?ref=HRERO-1

IL CASO

Tra le montagne la favola di Àlice
il paese ripopolato da Internet

L’Adsl richiama i giovani: “Non ci sentiamo più isolati”. Il Comune s’è impegnato nella tutela delle botteghe tradizionali. La fuga verso la pianura iniziò a metà del ‘900, ora l’inversione di tendenza  

dal nostro inviato PAOLO GRISERI

ÀLICE SUPERIORE (TO) – Àlice ha l’accento sulla a. Perché il suo miracolo non ha nulla a che vedere con le regine di cuori, i cappellai matti e le lepri marzoline. Eppure anche Àlice ha una favola da raccontare. Quella che il vicesindaco, Remo Minellono, riassume così: “Dieci anni fa eravamo 620 e oggi siamo diventati 713”. Non è un problema di numeri ma di persone: “Siamo riusciti ad aumentare la popolazione residente e, mi creda, in montagna non è facile”. Nel mondo capovolto di Àlice sono i trentenni a tornare nelle frazioni abbandonate durante la grande fuga del secolo scorso verso la città: “Il vero miracolo – dice Remo Minellono – lo ha fatto Internet. Da quando abbiamo convinto la Telecom a portare qui l’Adsl, diverse famiglie di professionisti hanno scelto di prendere la residenza”.

Paolo ha 34 anni, due figli di 9 e 5, e gestisce la trattoria “l’Furnel”, il fornello, lungo la strada che è anche il cuore del paese. Da dieci anni Paolo vive qui ad Àlice, comune di mezza montagna ( 650 metri ) all’inizio della Valchiusella, 15 chilometri da Ivrea e 60 da Torino. Paolo e la sua compagna sono i pionieri di una nuova generazione di giovani italiani, quelli che scelgono di vivere lontano dai cinema e dal caos delle città. Non tanto figli dei fiori, piuttosto figli di Internet: “Sono nato a Torino e sono arrivato qui nel 2001. Non mi sento per nulla isolato. Il computer non serve solo a lavorare ma anche a tenerti collegato con il mondo. Ho lavorato per due o tre anni nel campo dell’informatica, poi ho deciso di venire qui. Vivo con la mia compagna che insegna alle elementari. Alla mattina i figli prendono lo scuolabus”. Non sono tutte rose e fiori. Marco, 33 anni, è il cuoco della trattoria: “Non sono sicuro che si possa parlare di una generazione di trentenni che tutta insieme è pronta a risalire le valli lasciate deserte dai nostri padri. È certo che per noi vivere fuori città è un fatto positivo, non una condizione di cui vergognarsi come accadeva forse alle generazioni precedenti”.
La fuga verso la pianura qui era cominciata a metà del Novecento con l’Olivetti: “Anche se i nostri nonni – dice Marco – raccontavano che Adriano prima di assumere si informava dai contadini per sapere se ce l’avrebbero fatta a mandare avanti la vigna con uno o due figli in meno”. Preoccupazione nobile ma inutile: in breve tempo la Valchiusella , come tutto il Canavese, era franata a Scarmagno a produrre macchine per scrivere. Com’è stato possibile invertire la tendenza? Minellono, sindaco per dieci anni, elenca una serie di azioni positive. Alcune semplici ed efficaci: “Abbiamo preteso che il paese avesse una farmacia e un gruppo di protezione civile pronto a intervenire senza dover attendere che salissero i vigili del fuoco da Ivrea”. Altre azioni più complesse: “Abbiamo raggiunto il 70 per cento di raccolta differenziata e abbiamo scelto, quando si poteva scegliere, di non aumentare l’Ici ma di tassare i redditi Irpef. Con quella piccola addizionale abbiamo pagato servizi, come il micronido, che invogliano le persone a rimanere e prendere la residenza”. Ma anche Minellono riconosce che “la scelta decisiva è stata quella di portare Internet”.

Lo è stata certamente per Andrea, 40 anni, di professione grafico, che ha portato i suoi tre computer di lavoro tra le stalle della valle: “Questo è un posto ideale per cresce i figli in mezzo alla natura. Anche se a una certa età gli adolescenti soffrono ancora l’isolamento. Nonostante Internet e Facebook”. Il vero segreto, spiega Marco, è quello di organizzare serate e occasioni culturali: “Altrimenti è chiaro che finisci per ammazzarti di grigliate e feste di paese. Occasioni divertenti, per carità, ma non puoi andare avanti in quel modo tutto l’anno”. “Anche se – aggiunge ancora Marco – qualcuno della mia età è tornato a vivere da queste parti soprattutto per le cose che non ci sono: non c’è la discoteca, non ci sono i cinema, diciamo, sei più tranquillo. Se vuoi andare nel mondo prendi la macchina a scendi a valle”. Perché le montagne ripopolate non sono ancora un mondo autosufficiente: “Questo è un problema”, ammette lo scrittore Gianluca Favetto che è nato e ha mantenuto casa a due chilometri da Àlice. “Senza l’automobile – spiega – sei ancora costretto a guardare il mondo da un oblò. Sei collegato con Internet ma non riesci a fare la spesa settimanale”.
Ci vorrà del tempo e ci vorranno molti altri Àlice perché anche la montagna torni ad avere una rete di servizi efficienti. Intanto però la favola è ricominciata e un pugno di ragazzi ha ricominciato a crederci. Ragazzi come Tilù che ad Àlice si è messa a raccogliere i semi delle piante coltivate negli orti della zona. Per custodirli e rafforzare la specie. L’unico vino italiano presente all’Esposizione universale di Parigi del 1911 era un passito di queste parti. Ora c’è chi ha ricominciato a coltivarlo. 

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5 agosto 2010

da Fabrizio Ciccarelli

CARI ROBERTA, LINO E LUCA   PER QUALSIASI COSA POTETE CONTARE SU DI ME.
CON AFFETTO FABRIZIO CICCARELLI

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30 luglio 2010

Ciao a tutti, sono Roberta (ndr. figlia di Domenico e Silvana Leonardis),
vengo a Tussio da una vita, prima con i nonni, ora con figlio e nipoti; quest’anno, dopo l’inevitabile sosta dell’anno scorso – come si poteva, d’altro canto, fare altrimenti??- arrivo a Messa e scopro, con un po di difficoltà, in effetti, vista l’anomala pronuncia del simpaticissimo don Alessandro, che Giorgi Lino, chiamato dal don “Giorgino”, farà le feste.
Wow,mi dico, che coraggio!!!
La sera salgo come al solito e LUCA (ndr Giordani ) mi offre una birra…dopo di che mi dice: “Faccio le feste con Lino….che fai, ci dai una mano??” Al che ho capito che era fatta…due vecchi amici ( ho detto vecchi amici, non amici vecchi) le sane buone abitudini delle la festa – processione, sveglia con la banda, giochi in piazza…- che potevo fare???ho dovuto dire di si!!!
A parte il resoconto ironico degli eventi, tutto questo è per dire che il 21 ed il 22 di agosto ci saranno le Feste!
Sappiamo bene che le situazioni di tutti sono complicate, ma abbiamo deciso lo stesso di provare ad organizzare e organizzarci per fare qualcosa, sicuri di ricevere l’appoggio di quanti, come noi, amano Tussio e le sue tradizioni.
Per chiunque desiderasse collaborare, contribuire o avere altre informazioni restiamo a disposizione anche tramite questo sito o via mail a tussioinfesta@libero.it

Il comitato feste 2010
Roberta Bellucci, Luca Giordani , Lino Giorgi 

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Per chi desiderasse contribuire economicamente è possibile inviare un vaglia postale a Luca Giordani – via San Pio, 7 – 67020 Tussio (AQ) – Italia

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21 luglio 2010

Tempo fa Paolo De Meis chiedeva una sottoscrizione popolare per fornire la tomba di don Fabio Leonardis di una lapide più consona. Con gioia abbiamo visto che a Fabio è stato fatto un monumento funebre degno della sua statura; crediamo che l’opera sia stata donata dalla comunità di Terni.

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9 luglio 2010

Dorando invia questa foto che dovrebbe risalire intorno alla metà degli anni 70. E’ la partenza di una corsa femminile; invitiamo a segnalare i riconoscimenti.

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7 luglio 2010

da il quotidiano il Centro:

· LIONS. 6 luglio 2010: conferenza stampa di presentazione del nuovo presidente del Lions Club L’Aquila Host, Giampaolo De Rubeis che ha illustrato una serie di iniziative a favore della città.

info@tussio.it si complimenta e augura al nostro illustre concittadino il più proficuo lavoro.

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24 maggio 2010

sul numero di maggio 2010 di AD – rivista di arredamento design e architettura -, troviamo un articolo dedicato ad una villa di un imprenditore abruzzese progettata dal nostro compaesano, architetto Sergio Colangeli (nella foto con il collega Roberto Del Rosso).

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21 maggio 2010

da Angelo Giordani

Ciao a tutti!
Vi mando alcuni cartelli che abbiamo portato all’arrivo del Giro d’Italia a L’aquila e che per il maltempo sono sfuggiti alla Rai ed ai fotografi del gruppo.
Angelo

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3 maggio 2010

al video di “Domà” il pezzo scritto da Mauro Pagani e cantato da molti artisti italiani a sostegno dei terremotati d’Abruzzo, hanno partecipato anche Doriana Legge ed Emiliano Petracca. Alleghiamo il link su cui cliccare:

http://www.youtube.com/watch?v=XYv4Sfa_CrY

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1 maggio 2010

da Tiziano De Rubeis (per Vincenzo Cicerone)

Ciao a tutti, solo oggi ho saputo della tristissima notizia. Per Tussio è una perdita enorme, se ne va un uomo che ha fatto e ha dato tanto. Io spero che ci sia qualcuno che si faccia promotore per intitolargli almeno una piazza perchè non si può dimenticare una persona così. Il suo nome deve restare impresso nella memoria di tutti i tussiani in modo che il tempo non ne cancelli il ricordo.
Per quel che posso fare anche se vivo lontano non esitate a contattarmi, sarò disponibile a dare il mio contributo a chi volesse farsi promotore di questa iniziativa.Saluti a tutti

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30 aprile 2010

info@tussio.it saluta Vincenzo Cicerone amico, collaboratore, portatore di stimoli e di cultura sul sito che state consultando.

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31 marzo 2010

da info@tussio.it l’augurio di buona Pasqua e di una rapida ricostruzione materiale e morale.

Ultima cena – dipinto di Mauro De Rubeis

da Pierino Giorgi

…..A noi spetta solo il compito di raccogliere il testimone di chi ci lascia e non farlo cadere alle ortiche: dobbiamo consegnare alle nuove generazioni il senso della vita, i valori buoni della solidarietà.

Attraverso il Piccolo giornale di Borgo voglio ringraziare la comunità tussiana che ha voluto raccogliere una somma da destinare alla mensa dei poveri che abbiamo a L’Aquila. E’ grazie a questa sensibilità che persone come noi, dedite al volontariato, soprattutto in momenti di grandissima difficoltà come questo periodo di post-terremoto, trovano motivo e coraggio di riprendere il cammino interrotto.
Come sapete, la Protezione Civile e il quotidiano Il Centro hanno voluto aiutarci a ricostruire una nuova Mensa con una nuova Chiesa di S. Bernardino e una residenza per donne povere con bambino a Piazza d’Armi a L’Aquila. Tale struttura sarà inaugurata il giorno 5 aprile p.v., lunedì di Pasqua. Una data non scelta per caso, ma intensa di significati. Nella mensa sarà riposizionato il quadro dell’ultima cena realizzato e regalato da Mauro alla mensa nel giorno della prima inaugurazione nell’anno 2000, che allego in copia. L’Arcivescovo benedirà la struttura alle ore 10,30 e a seguire un buffet con i nostri amici bisognosi presso i locali della Mensa. Parteciperanno Berlusconi, Bertolaso, Letta e le autorità civili. Molti saranno gli invitati, nostri benefattori provenienti da tutte le parti d’Italia: Trento, Puglia, Lazio, Molise Campania….Il mio desiderio è quello di abbracciare i miei compaesani ai quali faccio una promessa solenne: IL SEME DELL’ AMORE NON CADE NEL VUOTO! COMPIRO’ OGNI SFORZO PER REALIZZARE A TUSSIO UN’OPERA SIGNIFICATIVA E DI VALORE. Ho in mente già un progetto, ma non posso anticiparlo se non sarà cantierabile. Vi aspetto e vi abbraccio forte tutti, tutti. Pierino.

sempre da Pierino Giorgi

Volevo affidare a queste immagini l’augurio per tutti i miei  compaesani, nella consapevolezza della bellezza creativa di sentirci  tutti particelle dell’unico Corpo già risorto e vibrare d’amore  per  le cose del mondo. Ciao a tutti.

APRI IL FILE

i due mari

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22 marzo 2010

Domenico Cicerone (Dorando) ci ha inviato delle informazioni che, per il carattere strettamente personale in esse contenute, abbiamo ritenuto inviare direttamente a Severson.

Successivamente Dorando ha scritto:” Elisa Castelli era la zia di Vincenzo Santarelli e di Armida Miglianti, dopo la morte di Filippo è sempre vissuta insieme alla famiglia di Vincenzo.
Per il resto non so se ha adottato qualcuno.

Michael David S. Severson scrive ancora:“ Il mio italiano non è molto buono.

Di comprendere e di confermare le sue parole:
Elisa Castelli-Santarelli è stato il

1) Elisa Castelli era la zia di Vincenzo Santarelli e Armida Miglianti,

Philip sempre vissuto con la famiglia di Vincenzo fino alla morte di Vincent?

Per il resto non so se qualcuno fosse stato adottato.

È corretto?

Sto cercando di trovare un record della mia linea di famiglia da Elisa ad oggi. Il nostro bisnonno e suo padre era Gaetano Castelli.

Se uno qualsiasi di questi parenti potrebbero essere interessati a pari con la famiglia qui in America, si prega di dare loro il mio indirizzo e-mail, e io ti seguo con loro.

Grazie ancora, e anche a Domenico!

cordiali saluti

Michael David S. Severson 🙂

15 marzo 2010

riceviamo e pubblichiamo:Hello,

My Great Aunt “Lizzy” as known in the USA (could be Elizabeth, Elizabetta, etc.) was the postmistress in Tussio, she died either in the latter 1980’s or 1990’s. I am told she had adopted children who bear the surname Santarelli, who live there and and also in L’Aquila or nearby.

I translated this notice from the web site, I am seeking more information about it:

http://www.tussio.it/NotizieBelleBrutte.htm “5 maggio 2005

il 5 maggio 2005 è morta Francesca Santarelli (la postina). Porgiamo le più sentite condoglianze alla figlia, ai nipoti e genero”

                  5 May 2005

                  Francesca Santarelli died on May 5 2005 (the mailman).
                  I/We offer the deepest condolences to the daughter,
                  to the grandchildren and son-in-law .

I am trying to determine if Francesca was one of her adopted daughters, or determine lineage of our family. In addition, I am attempting to locate living family members.

I am a descendant, as was she, from Gaetano and Enrica Castelli, who immigrated to Toluca Illinois in 1898. Aunt Lizzy briefly lived there, married a man with the last name of Santarelli, then moved back to Italia sometime after 1910-1920.

Her husband, whose first name is missing from family records, died young from a gunshot wound, because of a neighbor believing he had done something wrong. Whether or not that was in Tussio, I do not know. I just know that she spent a considerable amount of time there, until she died.

I would be most grateful for any assistance that can be provided, I have been searching now for about 7 years.

Thank you kindly for your assistance!

Sincerely Yours,

Michael David S. Severson 🙂


così abbiamo tradotto:

Salve, la mia prozia Lizzy, come era conosciuta negli USA, (potrebbe essere Elisabetta), era impiegata postale a Tussio, morì nei tardi anni ’80 o negli anni ’90. Mi è stato detto che aveva adottato dei figli con il cognome Santarelli, che vivono a L’Aquila o nelle vicinanze. Ho tradotto dal sito ……..questa notizia Francesca Santarelli è morta il 5 maggio 2005, sentite condoglianze alla figlia, ai nipoti al genero……Sto cercando di stabilire se Francesca è una delle figlie adottive di mia zia Lizzy e anche di determinare il lignaggio della nostra famiglia e di trovare membri viventi. Io sono discendente, come lei, di Gaetano ed Enrica Castelli che emigrarono a Toluca, Illinois, nel 1898. Zia Lizzy visse per un breve periodo lì, sposata con un uomo con il cognome Santarelli, poi tornò in Italia dopo il 1910-1920. Suo marito, il cui nome non risulta dai documenti della famiglia, è morto giovane per una ferita da arma da fuoco, colpito da un vicino che credeva che avesse compiuto qualcosa di illegale. Non so se fosse o meno di Tussio. Io so che lei visse molto tempo lì, fino alla sua morte. Vi sono molto grato per ogni tipo di aiuto possiate offrirmi. Io sto cercando notizie da circa 7 anni. Grazie per il vostro aiuto, sinceramente, vostro M D s Severson..

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2 marzo 2010

L’Unione Nazionale Veterani dello Sport

Sezione “Ferri-Tudoni_Silla del Sole”

Anguillare Sabazia

Il 19 febbraio 2010 ha nominato Angelo Giordani

“Personaggio Sportivo dell’anno 2009” .

La notizia era questa mattina anche su televideo Rai alla pagina 299.

La richiesta di premiare il nostro Angelo è stata fatta dal sig. Giovanni Maialetti –membro della commissione giudicante premi “Sabatia e Sabatino”, fra l’altro, con le seguenti motivazioni: Angelo Giordani nato a Prata D’Ansidonia…………nella sua lunga testimonianza nel mondo del ciclismo, ha tappezzato mezzo mondo con le sue famose scritte e cartelloni colorati inneggianti ai campioni del Giro d’Italia, del Tour di Francia e delle gare di un giorno nazionali ed internazionali. La sua etica sportiva, un esempio di onestà, lealtà e amicizia e solidarietà. Di carattere semplice e bonario, Angelo un “gentleman” nello sport e nella vita sociale. Per questa luminosa testimonianza, propongo alla illustre e prestigiosa commissione Angelo Giordani a “personaggio sportivo dell’anno”.

info@tussio.it si associa e si complimenta con il nostro paesano.

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30 gennaio 2010

Abbiamo avuto solo oggi la notizia del premio di arti organizzato dal Comune di Terni e dalla Diocesi della medesima città, dedicato al nostro compaesano Fabio Leonardis. Il termine di iscrizione termina oggi per questo non abbiamo ritenuto di pubblicare il bando.

In collaborazione con Istituto di Studi Teologici e Storico – Sociali organizzano “Premio Don Fabio Leonardis 2010”
Concorso di Arte Contemporanea – 1a Edizione


Manifestazione inserita negli Eventi Valentiniani , promossa dal Comune di Terni , Assessorato al Turismo, dalla Curia della Diocesi Terni , Narni, Amelia e dall’associazione “i 2Colli”.

Premio Don Fabio Leonardis 2010

Target: artisti italiani e stranieri
Area geografica: internazionale
Scadenza: 30 gennaio 2010

Tema del concorso è l’Amore, il cui significato può essere interpretato sia letteralmente sia metaforicamente. Gli artisti potranno esprimersi utilizzando qualsiasi tecnica. Le opere non potranno superare le dimensioni di 110 x 110 cm . Tutti i lavori dovranno essere presentati incorniciati, senza vetro e con attaccaglia centrale. La quota d’iscrizione è di 30 euro e dà diritto all’Associazione culturale I 2 Colli, organizzatrice del concorso. Le opere potranno essere consegnate dal 22 al 30 gennaio 2010 presso Class Hotel, via Carlo Alberto Dalla Chiesa 24, Terni. Il bando completo del concorso è scaricabile dal sito www.iduecolli.it

Premio di pittura “Don Fabio Leonardis 2010? con scadenza 30/01/10

Il premio di pittura “Don Fabio Leonardis” è un concorso di Arte Contemporanea alla 1^ edizione in collaborazione con Istituto di Studi Teologici e Storico Sociali. Si tratta di una manifestazione inserita negli Eventi Valentiniani, promossa dal Comune di Terni, Assessorato al Turismo, dalla Curia della Diocesi Terni, Narni, Amelia e dall’associazione “i 2Colli”.

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25 gennaio 2010

Vanda Santogrossi dedica a Tussio, suo amato paese, questa bella e sentita poesia.

Tussio

Paese dei miei trisavoli e antenati
quanti anni d’allora son passati!
Quanti uomini in te procreati
nello scorrer dei secoli ci hai donati!

Quante menti scelte e grandi eroi
da questa terra son venuti fuori!
Terra di forti e di emigranti,
quanti ne hai vinto di briganti

e quante delle tue genti importanti
han fatto parlar di sé tutte quanti
al di là del mare, in terre assai lontane
rese fertili da braccia tussiane!

Tu sei la culla di giudici e avvocati
di maestri, professori e letterati
di suore, sacerdoti e di prelati
nonché di cappuccini veri frati.

Tu ci hai donato ricchi di casate
e quante virtù nei cuor ci sono state
per quelle strade allora dirupate
che or son belle, pulite e allisciate!

Quanta bontà nel cuor degli abitanti
ha risolto casi doloranti
e roccia d’esempio e di valori tanti
a gente di “fuori” ti sei dimostrato.

Amato sarai tu paese mio
da color che vita ebbero da te
e nessuno mai nel cuore ti darà l’addio
portandoti per sempre via con sé

pur se il destino lo terrà lontano.
E gioirà nel ricordare i tuoi sapori
tra pietre antiche e laboriose mani
nobili pensieri e profumati odori.

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11 gennaio 2010

la R'(E)TTUCCIA D'(e) RU MARRON'(E)

Lo stesso Gianni ha inviato la foto con le indicazioni da seguire per raggiungere la grotta. Bene,bene.

6 gennaio 2010

guardate che capolavoro ci inviano Gianni De Rubeis e la moglie Patrizia. Sulle foto 1 e 2 ci sono le indicazioni di: inizio salita; albero che segnala il termine della salita più ripida; termine da cui scendere verso la grotta; posizione della grotta; apice della montagna (del Bussito), attualmente noi non siamo in grado di posizionarli sulle foto. Ci ripromettiamo di chiedere aiuto tecnico a qualche volontario (se c’è qualcuno che si offre spontaneamente è meglio) e vi presenteremo l’originale che ha inviato Gianni.

la descrizione del percorso con le foto si trovano sulla prima pagina dell’archivio notizie .

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